-Primo discorso sullo stato dell’Unione della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen: “Costruire una Sanità Europea. UE, sia più verde”. Indicate anche le linee guida ai Governi per ottenere i fondi del Recovery Fund: circa il 37% dei fondi andrà al New Green Deal. Il Presidente del Parlamento Europeo Sassoli: “In questa fase, importante è la stabilità di Governi e Maggioranze”.
-Lettera del Premier Conte ai Presidenti delle Camere, per accompagnare il documento con le linee guida del Recovery Plan: “ Disponibile a riferire”. Tra i principali obiettivi: la transizione ecologica, la digitalizzazione, le infrastrutture e la coesione territoriale e sociale, la Sanità, l’Istruzione e la Ricerca. Ancora tensione nella Maggioranza su Mes e rimpasto. Nel pomeriggio, tavolo al Ministero del Lavoro con i sindacati su previdenza e rinnovo contratto nazionale.
-Scuola, verso la mobilitazione dei sindacati del 25 e 26 settembre: “Dal Governo non c’è stata attenzione, ma riapriamo al dialogo”.
-Il Governatore di Bankitalia, Visco: “Recover Plan , occasione, ma la crisi è pesantissima e dalle conseguenze incerte”. OCSE,riviste al rialzo le stime del Pil mondiale e italiano ( -10,5%) ,ma la crisi non è ancora finita. Monito ai Governi affinché evitino l’errore di inasprire troppo rapidamente la politica fiscale.
di Federica Marengo mercoledì 16 settembre 2020
Un applauso scrosciante della plenaria del Parlamento UE ha salutato la fine del primo discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dalla Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, che ha sottolineato come la pandemia possa costituire per l’Unione un’occasione, annunciando che il 37% dei fondi europei verrà impiegato nel Green New Deal.
“Gli europei vogliono uscire da questo mondo del Coronavirus, da questa fragilità, fuori da questa incertezza sottolinea. Sono pronti per un cambiamento e sono pronti ad andare avanti. Questo è il momento per l’Europa per allontanarsi da questa fragilità e verso una nuova vitalità”, ha detto la Presidente della Commissione UE, annunciando: “Dobbiamo costruire una unione della sanità; assieme al Presidente Giuseppe Conte, in occasione della presidenza italiana del G20, organizzerò un vertice mondiale sulla sanità in Italia (con molta probabilità a Roma) e questo dimostrerà agli europei che l’Europa c’è ed è pronta a proteggerli. Non basta trovare un vaccino, dobbiamo garantire che i cittadini di tutto il mondo vi abbiano accesso: il nazionalismo dei vaccini mette a rischio le vite, solo la cooperazione può salvare le vite”.
Quindi, ha passato in rassegna i vari obiettivi che l’Unione intende attuare :
–Salario minimo: “Tutti nell’Unione devono avere i salari minimi, anche attraverso la contrattazione collettiva. Funzionano ed è giunto il momento che il lavoro ripaghi. La verità è che per troppe persone il lavoro non paga, il dumping salariale distrugge la dignità del lavoro e penalizza gli imprenditori, distorce la concorrenza del mercato interno, e bisogna porre fine a questa situazione . La Commissione avanzerà una proposta su una normativa per sostenere gli stati membri e istituire un quadro sui salari minimi”.
–Bilanci sostenibili: “L’accordo su Next Generation Eu è stato un accordo storico, ma ora dobbiamo cogliere questa opportunità per riforme strutturali nella nostra economia. L’economia europea subirà un calo del Pil del 12% a causa della pandemia , ma la risposta europea per sostenere le economie dei 27 è stata “forte”, tuttavia, bisogna trovare un equilibrio tra il sostegno finanziario e la sostenibilità dei bilanci. Abbiamo una nuova strategia per Schengen per rafforzare il mercato interno. E’ il momento di cogliere il momento per fare le riforme strutturali, completare l’unione bancaria e del mercato dei capitali”.
–Green Deal: “Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, occorre abbassare almeno del 55% le emissioni di CO2 nell’UE rispetto al precedente obiettivo del 40%. Il nuovo traguardo è eccessivo per alcuni e non sufficiente per altri. Ma la nostra analisi di impatto dimostra che se l’Unione Europea raggiungesse questo nuovo obiettivo sarebbe sulla giusta strada per raggiungere neutralità climatica entro il 2050 e rispettare accordi di Parigi”.
–Immigrazione: “La crisi migratoria del 2015 ha avuto gravi conseguenze che rappresentano una ferita ancora aperta, ma possiamo trovare una soluzione. Con il ‘Nuovo patto UE per la migrazione e l’asilo’, che la Commissione annuncerà la settimana prossima, noi assumeremo un approccio umanistico e umano. Il principio è: salvare vite in mare, questo non è opzionale. E quei Paesi che rispettano obblighi giuridici e morali devono contare sulla solidarietà dell’Unione, ma dobbiamo distinguere coloro che hanno diritto di rimanere da coloro che non ne hanno diritto. Da qui ,una maggiore cooperazione in materia di asilo e rimpatri. Nel nuovo piano” sulle migrazioni che sarà presentato, verrà abolito il regolamento di Dublino e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance”.
Diritti civili: “Proporremo di allungare la lista dei crimini di incitamento all’odio, sia che si tratti di matrice razziale, di genere o di orientamento sessuale, l’odio non va tollerato Essere se stessi non è la vostra ideologia è la vostra identità e nessuno potrà mai rubarvela. Le zone LGBTQ-free non trovano spazio nell’Unione. Chiederò il mutuo riconoscimento dello status familiare perché se si è genitore in un Paese, si è genitore in ogni Paese dell’Unione europea”.
Digitalizzazione : “Investiremo nell’intelligenza artificiale, nella sicurezza informatica e nei big data per le industrie, di modo che queste imparino a sfruttarli per moltiplicare l’occupazione, e tuteleremo la privacy attuando un’identità digitale UE sicura”.
Un discorso , quello della Von der Leyen, preceduto dall’intervento del Presidente del Parlamento UE, Sassoli, che ha affermato: “Abbiamo bisogno di Europa: questo, il messaggio del Parlamento e della Commissione, nessun Paese può dare risposte a una crisi globale che entra nelle nostre case senza bussare. E’ importante che i Governi stiano tutti lavorando per preparare i piani per la ripresa economica: occorre rispettare gli obiettivi comuni e su questo saremo esigenti perché la sostenibilità è la strada maestra da seguire. Quanto all’Italia, lo sforzo di programmazione per usare fondi anticrisi deve permettere di superare le difficoltà che in passato alcuni Paesi non sono riusciti a superare. In questo momento, in tutti i paesi UE è importante la stabilità di Governi e Maggioranze, che non è un’astrazione per politologi, ma un fattore molto concreto, riferendosi alla necessità di mettere in pratica l’accordo anticrisi di luglio e fronteggiare la difficile situazione sanitaria ed economica. C’e’ qualcosa di nuovo sotto il cielo d’Europa e abbiamo bisogno di non fermarci prosegue Sassoli. Molto importante è la proposta di salario minimo da introdurre nella contrattazione o per legge che possa includere condizioni più forti, più robuste per i lavoratori. I fenomeni globali possono entrarti in casa senza bussare alla porta, dobbiamo aiutare i nostri Paesi. Vanno rafforzate le istituzioni europee, la casa comune che deve essere accogliente, ma anche tutelare i nostri valori”.
A tal proposito, stamane, il Premier Conte ha inviato una lettera ai Presidenti delle Camere per trasmettere al Parlamento le linee guida per la definizione del Piano italiano di ripresa e resilienza per accedere ai fondi previsti dal Recovery Fund, elaborate dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, annunciando di essere pronto a riferire alle Camere sia nella sede decentrata delle Commissioni sia nella sede plenaria dell’Assemblea.
“Il documento”, ha scritto il Premier Conte, “definisce in via preliminare e sintetica gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche d’intervento e le azioni su cui si articolerà il Piano che l’Italia dovrà presentare all’Unione Europea. In ciascuno dei passaggi che porteranno all’approvazione del piano, nello spirito della massima collaborazione e sinergia fra il Governo e il Parlamento, sarà assicurato il pieno coinvolgimento delle Camere al fine di recepirne indirizzi, valutazioni e proposte concrete d’intervento”.
Il documento, che consta di 38 pagine e 32 slide, presenta un’introduzione sul contesto socio-economico italiano e sul piano di rilancio del Governo e le raccomandazioni del Consiglio Europeo al Paese ,ed è articolato in 5 sezioni , cui corrispondono 9 “direttrici di intervento” con relativi obiettivi e missioni o “cluster”, seguite dai criteri di selezione dei progetti , dalle politiche e dalle riforme di supporto al piano (Pubblica Amministrazione, Ricerca e Sviluppo, Fisco, Giustizia e Lavoro) e dalle risorse disponibili e dalle politiche di bilancio.
Vediamo quali sono gli obiettivi o “mission” individuate dal Governo per rilanciare l’economia del Paese: Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per la mobilità; Istruzione, Formazione, Ricerca e Cultura; Equità sociale, di genere e territoriale; Salute, finalizzati a realizzare altrettanti obiettivi “quantitativi” , quali: raddoppiare il tasso di crescita dell’Economia italiana ,portandolo dalla media del +0,8% dell’ultimo decennio ad un livello in linea con la media europea dell’1,6%; aumentare gli investimenti portandoli al 3% del Pil, conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali salendo al 73,2% dall’attuale 63% della media UE; , tagliare le tasse in favore del ceto medio e delle famiglie con figli , portare la spesa per ricerca e sviluppo al 2,1% rispetto all’attuale 1,3% e rivedere le concessioni autostradali.
Infine, il documento illustra i criteri stringenti di ammissibilità per valutare i progetti finanziati dal Recovery Fund: i progetti devono presentare “piena coerenza” con gli obiettivi “strategici e macrosettoriali” del Piano Nazionale di Rilancio e Riforme; significativo impatto positivo su crescita del Pil potenziale e dell’occupazione; costi e impatti economici, ambientali e sociali quantificabili, motivati e ragionevoli; esplicitazione dei legami della coerenza con riforme e politiche di supporto; indicazione della tempistica e modalità di attuazione, con target intermedi e finali”; chiara identificazione del soggetto attuatore. Se integrano progetti esistenti devono rafforzarli credibilmente”.
Tuttavia, non sembra calare la tensione all’interno della Maggioranza su temi come il Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati, la linea di credito per le spese sanitarie dirette e indirette , del valore di 37 miliardi , per l’Italia, messa a disposizione dalla Commissione UE, il cui utilizzo, in questi giorni, il segretario del Pd , Zingaretti, è tornato più volte a invocare, insieme con Italia Viva e una parte di LeU. Contrario, invece, il M5S, che punta sui 209 miliardi del Recovery Fund.
Divisioni,tra le forze dell’Esecutivo, poi, anche sul “rimpasto”, con il numero uno dei dem Zinagretti che ha smentito l’indiscrezione riportata dal quotidiano La Repubblica secondo cui sarebbe stato siglato un patto tra lo stesso Zingaretti e il Premier Conte per blindare il Governo dopo le elezioni Regionali , indipendentemente dal risultato , e non dar luogo ad alcun riassetto nelle forze di Maggioranza, e che ha esortato gli alleati a concentrarsi sul RecoveryFund , occasione per imprimere nel Paese una “svolta storica”,rinviando ogni dibattito , compreso quello sulle mancate alleanze a livello locale per le Amministrative, a dopo le elezioni, mentre il Vicesegretario Orlando ha riaperto il dibattito, parlando di “rimpasto necessario” per garantire all’Esecutivo un assetto stabile ,in modo da gestire al meglio le risorse che arriveranno dalla UE.
No al rimpasto, anche da parte dell’ex capo politico del M5S e ministro degli Esteri Di Maio, per cui tutte le energie devono essere convogliate sul Recovery Fund
Linee guida, quelle del Recovery Plan, che , secondo quanto affermato dal ministro dell’Economia Gualtieri, dopo l’ok del Parlamento, approderanno a Bruxelles entro il 15 ottobre per una prima lettura informale ,insieme con il Documento Programmatico di Bilancio, preludio alla Legge di Bilancio, da approvare entro il 31 dicembre e nella quale dovrebbe figurare la revisione del sistema delle Pensioni, alla luce della scadenza del sistema Quota 100 nel dicembre 2021.
Nel pomeriggio, infatti, si è tenuto presso la sede del Ministero del Lavoro un vertice con i sindacati Cigl, Cisl e Uil sulla previdenza. Sul tavolo due ipotesi: 1) il ricorso a un meccanismo flessibile d’uscita a partire da 62, o 63, anni d’età anagrafica e almeno 36, o 37, anni di contribuzione con una penalizzazione del trattamento di circa il 2,8-3% per ogni anno d’anticipo rispetto al limite dei 67 anni per il pensionamento di vecchiaia. 2) L’opzione su cui sembrano puntare Cgil, Cisl e Uil di Quota 41, ovvero del pensionamento garantito al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione. Altre questioni da dirimere, quella riguardante il meccanismo dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita bloccato per le pensioni anticipate fino al 2026 sempre dal Governo Conte1, e quella del rinnovo dei contratti nazionali.
Intanto, Recovery Plan e Recovery Fund sono stati anche al centro del discorso del Governatore di Bankitalia Visco, all’Esecutivo dell’Abi, il quale ,nel suo intervento, ha dichiarato: “L’arrivo delle risorse europee del Recovery Fund non è purtroppo imminente e occorre che la legge di bilancio 2021 sia anche orientata al sostegno dello sviluppo con l’adozione di una nuova e rafforzata Ace per favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese. E’ indispensabile concentrare ora gran parte sforzi per la ripresa. Le Conseguenze di questa crisi globale sono gravissime e dipendono da diffusione del Coronavirus, sono difficili da valutare. La portata dell’evento senza precedenti è evidente nei costi di vite umane nel mondo. Nel complesso, anche grazie alle misure di stimolo della domanda, monetarie e di bilancio, il rafforzamento della congiuntura nel trimestre in corso potrebbe essere lievemente migliore di quanto delineato in luglio nello scenario di base delle nostre previsioni. Al momento, gli andamenti che stiamo osservando restano a grandi linee coerenti con il risultato per l’anno prefigurato in quello scenario: una caduta del PIL di poco inferiore al 10 per cento, con una successiva, molto graduale, ripresa. Resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio, a livello sia nazionale sia europeo. I provvedimenti in favore delle famiglie e delle imprese continueranno a essere cruciali per alleviare i problemi di liquidità, sostenere la domanda aggregata, lenire il disagio sociale e contrastare l’ampliamento delle disuguaglianze. Per ridurre l’incertezza e porre le basi per il ritorno a una crescita stabile e sostenuta dell’economia e dell’occupazione, la soluzione dei problemi sanitari e le necessarie misure di stabilizzazione macroeconomica vanno però accompagnate da interventi risoluti sul piano delle infrastrutture, non solo materiali. È necessario che le banche usino con attenzione la “flessibilità” sui crediti deteriorati prevista dalle norme ma senza rinviare l’emersione di perdite altamente probabili e si continuino a preservare adeguati livelli di patrimonializzazione. Capisco le criticità evidenziate dal presidente Patuelli e da altri, ma non si può rinviare. Su questo fronte, per assorbire le perdite sui prestiti, sarà probabilmente necessario utilizzare almeno parte del capitale in eccesso rispetto ai requisiti minimi. E le autorità di vigilanza questo lo sanno. Il programma Next Generation EU rappresenta una occasione importante, da non perdere. I benefici che l’Italia potrà trarne dipenderanno dalla capacità di proporre interventi mirati e coerenti con gli obiettivi e i requisiti del programma e di attuarli in tempi rapidi e senza sprechi. Si potranno così anche porre le condizioni per conseguire un progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici, evitando che il maggiore indebitamento finisca per aggravare i problemi del Paese, anziché alleviarli”.
Restando in ambito macroeconomico, ottimista, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, che ha rivisto al rialzo le stime sul Pil mondiale e dell’Italia.
L’Organizzazione con sede a Parigi, infatti, ha previsto che il Pil globale subirà una contrazione del 4,5% quest’anno, per poi rimbalzare a +5% nel 2021. Il dato del 2020 è migliore di 1,5 punti percentuali rispetto al -6% previsto nell’Economic Outlook dello scorso 10 giugno e quello del 2021 è di 0,2 punti percentuali inferiore al +5,2% di tre mesi fa.
Quanto all’Italia, nel 2020 il Pil subirà una contrazione del 10,5%, dato migliorato di 0,8 punti percentuali rispetto al -11,3%, stimato nell’Economic Outlook dello scorso 10 giugno.
Al contrario, per il 2021 , l’Ocse ha previsto una ripresa del 5,4%, nettamente peggiore rispetto al +7,7% stimato a giugno.
Secondo l’Organizzazione: “Nuove misure di stimolo per rafforzare la domanda aggregata e migliorare le prospettive di una ripresa più forte vengono inoltre implementate in diverse economie avanzate, tra cui Francia, Germania e Italia. In Europa anche il piano di ripresa dell’Ue di 750 miliardi di euro (pari a circa il 5,5% del Pil Ue27 del 2019), finanziato mediante l’emissione di debito comune, fornirà un sostegno gradito agli investimenti, sebbene principalmente dopo il 2021, attraverso un misto di sovvenzioni e prestiti“.
Riguardo alla diffusione della pandemia, l’Ocse ha previsto che l’ epidemia di Covid-19 “continuerà a livello locale e che saranno affrontate con interventi locali mirati piuttosto che con lockdown nazionali. Il mondo sta affrontando una crisi sanitaria acuta e il rallentamento economico più drammatico dalla Seconda Guerra Mondiale. La fine non è ancora in vista, ma c’è ancora molto che i responsabili politici possono fare per contribuire a creare fiducia. È importante che i Governi evitino l’errore di inasprire troppo rapidamente la politica fiscale, come è successo dopo l’ultima crisi finanziaria. Senza il sostegno continuo del Governo, i fallimenti e la disoccupazione potrebbero aumentare più velocemente di quanto giustificato e mettere a dura prova i mezzi di sussistenza delle persone per gli anni a venire. I responsabili politici hanno l’opportunità di attuare piani di ripresa veramente sostenibili per riavviare l’economia e generare investimenti digitali, necessari soprattutto per le piccole e medie imprese, nonché in infrastrutture verdi, trasporti e alloggi per ricostruire un ambiente migliore e economia più verde”.
Critica, nei confronti del Governo, l’Opposizione di Centrodestra, con il segretario della Lega Salvini che ha depositato presso il Senato una mozione di sfiducia nei confronti della ministra Azzolina per la gestione della riapertura delle scuole, i cui sindacati, sostenuti da Cgil, Cisl e Uil, hanno convocato per il 25 un’assemblea dei quadri e per il 26 hanno proclamato una manifestazione nelle piazze, mentre la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni ha auspicato che, in caso di vittoria netta della coalizione alle Regionali, il Colle prenda atto della volontà popolare sciogliendo le Camere per indire nuove elezioni.
Da Forza Italia, invece, un appello all’Esecutivo a collaborare ai piani del Recovery Plan.
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