-Il Premier Draghi in visita ufficiale in Libia, insieme con il Ministro degli Esteri Di Maio, dopo l’insediamento del Governo di unità nazionale riconosciuto e legittimato dal Parlamento libico: “Obiettivo, rilanciare la partnership con la Libia e aumentare l’interscambio”. Intanto, da oggi 9 Regioni sono passate in zona rossa e 11 in zona arancione, mentre da domani 5,6 milioni di studenti dalle Materne alla Prima Media, torneranno in classe: vaccinato l’80% del personale scolastico e l’Esecutivo, con l’arrivo domani di 1,5 milioni di dosi Pfizer, punta alle 300 mila somministrazioni al giorno per poi raggiungere le 500 mila entro la fine del mese, malgrado le differenze tra Regioni , i rallentamenti di Pasqua e il nuovo stop dopo altri casi di tromboembolia, al vaccino Astrazeneca, su cui si pronuncerà fra domani e giovedì l’EMA. Continua poi lo scontro nella Maggioranza sulle riaperture delle attività, con Pd, M5S e LeU attestati su posizioni rigoriste, e i partiti del Centrodestra, Forza Italia e Lega, con il sostegno dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, che, su posizioni “apertutiste”, premono per la ripresa delle attività intorno al 20 aprile, in caso di miglioramento dei dati relativi a contagi e vaccinazioni. Il Sottosegretario alla Salute, Sileri: “Possibile che EMA limiti l’uso per certe categorie”. Sul fronte dei partiti, il segretario del Pd, Letta, ha incontrato il leader di Italia Viva, Renzi, che ha bocciato l’alleanza con il M5S.
-Istat, effetto pandemia: a febbraio -945 mila posti di lavoro su anno, stabile, invece, rispetto a gennaio. In calo , gli autonomi (-18mila), in aumento, i dipendenti (+24mila). Sceso, il tasso di disoccupazione al 10,2% (-0,1 punti), come pure quello giovanile, al 31,6%(-1,2 punti). Il Fondi Monetario Internazionale, invece, ha rivisto al rialzo per il 2021 le stime sul Pil mondiale (+6%) e italiano (+4,2%): gli USA faranno da traino.
di Federica Marengo martedì 6 aprile 2021

“Questa visita “è la dimostrazione dell’importanza di un legame storico tra i due Paesi, è un momento unico per la Libia, c’è un governo di unità nazionale, che ha riconosciuto ed è stato legittimato dal Parlamento, sta procedendo alla riconciliazione nazionale, il momento è unico per ricostruire una antica amicizia e una vicinanza che non ha mai conosciuto interruzioni”. Così, il Premier Draghi, stamane, nella conferenza stampa congiunta con il Primo Ministro libico Abdel Hamid Mohamed Dabaiba, tenuta a margine della prima visita ufficiale a Tripoli, insieme con il ministro degli Esteri Di Maio, dopo l’insediamento del Governo di unità nazionale di Tripoli riconosciuto e legittimato dal Parlamento.
Il Presidente del Consiglio, inoltre, ha ricordato che “L’ambasciata italiana è stata l’unica a rimanere aperta durante i lunghi anni del conflitto e bisogna dare conto e credito al coraggio dei diplomatici che sono rimasti. Il prerequisito ,per ricostruire , è che il cessate il fuoco continui e venga strettamente osservato, la sicurezza dei siti è requisito essenziale. Mi sono state date rassicurazioni importanti durante il nostro incontro. C’e’ la volontà di riportare l’interscambio culturale ed economico con la Libia ai livelli di 5-6-7-8 anni fa. E la nostra conversazione di oggi mi assicura che addirittura si vuole superare quel livello: si vuole fare di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia. L’Italia aumenterà le borse di studio per gli studenti libici e l’attività dell’Istituto di cultura italiano. I progetti sono molti. C’e’ un desiderio di cominciare. Le commissioni miste in campo finanziario anche per il recupero dei credit i storici e credit i recenti sono state riavviate. C’e’ voglia di fare, c’e’ voglia di futuro e voglia di ripartire in fretta”.
Poi, riguardo alle politiche migratorie, ha evidenziato: “L’Italia esprime soddisfazione per quel che la Libia fa per i salvataggi in mare e nello stesso tempo conferma l’aiuto e il sostegno. Il problema, non è solo geopolitico, ma anche umanitario. E da questo punto di vista l’Italia è uno dei pochi, forse l’unico Paese, che continua a tenere attivi i corridoi umanitari. Il problema dell’immigrazione per la Libia non nasce solo sulle coste ma si sviluppa anche sui confini meridionali. L’Unione Europea è stata investita del compito di aiutare il governo libico anche in quella sede” (affermazioni, che hanno suscitato in Italia, le polemiche da parte del segretario di Sinistra italiana, Fratoianni, che ha sottolineato come vi sia una “differenza tra salvataggio e cattura”).
A seguire, poi, le dichiarazioni del Primo Ministro libico Dabaiba, che ha detto: “Apprezziamo questa visita, la prima visita ufficiale di Draghi a Tripoli. Abbiamo molto interesse nella collaborazione tra i due Paesi, l’Italia è uno dei pochi Paesi che ha mantenuto rapporti, tenendo aperte le ambasciate. Tante le questioni di interesse comune. L’accordo firmato nel 2008 con la Libia è una delle questioni più importanti soprattutto per la questione libica internazionale. La Libia e l’Italia si trovano a dover affrontare la sfida comune dell’immigrazione clandestina, non solo l’Italia, ma è un problema europeo, libico, internazionale, che riguarda tutti. Per il traffico di esseri umani e la criminalità organizzata dobbiamo lavorare insieme e trovare soluzioni tramite l’accordo di amicizia firmato tra i due Paesi. Auspichiamo un aumento della collaborazione nel settore dell’elettricità e dell’energia, già prevista nell’accordo di amicizia. Abbiamo avuto contatti con l’Eni in questo senso. La questione più importante è la riattivazione dell’Accordo dell’amicizia firmato nel 2008 per la Libia, in tutti i suoi aspetti”.
Intanto, dopo il mini-lockdown di Pasqua e Pasquetta, esteso a tutta l’Italia, a partire da oggi, 9 Regioni sono collocate in zona rossa (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e Campania) e 11 in zona arancione (Veneto, Marche, provincia di Trento, Lazio, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano) e da domani entrerà in vigore il Dl Covid con le misure restrittive anti contagio.
Le Regioni in zona rossa saranno sottoposte a misure di contenimento dei contagi più rigorose, quali: lo stop alla mobilità tra le Regioni (salvo che in casi di comprovata necessità) e alle visite a parenti e amici , il via libera all’attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione, e all’attività sportiva all’aperto in forma individuale. Ok, anche al ritorno a scuola in presenza per gli alunni dalle Materne alla Prima Media (5,6 milioni, ovvero 2 su 3, gli studenti che rientreranno in classe, con l’80% del personale scolastico vaccinato), mentre gli alunni fino alla Terza Media e delle Superiori saranno in Didattica a Distanza. Quanto alle attività, chiusi barbieri, parrucchieri, centri estetici, negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie, aperti i negozi di generi alimentari, tabaccherie, edicole, farmacie, parafarmacie, lavanderie, ottici, profumerie, erboristerie, cartolerie, negozi di intimo e di biancheria per la casa, ferramenta. Aperti anche i negozi per bambini, dai giocattoli all’abbigliamento. Aperti poi, i mercati che vendono esclusivamente generi alimentari. Chiusi, i centri commerciali nel fine settimana.
Nelle Regioni in zona arancione, invece, sarà possibile fare visita a familiari e amici una sola volta al giorno ,in non più di due persone, all’interno del Comune di residenza. Vietati gli spostamenti al di fuori del proprio Comune. Per quei territori con meno di 5mila abitanti è consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune, con il divieto però di recarsi verso i capoluoghi di Provincia. Scuole in presenza fino alla Prima Media. In classe, anche gli alunni fino alla Terza media e delle superiori, ma al 50%. Aperti tutti i negozi, compresi parrucchieri, barbieri e centri estetici, mentre i centri commerciali restano chiusi nel fine settimana.
Vietati in tutta Italia gli spostamenti tra le Regioni, salvo che per motivi di necessità e per far ritorno presso residenza, abitazione e domicilio e per dirigersi verso le seconde case anche in zona rossa , a meno che non ci siano ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive.
Infine, confermati, il coprifuoco a livello nazionale dalle 22:00 alle 5:00 del mattino, eccetto che in caso di lavoro, salute o necessità e la chiusura di bar e ristoranti: possibile solo l’asporto, fino alle18:00, e la consegna a domicilio, fino alle 22:00 e solo per i ristoranti.
Una decisione, quella del Governo di prorogare la chiusura delle attività fino al 30 aprile, termine di scadenza del Dl Covid, con la sola possibilità di una deroga intorno alla metà del mese da attuare via delibera del Consiglio dei Ministri per quelle Regioni dove i dati dei contagi e delle vaccinazioni risultino da monitoraggio in miglioramento, che continua a dividere la Maggioranza con i partiti Pd (il cui segretario Letta, ha incontrato stamane il leader di Italia Viva Renzi nell’ambito dell’ampliamento delle forze a supporto del Centrosinistra, ravvisando un accordo sulla necessità di sostenere la campagna vaccinale e le misure economiche approntate dal Governo Draghi e una divergenza sull’alleanza strutturale con i pentastellati a neo-guida Conte a cominciare dalle Amministrative d’autunno), LeU, M5S e Italia Viva, attestatisi su posizioni “rigoriste” e i partiti di Centrodestra, Lega e Forza Italia, con la sponda, dall’Opposizione, di Fratelli d’Italia, alle prese con la rivendicazione delle Presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica-Copasir, su posizioni “aperturiste” (ripristino della zona Gialla dal 20 aprile ,se i dati epidemiologici lo consentiranno), come pure “aperturista” è la linea tenuta dai Presidenti di Regione,che domani incontreranno il Premier Draghi e la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Gelmini ,per discutere del Recovery Plan , il PianoNazionale di Ripresa e Resilienza, post pandemico, e dei fondi da destinare agli enti locali.
Il segretario della Lega Salvini, infatti, che ha chiesto al Presidente Draghi un incontro, ha dichiarato in mattinata di voler sottoporre al Premier una proposta per la riapertura in sicurezza di bar,ristoranti, negozi, palestre, cinema e teatri consistente in un nuovo protocollo per rivedere il numero di accessi.
Tutto ciò, nella giornata in cui commercianti, ristoratori e ambulanti sono scesi in piazza da Nord a Sud per protestare contro le mancate riaperture degli esercizi, dando luogo, nella Capitale ,a momenti di tensione e scontro con la Polizia, nel corso del presidio tenuto a Montecitorio, nel quale un agente è stato ferito e sette persone sono state fermate per disordini. Al vaglio della Procura di Roma, le immagini delle telecamere di videosorveglianza per verificare la possibile infiltrazione di gruppi estremisti.
Atti violenti, condannati all’unanimità da Maggioranza e Opposizione, con il Pd, che ha evidenziato la necessità di accelerare sulla campagna vaccinale, riecheggiato dal M5S, che ha chiesto però la riapertura anche in zona rossa di attività che possano garantire l’attuazione di protocolli di sicurezza.
Riaperture, che vanno di pari passo con l’accelerazione della campagna vaccinale e che solo quest’ultima potrà determinare. A tal proposito, il Commissario Straordinario all’Emergenza Figliuolo ha annunciato l’arrivo nelle giornata di domani di 1,5 milioni di dosi di vaccino Pfizer-BioNTech, che si aggiungono ai 3 milioni già consegnati dalle aziende farmaceutiche, grazie alle quali le Regioni dovrebbero recuperare i divari e i ritardi nelle somministrazioni agli over 80 e ai fragili, dovuti sia alla riduzione e ai ritardi nella distribuzione dei lotti da parte delle Big Pharma e al rallentamento nei giorni delle festività pasquali sia alle mancate adesioni alle vaccinazioni legate ai timori per le controindicazioni , alla luce degli episodi di tromboembolie verificatisi con il vaccino Astrazeneca, (che nelle ultime ore ha annunciato un nuovo taglio nell’invio delle dosi, circa la metà, previsto per il 14 aprile), e sul cui nesso di causalità si pronuncerà nuovamente l’EMA, l’Agenzia Europea per il Farmaco, fra domani e giovedì.
Tuttavia, al riguardo, il Sottosegretario alla Sanità, Sileri ha affermato: “E’ possibile, per maggiore precauzione, che l’Agenzia europea dei medicinali Ema indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Questo è successo anche per tanti altri farmaci e nel caso di AstraZeneca il vaccino è stato utilizzato in un numero estremamente alto di soggetti, mentre gli eventi trombotici rari segnalati sono pochissimi. Non vi è ombra di dubbio che vi sia un rapporto rischio-beneficio positivo. L’Ema può cioè individuare dei sottogruppi di popolazione che presentano un comune denominatore per un maggiore livello di rischio, e valutare il rapporto causa-effetto in tali gruppi in relazione agli eventi trombotici rari che sono stati segnalati. Quanto alla possibilità che l’Ema arrivi quindi a limitare l’uso del vaccino escludendo alcune categorie, ciò rientra nei processi di farmacovigilanza ed è già successo per tanti altri farmaci, a partire dall’aspirina, perla quale a partire dagli anni ’80 è stato posto un limite d’uso per la fascia dei bambini sotto i 12 anni per alcuni eventi avversi”.
Nel frattempo, i dati sull’occupazione e la disoccupazione resi noti stamane dall’Istituto Nazionale di Statistica, continuano a riflettere gli effetti della pandemia. A febbraio , infatti, gli occupati erano 945 000 in meno rispetto a febbraio 2020 e in numero stabile (+6.000) rispetto a gennaio.
“Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione , registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – si legge – hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020” (-4,1% pari a -945.000 unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590.000) e autonomi (-355.000) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali toccando il 56,5%”, si legge nel Report Istat, che poi, in merito alla disoccupazione ha rilevato una diminuzione di 0,1 punti rispetto a gennaio e un aumento di 0,5 punti su febbraio 2020, con un tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni al 37%, stabile su gennaio e in crescita di 2,1 punti rispetto a febbraio, prima dell’inizio delle restrizioni legate alla pandemia. I disoccupati a febbraio sono stati 2.518.000, in aumento di 21.000 unità rispetto a febbraio 2020 (-9.000 su gennaio 2021) ,mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono stati 14.084.000, in aumento di 717.000 su un anno prima.
Quanto alla disoccupazione giovanile,nella fascia tra i 15 e i 24 anni , a febbraio era del 31,6%, con un calo di 1,2 punti su gennaio e un aumento di 2,6 punti su febbraio 2020 prima dell’inizio delle restrizioni anti Covid19, per cui i giovani al lavoro a febbraio erano 919.000, il 15,7% del totale, con un calo di 159.000 unità rispetto al 2020 e con un aumento di 4.000 unità su gennaio.
Dati, che hanno indotto i sindacati a ribadire l’allarme e a chiedere al Governo la proroga del blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’emergenza sanitaria.
Buone notizie, invece, dal Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto a rialzo per il 2021 le stime del Pil mondiale (6,0%) ovvero 0,5 punti percentuali in più rispetto a gennaio e0,8 punti in più su ottobre 2020, e le stime del Pil italiano stimato in crescita del 4,2%, ovvero 1,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di gennaio.
Il debito pubblico italiano, poi, è atteso salire nel 2021 al 157,1% del Pil dal 155,6% del 2020, rispetto alla stima di ottobre 2020, quando aveva previsto un debito al 158,3% per il 2021. Per il 2022, invece, il debito è stimato al 155,5% (al 151,0%nel 2026),mentre il deficit è atteso calare dal 9,5% del 2020 all’8,8% di quest’anno, per poi scendere al 5,5% il prossimo.
Riviste anche le stime sulla disoccupazione per il 2021 e il 2022. Nel 2020, il tasso di disoccupazione è atteso al 10,3% rispetto all’11,8% previsto nell’ottobre 2020. Nel 2022, il tasso dovrebbe salire al’11,6%. In Europa solo la Spagna e la Grecia fanno peggio dell’Italia, mentre la media dell’area euro è di una disoccupazione all’8,7% nel 2021 e dell’8,5% nel 2022.
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