-Ponte Morandi, la cerimonia di commemorazione delle 43 vittime del crollo, avvenuto il 14 agosto del 2018. Il Premier Conte: “Mai più una tragedia del genere. Con lo Stato più controlli. Vicini ai familiari delle vittime”. Il Presidente della Repubblica Mattarella in una lettera a Il Secolo XIX e a La Stampa : “Ricostruire una cultura della sicurezza”.
-Bonus Covid, Tridico audito a distanza in Commissione Lavoro alla Camera : “Notizie non uscite da me. Ordinato un audit interno all’istituto. Respingo accuse di azione manipolata. A fine maggio cda sapeva di politici ,ma non dei nomi. Duemila, i coinvolti, ma per rendere pubblici gli altri nomi aspettiamo il parere del Garante della Privacy. Erano i giorni convulsi dell’emergenza e l’ Istituto ha risolto in maniera efficace, in 15 giorni, predisponendo una misura che non esisteva e lo ha elargito, come da impegno chiesto dal Governo e dal Presidente del Consiglio. Accertamento sui bonus ancora in corso. Opposizioni di Centrodestra chiedono le dimissioni di Tridico: “Risposte che chiedevamo non sono arrivate”.
– Piattaforma Rousseau: il voto degli iscritti su Raggi bis e alleanze politiche con partiti tradizionali alle elezioni comunali, via libera dei sostenitori del M5S. Di Maio: “Si apre una nuova era”. Pentastellati aprono a un’alleanza con il Pd , ma il segretario dem Zingaretti frena sul sostegno alla ricandidatura della Raggi alle Comunali del 2021: “Cinque anni drammatici per la Capitale, ora speranza nuova per Roma”. Raggi: “Avanti a testa alta, compito complesso,ma uniti vinceremo”. Tuttavia, non tutti i suoi assessori sostengono la ricandidatura.
-Covid19, caos su tamponi obbligatori presso aeroporti, porti e altri luoghi di frontiera per chi rientri dai Paesi UE a rischio (Malta, Grecia, Spagna e Croazia). Stretta delle Regioni in ordine sparso sulle discoteche e sale da ballo per il Ferragosto: distanziamento,riduzione della capienza e mascherine obbligatorie. Il ministro per gli Affari Regionali Boccia: “Verso la chiusura”. Il No dei gestori: “Noi, come untori”.
Effetto Covid su economia: Bankitalia, record debito pubblico. Eurostat, calo record del Pil (-12,1%) e dell’occupazione nel II° trimestre.
di Federica Marengo venerdì 14 agosto 2020

Si è svolta stamane a Genova, presso la Radura della Memoria , sotto il nuovo Ponte San Giorgio, alla presenza del Premier Conte e dei Ministri De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) e Bonafede (Giustizia) , la commemorazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018, alle 11: 36.
Dopo un momento privato riservato ai familiari delle vittime, la cerimonia ha preso il via con un filmato dal titolo: “Per non dimenticare”, con i volti, i nomi e le età delle 43 persone decedute nel crollo. Quindi, a seguire, la benedizione dell’arcivescovo Tasca, e i discorsi del sindaco Bucci, del Presidente della Regione Liguria Toti, del Premier Conte e della Presidente e portavoce del Comitato dei familiari Egle Possetti, e alle 11:36 in punto, il silenzio, accompagnato dal suono delle campane delle chiese della città e delle sirene delle navi nel porto.
“Una tragedia del genere non si deve ripetere più”, ha principiato il Presidente Conte,nel suo intervento, continuando:“La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione , perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso non consentiremo più che questo principio venga calpestato. Garantisco l’impegno a una più scrupolosa attenzione per le infrastrutture pubbliche. Le 43 vittime del crollo del ponte non potremo mai dimenticarle. A nome del Governo garantiamo l’impegno di non lasciare Genova sola. Abbiamo creato le premesse affinché Genova possa rinascere. Ci sono le premesse per farlo. Siamo qui a ricordare e non vi lasceremo soli in questa vostra richiesta di accertamento delle precise responsabilità. Il vostro dolore è il nostro e la vostra ferita è la nostra. Questa esperienza non resterà confinata in ambito familiare, ma vi sosterremo nello sforzo per alimentare una memoria collettiva. Abbiamo i magistrati e una attività investigativa molto complessa che va avanti. Non parlo di promesse, per evitare illusioni, io a nome del Governo garantisco un impegno, di non lasciare Genova sola. E abbiamo creato le premesse lavorando con tutta la comunità genovese affinché la città possa rinascere. Ci sono le premesse con il nuovo piano nazionale di rilancio”.
Dichiarazioni,queste ultime, in parte già rilasciate in un’intervista a La Stampa pubblicata quest’oggi, nella quale il Presidente del Consiglio, ha sottolineato: “Non mi sento di fare promesse a persone che hanno sofferto così gravi perdite. Garantisco però l’impegno a far sì che da questa tragedia origini una più scrupolosa attenzione da parte dello Stato per le infrastrutture pubbliche. La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione, perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso, non consentiremo più che questo principio venga calpestato. Quanto al rapporto con Aspi, in questi giorni stiamo finalizzando il negoziato con Autostrade e confido che la soluzione definitiva possa rivelarsi un concreto segnale per i parenti delle vittime. Se ci fossero state le condizioni per chiudere prima l’accordo, lo avremmo fatto senza indugio. Purtroppo è stato un confronto faticoso, molto duro, all’esito del quale possiamo dire di avere prefigurato una soluzione equilibrata, che garantisce il preminente interesse pubblico nella gestione di un’infrastruttura che rappresenta una dei maggiori asset strategici per il Paese. Non intendiamo cancellare un bel nulla Per quanto ci riguarda, gli accordi che andremo a sottoscrivere non prevedono rinunce a eventuali azioni di responsabilità. Tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini passa evitabilmente dall’accertamento di responsabilità presenti, passate e future, ove sussistano gravi inadempienze e imperdonabili negligenze”.
Proprio a proposito di Autostrade , l’ex capo politico del M5S e ministro degli Esteri Di Maio, ha scritto su Facebook: “Siamo qui a ricordare che le famiglie delle 43 vittime del ponte Morandi meritano rispetto. Per questo si è raggiunto un accordo per allontanare i Benetton dalla gestione di Autostrade. Ma se qualcuno pensa di tornare sui propri passi troverà sempre la nostra resistenza. Vigileremo costantemente, quotidianamente. La revoca rimane sul tavolo, non è mai stata esclusa. Giustizia sarà fatta definitivamente solo quando i Benetton saranno totalmente fuori da Aspi. Lo Stato ha il dovere di tutelare i propri cittadini, ha il dovere di mettere in sicurezza il Paese. Lo Stato deve dimostrare di esserci. Sempre”.
Una lettera, invece, è stata inviata dal Presidente della Repubblica Mattarella ai quotidiani Il Secolo XIX e La Stampa, nella quale, il Capo dello Stato, ha scritto: “La giusta richiesta di verità che viene dai parenti delle 43 vittime del Ponte Morandi a Genova è stata accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili. Il quattordici agosto di due anni fa crollava il Ponte Morandi, inaugurato nel lontano 1967 per connettere Genova e una parte importante dell’Italia alle grandi reti viarie europee. Non è possibile dimenticare lo sbigottimento recato dalle prime , le drammatiche conferme, il numero dei morti che cresceva, l’impegno generoso dei soccorritori, il dolore profondo e composto dei familiari delle vittime, la desolazione di chi aveva perso la propria casa, la solidale e dignitosa risposta di Genova, città profondamente ferita, la vicinanza di tutta l’Italia. Quel tragico evento – è stato vissuto anche come simbolo di contraddizioni presenti del nostro Paese, nel quale modernità, genio e sviluppo convivono con incurie inaccettabili e con antiche negligenze. Il nuovo, bellissimo, Ponte di San Giorgio, disegnato dal genio genovese di Renzo Piano, realizzato in tempi lodevolmente rapidi e inaugurato pochi giorni addietro, ha sanato il vulnus infrastrutturale, dando prova della straordinaria capacità italiana di rialzarsi da traumi e sciagure. Si è trattato di una cerimonia sobria e rispettosa dei sentimenti di dolore e di speranza che il nuovo Ponte suggerisce: per il ricordo incancellabile di chi ha perso la vita e per il desiderio di rilancio della comunità cittadina. Prima della inaugurazione ho incontrato in Prefettura alcuni rappresentanti dei familiari delle vittime. È stato un momento che conserverò nella mia memoria. La loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari, inghiottiti dal crollo del ponte, è stata accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili con nuovi lutti e nuove vittime. Da questa sollecitazione, occorre ripartire, mentre prosegue, con doverosa determinazione, l’azione di accertamento delle cause e delle responsabilità del crollo, per sviluppare e, per qualche aspetto, ricostituire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca. Per la Repubblica non esistono valori più alti della vita e della libertà dei propri cittadini. Valori che non si traducono in una mera enunciazione di principio, ma in un impegno concreto e vincolante”.
Intanto, stamane, a Roma, è stato audito in videoconferenza, dalla Commissione Lavoro della Camera, il Presidente dell’Inps , Tridico, che ha riferito sia riguardo alle modalità di erogazione del bonus e al meccanismo antifrode attivato, sia in merito ai bonus da 600 euro destinati alle partite Iva, richiesti e ottenuti da parlamentari e da politici a livello locale e alla diffusione della notizia, resa nota dal quotidiano La Repubblica.
“Con il Decreto Cura Italia, il Governo ha risposto mettendo a disposizione 10 miliardi per dare un risposta veloce a chi ne aveva bisogno. Erano momenti convulsi, l’Istituto ha risolto in maniera efficace, in 15 giorni, predisponendo una misura che non esisteva e lo ha elargito, come da impegno chiesto dal Governo e dal Presidente del Consiglio in tempi rapidi, così ,al 15 aprile sono stati elargiti 2,7 milioni di bonus e poi nei giorni successivi, fino a 4 milioni”, ha spiegato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, continuando: “La procedura costruita dall’amministrazione si basa sulla legge. Basandosi sui nostri archivi, si attinge alla presenza o meno di altri fondi previdenziali obbligatori. L’Inps paga automaticamente il bonus ai richiedenti se ci sono condizioni sul trattamento pensionistico, e se li ritrova in questo archivio. Questo è importante ai fini dell’attività dell’Antifrode. E’ un processo automatizzato che dura pochi giorni, è un’attività nuova e di grande successo che a differenza della cig, ha consentito di pagare la prestazione in 15 giorni lavorativi”.
Quindi riguardo all’affaire dei 5 parlamentari (due della Lega, Elena Murelli e Andrea Dara, ad oggi, sospesi dal partito, 1 del M5S, Marco Rizzone, deferito nelle scorse ore al collegio dei Probi Viri, e 1 di Italia Viva, partito che però ha smentito ogni coinvolgimento) e dei 2000 politici a livello comunale e regionale che hanno richiesto e ottenuto e non il bonus , ha chiarito: “Respingo le accuse di una azione manipolata, le strutture sono autonome e la loro azione è stata egregia, hanno dato lacrime e sangue per mettersi al servizio del Paese. Ho conoscenza dell’azione dell’Antifrode a fine maggio e ne do notizia al cda il 30 maggio, soltanto del fatto che ci sono oltre 2 mila politici, i parlamentari, non i nomi Vogliamo offrire la massima trasparenza. Perché prima diamo e poi facciamo i controlli? Non è la prima volta che succede, succede spesso, in questa fase l’esigenza era di pagare prima possibile. Il 9 agosto esce la notizia senza i nomi perché i nomi non li sa nessuno e non li dà l’Istituto, che garantisce la privacy. Il 7 agosto mi ha chiamato il direttore di Repubblica per dire che il suo giornale aveva scoperto la notizia sui bonus e la vuole dare e mi chiedeva i nomi. Ero sorpreso e questa notizia non è uscita né direttamente né indirettamente da me. Sulla notizie di Repubblica, qualche giorno fa ho ordinato in audit interno per capire se le notizie sono state trafugate dall’istituto. La notizia dei 200 politici a livello nazionale e dei 5 deputati l’ho condivisa a fine maggio con il cda dell’istituto, per permettere poi di poter fare le verifiche del caso. Rispetto agli altri nomi dei politici che hanno ricevuto il bonus e non si sono autodenunciati abbiamo investito il Garante cui abbiamo chiesto come trattare questi dati. Il garante ha scritto una nota, che ha bisogno di un approfondimento, che è in corso”.
Ancora, sull’erogazione del bonus, ha evidenziato: “L’Inps ha pagato 13 milioni di prestazioni fino al 3 agosto, prestazioni di cassa integrazione per 6 milioni di individui e 4,1 milioni di bonus da 600 euro il primo mese, che sono stati rinnovati dopo qualche giorno dall’entrata in vigore del decreto Rilancio. Non sono passati due anni, sono passati giugno e luglio rispetto a quando l’Antifrode dell’Inps ha fatto controlli di secondo livello sui richiedenti il bonus Covid e poi si è attivata. L’esigenza era pagare, l’Inps nel frattempo era occupato a pagare, non a recuperare gli indebiti che in genere, nell’istituto, sono molto molto storici. Ma faremo tanti riesami, c’è una lista di 40 mila persone, che non sono politici ma cittadini normali, che necessitano approfondimenti e forse il recupero. Dopo lo scandalo dei cinque parlamentari, gli approfondimenti dell’Inps su chi ha richiesto e ottenuto il bonus dei 600 euro per i lavoratori autonomi “sono ancora in corso””.
Infine, rivolgendosi ai deputati, ha detto: “Cari signori deputati: non guardiamo il dito, guardate la luna. Guardiamo i problemi di questo Paese e non il dito che ce li indica. L’istituto da sempre, nel corso dei 120 anni di storia, ha segnalato anomalie ed è stato vittima di azioni fraudolente e tuttora lo siamo. Purtroppo. Altrimenti non avremmo 115 miliardi di evasione contributiva e fiscale. Continuerò a servire il Paese attraverso l’istituto che ho l’onore di rappresentare . Abbiamo iniziato un’azione fortissima di innovazione tecnologica che guarda al futuro, perché vogliamo modificare quelle procedure che per troppo tempo sono rimaste non innovative”.
Tuttavia, a differenza della Maggioranza, le parole di Tridico, non hanno soddisfatto l’Opposizione di Centrodestra, che ha chiesto compatta le sue dimissioni.
“E’ stata Fratelli d’Italia a chiedere l’audizione in commissione di Tridico, Le risposte che chiedevamo, però, non sono arrivate. Perché non è stato messo un tetto al reddito di chi chiedeva i 600 euro? Perché se l’Inps conosceva le informazioni sui parlamentari che avevano preso questo contributo da maggio, le notizie vengono fuori soltanto ora? Perché se l’Inps riteneva che fosse una frode ha comunque erogato quelle risorse e quanti altri sono gli italiani lautamente pagati dal pubblico che hanno avuto accesso a quei fondi? Sono le risposte che Fratelli d’Italia continua a pretendere e che non arriveranno. Ragione per la quale chiediamo sia le dimissioni di Tridico che quelle di Conte”, ha scritto su Facebook la leader di Fratelli d’Italia Meloni, riecheggiata dalla Capogruppo alla Camera di Forza Italia, Gelmini, che , sempre sui Social, ha rimarcato: “ In merito all’utilizzo distorto del bonus per le partite Iva e alle successive polemiche il capo dell’Inps non ha visto, non ha sentito, non ha parlato. Presidente a sua insaputa: dimissioni!!!”.
“Fuga di notizie , gravissima”, ha sottolineato il segretario della Lega , Salvini.
In casa Cinquestelle, invece, si è conclusa questa mattina intorno alle 12:00 la votazione sulla piattaforma Rousseau ,riguardante il mandato zero per i sindaci e l’alleanza con i partiti politici tradizionali per le elezioni comunali.
Circa 39235 (80,1%) , sono stati infatti i sì al terzo mandato (ovvero, all’azzeramento del primo mandato da consigliere comunale/municipale o da “Presidente di Municipio”)per l’attuale sindaca della Capitale, Virginia Raggi, 9740, invece, i voti contrari (19,9 %), con una partecipazione alle due votazioni di 48 975 aventi diritto che hanno espresso complessivamente 97 685 preferenze.
Una svolta, così commentata dal capo reggente Crimi: “Sono soddisfatto anche in ragione dell’ampia partecipazione, a dimostrazione che la democrazia diretta non conosce stagioni. L’apertura certificata oggi però non significa consentire automaticamente ogni tipo di alleanza pre-elettorale con chiunque. Ogni proposta andrà sempre vagliata e valutata attentamente. Se vogliamo cambiare la politica amministrativa delle nostre città, il Movimento non può precludersi aprioristicamente la possibilità di contaminare le altre forze politiche con quell’entusiasmo, quella fermezza, quella passione, che ci caratterizzano”, seguito dall’ex capo politico Di Maio, che , su Facebook, ha scritto: “Da oggi inizia una nuova era per il MoVimento 5 Stelle nella partecipazione alle elezioni amministrative. Includere e aggregare saranno le vie da percorrere, rispettando e difendendo sempre i nostri valori. Oggi abbiamo scelto di incidere. Oggi abbiamo scelto di provarci. Si riparte ascoltando i territori. Viva il Movimento 5 Stelle”.
Un via libera alle alleanze con i partiti politici tradizionali a livello locale, che sancisce la nascita di un’alleanza strutturale con il Pd, salutata con favore anche dal Presidente della Camera, in quota grillina , Fico.
Soddisfatto per la svolta del M5S, anche il segretario dem Zingaretti, che ha commentato: “Fatto positivo. Non capisco il polverone che si è costruito intorno a questa non notizia della ricandidatura. La sindaca è al primo mandato e nel 99,9% dei casi chi ha fatto un mandato si ricandida per il secondo”, precisando però: “Non è un tema personale, noi non sosteremo mai la ricandidatura della sindaca Raggi perché credo siano stati 5 anni drammatici per la Capitale e occorre ora dare voce ai cittadini, unire le forze produttive, sociali, culturali, politiche e indicare una speranza nuova per Roma. Per noi i candidati delle amministrative 2021 si decidono dopo le amministrative 2020. Non c’è nessun ritardo, c’è voglia di pensare ai contenuti e poi di arrivare a una personalità che interpreti il cuore di Roma”.
“Mi ricandido. Ora avanti a testa alta. Grazie a tutti per il sostegno e l’incoraggiamento che non avete mai fatto mancare. Parlo al plurale perché noi siamo una squadra: uniti vinceremo le sfide che ci attendono. E’ un compito complesso. Sappiamo che richiede sacrificio, tempo, costanza e umiltà, ma noi abbiamo sempre trovato la forza di rialzarci perché crediamo in un progetto. E sappiamo che siamo “scomodi” a tanti”, ha scritto invece sui suoi Social la sindaca Raggi, la cui autocandidatura- ricandidatura però non è vista di buon occhio da alcuni esponenti del M5S romano (vedasi Stefano) e dal Vicesindaco Bergamo, che a Il Corriere della Sera ha parlato di “errore” che rischia di “vanificare il lavoro fatto e di favorire la centrodestra”, vista l’impossibilità che tale candidatura alle comunali del 2021 possa vedere la convergenza di Pd e M5S .
Caustici, dall’Opposizione , Benedetto Della Vedova (+Europa): “Se il Pd sceglie un’alleanza strutturale con il M5S, che a sua volta sceglie alleanza strutturale con Pd, necessario che nasca alternativa europeista, liberaldemocratica ecologista nel fronte che si contrappone a populisti e nazionalisti.Alternativa a Salvini non può essere DiBattista”, e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): “14 agosto 2020. Il M5S abolisce di fatto la regola dei due mandati. Sipario”.
Quanto poi all’emergenza sanitaria, mentre il numero dei contagi giornalieri da Covid19 continua a salire e la nuova ordinanza del ministro della Salute Speranza sui tamponi obbligatori per chi rientri da Paesi UE a rischio come Grecia, Spegna, Malata e Croazia, ha gettato nel caos gli aeroporti privi del kit per effettuare i test, le Regioni Emilia Romagna e Veneto, sulla scorta di Toscana e Calabria (quest’ultima ha disposto la chiusura), per il Ferragosto hanno deciso di imprimere una stretta alle discoteche e ai locali da ballo, introducendo l’obbligo della mascherina, la riduzione della capienza del 50% e il distanziamento fisico, suscitando la reazione delle associazioni dei gestori, le quali hanno accusato Governo e Regioni di avergli attribuito il ruolo di “untori”.
Una stretta, quelle su discoteche e locali danzanti, che sembra preludere alla chiusura, viste le dichiarazioni a La Stampa del ministro per gli Affari Regionali Boccia, che ha annunciato la possibile serrata post ferrsgostana, qualora i numeri del contagio non dovessero cambiare, estesa anche agli stabilimenti balneari dove non sia possibile evitare assembramenti.
Chiusura, che peserebbe ancora una volta sull’economia, i cui dati, per effetto del Covid19 e del periodo di lockdown, continuano a non essere per nulla incoraggianti. Secondo la pubblicazione di Bankitalia: “Finanza pubblica: fabbisogno e debito“, infatti, a fine giugno vi è stato un nuovo record del debito pubblico (2.530 ,6 miliardi) rispetto a maggio (20,5 miliardi in più ,a fronte di un fabbisogno del mese di 20,6 miliardi).
A giugno, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono scese di 6,5 miliardi (-19,9%) rispetto a un anno prima a 26,2 miliardi, con un calo nei primi sei mesi del 2020 di 19,4 miliardi (-10,3%) a 169,9 miliardi. A pesare, la sospensione dei versamenti fiscali disposta dai decreti anti-Covid e il peggioramento del quadro macroeconomico.
Pertanto, le disponibilità liquide del Tesoro si sono leggermente ridotte (-0,8 miliardi) a 60,7 miliardi.
Dati, cui si aggiungono quelli dell’Eurostat, l’istituto statistico UE, che nella sua stima flash ha evidenziato il calo record del Pil (-12-1%) nel II° trimestre e il calo del numero degli occupati, sceso del 2,8% nella zona Euro e del 2,6% nella Ue a27, rispetto al trimestre precedente.
Si tratta del calo più drastico dall’inizio della serie storica, nel 1995.
Nel I° trimestre del 2020 ,l’occupazione era calata dello 0,2% nell’area euro e dello 0,1% nell’UE a27.
Rispetto allo stesso trimestre del 2019, il numero degli occupati è sceso del 2,9% nella zona Euro e del 2,7% nell’intera UE, dopo una crescita rispettivamente del +0,4%, in entrambe le aree, nel trimestre precedente.
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