-In mattinata, informativa del Premier Conte in Consiglio dei Ministri sulla proroga dello stato di emergenza ad ottobre (il 15, è la data indicata nella risoluzione di Maggioranza). A seguire, nel pomeriggio, le comunicazioni del Presidente del Consiglio in Senato. Il sì del Senato (157, i sì, 125, i no, 3, gli astenuti). In serata, prima riunione del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei che si occuperà, con i Ministri e gli enti locali, della stesura del cronoprogramma di riforme da presentare a Bruxelles entro la metà di ottobre per accedere alle risorse del Recovery Fund. Il ministro dell’Economia Gualtieri in Audizione presso la Commissione congiunta Bilancio di Camera e Senato alla vigilia del voto del Parlamento sullo scostamento di bilancio per il Decreto agosto : “Iniziata la risalita, obiettivo: aumentare di 1 punto percentuale gli investimenti rispetto al 2019. Bankitalia: “Riforme in tempi rapidi”. Le Opposizioni di Centrodestra: No alla proroga dello stato di emergenza. Voto sul deficit non scontato, valuteremo le risposte del Premier alle nostre proposte.
-Scuola, informativa urgente alla Camera della ministra Azzolina: “Riapertura a settembre con 2,9 miliardi. Massimo sforzo di tutti”.
di Federica Marengo martedì 28 luglio 2020
La mattinata di oggi è cominciata presto per il Premier Conte, alle prese con l’informativa in Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi, sulla proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre, in vista della scadenza di quello attualmente in vigore fino al 31 luglio. All’interno della Maggioranza, infatti, sebbene tutte le forze politiche concordino sulla necessità della proroga , il Pd ha avanzato la richiesta che tale atto sia accompagnato da un decreto che circostanzi e puntualizzi gli ambiti di intervento del Governo per fugare ogni perplessità del Parlamento in merito al mancato coinvolgimento delle Camere nei Decreti della Presidenza del Consiglio e all’accentramento dei poteri nelle mani del Primo Ministro, mentre Italia Viva ha aperto una discussione sui tempi,proponendo di fissare il nuovo termine di scadenza dell’emergenza per la fine di settembre, dopo l’apertura delle urne e del fine settimana elettorale del 20 e del 21 settembre .
Lo stesso Conte, inoltre, prima del passaggio parlamentare e, viste le pressioni esercitate dalle Opposizioni di Centrodestra perché sia posta fine allo stato di eccezionalità, si è anche avvalso di un supplemento di analisi con un parere dell’Avvocatura dello Stato, di cui ha reso conto durante il suo intervento pomeridiano a Palazzo Madama.
Un discorso, nel quale Conte ha spiegato: “La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile: la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione Europea. La proroga dello stato di emergenza è una facoltà espressamente prevista dalla legge ed è attivabile ove si renda necessaria la prosecuzione degli interventi. Questa esigenza si verifica quasi sempre. Pertanto,lo stato di emergenza viene ordinariamente prorogato dal Governo. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia.
L’emergenza Coronavirus ha i tratti di un processo in continua e imprevedibile evoluzione che ancora oggi, seppure in misura contenuta e territorialmente circoscritta, non ha ancora esaurito i suoi effetti. Tra le misure che perderebbero effetto, se non ci fosse la proroga dello stato d’emergenza, c’è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica.
Se lo stato di emergenza non fosse prorogato cesserebbe il coordinamento attribuito alla Protezione Civile così come decadrebbero i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i Presidenti di Regione. Verrebbe a cessare la sua funzione anche il Comitato tecnico scientifico. A questo occorre aggiungere che al 31 luglio sono prorogati numerosi termini normativi di rango primario e secondario. Dobbiamo essere consapevoli che se non prorogassimo lo stato di emergenza, cesserebbero di avere effetto le ben 38 ordinanze, di cui 4 al vaglio della Ragioneria, così come i conseguenti provvedimenti attuativi. Ad esempio decadrebbero le misure per la gestione delle strutture temporanee per l’assistenza alle persone positive, il volontariato di Protezione Civile, il reclutamento di personale sanitario a supporto delle Regioni e dei penitenziari, il numero verde, il pagamento dilazionato delle pensioni negli uffici postali, l’attivazione del sistema Gros, che è la centrale operativa remota di soccorso sanitario per cui in mancanza di posti letto in una Regione, Gros interviene per la ripartizione e il trasferimento dei pazienti in altre Regioni. Con la proroga dello stato di emergenza continueremo a mantenere in efficienza quel sistema di misure che rendono il nostro Paese più sicuro a beneficio degli italiani, ma anche degli stranieri che vogliano visitare il Paese . La scelta di prorogare lo stato di emergenza non può ritenersi lesiva della nostra immagine all’estero. Non vi è affatto questo rischio, anzi, è vero il contrario. L’Italia è vista da tutti come un Paese sicuro proprio grazie al sistema di monitoraggio e precauzione messo in campo”.
Quindi, a seguire, il dibattito in Aula , con la presentazione di risoluzioni e, infine, dopo la replica del Premier, che ha stigmatizzato la “vena polemica e ideologica” di alcuni interventi dell’Opposizione, il voto del Senato, sulle due risoluzioni ,una di Maggioranza con proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre, passata con 157 sì, 125 no e 3 astenuti, l’altra contraria dell’Opposizione, con il Centrodestra convinto che la proroga serva solo a prolungare i poteri del Premier, dando luogo a una “deriva liberticida”. Domani, alle 9:30,si replica alla Camera.
Nel corso della mattinata, invece, Audizione del Ministro dell’Economia Gualtieri presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, a 24h dal voto del Parlamento sullo scostamento di bilancio da 25 miliardi per finanziare il Dl agosto, che dovrebbe essere licenziato dal Consiglio dei Ministri nel corso della prossima settimana e alla vigilia della prima riunione della cabina di regia, prevista per la serata di oggi, sul Piano nazionale di riforma, coordinata dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, aperto ai Ministri e agli enti locali,nella quale si discuterà, tra le altre, di alcune priorità individuate dalle forze di Governo (istruzione, giovani, ambiente, lavoro, rilancio del Sud,con fisco agevolato e grandi opere,per il ministro per gli Affari Regionali Boccia, internazionalizzazione delle imprese e Made in Italy, per il ministro degli Esteri Di Maio).
“I più recenti dati economici indicano che la nostra economia ha iniziato la risalita dal minimo di marzo-aprile. Stimiamo che la ripresa sia continuata in giugno e luglio, tuttavia il secondo trimestre registrerà in media una forte caduta del Pil con altrettanto marcato rimbalzo nel terzo trimestre”,ha annunciato il titolare del Tesoro, evidenziando: “L’obiettivo del Governo è quello di aumentare gli investimenti di un punto percentuale sul Pil rispetto al 2019. Nel prossimo decreto ci saranno misure a sostegno dell’automotive, del turismo e sono allo studio ulteriori misure a sostegno della crescita. Continueranno a essere sostenuti gli enti locali. Finora sono stati previsti interventi per 18,3 miliardi per le Regioni e oltre 12 miliardi per gli enti locali. Nel prossimo decreto andremo ad aumentare queste risorse”.
Quindi, illustrando il Decreto agosto, e specificando per il rientro dal deficit non si ricorrerà alla doppia tassa sulla plastica, europea e italiana, e alla patrimoniale, ma un lavoro di razionalizzazione sulle imposte per evitare oneri eccessivi per le imprese, riguardo a Cassa integrazione e a Smart working, ha spiegato: “Stimiamo che grazie alle misure adottate finora sono stati salvati 1,5 milioni di posti di lavoro; al 20 luglio sono state erogate 16,5 miliardi di prestazioni solo per parte Inps e 2,3 miliardi di ore di Cig. Ci saranno incrementi di risorse per i ristori di perdite di gettito e risorse per 5,5 miliardi per investimenti e la richiesta di scostamento serve a proseguire interventi su occupazione, fisco e liquidità, enti territoriali, istruzione e altre misure settoriali e generali in favore della crescita. Il Governo ritiene fondamentale proseguire e rendere più selettiva la Cig e introdurre misure di sostegno alle assunzioni. Sono allo studio interventi in questi giorni come la proroga di 18 settimane della Cig e interventi per aiutare e sostenere le assunzioni a tempo indeterminato e alle imprese per far uscire i lavoratori dalla Cig, la deroga sui contratti a termine e la proroga per il ricorso allo smart working nel settore privato. L’estensione della Cig per 18 settimane avverrà con elementi di differenziazione e selezione sulla platea delle imprese e con un contributo da parte di quelle che possono, sarà basata sui dati della e-fattura e sul diverso impatto della crisi su varie imprese. Proseguirà l’attività di sostegno alla liquidità che potrà contare su misure di carattere fiscale: saranno riprogrammate le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza prevedendo la possibilità di rateizzare il debito fiscale su un orizzonte temporale definito in modo da assicurare che per il 2020 si riduca sensibilmente il peso dell’onere che altrimenti graverebbe su contribuenti in difficoltà. Saranno ulteriormente differiti i termini per la ripresa della riscossione attualmente fissati al 31 agosto. Con il Decreto agosto, inoltre, saranno destinati alla scuola circa 1,3 miliardi. Innanzitutto ci saranno risorse aggiuntive, poco meno di un miliardo nell’anno scolastico per consentire le assunzioni a tempo determinato di docenti per ridurre il numero di studenti per classe. E ci saranno anche risorse per l’acquisto delle strutture, compresi i famosi banchi. Complessivamente si tratta di risorse significative: 950 milioni saranno ripartiti un terzo e due terzi tra il 2020 e 2021, come l’anno scolastico, e circa 300 milioni andranno per le strutture che non sono solo per i banchi con le rotelle. Gli interventi su automotive e turismo e anche sulla questione del terremoto e sulla questione pertinenziali delle spiagge che saranno nel prossimo Decreto di agosto, sono temi che questa Commissione aveva affrontato e aveva chiesto di assumere e sono interventi che il Governo introdurrà su indicazione del Parlamento. Auspichiamo che ci siano comunque spazi specifici per iniziative del Parlamento anche in questo Decreto”.
In conclusione, sul Piano nazionale di riforme, ha annunciato: “Il Governo ha deciso di non approvare il Piano Nazionale di Riforme insieme alle prime due sezioni del Documento di Economia e Finanza per varare un documento di più ampio respiro. La scelta appare opportuna e utile: Il Piano Nazionale di Riforme all’esame è più avanzato e aggiornato di quello degli altri Stati membri, perché definisce già le linee di fondo del Recovery fund che verrà presentato il prossimo autunno. L’accordo raggiunto in Europa è un risultato storico per l’Italia e l’Unione e determinerà un salto di qualità nella risposta alla crisi da Covid. Il nostro Paese ha superato la fase più acuta del contagio, le misure di contenimento dell’epidemia sono state efficaci nel ridurre sensibilmente l’incidenza del virus, ma,al momento , il virus non si può ritenere completamente neutralizzato”.
Tuttavia, proprio sulla questione “più spesa e meno tasse”, e sulla necessità di attuare presto le riforme, è intervenuta stamane in Audizione alla Camera,Bankitalia, il cui capo Servizio della struttura economica ,Fabrizio Balassone, ha affermato: “Per il nostro Paese inizia ora un percorso tutt’altro che agevole. Andranno delineati in tempi rapidi progetti di investimento e di riforma lungimiranti, concreti e dettagliati; soprattutto tali progetti andranno attuati senza ritardi e inefficienze. È la condizione per garantire l’effettivo accesso ai finanziamenti previsti dal Next Generation EU, per rilanciare la crescita e la produttività dell’economia italiana. La sfida che attende il Governo e il Parlamento è di dare contenuto attuativo alle indicazioni contenute nel Piano nazionale di riforme, garantendo efficacia, efficienza e rapidità degli interventi uno sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato di possedere dovranno accompagnare l’aumento delle risorse disponibili. L’impatto sull’economia dipenderà anche dal miglioramento del contesto in cui si svolge l’attività di impresa. Sarebbe rischioso assumere che incrementi di spesa e riduzioni di imposte possano automaticamente tradursi in una crescita economica sostenuta e duratura senza un impegno continuo per il miglioramento della qualità dell’azione pubblica. Lei mi chiede, ma se non siamo poi in grado di ripagare il debito?. In quel contesto, l’ultima preoccupazione sarebbe cosa ci chiederanno, perché se non dovessimo essere in grado di ripagare il debito significherebbe che la situazione si sarebbe decisamente aggravata. La preoccupazione dovrebbe essere quella, non le richieste del Mes. Il Mes nasce come strumento di emergenza in situazione di crisi di singoli Paesi, in quelle circostanze è stato disegnato uno strumento che prevede certe condizionalità. Lo strumento che abbiamo oggi è affidato allo stesso organismo, il Mes, ma ha una struttura completamente diversa: non ci sono condizionalità come quelle dei programmi tradizionali ma è un programma di scopo, serve per le spese sanitarie”.
Un passaggio in Parlamento, per nulla banale, quello sullo scostamento di bilancio, visti i numeri risicati della Maggioranza in Senato e la necessità di raggiungere la maggioranza assoluta (161 voti), anche se , calcoli alla mano, al momento il raggiungimento del quorum sarebbe certo, visti i 164 sì.
Pronta a dare battaglia , l’Opposizione di Centrodestra,che , a fronte di un vertice nell’ufficio del segretario e senatore della Lega Salvini, a Palazzo dei Beni Spagnoli , ha reso nota la linea comune: la decisione finale dipenderà dagli impegni che il Governo prenderà sulle proposte avanzate dalla coalizione.
Così il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, in videoconferenza con i Presidenti di Regione, ha avvertito: “I nostri gruppi parlamentari sono stati invitati a votare un nuovo scostamento di bilancio: sbagliano a dare per scontato il nostro sostegno. Abbiamo avanzato una serie di proposte: un semestre bianco fiscale con rinvio delle scadenze a fine anno e l’azzeramento delle sanzioni per chi non ha potuto pagare la rata di luglio, la proroga della cassa integrazione. Abbiamo chiesto sostegno a fondo perduto per turismo, Made in Italy, agricoltura e commercio e la reintroduzione almeno temporanea dei voucher per il lavoro stagionale nel turismo e nell’agricoltura. Vediamo se accoglieranno queste indicazioni, che sono fondamentali per la sopravvivenza del sistema economico” .
L’esenzione dei soggetti Isa dal secondo acconto 2020, 8 miliardi di tagli all’Imu sulle seconde case da compensare con maggiori trasferimenti ai Comuni, sono invece le richieste del Carroccio, mentre prioritari ,per Fratelli d’Italia, sono: una premialità agli imprenditori che non usufruiscono della Cig, il rinvio delle scadenze fiscali e un fondo per aumentare le pensioni di invalidità.
In mattinata, infine, informativa urgente della Ministra Azzolina alla Camera sulle misure per assicurare il rientro in aula a settembre di docenti, personale scolastico e studenti.
“Da parte dell’Esecutivo c’è il massimo impegno per garantire il diritto allo studio di tutte le alunne e tutti gli alunni e anche il diritto alla salute di quante e quanti, a settembre, torneranno nei nostri istituti scolastici” , ha detto la titolare dell’Istruzione, chiarendo: “In campo non c’è solo il Ministero dell’Istruzione, ci sono quello della Salute, da mesi al lavoro per la tutela della sicurezza di noi cittadini, quello dei Trasporti. Tutto il Governo è unito per raggiungere l’obiettivo. Ci sono gli Uffici Scolastici Regionali, i dirigenti delle nostre scuole, gli Enti locali, le Organizzazioni Sindacali. Serve il massimo sforzo da parte di tutti coloro che sono coinvolti, a vario titolo, per il conseguimento di un risultato che riguarda il Paese intero. La scuola sta facendo squadra, sta lavorando compatta. Sta dando una grande lezione di resilienza, unità, capacità organizzativa. Sta dimostrando ancora una volta il proprio valore a tutto il Paese, lavorando a testa bassa per il bene di tutti. Credo che la politica debba fare altrettanto. A settembre la scuola riparte, lo dico in aula a tutte le famiglie che spesso sono travolte da toni apocalittici. Già a giugno abbiamo riportato a scuola mezzo milione di studenti, abbiamo dimostrato di sapere come tutelare la comunità scolastica e come ripartire quando possibile. Ho firmato lo scorso 24 luglio l’Ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni dal 14 settembre, mentre dall’1 settembre, come previsto dall’Ordinanza ministeriale del 16 maggio 2020, n. 11, si svolgeranno le attività di integrazione e recupero degli apprendimenti per tutte quelle studentesse e quegli studenti che non hanno raggiunto gli obiettivi previsti, ma anche per tutti quelli che i docenti vorranno coinvolgere”.
Poi, sugli investimenti, l’autonomia scolastica , le linee guida per i nidi, le classi pollaio e i bandi per le assunzioni, ha evidenziato: “Solo per la ripartenza di settembre abbiamo previsto 2,9 miliardi, da quando sono Ministra sono state messe a disposizione risorse per 6 miliardi per riportare al centro la scuola Inoltre, abbiamo previsto uno stanziamento di 236 milioni, oltre il 2,9mld per dare libri scolastici, zaini e dispositivi digitali, gratuitamente, alle ragazze e ai ragazzi delle secondarie di primo e secondo grado meno abbienti. Materiali che saranno loro forniti direttamente dalle scuole. Il bando è scaduto lo scorso 23 luglio. Hanno aderito quasi 4.900 scuole. Daremo libri gratis a centinaia di migliaia di studentesse e di studenti. L’autonomia scolastica costituisce lo strumento privilegiato per l’elaborazione di una corretta strategia di riavvio dell’anno scolastico, che sia il più possibile corrispondente alle esigenze locali. Per questo, le autonomie scolastiche sono libere di avvalersi di ulteriori forme di flessibilità, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze dell’utenza ,pur dovendo garantendo la stessa qualità formativa. Si potranno utilizzare spazi interni ed esterni, privilegiando, dove le condizioni atmosferiche lo consentiranno, gli spazi all’aperto. Il Ministero dell’Istruzione sta chiudendo in queste ore le linee guida per i nidi. Saranno pronte a breve . Dobbiamo fare i conti con circa 40mila edifici e 8mila autonomie scolastiche. Per questo abbiamo prodotto un documento che consenta a ciascun istituto di operare con le proprie condizioni di partenza. Un’attenzione particolare bisognerà darla ai bambini sotto i sei anni e a quelli che per la prima volta risultano iscritti alla scuola, prevedendo momenti dedicati di ascolto e di primo ambientamento. Dovranno essere adottate alcune accortezze educative quali: la stabilità dei gruppi, la disponibilità di spazi ad uso esclusivi opportunamente igienizzati, ingressi scaglionati e regolare refezione scolastica. Intendiamo far sì che nulla realizzato nel periodo dell’emergenza dagli insegnanti sia andato perduto. Per questa ragione è stata prevista l’adozione di specifiche linee guida per l’utilizzo della didattica a distanza, che integri e non sostituisca il percorso di apprendimento. Lavoreremo per la riduzione del numero di alunni per classe. Basta con le classi sovraffollate,volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione. Abbiamo bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Saranno concorsi che valorizzano l’esperienza dei docenti con più annualità di servizio alle spalle, e che, al contempo, permettono ai giovani che vogliono cominciare a insegnare e che da diversi anni attendono queste procedure di cimentarsi e ottenere l’agognato ruolo. Abbiamo voluto concorsi selettivi, come impone la Costituzione, diversificati, certo, per dare a chi ha anni di insegnamento alle spalle il giusto riconoscimento del percorso fatto, ma seri”.
In ultimo, sulle cifre relative ai costi ,riportate da alcuni quotidiani, ha smentito: “Ho letto diverse corbellerie in questi giorni. Numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi. Ho letto che il Governo sta sprecando denaro sulla scuola. Permettetemi di esprimere tutto il mio biasimo e di invitare tutti ad attenersi solo ad informazioni certe e verificate . Consentitemi altresì una ulteriore considerazione: io credo che ogni singolo euro speso per la scuola non sia perduto ma costituisca, invece, un investimento. Un investimento per il futuro dell’Italia, arredi compresi”.
In merito alla riapertura delle scuole è poi intervenuto anche il ministro della Salute, Speranza ,che ai microfoni di Radio Anch’io, su Rai Radio Uno, ha dichiarato: “A fine agosto, si riunirà il nostro Comitato Tecnico Scientifico per una valutazione finale ma la nostra priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado. Tuttavia , vi è la necessità di riaprire in totale sicurezza. La scelta di chiudere le scuole è stata la scelta più dolorosa che ho dovuto compiere, ma indispensabile. In alcuni Paesi la riapertura ha fatto rialzare la curva. Ci vuole la massima cautela”.
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