Al via oggi, 2 gennaio, in Valle d’Aosta, Basilicata e Sicilia, i saldi invernali 2020, poi, il 4 gennaio, sarà la volta delle altre Regioni italiane e secondo un’indagine condotta da SWG per Confesercenti almeno il 41% degli italiani ha programmato di approfittare della svendita di fine stagione, contando su un budget medio di 168 euro a persona. I saldi, dunque, continuano a destare l’interesse degli italiani, seppur in lieve calo, data la possibilità, grazie alle vendite online, di acquistare merce scontata in diversi periodi dell’anno,(vedi il Black Friday di fine novembre). Tuttavia, le svendite sono attese soprattutto al Sud, con un aumento , rispetto al 2019, della quota di consumatori che deciderà al momento, in base alle offerte, se acquistare . Quanto ai luoghi dove effettuare le spese a prezzo ridotto, reggono i negozi fisici, per lo più grandi catene e rivendite di marchi, seguite da negozi indipendenti e outlet,mentre solo una piccola percentuale di italiani cercherà l’affare online. Infine, gli acquisti più gettonati risultano essere: le scarpe, prodotti di maglieria e camiceria, magliette e intimo, ma anche borse e accessori. Al debutto poi, lo scontrino elettronico, da ieri, modalità obbligatoria di fatturazione per tutti gli esercenti (lo scorso luglio era già entrata in vigore, ma solo per i commercianti con un volume d’affari dichiarato superiore a 400 mila euro), tra le misure attuate dal Governo, insieme al pagamento in carta elettronica, per contrastare la lotta all’evasione fiscale e recuperare gettito.
di Federica Marengo giovedì 2 gennaio 2020

Foto: dalla Rete
dissidenzaquotidiana.it
Come di consueto, l’arrivo del nuovo anno porta con sé i saldi della stagione invernale, che offrono ai consumatori la possibilità di acquistare a prezzi scontati prodotti e merce di vario genere, cui hanno dovuto rinunciare nei mesi autunnali, causa costo fuori budget.
Così, da oggi, ha preso il via la caccia all’affare in Valle d’Aosta, Basilicata e Sicilia, cui si uniranno sabato 4 gennaio le altre Regioni d’Italia.
Al riguardo, secondo le indagini previsionali svolte da SWG per Confesercenti, l’associazione delle imprese italiane, su 1.200 consumatori, sono 4 su 10 gli italiani (ovvero, il 41%), che hanno già programmato di acquistare merci e prodotti a metà prezzo, per una spesa media di 168 euro a persona.
Un dato, quest’ultimo, che rileva come i saldi invernali destino ancora l’interesse elevato delle famiglie, confermandosi come l’evento commerciale più atteso dell’anno, con una percentuale di potenziali acquirenti superiore di 8 punti a quella dell’ultimo Black Friday, il fine settimana di shopping pre-natalizio, di fine novembre, importato dagli Stati Uniti.
Ad attendere i super sconti sono soprattutto gli abitanti del Sud (46%), contro il 41% degli abitanti delle Regioni del Centro e il 38% di quelli del Nord, cifre che attestano un lieve calo rispetto al 2019, quando gli italiani, dichiaratisi interessati ai saldi, erano stati il 48%.
In aumento, invece, dal 37 al 41% la percentuale di consumatori indecisi, che valuteranno al momento, in base alle offerte, se acquistare.
Quanto alla spesa, il 43% acquisterà per meno di 100 euro, il 47% tra i 100 e i 300 , il 6% tra i 300 e i 500 euro e solo il 4% più di 500 euro. Tengono poi, come luoghi dove effettuare lo shopping, nonostante la concorrenza delle spese in Rete, i negozi fisici ,preferiti dai consumatori 8 volte su 10, con il 33% degli acquisti che si terrà in una grande catena o presso rivendite di marchi, seguiti da negozi indipendenti (28%) , outlet (22%) e , in ultimo,dal Web (17%).
Tra la merce più gettonata: le scarpe, (spesa prevista dal 47% dei consumatori), la maglieria (45%), i capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%), borse (15%) e altri accessori, come sciarpe e cinture (12%).
E mentre Federconsumatori, prevede una flessione degli acquisti dell’1,3% rispetto ai saldi del 2019 e il Codacons, che vorrebbe l’eliminazione dei saldi, in favore della liberalizzazione degli sconti , si aspetta invece un flop totale, con un -10%, causa acquisti anticipati durante il Black Friday di fine novembre scorso , attenzione, alle truffe. Per questo, Confcommercio, l’associazione dei commercianti italiani, ha stilato un vademecum per orientarsi nella giungla degli sconti.
-I capi in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
-Il venditore deve accettare carte di credito e di debito per il pagamento.
-I prodotti devono riportare sul cartellino il prezzo normale di vendita , la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. Diffidare degli sconti eccessivi, pari o superiori al 60%.
-Il cliente ha diritto a provare i capi posti in saldo per valutarne la taglia e il gradimento, ad eccezione dei capi che di consuetudine non vengono provati.
-I capi che presentano gravi vizi occulti devono essere sostituiti o rimborsati nel più breve tempo possibile.
-Il cambio merce per prodotti non danneggiati rimane a discrezione del venditore , e può essere effettuato solamente in presenza di scontrino fiscale.
Il 2020, però, ha portato con sé ,oltre ai saldi, anche una novità, soprattutto per gli esercenti: l’obbligo, dal 1° gennaio, di emettere lo scontrino elettronico (per la verità, già entrato in vigore nel luglio scorso ,limitatamente ai 2000 commercianti con un volume d’affari dichiarato di 400 mila euro).
Da ieri, infatti, tutti gli operatori economici, i commercianti, gli artigiani, gli albergatori, i ristoratori e i liberi professionisti, non registreranno più le operazioni effettuate in ciascun giorno nell’apposito registro degli scontrini, ma apriranno in modo istantaneo un canale diretto con l’Agenzia delle Entrate, alla quale saranno inviati automaticamente i dati relativi a tutte le transazioni effettuate.
Un’operazione, però, non priva di costi, infatti i commercianti dovranno sostituire o aggiornare i registratori di cassa spendendo tra gli 800 e i 1000 euro , sebbene per l’acquisto del registratore telematico o per l’adattamento del vecchio registratore di cassa sia stato concesso un contributo, nella forma di credito d’imposta, pari al 50% della spesa, per un massimo di 250 euro, in caso di acquisto, e di 50 euro , in caso di adattamento.
Inoltre, non sarà più obbligatoria la conservazione delle copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti , come accadeva ad esempio con le copie delle ricevute fiscali, determinando una riduzione dei costi e vantaggi operativi.
L’Agenzia delle Entrate potrà dunque acquisire tempestivamente i dati fiscali delle transazioni per comunicarli, tramite servizi gratuiti, agli operatori Iva o a intermediari, offrendo loro un supporto nella compilazione della dichiarazione Iva e nella liquidazione dell’imposta.
Nessun cambiamento, invece, per il consumatore , che all’atto del pagamento non riceverà più scontrino o ricevuta, ma un documento commerciale privo di valore fiscale da conservare come garanzia della merce o del servizio pagato, oltre che per effettuare un cambio, e che, dal 1° luglio, grazie ai registratori telematici e ai registratori di cassa in grado di connettersi a Internet , presenti in tutti i negozi, potrà partecipare alla “Lotteria degli scontrini”, introdotta dal Governo nel Decreto Fiscale, ora legge, come una delle misure per contrastare l’evasione fiscale, insieme con il pagamento tramite carta elettronica e relativo Super Bonus Befana, presenti nella Legge di Bilancio.
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