A 28 anni dalla strage di Capaci e di Via D’Amelio in cui furono uccisi dalla mafia, con attentati dinamitardi, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la moglie del primo: Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte: Vito Schifani, Rocco Dicillo , Antonio Montinaro, Emanuela Loi,Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, una riflessione sul significato della “lotta contro le mafie” e come essa, per non restare mero principio, debba concretizzarsi ed essere attuata da ognuno di noi, tutti giorni, nella società civile, attraverso le scelte del quotidiano.
di Federica Marengo domenica 19 luglio 2020

Un piccolo eroe, esce di casa presto la mattina ,quasi sempre alla stessa ora , per un numero così reiterato di anni da mostrarsi ormai incurante del clima e dell’alternarsi delle stagioni . Mentre si veste di corsa e addenta la metà di un cornetto o di un biscotto sbrindellati , ruba al tempo degli istanti in cui dispensare un saluto frugale alla famiglia. Un bacio, una carezza, e la porta si chiude con fragore , dietro le sue spalle. Le bollette da pagare e i soldi che, a fine mese, non bastano quasi mai, quel giocattolo in voga tra i bambini e quel vestito bello, visto mesi prima nell’elegante vetrina di un negozio del corso principale della città, entrambi troppo costosi,che aspettano ancora di essere acquistati .
Un piccolo eroe , non fa rumore ; perché la normalità non suscita il clamore dell’eccezionalità . Vite normali , uomini normali ,che sognano per i loro figli un domani di civiltà , in cui lo Stato torni ad essere uno” Stato di diritto”. Esistenze che inneggiano, con voce caparbia , ad una riedificazione morale della società . Già, la morale, la coscienza !.
Solo partendo dalla rigenerazione morale si può ricostituire lo Stato. Tuttavia, la legge morale di kantiana memoria non è un principio astratto,ma coscienza e buon senso che dovrebbero albergare in ciascun cittadino. Infatti, il diritto di cittadinanza assume un reale e pieno significato quando la morale e l’etica del singolo si traducono in atti a beneficio dell’intera collettività.
La giustizia, l’onestà , lo stesso diritto non sono concetti astratti, come non è mera lezione di Giurisprudenza da apprendere e riferire ad un professore nemmeno lo Stato, che è azione concreta , tessera che ognuno di noi aggiunge per comporre il mosaico della democrazia .
Così, non un singolo magistrato ,né un intero corpus legislativo possono distruggere da soli l’illegalità,ma la condotta di ognuno di noi . Sono le scelte giuste o sbagliate che compiamo quotidianamente, a costruire o a distruggere la società.
Rispettare le leggi , applicarle , non derogarle a nostro piacimento ,non ignorare la realtà di fatto di una norma , violandone i principi, scegliere ,tra le due strade ,non quella breve ,da percorrere con la strategia della corruzione e del raggiro, ma quella più lunga , lastricata con le pietre della correttezza e del sacrificio,non intrattenere rapporti lavorativi , finanziari , imprenditoriali,commerciali con le mafie, perché semplificano la burocrazia o perché: “E’ più comodo cosi”, non cedere alle malversazioni ,al ricatto delle estorsioni, “del pizzo”, che si traveste da vigilanza “ per la nostra tranquillità”, non rincorre al compromesso ad ogni costo per difendere e conservare ingiuste posizioni di rendita, ma mettere se stessi a disposizione del proprio Paese : quando tutto questo accadrà ,quando diventeremo un po’ meno conniventi ,un po’ meno vigliacchi,quando decideremo di non restare abbarbicati al nostro “particolare”, avrà un senso celebrare quelle vite normali immolatesi per la guarigione di uno Stato e di un tessuto sociale ammalati. Fino ad allora,se ai discorsi non seguiranno le azioni , saranno le ennesime parole gettate al vento di una vuota retorica .
A sempiterna memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino , di Francesca Morvillo , degli agenti delle scorte :Vito Schifani, Rocco Dicillo , Antonio Montinaro, Emanuela Loi,Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina e di tutti gli altri martiri, vittime innocenti della mafia, che fecero delle loro vite normali modelli da seguire.
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