-Ddl Zan contro l’omotransfobia, respinta la mediazione e la richiesta di rinvio del testo alla Commissione Giustizia del Senato avanzata dal centrodestra di Governo, e respinta la proposta di sospensione con un solo voto di scarto, il Ddl prosegue il suo iter a Palazzo Madama con la discussione generale. Appello del centrodestra di Governo e di Italia Viva per la mediazione, pena il rischio, con il voto segreto, che la legge non passi. Nella stessa mattinata, invece, ok della Camera alla fiducia al decreto Sostegni bis. Intanto, il Premier Draghi, dopo il confronto di ieri con il segretario del Pd Letta e con il coordinatore di Forza Italia Tajani, ha ricevuto a Palazzo Chigi, il segretario della Lega Salvini per discutere dell’agenda di Governo e delle riforme, all’indomani dell’approvazione da parte dell’Ecofin del PNRR italiano, per poi , nel pomeriggio , recarsi con la Guardasigilli Cartabia in visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro ,lo scorso 6 aprile, di violenze ai danni dei detenuti ad opera di agenti della Polizia Penitenziaria. Proprio a Bruxelles, poi, presentato oggi dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, il pacchetto di misure sul clima: “Riduzione delle emissioni di C02 entro il 2030 e azzeramento entro il 2050. Paghi di più chi inquina di più”.
-Covid19, Green pass alla francese, ovvero obbligatorio per accedere a tutti i luoghi pubblici, al centro del dibattito di forze politiche, Presidenti di Regione ed esperti.
di Federica Marengo mercoledì 14 luglio 2021
Dopo il no di ieri di Pd, LeU e M5S, alla proposta di mediazione sul testo del centrodestra di Governo e di Italia Viva, e alla richiesta di rinvio del provvedimento alla Commissione Giustizia del Senato avanzata dal Presidente di quest’ultima, il leghista Ostellari, il Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia, stamane ha proseguito il suo iter a Palazzo Madama con il voto sulle questioni pregiudiziali e sulle proposte di sospensione presentate da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e respinte con un solo voto di scarto , 136 su 135, e con la discussione generale.
Entro martedì, poi, il termine fissato per la presentazione degli emendamenti e da qui la Conferenza dei Capigruppo che dovrà decidere sui tempi per la votazione ,considerando l’impegno dell’Aula fino alla fine del mese sul Decreto Sostegni bis , che deve essere convertito in legge entro il 24 luglio, pena la decadenza, e sul Decreto Semplificazioni. Quindi, il rischio di una calendarizzazione a settembre o di un rinvio alla Camera con conseguente affossamento della legge.
Tuttavia, se Pd, LeU e M5S insistono per la votazione in Aula del testo senza modifiche, Lega, Forza Italia e Italia Viva continuano il pressing per un’intesa, volta alla rimodulazione del testo agli articoli 1 (eliminare il termine “identità di genere”), 4 (sulla libertà di espressione) e 7 (iniziative nelle scuole in occasione della Giornata contro l’omotransfobia, istituita per il 17 maggio), pena il rischio che la legge, già approvata alla Camera il 4 novembre scorso, ricorrendo al voto segreto, come previsto dal regolamento in caso di ddl sui diritti della persona, non passi al Senato, per l’azione di “franchi tiratori” interni ai partiti (specie Pd e M5S, dove le posizioni sul ddl non sarebbero omogenee).
Contraria alla legge, in quanto “proposta liberticida, che punta a punire con nuovi reati d’opinione chi non si allinei”, la Presidente del partito di Opposizione, Fratelli d’Italia, Meloni.
Sempre in mattinata, via libera della Camera con 444 sì, 51 no e nessun astenuto, alla fiducia al Decreto Sostegni bis, con aiuti per 40 miliardi a imprese, Partite Iva, più colpite dalla crisi determinata dalla pandemia, a giovani, scuola, servizio sanitario ed enti territoriali.
A seguire poi, l’illustrazione dei 181 ordini del giorno depositati e la relativa votazione sugli stessi. In serata, le dichiarazioni di voto e la votazione finale. Il provvedimento sarà poi inviato al Senato dove dovrà essere convertito in legge entro il 24 luglio.
Intanto, il Premier Draghi, che nella giornata di ieri aveva già incontrato il segretario del Pd, Letta e il coordinatore di Forza Italia, Tajani, ha ricevuto a Palazzo Chigi, il segretario della Lega, Salvini, per un confronto sull’agenda di Governo e sulle riforme, all’indomani del via libera dell’Ecofin, la riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri, ai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, di 12 Paesi, tra cui quello italiano e la conseguente erogazione del pre-finanziamento del 13% ,pari a 25 miliardi.
All’uscita dal colloquio, il segretario del Carroccio, intercettato dai cronisti, ha toccato vari temi, come le riforme, il Green Pass su modello francese (certificato che attesti vaccinazione avvenuta o negatività al tampone per accedere a tutti i contesti pubblici), il Ddl Zan, le Comunali (alla luce della richiesta di alcuni sindaci di votare a settembre) e le nomine Rai: “Incontro molto utile, totale condivisione su come andare avanti nei prossimi mesi: bisogna accelerare sulle riforme, la riforma della giustizia è da approvare entro l’estate. Chiunque si metterà di traverso sulle riforme, che sia Conte, che sia Grillo o che sia qualche corrente del Pd, avrà nella Lega un avversario perché la situazione economica è positiva, la situazione sportiva è positiva, e la smettano gli allarmisti di professione. La Lega c’è. Ho chiesto la riapertura di locali da ballo e discoteche, sono disponibili a riaprire già da questo fine settimana rispettando i protocolli del caso. Ho sottoposto al Presidente ciò che è stato avanzato dalle regioni: cambiare i criteri di colori ed eventuali chiusure, quindi passare dal numero dei contagi a quello dei ricoveri e delle terapie intensive, che fortunatamente è sotto controllo. Ci potranno essere più contagi? Sì, ma questo non vuol dire che ci saranno più ricoverati e morti. Sul Green Pass, siamo per gli estremismi, né da una parte né dall’altra. Il modello francese non è un modello. L’obbligo, la costrizione, chiedere il green pass per chi prende l’autobus o un caffè è fuori discussione. Cosa ne pensa Draghi? Chiedetelo a lui, ma le scelte estreme non piacciono né a me né a lui, mettiamola così. Il vaccino deve essere una scelta consapevole, non un obbligo. Si può spiegare, ma non inseguo con la siringa nessuno per strada, a scuola o al ristorante. Ovviamente bisognerà rispettare delle regole, per situazioni di grande assembramento. Quanto al Ddl Zan, se Letta si ostina a non ascoltare niente e nessuno affossa la legge. La Lega ha raccolto le indicazioni di associazioni, del Santo Padre, di gay, lesbiche, insegnanti… votiamo tutti insieme, sarebbe un bel segnale. Togliamo dal testo quello che divide: bambini, gender nelle scuole, censura, bavaglio, negazione della libertà di pensiero e parola, e la legge viene approvata al Senato e alla Camera entro l’estate. Se Letta insiste con l’ideologia non fa il bene di gay, lesbiche e trans che dice di voler difendere: lo abbiamo visto oggi in Aula sul voto su una sospensiva, 136 a 135, immaginatevi cosa succede al primo emendamento che verrà votato. Noi continuiamo a ripetere: c’è una mediazione che mette d’accordo il 99 per cento del Parlamento, approviamo questa legge e passiamo ad altro. Sulle Comunali, fare le elezioni a settembre vuol dire presentare le liste a Ferragosto, non scherziamo. Si vota il 10 ottobre. Riguardo alla Rai, stiamo lavorando”.
Nel pomeriggio, invece, il Presidente del Consiglio Draghi e la Guardasigilli, Cartabia si sono recati presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro, il 6 aprile 2020, di violenze ai danni dei detenuti da parte di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria , al centro di indagini giudiziarie che coinvolgono anche i vertici.
Al termine della visita, l’intervento del Presidente del Consiglio, Draghi, che ha dichiarato: “Capo del dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria, Provveditore Regionale,Garante Nazionale dei Diritti dei Detenuti, dottoressa Palmieri, ma soprattutto comunità delle carceri, oggi non siamo qui a celebrare trionfi o successi, ma ad affrontare le conseguenze delle nostre sconfitte. Venire in questo luogo oggi significa guardare da vicino per iniziare a capire. Quello che abbiamo visto negli scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani. Sono immagini di oltre un anno fa. Le indagini in corso stabiliranno le responsabilità individuali. Ma la responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato. La Costituzione Italiana sancisce all’Articolo 27 i principi che devono guidare lo strumento della detenzione. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. A questi principi deve accompagnarsi la tutela dei diritti universali. Il diritto all’integrità psicofisica, all’istruzione, al lavoro e alla salute, solo per citarne alcuni. Questi diritti vanno sempre protetti, in particolare in un contesto che vede limitazioni alla libertà. L’Italia è stata condannata due volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per il sovraffollamento carcerario. Ci sono quasi tremila detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Negli istituti campani sono circa 450. Sono numeri in miglioramento, ma comunque inaccettabili. Ostacolano il percorso verso il ravvedimento e il reinserimento nella vita sociale, obiettivi più volte indicati dalla Corte Costituzionale. Il Governo non ha intenzione di dimenticare. Le proposte della Ministra Cartabia rappresentano un primo passo che appoggio con convinzione. Non può esserci giustizia dove c’è abuso. E non può esserci rieducazione dove c’è sopruso. In un contesto così difficile , lavorano ogni giorno, con spirito di sacrificio e dedizione assoluta, tanti servitori dello Stato. La polizia penitenziaria, in grande maggioranza, rispetta i detenuti, la propria divisa, le istituzioni. Gli educatori assicurano le finalità riabilitative della pena. I mediatori culturali assistono i carcerati di origine straniera. I volontari permettono molte delle attività di reinserimento. A voi, e ai vostri colleghi in tutta Italia, va il più sentito ringraziamento del Governo e il mio personale. La detenzione deve essere recupero, riabilitazione. Gli istituti penitenziari devono essere comunità. E dobbiamo tutelare, in particolare, i diritti dei più giovani e delle detenute madri. Le carceri devono essere l’inizio di un nuovo percorso di vita. L’Italia, questo Governo, vogliono accompagnarvi”.
Quindi, le dichiarazioni della ministra della Giustizia ,Cartabia, che ha detto: “Quello che è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono atti di ingiustificabile violenza e intimidazione. Mai più violenze. La pandemia ha fatto da detonatore a questioni antiche che affliggono le carceri, la prima è il sovraffollamento, occorre intervenire su più livelli tra cui le strutture materiali e la formazione, ma anche sul piano normativo e il pacchetto di riforme corregge la misura penale incentrata solo sul carcere. Occorre procedere subito ad assunzioni nel personale delle carceri. Servono più fondi e più impegno nella formazione permanente, in particolare per la Polizia Penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione. Questa deve essere l’occasione per far voltar pagina al mondo del carcere”.
Ad attendere il Premier Draghi, fuori dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, non senza momenti di tensione, una delegazione degli operai della Whirlpool di Napoli, che hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Presidente del Consiglio, dopo l’annuncio dato stamane, nel corso del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, dai rappresentanti della multinazionale, del licenziamento collettivo di 340 operai e del rifiuto di rinnovare la cassa integrazione per altre 13 settimane, proponendo in alternativa o il trasferimento presso la sede di Cassinetta (Varese) o l’esodo volontario con il trattamento di uscita. Sul piede di guerra , quindi, i sindacati della Fiom che chiedono l’intervento del Governo e della Regione, dicendosi pronti alle mobilitazioni, mentre dal ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti e dalla Sottosegretaria al medesimo dicastero, Todde è arrivata l’esortazione all’azienda angloamericana di elettrodomestici, che ha motivato i licenziamenti con il forte calo della domanda di produzione per lo stabilimento di Napoli, a prorogare la cig al fine di elaborare ,nel frattempo, un piano di rilancio industriale e alternativo.
Restando in tema di imprese, ma stavolta con riferimento alla transizione ecologica e alla lotta ai cambiamenti climatici, presentato questa mattina a Bruxelles, dalla Presidente della Commissione Von der Leyen , il maxipiano di misure sul clima, per ridurre le emissioni di Co2 entro il 2030, e l’azzeramento entro il 2050.
La Presidente Von der Leyen, dunque, ha illustrato il pacchetto di misure, nel corso della conferenza stampa, spiegando: “L’economia dei combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti, servono nuovi modelli. Abbiamo mantenuto la promessa. L’Europa è il primo continente che presenta un’architettura globale per realizzare le nostre ambizioni climatiche con una tabella di marcia. Attribuire un prezzo al carbonio sarà il punto centrale che guiderà l’economia e sarà legato a un fondo sociale. a rivoluzione verde è il nostro compito generazionale, che ci deve unire e incoraggiare. Non si tratta solo di assicurare il benessere della nostra generazione, ma anche quella dei nostri figli e nipoti. Non c’è un compito più grande e più nobile di questo e l’Europa è pronta a guidare. Il pacchetto prevede: il rafforzamento del sistema europeo di scambio dei permessi di emissione (“Emission trade system”-Ets) e la sua applicazione a nuovi settori (aviazione civile, settore marittimo, trasporti stradali ed edilizia); un aumento della produzione dell’uso di energie rinnovabili; obiettivi vincolanti per l’aumento dell’efficienza energetica; una più rapida diffusione dei modi di trasporto a basse emissioni e delle infrastrutture (punti di ricarica elettrica e di rifornimento per i carburanti alternativi) e dei nuovi combustibili necessari; l’allineamento delle politiche fiscali (in particolare la tassazione dell’energia) con gli obiettivi del Green Deal europeo; misure (“dazi climatici” all’importazione) per prevenire il “carbon leakage” e rilocalizzazione fuori dall’UE delle industrie ad alta intensità di emissioni; strumenti per preservare e potenziare la capacità dei “pozzi naturali di assorbimento del carbonio, ovvero le aree agricole e forestali. Dal 2035, poi stop alla vendita di auto a benzina, taglio del 40% delle emissioni dei trasporti impiegati nell’agricoltura, la riqualificazione del 3% degli edifici della Pubblica Amministrazione ogni anno e l’istituzione di un fondo sociale per la sostenibilità degli edifici”.
Sul fronte della pandemia, invece, fa discutere, la proposta del Sottosegretario alla Salute Sileri, lanciata dalle colonne de Il Messaggero, di impiegare il Green Pass, il certificato verde digitale, che attesti l’avvenuta vaccinazione o la negatività al tampone oppure la guarigione dalla malattia, ora impiegato per partecipare ad eventi, matrimoni e cerimonie, per accedere a tutti gli ambiti pubblici (bar, ristoranti, mezzi di trasporto su distanza come treni e aerei) come stabilito per la Francia dal Presidente Macron.
Una proposta, condivisa anche dal ministro della Salute Speranza, ma che divide la Maggioranza, tra Pd e Forza Italia (la ministra per gli Affari Regionali Gelnmini ha parlato di una possibile “via italiana” al Green Pass, senza dover emulare la Francia, necessario per evitare nuove chiusure) a favore, M5S perplesso, Italia Viva favorevole all’obbligo vaccinale solo per medici e personale sanitario, Lega contraria, (se non per l’accesso a grandi eventi). Dall’Opposizione, contrario anche Fratelli d’Italia, che ha definito la proposta: “Raggelante”, in quanto “liberticida”.
Divisioni poi si registrano anche tra i Presidenti di Regione, con il Presidente della Liguria Toti e del Friuli Venezia Giulia , nonché Presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga a favore, mentre il Presidente del Veneto Zaia sottolinea come il Grenn Pass, concepito in tal modo, equivalga all’obbligo vaccinale.
Fondamentale poi per il ritorno a scuola in presenza a settembre, l’accelerazione della campagna vaccinale tra gli insegnanti, ma specialmente tra i ragazzi dai 12 anni in poi, come ha ribadito stamane il ministro per l’Istruzione Binachi, a margine della presentazione dei risultati delle Prove Invalsi 2021: “Stiamo tutti lavorando per la scuola in presenza, ma bisogna che si completi l’opera di vaccinazione. L’85% degli insegnanti sono vaccinati, ma siamo un po’ indietro con i ragazzi. Bisogna fare un atto di responsabilità collettiva. Faccio un appello, naturalmente lasciando la libertà alle persone. Veniamo da due anni di grande sofferenza, è inutile che ce lo neghiamo” ha detto poi il ministro- “Sono anni in cui tutta la nostra scuola ha fatto ricorso a strumenti che non erano nella nostra tradizione, nella nostra storia. Ma strumenti che, in qualche modo, hanno segnato anche delle difficoltà. In realtà la nostra scuola non giunge nel 2019 in una forma splendida”, ammette. “Avevamo dei segnali molto preoccupanti di disuguaglianze interne al sistema sia dal punto di vista territoriale, tra nord e sud, sia dal punto di vista del territorio, tra aree interne e aree metropolitane. Sia dal punto di vista sociale. Non dobbiamo nasconderci dietro un dito. Ci sono problemi di discriminazione sociale, con le Regioni del Nord ,che già nel 2019 erano allineate ai migliori livelli europei e molte aree del Sud , non regioni l che segnavano dei dati per noi inaccettabili. Bisogna porre la scuola al centro del Paese per uscire da questa fase nella maniera migliore. La scuola è la base di ogni possibile rilancio, non c’è sviluppo del Paese se non c’è il rilancio della scuola. Nella dotazione materiale, il Governo ha investito e sta investendo moltissimo. Prima del Pnrr abbiamo già messo 3 miliardi e mezzo, stiamo mettendo un altro miliardo e mezzo per le infrastrutture”.
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