di Federica Marengo giovedì 16 giugno 2022

-Nella centotredicesima giornata della guerra in Ucraina, le forze russe hanno proseguito l’avanzata verso la regione orientale del Donbass, sebbene la situazione a Severodonetsk sia in stallo e vi siano massicci bombardamenti da parte di Mosca su Donetsk. L’esercito russo , inoltre,è entrato per la prima volta a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina, dopo la ritirata da Kiev.
Intanto, nella notte, il Premier Draghi, insieme con il Presidente francese Macron e con il cancelliere tedesco Scholz, raggiunta la Polonia, è salito a bordo di un treno blindato per recarsi a Kiev, al fine di incontrare il Presidente Zelensky, per portare un messaggio di unità e piena coesione dei Paesi UE nel condannare la Russia e aiutare l’Ucraina, mentre si attende nei prossimi giorni il parere della Commissione UE sulla richiesta di adesione all’Unione avanzata da Kiev.
L’Italia, è tra i principali sostenitori dell’ingresso dell’Ucraina in UE, con il Presidente Draghi che , nell’ultimo Consiglio UE, ha lanciato la proposta di riconoscere simbolicamente all’Ucraina lo status di “candidato”.
Nel corso del viaggio dei tre leader di Italia, Francia e Germania,si è tenuto un vertice trilaterale informale nel quale è stato fatto un punto sui temi al centro dell’incontro con Zelensky, quali: gli sviluppi della situazione nel Donbass, l’analisi delle forze in campo, in particolare nell’Est ucraino sotto assedio delle truppe di Mosca,l’invio di armi “pesanti”, sollecitate dallo stesso Presidente ucraino, e la questione del blocco dei porti del Mar Nero e delle esportazioni di grano da parte di Mosca.
Una volta arrivati a Kiev, poi, Draghi, Macron e Scholz si sono recati a Irpin, la città nel distretto di Bucha, a nord ovest di Kiev, pesantemente colpita dagli attacchi delle forze armate russe, dove i tre leader europei hanno ribadito alla stampa il proprio sostegno finanziario, umanitario e in termini di armamenti all’Ucraina.
In particolare, il Premier Draghi, ha dichiarato: “Avete il mondo dalla vostra parte. Tutto questo deve essere visto e conosciuto. Vi sono grato per la testimonianza. Qui è un luogo di distruzione ma anche di speranza. Molto di ciò che mi hanno detto riguarda il futuro e la ricostruzione. È un popolo che è stato riunito dalla guerra, che può fare cose che forse non avrebbe potuto fare prima della guerra”.
Nel pomeriggio invece, l’incontro dei tre leader UE con il Presidente Zelensky e la conferenza stampa congiunta, seguita da un incontro del Premier Draghi con la stampa italiana, nella quale , rispondendo alle domande dei cronisti su negoziati tra Russia e Ucraina, riduzione delle forniture di gas da parte di Gazprom, richiesta di adesione dell’Ucraina alla UE, invio di armi pesanti a Kiev, questione del grano e inflazione e rialzo dei tassi da parte di BCE e Fed, ha spiegato: “Devono essere gli ucraini a decidere cosa va bene per l’Ucraina. Una pace forzata, ammesso che sia possibile, è solo generatrice di nuovi conflitti. Non credo sia comunque possibile e realistica oggi. Quando chiamai Putin per chiedergli della pace mi diss “Non è il momento” e così per il cessate il fuoco. Gli ho chiesto se si potesse incontrare con Zelensky, ma mi ribadì che il momento non era maturo. Viene detto che i motivi del taglio delle forniture di gas siano tecnici e legati alle sanzioni. Per noi, come per la Germania, sono bugie. Da Mosca c’è un uso politico del gas e del grano. Noi siamo tranquilli, nell’immediato e per l’inverno, ma a questi prezzi gli stoccaggi diventano più difficili. Le forniture sono diminuite, l’Europa è in difficoltà e la Russia incassa come prima. E’ una strategia che va combattuta. In questo contesto acquista più forza la richiesta dell’Italia a un tetto al prezzo del gas. Io sono molto soddisfatto di come è andata questa riunione. Abbiamo dimostrato una tale unità nel sostegno all’Ucraina, siamo riusciti ad avere una posizione comune per avere l’Ucraina Paese candidato nell’immediato. Ma nel Consiglio europeo decidiamo all’unanimità e ci sono tanti paesi con opinioni diverse, vedremo. Non siamo in condizione di promettere che questo sarà l’esito, abbiamo detto a Zelensky che questa sarà la nostra posizione e credetemi non è poco. Non ci sono state richieste di Zelensky di nuove armi, ha descritto la situazione qual è, situazione che sta diventando critica perché le vecchie armi munizioni iniziano a scarseggiare mentre per le nuove armi c’è bisogno di addestramento. I Paesi della Nato forniscono addestramento ma richiede tempo. Non ci sono state richieste di armi, ma siamo venuti insieme ed è stata una manifestazione di grande unità, per aiutare l’Ucraina nella guerra perché se non riesce a difendersi non c’è pace; siamo venuti qui per aiutarla per la pace ma non c’è pace durevole se non decide questo Paese quale pace vuole. Zelensky è pronto. Quello che occorre fare è molto complesso, assicurare l’uscita delle navi dai porti ucraini, sminarli e custodire l’uscita di queste navi attraverso Paesi terzi. L’unica soluzione possibile è una risoluzione delle Nazioni Unite. L’Italia non può che avere un ruolo sotto l’egida delle Nazioni Unite. Le capacità dell’Italia nello sminamento dei porti sono note, ma non è il momento di azioni di un singolo Paese, ha osservato Draghi, sottolineando che in questa situazione è ora che si riscopra il ruolo delle Nazioni Unite. I tassi di interesse più alti colpiscono tutti i Paesi, non solo l’Italia. E quando la Bce ha annunciato dei programmi che sono mirati a contenere la frammentazione della politica monetaria in Europa ma non a rinunciare all’obiettivo di moderare l’inflazione questi spread sono scesi. Pronunce politiche sul comportamento della Bce fanno male a quelli che le fanno, sono controproducenti. Ho passato 8 anni a difendere l’autonomia della Bce quindi non voglio commentare. Detto questo, inflazione c’è, in alcuni paesi 20%, o 12 o 15. Quindi una reazione in termini di aumento dei tassi d’interesse è inevitabile. La situazione in Europa al momento è diversa dagli Usa, dove c’è stato un aumento di 0,75% decisa dalla Fed che è il più grande aumento in una sola decisione nell’arco di 30 anni. Questo perché l’inflazione negli Usa è alta ma l’economia sta andando molto forte, è a pieno impiego. La situazione è diversa da noi, dove se uno riesce a definire l’inflazione senza considerare gli aumenti dell’energia e delle materie prime l’inflazione è molto più bassa degli Usa. Quindi, ci si aspetta un ritmo di aggiustamento più graduale, quello che mi pare la Bce ha fatto”.
Quanto al Presidente ucraino Zelensky, quest’ultimo, ha sottolineato come la Russia, le cui truppe hanno attaccato anche durante la visita dei tre leader UE a Kiev sia una minaccia per tutta l’Europa e che con nuove armi (“pesanti”) inviate da UE e alleati, l’Ucraina riuscirà a riconquistare il Donbass e la Crimea, mentre la Vicepremier Iryna Vereshchuk, ha dichiarato di non aspettarsi grandi annunci dopo l’incontro, ma che quest’ultimo sarà storico poiché aprirà la strada a un’Europa più forte e a un’Ucraina più forte.
Una posizione, quella dell’ingresso dell’Ucraina in UE, al più presto condivisa anche dalla Presidente della Commissione Ue Von der Leyen e dalla Presidente del Parlamento UE, Metsola, secondo cui: “La visita di oggi non solo è simbolica, ma politicamente cruciale in vista di ciò che decideremo la settimana prossima” sulla candidatura dell’Ucraina. Ci sono sempre diversi step nel percorso di adesione, ma noi deluderemmo davvero non solo gli ucraini ma noi stessi e la nostra Unione se chiudessimo la porta a questo popolo così coraggioso”.
Da Mosca, però, il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente Medvedev, ha così commentato la visita di Draghi, Macron e Scholz in Ucraina: “Questo è ciò che gli intenditori europei di rane, fegato e pasta amano: visitare Kiev. Gli europei amano visitare Kiev, ma non serve a nulla” perché “non avvicina l’Ucraina alla pace”, mentre il Cremlino, tramite il portavoce Peskov, ha sottolineato: “È improbabile che un vertice dei leader sia attualmente possibile. Ed è improbabile che sia possibile nel prossimo futuro. In tutta onestà, si deve ammettere che gli affari internazionali sono una questione per la quale a volte inizia a prevalere un approccio pragmatico. E poi le tendenze cambiano abbastanza rapidamente. Gli Stati Uniti non hanno mai preso decisioni “così dure” contro la Russia nemmeno durante la Guerra Fredda. La Russia spera che a Kiev Macron, Draghi e Scholz non si concentreranno solo sul sostegno all’Ucraina riempiendola ulteriormente di armi. La fornitura di armi è inutile e prolungherà la sofferenza delle persone, causerà ancora più danni a questo Paese. La Russia si augura che i politici europei a Kiev utilizzino il contatto per incoraggiare il presidente Zelensky a guardare davvero allo stato delle cose”.
Armi “pesanti” per 1,2 miliardi di dollari, che , a quanto pare arriveranno a Kiev dagli USA, come confermato dal Segretario generale della Nato, Stoltenberg, che al termine della due giorni della riunione a Bruxelles dei Ministri della Difesa, ha dichiarato che vi saranno delle trasformazioni della Nato sancite dal prossimo vertice di Madrid.
Quanto all’adesione di Svezia e Finlandia proprio alla Nato, il segretario della Difesa Austin ha evidenziato come gli USA auspichino il raggiungimento di un’intesa con la Turchia, contraria in quanto i due Paesi ospiterebbero terroristi curdi.
Infine, la Gran Bretagna ha reso noto di aver comminato sanzioni al Patriarca di Mosca e di Russia Kirill, suscitando la reazione del ministro degli Esteri russo Lavrov che ha sottolineato come non vi siano più margini per ritrovare un’intesa con Londra.
Quanto alla questione taglio delle forniture del gas dalla Russia, Gazprom, stamane, ha annunciato la riduzione per cause tecniche (anche se per il Governo tedesco si tratta di una causa politica) del 60%del gas verso la Germania e che le forniture potrebbero interrompersi anche dal gasdotto Nord Stream 1 verso l’Europa. Tal riduzione vero Italia e Germania ha causato l’innalzamento immediato dei prezzi del gas, ma i governi italiano e tedesco hanno tranquillizzato : nessun rischio per l’approvvigionamento, anche se il pericolo sussiste per lo stoccaggio invernale e per le conseguenti ricadute sui consumatori.
Ciò mentre, le Borse europee hanno registrato un nuovo calo dovuto al rialzo dei tassi dello 0,75% da parte della Fed per contrastare l’inflazione, dopo la ripresa di ieri determinata dalla decisione della BCE di introdurre uno scudo anti Spread, per fronteggiare il calo dei mercati verificatosi a fronte del rialzo dei tassi anti-aumento dei prezzi deciso dall’Eurotower a partire da luglio.
Proprio a proposito di inflazione, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha certificato per il mese di maggio un aumento del 6,8% dopo il rallentamento del 6% di aprile (la stima preliminare era del 6,9%), salendo a livelli che non si registravano dal 1990, trainata dai prezzi dei Beni energetici. In accelerazione , con la crescita di un punto, anche i prezzi del carrello della spesa , al 6,7% come non accadeva dal 1986 e in particolare dei beni per la cura della casa e della persona, passati da +5,7% a + 6,7% su base annua.
Riguardo alla politica interna italiana, approvata in maniera definitiva al Senato, con 173 sì, 37 no e 16 astenuti ( tra senatori di Lega e Italia Viva, critici sul testo ) la riforma dell’Ordinamento Giudiziario e del Consiglio Superiore della Magistratura, mentre i partiti cercano un riassetto e un nuovo equilibrio dopo le elezioni Amministrative, come il M5S al cui interno vi sono fibrillazioni a causa divergenze post Amministrative tra il Presidente Conte e l’ex capo politico, ministro degli Esteri e garante del Movimento, Di Maio, che ha dichiarato: “E’ normale che l’elettorato sia disorientato, ma alle elezioni amministrative non siamo andati mai così male. Di Maio non si può risolvere l’analisi del voto facendo risalire i problemi all’elezione del presidente della Repubblica. Credo che M5S debba fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: nel nuovo corso servirebbe più inclusività, anche a soggetti esterni. lo dico a voi perché non esiste un altro posto dove poterlo dire. Non credo che possiamo stare nel governo e poi, per imitare Salvini, un giorno sì ed uno no, si va ad attaccare il governo. La diplomazia lavora sette giorni su sette dal primo giorno di questa guerra, anche da prima che scoppiasse, non lavora solo la domenica”.
Parole, cui è seguita la replica del Presidente Conte, che ha detto: “Di Maio vuole uscire dal M5S per fare un nuovo partito? .Non mi fate mettere nella testa altrui, questo ce lo dirà lui in queste ore. Nella campagna per le amministrative ho messo la faccia dappertutto, so come assumermi la responsabilità quando si ha una leadership politica. Credo che il M5S non abbia mai così discusso al proprio interno, le occasioni per parlare ci sono. Di Maio può chiedere anche audizione: lo sentiremo, se vuole venire a parlare, al Consiglio nazionale. Ci confronteremo in tutte le occasioni. Quanto alle accuse di mancanza di democrazia interna, a parte che il mio telefono non ha mai squillato, non pensavo che addirittura adesso ci fossero problemi di linea di politica estera…Di Maio era nel Comitato di garanzia e si è dimesso. La prima cosa che mi è stata insegnata è che quando il nostro Paese è all’estero, in questo caso nella persona del premier, in un viaggio delicatissimo peraltro auspicato dal M5S, non si fanno polemiche di politica estera interna. Tuttavia , dire che la posizione del M5S è anti-atlantista, fuori dalla Nato, che mette in difficoltà il governo significa dire stupidaggini perché significa anche offendere la sensibilità di una intera comunità del Movimento 5 Stelle che peraltro ha ribadito questa posizione in varie occasioni. Non abbiamo mai messo in discussione la nostra collocazione atlantica, la nostra vocazione europeista. Quanto alle fibrillazioni interne ai 5 Stelle, siamo alla vigilia di un appuntamento importante per la storia del Movimento, che abbraccia una ragione fondativa ovvero la votazione sul mantenimento del doppio mandato, quindi chiaramente questo lo immaginavamo, era preventivabile. E’ motivo di fibrillazione perché riguarda anche le sorti personali di tantissime persone che con il Movimento si sono impegnate sin qui. E’ un nodo che affronteremo insieme alla comunità. Ci sarà una consultazione in rete e tutti gli iscritti si pronunceranno. Quindi inviterei tutti ad affrontare questo snodo con molta serenità”.
Riguardo al Covid19, secondo il monitoraggio della Fondazione indipendente Gimbe sia i casi che i decessi , mentre il Ministero della Salute starebbe valutando l’ eliminazione dell’obbligo di isolamento domiciliare per i positivi. Pertanto, il Presidente Cartabellotta invita a non trascurare l’uso delle mascherine, specie in contesti affollati.
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