Ancora tensione nel Governo. Ieri, l’incontro al Viminale delle parti sociali con il Vicepremier Salvini, nel corso del quale si è discusso della Manovra 2020 e della Flat Tax, illustrata dal suo ideologo, Armando Siri, l’ex sottosegretario leghista, dimissionato peiché indagato per corruzione. Tesa, la reazione del Premier che ha rivendicato il proprio ruolo : “La Manovra, si fa a Palazzo Chigi, decido io i tempi. Inopportuna, se il confronto è governativo, la presenza di Siri. Salvini, dovrebbe riferire in Parlamento sui presunti fondi russi”. Polemico con i sindacati, Di Maio: “Preferiscono dialogare con un indagato per corruzione”. I sindacati: “Parole inaccettabili e offensive”. Poi, la frenata sulla Flat Tax: “Sì alla tassa piatta, ma no scherzi agli italiani”. Caso presunti fondi russi alla Lega, Savoini, interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere per motivi tecnici. Salvini, dopo le reiterate pressioni del Pd e dell’alleato pentastellato, riferirà alle Camere sul presunto Russiagate. Intanto, Bankitalia, ha registrato a maggio un calo del debito di 8,7 punti e Ferrovie dello Stato ha scelto come partner di cordata Atlantia. Ancora stallo al Mise nelle trattative con Arcelor Mittal, su revoca immunità e cassa integrazione, ma apertura su piano di messa in sicurezza dell’impianto dopo gli ultimi incidenti. Oggi, in serata, il voto di fiducia del Parlamento UE alla candidata alla Commissione, Ursula Von der Leyen.
di Federica Marengo martedì 16 luglio 2019
“I tempi della Manovra li detta il Presidente del Consiglio, ma prima si fa meglio è”. Ha replicato, così, il Vicepremier e ministro dell’Interno,Matteo Salvini, al giornalista che, durante la conferenza stampa conclusiva del suo incontro di ieri al Viminale con i rappresentanti di 43 sigle sindacali e delle associazioni di industriali, commercianti e artigiani, gli ha riferito dell’irritazione del Premier Giuseppe Conte, per il tavolo , a suo dire, più governativo che politico, tenuto al Viminale.
“Vogliamo che la Manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti, ma non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio”, aveva detto ,infatti, all’inizio della mattinata il segretario leghista, affidando poi l’illustrazione della Flat Tax (obiettivo unica aliquota al 15% fino a 55.000 euro di reddito familiare) ad Armando Siri, l’ex sottosegretario dimissionato poiché indagato per corruzione, atto che ha irritato non poco il Presidente del Consiglio, che, all’uscita da Palazzo Chigi , incalzato dai cronisti, ha detto : “Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali, ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la Manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale. Se si tratta di un vertice di partito, la presenza di Siri va bene. Se è un vertice di partito, la presenza di Siri va bene. Se è un vertice di Governo, la presenza di Siri non va bene”, sostenendo poi la possibilità che Salvini riferisca alle Camere sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega.
“Ci riconvochiamo nella prima settimana di agosto, il 6 o il 7: identica riunione, con le stesse 43 associazioni e non escludo con altre. Se decine di associazioni ci dicono “grazie per averci ascoltato”, qualcuno dovrebbe farsi una domanda e darsi una risposta. Useremo luglio e agosto per preparare una Manovra basata sulla crescita e il taglio delle tasse. Oggi abbiamo portato al tavolo le nostre proposte. Se il M5S convocherà le parti sociali per portare le sue istanze, non mi lamenterò. Ringrazio tutte le 43 associazioni che sono intervenute al tavolo e che non vanno a offendere nessuno, ma vanno ad aiutare l’azione di Governo con proposte che vanno dalla Flat Tax, allo sbocco delle opere, un’operazione di semplificazione fiscale senza precedenti. In molti lamentano mancanze da parte di qualche ministero e ufficio ministeriale non di nostra diretta competenza, vedremo di stimolare. La richiesta unanime che è arrivata è sbloccare i cantieri e le opere pubbliche, un grande piano di investimento in opere pubbliche ”, ha tirato dritto nel colloquio con la stampa, malgrado il malcontento palesato da Conte, il Vicepremier leghista.
All’attacco, specie dei sindacati, l’altro Vicepremier, Luigi Di Maio, che, in una giornata scandita dalla firma di un accordo commerciale con la cinese Huawei ,per un piano triennale di investimenti dell’ammontare di 3,1 miliardi, tra acquisto di forniture, marketing e ricerca, dall’incontro al Mise con i vertici di Arcelor-Mittal e i sindacati, e infine, dall’annuncio da parte di Ferrovie dello Stato del partner per la cordata di Alitalia, ha scritto su Facebook: “Se i sindacati vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal Governo , invece che con il Governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza. Ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo, per tutti stipendi di almeno 9euro lordi l’ora, quando abbiamo milioni di lavoratori sfruttati e sottopagati. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!. Per quanto mi riguarda, basta recite, pensiamo a governare!”, non senza risparmiare una stoccata all’alleato di Governo, sulla “tassa piatta”: “Sulla Flat Tax, non solo è sì, ma facciamola anche prima di settembre, se il piano della Lega è già pronto. Basta che aiuti le famiglie normali e non si facciano scherzetti agli italiani. Per anni, abbiamo avuto governi che davano 1 e toglievano 10. Il gioco delle tre carte no, ma sono fiducioso”.
Parole, quelle rivolte dal capo pentastellato ai sindacati, alle quali, Cgil, Cisl e Uil, hanno così replicato, mediante nota: “Siamo stati convocati oggi dal Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini insieme ad altre 40 organizzazioni di rappresentanza in vista della prossima legge di Bilancio, incontro peraltro ampiamente annunciato nei giorni scorsi. Appaiono, quindi, del tutto inaccettabili ed offensive, nei toni e nella sostanza, le osservazioni nei confronti dei sindacati avanzate oggi da Vicepremier Di Maio al quale ricordiamo che siamo stati ricevuti quindici giorni fa dal Presidente del Consiglio Conte, insieme allo stesso Vicepremier Di Maio , e siamo ancora in attesa di ricevere la calendarizzazione degli incontri specifici così come aveva garantito il Presidente del Consiglio per affrontare i temi contenuti nella nostra piattaforma unitaria , illustrata peraltro almeno tre volte al Presidente del Consiglio”.
E, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, tornando sull’incontro di ieri al Viminale, in un’intervista, pubblicata quest’oggi su La Stampa, ha dichiarato: “L’incontro con le parti sociali al ministero dell’Interno è stato convocato su carta intestata del Viminale dal Vicepremier e ministro degli Interni del Governo in carica. Se convocati dal Governo, noi sindacati, andiamo per ascoltare, per dire cosa pensiamo e quali sono le nostre proposte. Poi ci siamo trovati di fronte a un Vicepremier che aveva con sé solo rappresentanti di Governo del suo partito. Addirittura c’era anche una persona che non fa più parte del Governo. Una presenza impropria, forse una provocazione per il resto della Maggioranza”.
Quindi, sulle accuse rivolte da Di Maio ai sindacati, ha sottolineato: “E’ singolare che dica sì alla Flat Tax proposta da Siri a nome della Lega e polemizzi con i sindacati perché al tavolo c’era anche Siri. Si metta d’accordo con se stesso. A noi, la Flat Tax, così, non piace; è lui che ha fatto il contratto con la Lega”.
Infine, puntualizzando di aver incontrato nei giorni scorsi anche il Premier Conte e il Vicepremier Di Maio, impegnatisi a convocare una serie di riunioni, senza darvi seguito, ha aggiunto: “Noi, non vogliamo essere strumentalizzati da chicchessia : vogliamo portare a casa risultati per le persone che rappresentiamo. Il Governo è uno o ce n’è più di uno?. Ci aspettiamo che dalla Presidenza del Consiglio arrivi la convocazione degli incontri. Quello che è successo al Viminale ci ha fatto riflettere: proporremo a Cisl e Uil di valutare insieme la situazione, perché nessuno può permettersi di utilizzarci per dibattiti politici poco chiari o beghe interne”.
Sul fronte dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano sui presunti finanziamenti occulti di matrice russa alla Lega, poi, ascoltato nel pomeriggio di ieri dai Pm, negli uffici della Guardia di Finanza in via Filzi a Milano, l’ex portavoce e presidente-fondatore dell’associazione Lombardia Russia, accusato di corruzione internazionale, Giancarlo Savoini, si è avvalso della facoltà di non rispondere “per una scelta puramente tecnica”, come ha riferito il suo legale, l’avvocato, Lara Pellegrini, precisando: “Considerato che a oggi siamo di fronte a un’inchiesta giornalistica trasferita in sede penale, preferiamo aspettare il deposito degli atti e la fine delle indagini”. Indagini, che il procuratore, Francesco Greco , nel corso dell’incontro con i giornalisti di oggi, ha definito “complesse, difficili, lunghe, laboriose e internazionali”, precisando come , al momento, non vi sia alcuna necessità di sentire il segretario della Lega.
Dura, al riguardo, la posizione del Pd, che nella mattinata di ieri, anche per esercitare una pressione sul Vicepremier e Ministro Salvini, affinché riferisse in Aula, ha iniziato a rallentare le votazioni degli emendamenti al Decreto Sicurezza bis in corso alla Camera, facendo ostruzionismo.
Azione , confermata dallo stesso segretario dem, Nicola Zingaretti, che , in un colloquio con La Repubblica, ha annunciato: “Sia chiaro, noi non daremo tregua a Salvini finché lui o Conte non verranno in Parlamento a riferire nella sede propria la loro versione. La Procura e non la politica dovrà accertare la verità sulla presunta tangente da 65 milioni alla Lega trattata da uno stretto collaboratore del ministro degli Interni. Il quale, però, in maniera goffa, ha preso le distanze da questo signore quasi non lo conoscesse , smentito da centinaia di foto ed eventi. Davvero credono che si possa discutere in Parlamento di un Decreto sicurezza promosso da un Ministro che dice bugie?. La strategia di Salvini è sempre la fuga, poiché non ha neanche detto che, soldi o no, Savoini in quel nastro dice cose gravissime, mettendo in mostra la sua abilità nel drogare il dibattito pubblico con i dibattiti surreali. Se il Premier Conte si illude di lavarsi le mani indicando nel suo ministro il responsabile del falso, non ha capito che si sta dando la zappa sui piedi. Le responsabilità del Governo sono palesemente comuni”.
Per nulla indulgente, nei riguardi del segretario del Carroccio, anche il pentastellato, Alessandro Di Battista, che, tornato ieri a far sentire la sua voce sui Social, ha tuonato: “Da qualche giorno, non si sta parlando di Ong. Lo show dell’immigrazione dove tutti , da destra a sinistra, recitano la loro parte,costringendo gli africani al ruolo di comparsa, per qualche ora, si è fermato. Oltretutto, Salvini, il bugiardo, è impegnato a mentire (la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola”, mentre il presidente della Camera, in quota 5Stelle, Roberto Fico,trovando una sponda nel Vicepremier Di Maio, ha deciso di sostenere l’iniziativa del Pd di chiedere l’intervento in Aula di Salvini , affinché riferisca sul caso: “E’ arrivata la richiesta del Pd di far venire Salvini in Aula sul caso Russia. Non posso che dire che quando un’opposizione chiama, se riportano il dibattito dentro il Parlamento, è sempre qualcosa di buono e positivo. Quella, secondo me, è la strada sempre più giusta. Di questo ho informato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Fraccaro e su questo vedremo il prosieguo”.
Netta, dalla Prefettura di Genova, dove si è recato questa mattina, è arrivata la risposta del Vicepremier e titolare del Viminale: “Non c’è nulla su cui possa essere coinvolto, mi occupo di vita reale , di problemi veri cercando di risolverne un po’. In Parlamento, ci vado due volte alla settimana per il Question Time. Quello che mi chiedono, io rispondo. Rispondo a ogni cosa sullo scibile umano, sulle questioni più varie ed eventuali. Rispondo , partendo dal presupposto che da dieci giorni mi sembra parlino del nulla. Ma ognuno occupa il suo tempo come vuole”. Poi, nel pomeriggio, ha però ceduto alla pressione dell’Opposizione dem e dell’alleato grillino, accettando di recarsi in Aula per riferire sulla vicenda, dicendo: “E’ il mio lavoro, anche se stiamo parlando del nulla”.
Intanto, buone notizie da Bankitalia. Nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” dell’istituto, si legge infatti, che a maggio, il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.364,7 miliardi, in diminuzione di 8,7 miliardi rispetto al mese precedente. In miglioramento, anche le entrate tributarie, che, sempre a maggio, hanno registrato un aumento a 34,1 miliardi,con 1,6% (0,5 miliardi), rispetto allo stesso mese del 2018.
Ufficializzato poi al termine del Cda di Ferrovie dello Stato il partner prescelto per mettere a punto, insieme con il Mef e Delta il piano industriale e la governance societaria di Alitalia. Si tratta di Atlantia, la società dei Benetton che controlla Autostrade per l’Italia.
Soddisfatto, si è detto il titolare del Ministero per lo Sviluppo Economico, Di Maio, che ha assicurato come nei confronti della società che controlla Autostrade ,coinvolta nel crollo del Ponte Morandi, non vi sia alcun pregiudizio (anche perché lo Stato avrà la maggioranza assoluta e il controllo della cordata) e che tale scelta non inficerà la revoca della concessione all’azienda di viabilità.
Un consorzio, quello dell’ex compagnia di bandiera, che dovrebbe avere come dotazione di partenza circa un miliardo, con una partecipazione da parte del Mef del 15%, di Delta, di un altro 15% e di FS del 35%, a cui si aggiungerà una pari quota di Atlantia, per un plausibile esborso di 350 milioni.
Più complesso da sciogliere, invece, il nodo revoca dell’immunità penale e amministrativa e cassa integrazione per Arcelor Mittal, ex Ilva, di Taranto. E’ durata tutta la notte, infatti, la trattativa al Mise tra sindacati e vertici dell’azienda per garantire la sicurezza dell’impianto, dopo la morte, il 10 luglio scorso, del gruista Cosimo Massaro all’interno del mezzo distrutto da una tromba d’aria, per la quale la Procura tarantina ha notificato nove avvisi di garanzia per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, tra cui quello al datore di lavoro e gestore del siderurgico, Stefan Michel Van Campe e il sequestro dello sporgente portuale dove si trovava la gru caduta.
Fissato, dunque, il piano-sicurezza straordinario, sottoscritto dai sindacati (eccetto l’Usb, che caldeggia la chiusura degli impianti, perché vetusti e fatiscenti al punto da non poter garantire l’incolumità dei lavoratori) e dall’azienda franco-indiana. Si tratta di una serie di impegni da attuare, a cominciare da incontri settimanali con delegati per la sicurezza , controlli remoti, investimenti sugli impianti e la redazione di un protocollo “con la partecipazione degli enti istituzionalmente preposti al controllo delle condizioni di salute e sicurezza in fabbrica, al fine di individuare iniziative che possano significativamente incidere in tali ambiti”.
“Ad Arcelor Mittal ho detto chiaramente che la sicurezza dei lavoratori all’interno dello stabilimento tarantino non è barattabile. La vita non è barattabile. L’aziende ha assicurato che sarà una maggiore sforzo negli investimenti in manutenzione e sicurezza utilizzando anche i lavoratori al momento in cassa integrazione, se necessario. Dalla prossima settimana, proprietà e sindacati inizieranno una serie di incontri, perché non c’è più tempo da perdere e nessun tipo di messa in sicurezza può essere considerata di secondaria importanza. Entro il 31 dicembre di quest’anno , verranno adottate, inoltre delle nuove soluzioni che eviteranno che gli operai possano trovarsi in pericolo di fronte a fenomeni atmosferici straordinari come la tempesta dello scorso 10 luglio”, ha scritto su Facebook , ad accordo raggiunto, il Ministro Di Maio.
Critiche, nei confronti delle azioni di Governo, le Opposizioni, con il segretario dem, Zingaretti, che ha dichiarato: “Di Maio e Salvini devono andare a casa perché hanno fallito e tradito gli italiani. Il Governo è sorretto da una maggioranza numerica unita solo dalla paura di lasciare il potere. Per il resto, nulla”
Per i deputati di Forza Italia, invece, ha denotato incoerenza il cambio di posizione da parte di Di Maio su Atlantia, dapprima definita :“società decotta” e poi ritenuta“in grado di rilanciare l’Italia”.
“Felici se Benetton si mette in gioco con Atlantia in un’operazione seria su Alitalia, dopo decenni di facili profitti grazie a concessioni autostradali e aeroportuali. Non sia però un baratto: per Fratelli d’Italia, i contratti su Autostrade e aeroporti di Roma vanno rivisti comunque”, ha scritto su Twitter, la Presidente di FdI, Giorgia Meloni.
Previsto per questa sera , a Strasburgo, il voto di fiducia degli europarlamentari alla candidata alla presidenza della Commissione, Ursula Van der Leyen.
Pronunciato, in mattinata, il discorso all’Europarlamento, nel corso del quale, la Von der Leyn, (che, all’inizio ha ricordato Simone Veil, prima presidente donna del Parlamento UE) si è detta nemica di chi voglia indebolire l’Unione e disposta a garantire: una proroga alla Brexit, il salario minimo europeo, la flessibilità al Patto di Stabilità, la parità di genere nel collegio dei commissari e un accordo “verde” per l’Europa (riduzione emissioni Co2). Quanto, alla politica migratoria, se da un lato ha sottolineato l’obbligo di salvare le vite in mare, dall’altro ha evidenziato la necessità, da parte della UE, di ridurre la migrazione irregolare e lottare contro gli scafisti, migliorando la condizione dei profughi e favorendo i corridoi umanitari in cooperazione con l’Onu.
Contrari, all’elezione della Von der Leyen, i sovranisti di Alternative fur Deutschland (il gruppo ID-Identità e democrazia, di cui fanno parte gli eurodeputati della Lega e del Rassemblement National di Marine Le Pen).
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