-Al via oggi, a Bruxelles, la due giorni del Consiglio Europeo. Sul tavolo: la Brexit, i cambiamenti climatici, dossier esteri e pandemia. Sullo sfondo poi, la ricerca di un accordo tra l’Europarlamento, il Consiglio e la Commissione su come e quando ottenere le risorse del Recovery Fund. Appello del Presidente Sassoli per l’intesa.
-Governo , incassato il via libera del Parlamento alla Nadef e allo scostamento di bilancio, l’Esecutivo prepara il documento programmatico di bilancio da presentare a Bruxelles, insieme con la Manovra 2021 e il Recovery Plan, il piano di riforme per accedere ai 209 miliardi del Recovery Fund. Al vaglio, la proroga della Cig Covid per i settori più colpiti dalla crisi, l’introduzione di nuovi sgravi ad hoc e delle decontribuzioni del 30% sugli assunti specie al Sud. Bloccato, lo stop ai licenziamenti a partire da gennaio. Il no dei sindacati Cgil, Cisl , Uil e Uilm. Tensione nella Maggioranza sulle riforme costituzionali: Italia Viva fa slittare alla Camera l’esame della proposta di legge volta a modificare l’art.58 della Costituzione estendendo ai diciottenni la possibilità di votare per il Senato. Il Pd chiede l’intervento di Conte. M5S: “Niente ricatti. Renzian, venuti meno a un accordo”. L’Opposizione di Centrodestra: Maggioranza senza coesione e numeri.
di Federica Marengo giovedì 15 ottobre 2020
La seconda ondata di contagi da Covid19 non risparmia neppure il Parlamento Europeo e così la plenaria prevista per lunedì 19 ottobre , in presenza, a Strasburgo, vista l’impennata di casi in Belgio e Francia, si svolgerà integralmente da remoto.
In presenza invece, il Consiglio Europeo, sebbene un componente dello staff della Presidente della Commissione UE Von der Leyen sia risultato positivo, determinando l’abbandono del vertice da parte di quest’ultima e la messa in isolamento della stessa. La due giorni, iniziata oggi a Bruxelles, alla quale parteciperanno i 27 capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Unione, tra i quali, per l’Italia, il Premier Conte, si concluderà nella serata di domani.
All’ordine del giorno: la Brexit, con la ricerca di un accordo con il Regno Unito sull’uscita dall’Unione , prima della fine del periodo di transizione , che scongiuri un “hard Brexit”, e la questione dei cambiamenti climatici. Nella giornata di domani, invece, al centro dei lavori, la gestione in termini sanitari ed economici dell’emergenza Covid19, gli aggiornamenti sulla realizzazione di un vaccino e dossier di politica estera come i rapporti della UE con l’ Africa e l’Unione africana. Sullo sfondo del vertice, la ricerca di un accordo tra il Parlamento UE, il Consiglio Europeo e la Commissione UE, sui modi e i tempi per ottenere le risorse del Recovery Fund legate al Bilancio 2021-2027 dell’Unione, mentre il ministro per gli Affari Europei Ammendola ha reso noto l’inizio dell’interlocuzione con la Commissione UE sulle linee guida del Recovery Plan approvate dal Parlamento nei giorni scorsi.
A fare il punto sugli obiettivi dell’Italia, il Premier Conte, che al suo arrivo a Bruxelles, ha rilasciato una breve dichiarazione ai cronisti sui temi al centro del Consiglio, a cominciare dalla Brexit, sulla quale la posizione dell’Italia pare essere in linea con quella di Francia e Germania: “Siamo tutti uniti, siamo entrati in una fase in cui bisogna stringere i tempi, entro la fine dell’anno. Non c’è molto tempo. Per quanto riguarda l’UE, dobbiamo lavorare tutti affidandoci al nostro negoziatore Barnier per arrivare a un accordo: lavoreremo fino all’ultimo istante, ma non possiamo rinunciare a un accordo che sia equo ed equilibrato, non un accordo a tutti i costi”.
Poi, sulla questione climatica, ha detto: “Sul tema dei cambiamenti climatici non prenderemo decisioni in questo Vertice: gli impegni politici, le conclusioni sono rinviate al Consiglio europeo di dicembre. Però stiamo lavorando per indirizzare questo tema. Dobbiamo lavorare per la transizione energetica. Abbiamo obiettivi molto ambiziosi a livello di Unione Europea. Dobbiamo ridurre fino al 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 assumendo come parametro le emissioni del 1990. E’ una sfida molto ambiziosa: ci sono Stati membri in difficoltà, hanno apparati produttivi industriali che per questa conversione sono mal predisposti. L’arco temporale così definito è un impegno molto sfidante. Dobbiamo lavorare tutti insieme per procedere verso questi obiettivi, nell’interesse comune. L’Italia è particolarmente interessata perché il tema dei cambiamenti climatici sarà al centro dell’agenda del G20 che si terrà sotto la presidenza italiana l’anno prossimo”.
Infine, sulla gestione dell’emergenza Covid19 e sulle relazioni con l’Africa e l’Unione africana, ha sottolineato: “Il vertice sarà “l’occasione per cercare di coordinare meglio le nostre risposte, fermo restando il rispetto dei processi decisionali nazionali. Cercheremo di rafforzare la strategia per le risposte sanitarie, ci scambieremo informazioni e aggiornamenti sui vaccini. Quanto ai rapporti con l’Africa, dobbiamo assolutamente rendere costante e molto serrata la collaborazione con l’Unione africana e le organizzazioni regionali. Il continente africano è strategico anche in uno sviluppo futuro. L’UE punterà a un partenariato tra eguali, di cui si parlerà anche al G20 che avrà la presidenza italiana nel 2021”.
Ad aprire i lavori del Consiglio Europeo, come da protocollo, il Presidente del Parlamento UE Sassoli, che dapprima, su Brexit, ha espresso preoccupazione per la mancanza di chiarezza da parte del Regno Unito: “Domani mancheranno undici settimane alla fine del periodo di transizione con il Regno Unito, momento in cui il diritto dell’Ue cesserà di applicarsi in quella nazione. Per i lavoratori, le imprese, gli studenti, i ricercatori, i commercianti di beni e servizi la situazione non sarà più la stessa. Si avranno cambiamenti in ogni caso, ma saranno molto più significativi se non riusciremo a raggiungere un accordo sulle nostre future relazioni a partire dal 1o gennaio 2021. Ci troviamo in una fase critica e dobbiamo fare il punto dello stato attuale, specialmente nei riguardi dei nostri cittadini e delle nostre imprese, che desiderano sapere che cosa li attende per essere in grado di programmare il futuro e sentirsi protetti. È nostro dovere tutelare i loro interessi. Vogliamo un accordo globale incentrato su una concorrenza libera ed equa, una soluzione equilibrata e a lungo termine in materia di pesca e un meccanismo solido per garantire il rispetto delle norme. Non si tratta di tattiche, ma della salvaguardia delle fondamenta e dell’essenza dell’Unione europea e del mercato unico, che non possono essere oggetto di negoziati. Sebbene i colloqui si siano recentemente intensificati e l’UE intenda continuare a negoziare fino all’ultimo momento possibile, sono piuttosto preoccupato per la mancanza di chiarezza da parte del Regno Unito, ora che ci stiamo avvicinando rapidamente alla fine dell’anno. Un accordo è nell’interesse di entrambe le parti ma, come ho già detto in precedenza, ciò non può mai avvenire a qualsiasi costo. Ci auguriamo che i nostri amici del Regno Unito sfruttino il ristretto spiraglio di opportunità rimasto per lavorare in modo costruttivo al fine di superare le nostre differenze. Pertanto, Londra rispetti gli accordi sottoscritti dai governi britannici per evitare di mettere a rischio i diritti dei cittadini europei, la pace in Irlanda e gli stessi rapporti UE-Regno Unito”.
Poi, soffermandosi sul ritardo nelle trattative tra Europarlamento, Consiglio Europeo e Commissione, per l’erogazione delle risorse del Recovery Fund, in rapporto al Bilancio pluriennale (2021-2027) dell’Unione, ha esortato: “Attualmente, i negoziati tra il Parlamento UE e il Consiglio sul Quadro finanziario pluriennale si sono arenati. Sbloccarli è nelle vostre mani. Per fare progressi è indispensabile aggiornare il mandato negoziale della Presidenza tedesca. Non si tratta di rimettere in discussione l’accordo di luglio, ma di fare un piccolo passo da parte vostra per andare verso l’approvazione finale del pacchetto. Il Parlamento è impegnato nella negoziazione sul Quadro Finanziario Pluriennale e sul piano di ripresa per arrivare a un accordo. Vi sono passi in avanti in alcuni ambiti. Bene. È positivo, ma dobbiamo andare avanti. Il Parlamento Europeo non sta bloccando nulla. C’è un’area in cui non sono stati compiuti progressi. I vostri sforzi a luglio si sono concentrati comprensibilmente sul Recovery Instrument e sulle dotazioni nazionali. Ma ridurre i programmi settennali con una chiara dimensione europea non è la strada giusta. Per arrivare a un compromesso, il Parlamento ha fatto passi enormi rispetto alle proprie richieste iniziali sul Quadro Finanziario Pluriennale. Con realismo e spirito costruttivo voglio riassumervi i punti chiave del Parlamento. Per prima cosa, ricordo che i nostri negoziatori hanno chiesto di aggiungere 39 miliardi di euro. Si tratta di una modifica minima al pacchetto da 1800 miliardi, ma che farebbe un’enorme differenza per i cittadini che beneficiano delle nostre politiche comuni. Abbiamo avanzato proposte creative per finanziare questi 39 miliardi. Per farlo, occorre un aumento del tetto di spesa di 9 miliardi di euro con cui raggiungeremmo esattamente lo stesso livello di spesa del periodo 2014-2020 in termini reali. Il Parlamento Europeo propone di contabilizzare i costi degli interessi di Next Generation EU oltre i massimali del Quadro Finanziario Pluriennale. Occorre ricordare che Next Generation EU è un impegno straordinario, e quindi anche i costi per gli interessi di Next Generation EU hanno un valore di spesa straordinaria. Questi costi non devono entrare in competizione con i programmi del Quadro Finanziario Pluriennale. Pertanto, se mettiamo gli interessi NGEU oltre e al di fuori dei massimali, avremo 13 miliardi da utilizzare per i programmi. In terzo luogo, dobbiamo garantire strumenti di flessibilità sufficienti per far fronte agli imprevisti e per non perdere un solo euro del Quadro Finanziario Pluriennale o del Recovery instrument. Eventuali fondi inutilizzati devono essere ridistribuiti nei programmi del Bilancio pluriennale”.
Intanto a Roma, dove la giornata politica è iniziata con la triste notizia della scomparsa improvvisa della Presidente della Regione Calabria, Santelli, per via di un cancro contro il quale combatteva dal 2014, determinando il rinvio della Conferenza delle Regioni sul nodo Covid-Trasporti e Scuole, il Governo, incassato nella giornata di ieri il via libera delle due Camere alla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, quadro di finanza pubblica , preludio alla Finanziaria 2021 da 40 miliardi, e allo scostamento di Bilancio da 22-24 miliardi per finanziare la stessa in deficit, prepara il documento programmatico di Bilancio, da inviare a Bruxelles, insieme con la legge di Bilancio da approvare entro dicembre.
Nel corso del vertice , svoltosi nella serata di ieri a Palazzo Chigi tra il Premier Conte, il ministro dell’Economia Gualtieri ,i capidelegazione e i responsabili economici della Maggioranza, infatti, si è proceduto a una prima selezione delle numerose proposte avanzate dai Ministeri e dai partiti.
La priorità fissata dall’Esecutivo è il sostegno ai comparti più colpiti dalla crisi, come Turismo, Ristorazione e Moda, per i quali dovrebbe essere introdotta una proroga della Cassa integrazione Covid con retroattività all’ultima parte del 2020 (con coperture di 5 miliardi) e delle misure di sostegno al reddito per stagionali, intermittenti e lavoratori del Turismo e dello Spettacolo.
Allo studio, anche sgravi ad hoc, un fondo per le filiere più colpite dalla crisi, la decontribuzione del 30% per le imprese del Sud (costo,4,8 miliardi), nuovi sgravi come il taglio del cuneo fiscale (ovvero la proroga per il 2021 del bonus 100 euro per 4,8 miliardi), la decontribuzione speciale per le lavoratrici che diventano madri grazie al taglio del 9% sui contributi). Decontribuzione, anche per i giovani sotto i 35 anni che verranno assunti e interventi non di sostegno, ma strutturali quali: l’assegno unico per i figli, , il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, la realizzazione di nidi e scuole dell’infanzia, lo sblocco dei cantieri, le risorse per il trasporto pubblico e la proroga del superbonus al 110%.
Stop invece al blocco dei licenziamenti a partire da gennaio, come annunciato nella trasmissione Rai Porta a Porta dal ministro per lo Sviluppo Economico, Patuanelli, bilanciato però dalla proroga della Cig e dagli incentivi e dalle agevolazioni alle assunzioni. Una decisione , quest’ultima, che, se da un lato ha raccolto il plauso di Confindustria e delle associazioni delle imprese, non è piaciuta ai sindacati Cigl, Cisl, Uil e Uilm, che hanno chiesto ,invece, di prorogare il blocco fino alla fine dell’emergenza o per i prossimi tre anni, paventando il rischio della perdita di 1 milione di posti d lavoro e proponendo piuttosto lo stop agli aumenti salariali.
ll blocco dei licenziamenti era entrato in vigore il 17 marzo scorso ed è durato fino al 17 agosto, poi è diventato flessibile, in quanto legato all’utilizzo delle 18 settimane di ammortizzatori sociali introdotte proprio dal decreto o dell’esonero contributivo previsto come alternativa alla Cassa integrazione, precludendo così il licenziamento alle aziende che hanno fatto ricorso a questi incentivi (sempre con il termine al 31 dicembre 2020).
Riammesse anche alcune casistiche di licenziamento particolari: la cessazione dell’attività, gli accordi con incentivi agli esodi e il fallimento.
Tensione, poi, nella Maggioranza, a causa della richiesta (poi accolta) da parte della capogruppo alla Camera di Italia Viva ,Maria Elena Boschi,alla Conferenza dei Capigruppo, di rinviare l’esame della proposta di legge ,già approvata in prima deliberazione sia Montecitorio che a palazzo Madama, volta a modificare l’art.58, estendendo la facoltà di votare per il rinnovo del Senato ai diciottenni, in quanto per i renziani (che in precedenza si erano detti favorevoli anche a una modifica dell’età per essere eletti da 40 anni a 25) la riforma costituzionale, alla luce del sì alla riforma sul taglio del numero di deputati e senatori, incassato con il referendum del 20 e del 21 settembre scorsi, dovrebbe essere inserita nel quadro di una riforma organica a partire da quella elettorale , dal superamento del bicameralismo perfetto e dal correttivo per riequilibrare la rappresentanza dopo l’ok alla riduzione del numero dei parlamentari. Tuttavia, secondo indiscrezioni giornalistiche, la richiesta di rinvio celerebbe la richiesta di un rimpasto di Governo da parte dei renziani.
Da ciò, la reazione piccata del Pd con il capogruppo alla Camera Delrio che, chiedendo l’intervento di Conte per un chiarimento, ha dichiarato: “Il taglio dei parlamentari è un pezzo di un puzzle che deve essere completato, i pezzi devono andare tutti in ordine e a regime -spiega il capogruppo del Pd alla Camera al termine dell’assemblea del gruppo convocata d’urgenza’-. Inoltre, il voto per i 18enni al Senato era stato già votato da tutte le forze politiche, noi lo facemmo dall’opposizione. E’ un qualcosa che dobbiamo ai ragazzi”, riecheggiato dal Vicesegretario dem Orlando, che ha affermato: “Quello che è successo oggi non può essere minimizzato, per il fatto in sé e per le fragilità e le ambiguità che rivela, proprio in un momento in cui il Paese chiede compattezza. E’ un fatto politico di cui si deve fare carico tutta la maggioranza, a partire da chi la guida, perché ci sia un chiarimento”.
Sulla stessa linea, anche i pentastellati, con le senatrici e i senatori della Commissione Affari Costituzionali , che, in una nota, accusando gli esponenti di Italia Viva di essere venuti meno a un accordo e di usare le riforme costituzionali come “armi di ricatto” , hanno evidenziato in una nota: “L’allargamento della partecipazione dei giovani alla vita politica attraverso l’abbassamento a 18 anni dell’età per eleggere i senatori è una riforma importante e urgente. E’ un punto fermo per la Maggioranza in base a quanto abbiamo stabilito nel piano delle riforme che stiamo portando avanti, quindi è un impegno che anche Italia Viva deve mantenere. Come è noto il nostro Paese sta attraversando una fase molto critica e il Parlamento deve andare avanti, non mostrarsi agli italiani impantanato in giochini tattici e perdite di tempo”.
Critica, nei confronti del’Esecutivo , l’Opposizione di Centrodestra, per la quale il Governo non “ha più una Maggioranza”.
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