Ieri, primo giorno di G20 a Osaka per il Premier Conte, che ha incontrato il Presidente USA Trump e quello cinese, Xi Jinping. Scambi anche con la Cancelliera tedesca Merkel e con Putin. Poi, a margine, un confronto con i giornalisti, ai quali ha detto di essere fiducioso che l’Italia possa evitare la procedura di infrazione. Segnali di apertura, infatti, sono arrivati in mattinata da Bruxelles: “Soluzioni possibili, ma l’Italia deve garantire che rispetterà le regole in futuro”. Ottimista, il ministro dell’Economia Tria, anche lui in Giappone. Intanto, a Roma, il Senato, ha approvato in via definita, con 158 sì, il Dl Crescita, mentre l’Istat ha certificato per il mese di giugno un calo della fiducia da parte delle imprese e delle famiglie e uno stallo dell’inflazione, seppur con rincari nel costo delle vacanze. Scontro Di Maio-Atlantia-Salvini sull’ingresso in Alitalia.
Stamane, invece, il Premier si è confrontato con i vertici della Commissione UE, Tusk e Juncker, sul tema delle nomine europee e sulla procedura di infrazione. Colloquio con il primo ministro olandese Rutte sulla vicenda Sea Watch 3, la cui capitana, è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Soluzione redistribuzione migranti vicina, ma il Viminale vuole garanzie su numero, tempo e modi di redistribuzione.
di Federica Marengo venerdì 28 giugno 2019
Foto: dissidenzaquotidiana.it
Il Premier, Giuseppe Conte, è giunto ieri a Osaka, in Giappone, insieme con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, per la due giorni, 28 e 29 giugno, del G20. Intercettato dai cronisti, al suo arrivo al vertice, ha parlato di “clima costruttivo” e si è detto “fiducioso che si possa trovare una soluzione” riguardo la procedura di infrazione per debito eccessivo proposta dalla Commissione Ue.
Ottimista, si è detto anche il titolare di via XX Settembre, il quale, ha sottolineato: “Stiamo adottando provvedimenti che ci portano sostanzialmente in linea, ci sono le basi per evitare la procedura. L’andamento delle finanze pubbliche sta andando meglio di quanto previsto”.
Numerosi, dunque, i colloqui bilaterali e gli scambi intrattenuti dal Presidente del Consiglio, alla vigilia del vertice nipponico: dapprima, l’ incontro con il Presidente USA Trump, cui è seguito quello con il leader cinese Xi Jiinping, poi, un breve scambio di battute con la Cancelliera Merkel e il Presidente russo Putin.
Intanto, a conferma della ritrovata fiducia della Maggioranza nella possibilità di scongiurare la il commissariamento da parte della UE e le sanzioni conseguenti, da Bruxelles, sono arrivati segnali di apertura sui conti pubblici italiani.
Fonti europee, raccolte dall’Ansa, infatti, in merito alla procedura per debito comminata all’Italia hanno affermato: “Possono essere trovate delle soluzioni nel dialogo tra la Commissione europea e Roma, ma l’Italia deve dimostrare che rispetterà le regole in futuro. Roma, si deve rendere conto dell’enorme impatto che la sua economia ha sul resto dell’Unione”.
Nel frattempo, mentre il Premier e il Ministro dell’Economia, cominciavano a sondare il terreno sia sull’adeguatezza della correzione apportata sui nostri conti in vista del giudizio definitivo dell’Ecofin, sia sulle nomine UE ( Presidente del Parlamento, del Consiglio, della Commissione, governatore della Bce, Alto rappresentante) e sulla relativa assegnazione all’Italia di un carica di peso,in previsione del Consiglio europeo straordinario che si terrà domenica 1 luglio a Bruxelles, a Roma, nel pomeriggio, il Senato, ha approvato in via definitiva, con 158 sì, 104 no e 15 astensioni, rendendolo di fatto legge, il Dl Crescita (un vero e proprio decreto omnibus) , salutato con un tweet dallo stesso Presidente Conte: “E’ il segnale di un Paese che fa sistema e rilancia l’economia con agevolazioni fiscali per le imprese, promozione degli investimenti privati, tutela del made in Italy. Il Governo è con i cittadini per continuare a crescere. Insieme”.
Decreto, la cui reale incidenza sulla ripresa economica appare ancor più determinante alla luce dei dati diffusi dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica Italiana), secondo cui nel mese di giugno sarebbe tornata a calare la fiducia dei consumatori e delle imprese. L’Istituto ha infatti rilevato una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 111,6 a 109,6 e per quello delle imprese un calo da 100,2 a 99,3. Dunque, dopo gli incrementi registrati a maggio, vi sarebbe stato un nuovo peggioramento, che per le imprese è comunque di poco superiore alla media dei primi cinque mesi dell’anno, mentre per i consumatori si è rilevato un differenziale negativo di oltre due punti, con il clima economico ( da 125, 5 a 120, 9), quello per il futuro (da 115,6 a 112,3) quello personale (da 107,4 a 105, 6) e quello corrente (da 109,6° 107,6), in netto peggioramento.
Per le imprese, il solo miglioramento si è registrato nel settore del commercio al dettaglio, in calo invece in modo netto la fiducia nelle costruzioni e nel manifatturiero.
Stallo, sempre secondo i dati diffusi dall’Istituto, per l’inflazione, che nel mese di giugno ha registrato lo stesso aumento di maggio, lo 0,8% su base annua, (per trovare un dato più basso bisogna risalire ad aprile 2018, 0,5%) ,mentre, su base mensile, ha rilevato un lieve aumento (0,2%), determinato dall’accelerazione dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da 1% a +1,3% annuo). In attenuazione, invece, è risultato il calo delle comunicazioni (da -7,2% a -5,9%) e in netta discesa i beni energetici non regolamentati come i carburanti (da+2,4% a -0,6%). La bassa inflazione, tuttavia, non eviterà i rincari dei prezzi dei pacchetti vacanza (+2,5%) rispetto al 2018, ovvero un tasso superiore di tre volte all’inflazione generale. Stabili i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (+0,3).
In serata, invece, nuove tensioni hanno scosso la Maggioranza. Materia del contendere, stavolta, Alitalia e l’eventuale ingresso come partner di Cassa depositi e prestiti, Ferrovie dello Stato e Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il 37%, di Atlantia, società concessionaria di Autostrade, in capo alla famiglia Benetton, coinvolta nelle indagini sul crollo del Ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto del 2018, in seguito al quale hanno perso la vita 43 persone.
A innescare lo scontro sono le dichiarazioni rilasciate nella trasmissione di Rai Uno, Porta a Porta, a Borse ancore aperte, dal Vicepremier e titolare del Mise e del Ministero del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha spiegato: “Atlantia è decotta, non può essere coinvolta. Se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perderà valore in Borsa. Se mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei”.
Immediata la replica della società, che , in merito alle esternazioni del Vicepremier e Ministro grillino, ha parlato di “grave danno reputazionale” e di “dichiarazioni che perturbano l’andamento del titolo”, tanto da “riservarsi di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela”.
Parole, queste ultime, a cui il capo pentastellato ha così controreplicato: “I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime di Genova. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli, è la fine”.
Più tardi, dopo le critiche sollevate dalle Opposizioni, Pd e Forza Italia, che, lamentando il rischio di turbare i mercati, hanno chiesto alla Consob di vigilare sull’andamento del titolo (che ieri ha chiuso a -0,7%), e a fronte dell’intervento di Confindustria ,che si è appellata al Premier per una mediazione in nome dei lavoratori di Atlantia e delle loro famiglie, al botta e risposta tra Di Maio e Atlantia, sono seguiti scambi piccati tra esponenti dell’Esecutivo.
“Hanno messo un veto su Atlantia?, mi portino un’alternativa. Non si governa con i No, si governa dicendo “No perché ho quest’altra proposta, allora ce la mettano sul tavolo”, ha puntualizzato il ministro del Turismo in quota Lega, Gianmarco Centinaio, a margine di un evento FS, subito rintuzzato dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ha evidenziato: “Centinaio sa perfettamente che le soluzioni stanno arrivando. Ci stiamo lavorando. Finora l’ipotesi Atlantia non è mai esistita (l’azienda, infatti, non ha formalizzato la sua offerta, mentre sul tavolo ci sarebbero la proposta del presidente della Lazio, Claudio Lotito e l’interesse del gruppo Toto). Non vorrei che la Lega facesse l’avvocato dei Benetton”.
“L’importante è che arrivi qualcuno con un piano industriale serio e dire no a priori, senza alternativa, diventa un rischio”, ha rilanciato il Ministro Centinaio.
Uno scontro, protrattosi a stamattina, quando, in occasione della demolizione dei piloni 10 e 11 del Ponte Morandi , a Genova, il Vicepremier Di Maio, tornando sulla questione, ha detto in una diretta Facebook: “Il crollo del Ponte Morandi è stata una pagina tristissima della nostra storia e grazie all’abbattimento ora possiamo costruire. Ma soprattutto dobbiamo fare giustizia. Quelle persone che sono morte, sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione per questo ponte. E quel qualcuno sono Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton, inutile che si dica Atlantia per non capire di chi stiamo parlando. Sono la famiglia Benetton. Se vogliamo fare giustizia, ed è chiaro che nelle sedi processuali ci saranno i processi e i risarcimenti danni, come Stato abbiamo il dovere di togliere le autostrade italiane a chi non ha fatto le manutenzioni. Ed è quello che porteremo avanti, perché alle commemorazioni del 14 agosto ci si deve arrivare con la concessione di revoca almeno avviata. In Borsa, i titoli crollano se non lavori bene, non è questione di dichiarazioni. Su Alitalia sto riparando ai disastri del Governo Lega- Berlusconi del 2008. Con Matteo Salvini lavoriamo bene, ma mi dispiace quando perde la memoria. Stiamo lavorando per mettere a posto il disastro dei capitani coraggiosi del 2008, che vide 4 miliardi di euro dei cittadini italiani, all’interno di quell’azienda e ora sta messa peggio di prima. Magari si riuscisse con i tweet e i talk show. Avrei risolto tutti e 180 tavoli che abbiamo trovato al Mise”.
Dichiarazioni alle quali, ha così replicato l’omologo leghista, in un’intervista rilasciata a La Stampa: “Su Atlantia, Di Maio sbaglia, l’azienda assicura migliaia di posti di lavoro. Stiamo parlando di una società che dà migliaia di posti di lavoro, è quotata in Borsa e fattura decine di miliardi di euro. Prima di dare giudizi sommari, quando ci sono di mezzo posti di lavoro io sono sempre molto attento. Speriamo che sia passata la bufera (in Borsa). Non faccio il giudice o l’avvocato. Un conto sono gli aspetti legali, i processi penali, civili e i risarcimenti danni: chi ha sbagliato per il ponte pagherà. Altro conto è dire che un’azienda è decotta o fallita mettendo a rischio posti di lavoro. Prima di dirlo bisogna stare attenti. Non collego il destino di Autostrade a quello di Atlantia o di altre opere pubbliche : mi interessa che le autostrade siano ben gestite e costino meno possibile. Non ho pregiudizi. Leggevo che Di Battista sospetta amicizie con i Benetton e finanziamenti alla Lega: non ho mai conosciuto i Benetton né mai siamo stati amici. Ma i processi non si fanno sul giornale. Entro venti giorni Alitalia o trova finanziatori o gli aerei per metà luglio non decollano più. Sarebbe un disastro. Non sottraggo lavoro agli altri . So che l’amico Luigi ci sta lavorando da mesi e sono convinto che gli aerei il 16 luglio decolleranno. Chi sarà il socio non mi compete, basta che sia serio. Non ho pregiudizi. E poi io mi occupo di altro, di criminalità organizzata, di immigrazione”.
Una querelle , questa, tra i giallo-verdi, in cui, è intervenuto anche il Premier, da Osaka, dove stamattina, in alcuni bilaterali ha incontrato i vertici della Commissione UE, il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk e il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, per cercare di capire se le misure approntate in vista della decisione del Collegio dei Commissari UE del 2 luglio prossimo, che verrà ratificata dall’Ecofin (Ministri delle Finanze UE) il 9 luglio, bastino (ovvero una correzione contenitiva sui conti di 7-8miliardi prevista nel Ddl assestamento di Bilancio, che verrà discusso nel Consiglio dei Ministri di lunedì 1 luglio) oppure servano ulteriori accorgimenti sul 2020.
“Di fronte a una tragedia così significativa questo Governo ha assunto pubblicamente una posizione: si tratta di una tragedia che non può essere oscurata, non possiamo far finta di niente per rispetto ai morti e ai loro familiari. Questo ci ha portato ad avviare una procedura di contestazione alla società concessionaria di quanto accaduto. E’ un fatto oggettivo il grave inadempimento”,ha precisato il Presidente del Consiglio.
Sul fronte Sea Watch3, invece, la svolta, preannunciata dal Premier Conte dal vertice di Osaka, dove ha avuto un lungo colloquio con il Premier olandese Rutte e con altri leader europei, è arrivata questa mattina . Infatti, dopo una nottata, in cui la Guardia di Finanza ha ordinato alla nave di allontanarsi di tre miglia dalla costa per non ostacolare il passaggio di traghetti e imbarcazioni e il Viminale ha autorizzato lo sbarco per motivi sanitari di due persone, un uomo e un ragazzo di 11 anni , la capitana della nave , la tedesca Carola Rackete, è stata iscritta dalla Procura nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione, contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale, come atto dovuto dopo l’informativa della Guardia di Finanza trasmessa agli uffici giudiziari di Agrigento.
Perquisita poi, dalle Fiamme Gialle, nel primo pomeriggio la nave e notificato, su disposizione del Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella,l’avviso di garanzia alla comandante, il cui interrogatorio dovrebbe svolgersi domani. Il Procuratore aggiunto ha poi fatto sapere di stare valutando il sequestro probatorio del natante.
Inoltre, la Farnesina, precisando come per il Diritto internazionale la Libia non sia un porto sicuro, ha fatto sapere che, a seguito del lavoro svolto, su istruzioni del Ministro Moavero Milanesi, in stretta correlazione con la Commissione UE e il Commissario all’immigrazione Avramopoulos, (che ha vincolato la redistribuzione degli immigrati nei 5 Stati membri offertisi allo sbarco, ovvero solo se è quando gli immigrati saranno scesi dalla nave) Francia, Germania, Finlandia, Lussemburgo e Portogallo, hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza.
Notizia, alla quale il Viminale ha reagito chiedendo di avere precise garanzie dagli Stati dettisi disponibili ad accogliere gli immigrati su numeri, tempi e modi, prima di effettuare lo sbarco.
“C’è un equipaggio fuorilegge, un comandante fuorilegge che vanno fermati, arrestati, espulsi. C’è una nave che per la terza volta non rispetta le regole, le leggi e il buon senso e, quindi, mi aspetto multe, sequestri, arresti, blocchi, allontanamenti e l’UE che dia cenno di esistenza in vita. Però, siccome mi fido fino a un certo punto, mi dicano come, dove e quando andranno queste 40 persone, poi, per me, fra 2 minuti si chiude tutto. Quanto all’Olanda, mandiamo un po’ di navi che battono bandiera italiana davanti al porto di Rotterdam a prendere in giro le autorità olandesi e vediamo come va a finire. Il comportamento del Governo olandese è disgustoso, se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del Governo olandese, senza avere uno straccio di risposta. Se UE fa quel che deve fare, l’Olanda fa quel che deve fare, non mi permetto di dare suggerimenti alla Magistratura italiana, però se io o chiunque non rispondessimo a un alt dei Carabinieri, ci fermano, ci arrestano e sequestrano il mezzo. Insomma, se tutti fanno il loro dovere, il caso si chiude entro qualche ora e gli italiani tornano ad occuparsi di altro, e non di un’associazione privata, straniera e fuorilegge che se ne frega delle regole e tratta esseri umani come merce di scambio”, ha sottolineato il Vicepremier leghista.
All’attacco dell’Esecutivo, sia sul fronte delle politiche economiche sia su quello delle politiche migratorie, le Opposizioni, con la delegazione dei deputati del Pd ,di +Europa-Radicali e di Sinistra italiana, salita a bordo della Sea Watch3, che chiede di far sbarcare gli immigrati.
Per il segretario nazionale dei dem , Nicola Zingaretti, il Governo in 72 ore, in merito a Ilva, Alitalia e Atlantia, ha creato problemi o messo a rischio oltre 60.000 posti di lavoro, oltre l’indotto, mentre il caso Sea Watch è stato creato ad arte per nascondere i problemi veri degli italiani.
“Guardando i dati dei tavoli di crisi attualmente in corso al Mise, c’è di che spaventarsi. A rischio, infatti, ci sono 300 mila posti di lavoro, e i casi più delicati sono quelli di Whirlpool e Ilva, che rischia la chiusura del sito di Taranto del prossimo settembre” , ha scritto invece, su Twitter, il Presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, mentre il partito, sostenendo la necessità,in tema di immigrazione, di coniugare rigore e umanità, ha richiamato il Governo a non fare propaganda sul caso Sea Watch, a fronte degli sbarchi fantasma che avvengono quasi quotidianamente.
“La pressione fiscale, nei primi tre mesi del 2019 è del 38%, in aumento di 0,3 punti rispetto lo stesso periodo del 2018. E’ il dato più alto dal 2015. Basta, famiglie e imprese sono allo stremo, non possiamo rinviare uno choc fiscale che ridia loro ossigeno. Sulla Sea Watch bisogna intervenire arrestando l’equipaggio, trasbordando i passeggeri e affondando la nave”, ha spiegato via Social, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
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