-Conferenza Stato-Regioni, il sì degli enti locali (eccetto del Presidente della Regione Campania De Luca) alle linee guida 2020-2021 del Ministero dell’Istruzione,realizzate in collaborazione con il Comitato Tecnico-Scientifico, per il rientro a scuola in sicurezza degli studenti a partire dal 14 settembre (il 1°, per chi dovrà recuperare). Chiesto dalla Ministra Azzolina, lo stanziamento di 1 miliardo in più per le risorse, come sollecitato dai Presidenti di Regione e dal loro rappresentante Bonaccini. Il ministro dell’Economia Gualtieri, ha assicurato: “Tutte le risorse per la sicurezza”. Presentazione alla stampa ,a Palazzo Chigi, dell’accordo , presieduta dal Premier Conte e dalla Ministra Azzolina.
– Vitalizi agli ex parlamentari, Commissione contenzioso del Senato annulla la delibera sul taglio : ira di M5S, Pd, Lega. La Presidente Casellati: “Decisione non mia. Spiace in questo momento,ma decisione è appellabile”. Ex parlamentari: “Disponibili a sacrifici”.
-Istat, a giugno risale la fiducia di consumatori e imprese,ma è crollo dei consumi e corsa al risparmio delle famiglie.
di Federica Marengo venerdì 26 giugno 2020
Dopo,il rinvio del confronto Stato-Regioni e il brusco aut aut di ieri , espresso dal Presidente della Conferenza delle Regioni, nonché della Regione Emilia Romagna, Bonaccini : “2 miliardi di risorse in più per la Scuola e la revisione dei protocolli di sicurezza o l’interruzione delle relazioni istituzionali”, seguito dalla richiesta avanzata in Consiglio dei Ministri dalla titolare dell’Istruzione Azzolina di 1 miliardo di risorse in più per il comparto e ,dalle modifiche al protocollo anti-Covid19 stabilito in prima istanza e definito “irricevibile”, nel corso della Conferenza Stato- Regioni, tenutasi questo pomeriggio, è arrivato ,da parte delle Regioni e degli enti locali ,il via libera alle linee guida 2020-2021 per il rientro in aula, in sicurezza, a partire dal 14 settembre (il 1° settembre, in caso di recupero) degli studenti, elaborate dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Comitato Tecnico-Scientifico.
Secondo quanto riportato dalle agenzie ,nella nuova bozza del documento, sarebbe presente un riferimento esplicito e una raccomandazione del Comitato Tecnico-Scientifico al distanziamento fisico di almeno 1 metro tra le bocche degli alunni come “punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”.
Inoltre, il Piano prevederebbe anche l’istituzione di Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle Conferenze.
Lo scopo, insomma, sarebbe quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole, con particolare riferimento a spazi, arredi ed edilizia, al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio, in risposta ai bisogni espressi.
Quanto all’uso delle mascherine: “Il Comitato Tecnico Scientifico, almeno due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula, e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni”. Previsti anche tamponi per tutto il personale , docente e amministrativo.
Autonomia, poi dei singoli istituti su : classi divise in più gruppi di apprendimento, turni differenziali a seconda dei gradi scolastici, estensione dell’orario fino al sabato, didattica a distanza, (ma solo in maniera complementare), organizzazione degli spazi interni ed esterni in modo tale da evitare assembramenti all’ingresso e all’uscita, scaglionamento degli orari di inizio e fine delle attività scolastiche e gestione delle attività di accoglienza e vigilanza.
Soddisfatto, il ministro per gli Affari Regionali, Boccia, che, in una nota, ha sottolineato: “Anche in questa occasione, la leale e forte collaborazione fra Governo, Regioni ed enti locali ha dato un risultato positivo, come accaduto per altri nevralgici settori (commercio, trasporto pubblico locale, servizi alla persona e industria). L’intenso lavoro di questi giorni permette di restituire fiducia al mondo della scuola: insegnati, studenti, famiglie, personale Ata, possono guardare all’inizio del prossimo anno scolastico, confidando in una riapertura ordinata e sicura dal punto di vista sanitario. Il metodo sperimentato durante le fasi critiche dell’emergenza Covid-19 si sta rivelando utile per affrontare molte questioni aperte nel nostro Paese e sicuramente la scuola è forse quella più cruciale. Ringrazio la Conferenza delle Regioni, Anci, Upi e tutti coloro che hanno dato un concreto contributo per raggiungere questo obiettivo: essere riusciti ad arrivare ad una unità di intenti dopo un confronto serio e approfondito è di certo motivo di grande soddisfazione”.
Di “Passo in avanti”, ha parlato invece, il Ministro della Salute, Speranza, evidenziando: “L’intesa trovata oggi tra Governo, Regioni, Province e Comuni sulle linee guida relative alla riapertura delle scuole e’ un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali. E’ essenziale investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza. E’ un obiettivo fondamentale su cui tutto il Paese deve essere unito”.
Determinante, nel raggiungimento di un’intesa , per il Presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, è stato il ruolo delle Regioni: “Voglio ringraziare la ministra, Lucia Azzolina, per la disponibilità al confronto. Abbiamo lavorato molto su questo testo nella consapevolezza che la riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero. Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all’Istruzione delle Regioni, che fino all’ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il Ministero. Quella di oggi rappresenta un’ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale. Al Governo abbiamo ribadito tre questioni politiche fondamentali. Prima di tutto servono risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto di almeno 1 miliardo di euro, su cui peraltro abbiano avuto precise rassicurazioni dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Occorre poi un aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell’anno scolastico in corso, preservando l’organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di organico per l’emergenza, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte. Terza questione: bisogna attivare urgentemente un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio”.
Poi, le linee guida sono state presentate nel dettaglio, nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi, dal Premier Conte e dalla ministra Azzolina.
“Il Governo ha lavorato già da tempo per permettere ai nostri studenti di rientrare a scuola già a settembre. Ci siamo predisposti per tornare in classe in massima sicurezza il 14 settembre”,ha annunciato il Presidente del Consiglio, continuando: “Chiudere le scuole è stata una scelta molto sofferta, che nessuno pensi che il Governo l’abbia presa a cuor leggero. Abbiamo un ulteriore miliardo che stanziamo per ulteriori investimenti sulla scuola, che ci dovrà consentire di avere una scuola più moderna, sicura e inclusiva. E nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola. Siamo consapevoli che non eravamo preparati per una didattica a distanza in piena efficienza. Siamo consapevoli anche degli sforzi delle famiglie, ma la scuola è al centro dell’azione di Governo. Nel Dl Rilancio abbiamo stanziato già 1 miliardo per la scuola. Ricordo che dall’inizio dell’anno abbiamo stanziato quasi 2 miliardi per l’edilizia scolastica, che abbiamo in buona parte sbloccato. Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette “classi pollaio” a me non piacciono affatto, non le tolleriamo più”.
Quindi, è stata la volta della ministra Azzolina : “Le scuole dovranno essere innanzitutto pulite, abbiamo investito milioni di euro per i prodotti igienizzanti. Poi dobbiamo tenere il metro di distanziamento, evitando gli assembramenti. Faremo formazione del personale, ci lavoreremo con la Protezione civile, e dialogheremo con famiglie e gli studenti. La scuola ha bisogno di spazi, è chiaro che se parliamo di un metro di distanziamento abbiamo bisogno di più spazi. Al Miur abbiamo creato un software per dire quanti spazi abbiamo negli istituti. Ora so, adesso, classe per classe, quanti metri ho a disposizione. Dal calcolo degli spazi negli istituti risulta che il 15% degli studenti devo portarli fuori dagli istituti, se devo rispettare il distanziamento di un metro. Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione. Per la scuola, come ha detto il Presidente del Consiglio, ci sarà un miliardo in più da stanziare, un miliardo è veramente tanto se pensiamo che oltre a questo ne abbiamo stanziati 4,6 da gennaio fino a oggi sulla scuola. La scuola non aveva mai visto tutti questi soldi, perché è stata sottoposta ,ahimè, a tagli che l’hanno in parte ridotta come è”.
A seguire, l’annuncio sull’assunzione a tempo determinato di 50 mila tra insegnanti e personale scolastico e dell’aumento degli stipendi dei docenti di 80-100 euro, grazie al taglio del cuneo fiscale e la rassicurazione: “Dal 1° luglio inizierò a girare ufficio scolastico regionale per ufficio scolastico regionale, scuola per scuola. Andremo a monitorare e aiutare dirigenti scolastici, perché la scuola a settembre parta e bene”.
In conclusione, l’auspicio: “Sogno una scuola con meno alunni per classe, più docenti e più specializzati. Ad esempio nella scuola Primaria vorrei un docente laureato in inglese. Più insegnanti specializzati abbiamo, più il futuro dell’Italia sarà raggiante”.
Tuttavia, il Presidente della Regione Campania De Luca ha fatto sapere di non aver approvato il protocollo del Miur , sottoscritto dagli altri enti locali, perché contrario alla data fissata per l’inizio dell’anno scolastico, il 14 settembre, a ridosso delle elezioni Amministrative, circostanza che determinerebbe una immediata sospensione delle attività scolastiche, e perché non disporrebbe del numero di docenti necessario ad assolvere alle norme indicate.
Un No, a cui la ministra dell’Istruzione Azzolina, ha replicato affermando che allo studio del Governo e della ministra dell’Interno Lamorgese vi sono soluzioni diverse per lo svolgimento delle elezioni , fissate il 20 e il 21 settembre, come il reclutamento di edifici alternativi alle scuole e che il numero di assunzioni di docenti previsto è sufficiente a coprire l’organico.
Se dunque l’Esecutivo ha trovato un’intesa con le Regioni sulla Scuola, non ha raggiunto lo stesso compromesso al proprio interno su una serie di dossier (Dl Semplificazione, rimodulazione dell’Iva, Autostrade, Alitalia, ex Ilva di Taranto e Dl Sicurezza) , la cui chiusura, nel corso del vertice con i capidelegazione della Maggioranza tenutosi nella serata di ieri, è stata rinviata alle prossime settimane, mentre il Ministero del Lavoro è già impegnato nella definizione di una serie di misure per l’occupazione , quali : il rifinanziamento e la riforma della Cassa integrazione.
A proposito del “pacchetto lavoro”, al vaglio della ministra Catalfo, vi sarebbero tre ipotesi: 1) l’esonero contributivo come premio per le aziende che non abbiano fatto ricorso alla Cig, ma a condizione che non abbiano disposto licenziamenti fino alla metà di agosto (termine fissato dai decreti anti Covid19 per lo stop ai licenziamenti), 2) gli incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, a condizione che non licenzino l’assunto entro l’anno successivo. 3) l’introduzione di una staffetta tra giovani e anziani che accompagni i lavoratori in uscita, mediante l’inserimento di disoccupati , lavoratori fuori dal mercato del lavoro e inattivi.
Nella tarda serata di ieri, poi, a scuotere la Maggioranza , ma anche l’Opposizione, la decisione della Commissione Contenzioso del Senato (determinanti, i voti del Presidente Caliendo e dei 2 componenti non parlamentari, designati dalla Presidente del Senato Casellati: l’ex Procuratore di Terni Cesare Martellino e l’avvocato, Ex Presidente dell’Unione delle Camere Penali di Tivoli Alessandro Mattoni, avendo dichiarato gli altri due componenti,il senatore Pillon e la senatrice Riccardi, entrambi della Lega, di aver votato a favore del taglio ) di annullare la delibera del 2018 che stabiliva la riduzione dei vitalizi degli ex parlamentari.
Immediata, la reazione del capo reggente del M5S, Crimi, che, sui suoi profili Social, ha scritto: “Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. È uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la Presidenza del Senato?”, riecheggiato dal ministro degli Esteri Di Maio: “Ci batteremo con fermezza contro ogni tipo di ingiustizia sociale. Pensare di utilizzare i soldi degli italiani per ripristinare degli assurdi privilegi, in una fase così delicata per il Paese e con una crisi economica da affrontare, è un atto di una gravità assoluta. È un bene che tutte le forze politiche si siano mostrate unite e compatte contro la reintroduzione dei vitalizi”.
Pronta al ricorso al secondo e ultimo grado di giudizio in Senato, mentre parallelamente, la questione passerà al giudizio della Camera, la Vicepresidente del Senato Taverna, che ha evidenziato: Questa è l’unica cosa da fare ,se veramente vogliamo spazzare via per sempre quel privilegio insopportabile, le raccolte firme e altri annunci di Salvini sono le solite parole vuote, servono i fatti. Quelli che ad esempio sono mancati ieri sera da parte della Lega: si sono detti contrari alla decisione presa dalla Commissione ma hanno fatto ben poco per fermarla e per convincere gli alleati di Forza Italia. Se veramente le altre forze politiche vogliono fare giustizia sociale e stabilire definitivamente che i vitalizi devono diventare un trattamento contributivo, così come aveva previsto la delibera voluta dal MoVimento 5 Stelle, in secondo grado sarà possibile farlo. La decisione di tagliare i vitalizi è fondata nel merito oltre che giusta da un punto di vista etico”.
Sulla stessa linea, anche il segretario del Pd, Zingaretti, che , su Twitter , ha scritto: “Sui vitalizi una scelta insostenibile e sbagliata. La cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi. Non è la nostra Italia”.
Parole, alle quali ha così replicato il segretario del Carroccio ,Salvini, : “Come Lega ci opporremo ovunque e comunque. Abbiamo fatto le barricate in Senato e le faremo nelle piazze. Il 4 e il 5 luglio saremo con i nostri gazebo nelle piazze di tutta Italia per presentare tre proposte: lo stop alle cartelle di Equitalia, stop alla sanatoria del clandestini e stop al rientro, dalla finestra, dei vitalizi per gli ex parlamentari che grazie anche alle battaglie della Lega eravamo riusciti ad eliminare”.
In merito all’accaduto, la Presidente del Senato, Casellati, ha chiarito: “La Presidente del Senato non c’entra nulla con la decisione della giunta che è un vero e proprio tribunale, non sarebbe corretto né dal punto di vista etico né dal punto di vista giuridico. Pochi mesi fa ,c’è stata una forte polemica ancora su alcuni componenti e proprio in nome di un trasparenza ho sollecitato, e posso fare soltanto questo,il cambiamento di alcuni membri, cosa che è avvenuta puntualmente. Quindi a me dispiace molto che questa decisione sia intervenuta in un momento così difficile per gli italiani ma comunque la sentenza è appellabile”, seguita dal Presidente della Commissione contenzioso, il forzista Caliendo: “La Commissione contenziosa è un organo giurisdizionale che applica la legge e non può modulare le proprie decisioni in base a convinzioni politiche, per cui sarebbe auspicabile che le critiche tenessero conto di tale non irrilevante particolare su cui si fonda anche l ‘autodichia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”.
“Disposti, a sacrifici come il “contributo di solidarietà”, data la crisi scaturita dal Covid19 ,si sono detti poi gli ex parlamentari, “soddisfatti per il ripristino dello Stato di diritto”.
Intanto, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha reso noti i dati di giugno sulla fiducia di consumatori e imprese che , nell’ultimo mese, sembra essere risalita.
In particolare, ha evidenziato Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 94,3 a 100,6, mentre quello composito delle imprese è passato da 52,7 a 65,4. Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori poi, sono risultate in crescita, seppur con intensità diverse. L’aumento è marcato per il clima economico (da 72,9 a 87,2) e per il clima futuro (l’indice passa da 93,1 a 105,6) mentre il clima personale e quello corrente hanno registrato incrementi più contenuti (da 100,9 a 104,5 e da 95,0 a 96,4, rispettivamente).
Quanto alle imprese, le stime hanno evidenziato un aumento della fiducia diffuso in tutti i settori anche se i livelli rimangono depressi. In particolare, nell’industria l’indice di fiducia del settore manifatturiero è aumentato da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni da 108,4 a 124,0.
Per i servizi, si è invece evidenziata una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 68,0 a 79,1). Per quanto riguarda l’industria manifatturiera sono migliorati sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo rispetto al mese scorso. Per le costruzioni, l’aumento dell’indice è determinato da un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini a cui si unisce un aumento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa.
In caduta però , sono risultati i consumi. Nel primo trimestre del 2020, infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie è sceso dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e il potere d’acquisto, è calato dell’1,7%, con le misure di sostegno ai redditi, introdotte per contenere gli effetti negativi dovuti all’emergenza sanitaria, “che hanno limitato in misura significativa la caduta del reddito disponibile e del potere di acquisto delle famiglie”.
Da ciò, ne consegue che nel primo trimestre del 2020 la spesa per consumi finali delle famiglie si sia ridotta del 6,4%, determinando una “brusca contrazione” legata alle misure di contenimento dovute all’emergenza Covid19 e un aumento considerevole del tasso di risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è, infatti, stimata al 12,5%, in rialzo di 4,6 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2019.
ll rapporto tra deficit e Pil , invece, è risultato pari al 10,8% nel primo trimestre dell’anno a fronte del 7,1% segnato nello stesso periodo del 2019, con un saldo corrente e un saldo primario negativi, entrambi con un’incidenza sul Pil del -7,8% (rispettivamente, -4,1% e -4,2% nel primo trimestre del 2019).
La pressione fiscale, infine, è stata pari al 37,1%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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