-Governo: il Premier Conte apre in parte alle istanze di Italia Viva e dice sì a una revisione del Recovery Plan e della cabina di regia, ma chiude all’attivazione del Mes sanitario e alla cessione delle deleghe ai Servizi Segreti. Renzi, però, insiste e rilancia sulle dimissioni delle Ministre Bonetti e Bellanova, e sulla possibilità di trovare una Maggioranza alternativa per dare vita a un nuovo Governo, ma dal Pd ribadiscono come , in caso di crisi, l’unica strada possibile da perseguire sia quella del voto anticipato. Intanto, approvato dal Consiglio dei Ministri il Dl Milleproroghe. Tra le misure previste, anche la proroga degli sfratti fino al 30 giugno. Corsa contro il tempo, invece, per l’approvazione definitiva della Manovra, attesa al voto definitivo della Camera il 27 dicembre, per poi passare al Senato per la conversione in legge entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.
-Scuola: l’accordo del Governo con Regioni e gli enti locali per il rientro in aula, in presenza, il 7 gennaio per il 50% degli studenti delle classi Superiori. Lunedì, Audizione della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti De Micheli per fare il punto sui trasporti locali in rapporto all’emergenza saniataria.
di Federica Marengo giovedì 24 dicembre 2020

Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico. Auguri a tutti voi. Io sono orgoglioso ogni giorno di più perché mi scopro sempre più innamorato dell’Italia, e soprattutto sono orgoglioso della risposta dei cittadini, della comunità dei cittadini e quindi ce la faremo senz’altro”. Così, il Premier Conte sui suoi profili Social, pubblicando un video tratto dall’intervista rilasciata ieri a Porta a Porta su Rai Uno, durante la quale ha rivolto agli italiani i suoi auguri per il Natale.
Tre giorni di sospensione, dunque, anche per l’attività politica, che riprenderà il 27 dicembre con il voto definitivo alla Camera sulla Manovra, che ieri ha incassato la fiducia e che poi , dopo l’ulteriore passaggio al Senato, dovrà essere convertita in legge entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio e la conseguente riduzione del budget di spesa.
Da lunedì 28 dicembre, poi,riprenderà il confronto tra i partiti e il Governo sul Recovery Plan e la cabina di regia, dopo il veto posto da Italia Viva e dal suo leader Renzi alla struttura proposta dal Premier che prevedeva una task force di manager e tecnici e una cabina di regia a tre guidata da quest’ultimo con i Ministri Gualtieri (Economia) e Patuanelli (Sviluppo Economico), in quanto sembrava escludere dalla gestione del piano di riforme e delle risorse (i 209 miliardi tra prestiti e contribuiti a fondo perduto)in arrivo dalla UE, sia i Ministri che il Parlamento.
Così, dopo la minaccia di rimettere il mandato delle ministre Bellanova (Politiche Agricole) e Bonetti (Pari Opportunità e Famiglie), che ha innescato le due verifiche di Maggioranza, i partiti , organizzati in gruppi di lavoro, lunedì presenteranno ciascuno un proprio documento relativo al Recovery Plan, e dopo un confronto verrà attuata una sintesi con un piano unico da sottoporre agli enti locali, alle parti sociali e al Parlamento. Disponibilità quindi del Presidente Conte, a una gestione collegiale della struttura di mediazione chiesta dalla UE per elaborare riforme in linea con le direttive europee ed accedere ai finanziamenti , ma no alle altre richieste avanzate da Renzi, quali: l’attivazione del Mes sanitario, la linea di credito da 36 miliardi per le spese sanitarie dirette e indirette, a tassi d’interesse vantaggiosi, in modo da impiegare i 9 miliardi del Recovery Plan destinati, secondo il piano elaborato dal Premier e dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, alla Sanità , per il Turismo e la Cultura, e la cessione delle deleghe ai Servizi Segreti che Conte ha tenuto per sé.
Il Presidente del Consiglio, infatti, ribadendo che andrà avanti solo con la fiducia dei singoli partiti, ha sottolineato nel corso del suo intervento a Porta a Porta che il ricorso al Mes non è necessario (“Sarebbe un inutile fardello sulle spalle delle nuove generazioni”) e che sarebbe “anomalo” cedere le deleghe ai Servizi Segreti, in quanto prerogativa del Premier, per Costituzione, è quella di poterle avocare a sé.
Tuttavia, il leader di Italia Viva, Renzi, sembra non voler cedere e, annunciando tramite video una “tregua di Natale”, ha rilanciato sulle dimissioni delle Ministre in caso di mancata risposta da parte del Premier e sulla possibilità , previa verifica del Presidente della Repubblica Mattarella, di trovare in Parlamento una Maggioranza alternativa per formare un nuovo Governo, smentendo alcuni esponenti del Pd, come il capodelegazione e ministro dei Beni Culturali e del Turismo Franceschini e il Vicesegretario dem Orlando, che hanno prospettato , in caso di crisi, come unica opzione, quella del voto.
L’ultimo in ordine di tempo a sostenere il ritorno alle urne come unica alternativa possibile e a replicare a Renzi, è stato però il ministro per gli Affari Regionali Boccia, che , in un colloquio con La Stampa, ha dichiarato: “Un Governo regge se chi ne fa parte vuole stare insieme e sa che cosa vuole fare. Se non ci sono più le condizioni, il Presidente della Repubblica decide. Affermare che per il Pd a quel punto non c’è altra via che il voto, come ha fatto Franceschini, non significa non conoscere la Costituzione ma dichiararsi contrari a ogni forma di pasticcio o di Esecutivi geneticamente modificati. Il Pd non farà mai Governi con la destra. Quanto a un Governo guidato da Mario Draghi, ha salvato l’Europa e credo sia uno dei migliori civil servant del pianeta. Credo che il Paese si salvi se il Governo moltiplica gli sforzi, ma anche se ogni cittadino fa la sua parte. Non ho mai creduto a singoli salvatori della Patria. Ma se al voto vincesse la Destra? Governerebbe la destra, portandoci fuori dall’Europa. Ma questo Paese ha tutti gli anticorpi democratici che servono. Una cosa però la voglio dire: vinceremo noi”.
Non sembra poi andare meglio neppure tra le altre forze di Maggioranza, dopo che ieri, in Commissione Trasporti alla Camera, alcuni esponenti del M5S sono usciti dall’Aula per non votare sul rinnovo del contratto di servizio per il Tav, l’Alta Velocità Torino-Lione, approvato quindi solo con il sostegno delle Opposizioni di Centrodestra, che , in tale circostanza, hanno gridato alla “fine del Governo”, con i leader e i rappresentati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia pronti a presentare una proposta alternativa di Recovery Plan, ma in disaccordo sulle prospettive in caso di crisi di Governo, con i leghisti e gli azzurri disponibili a un “Governo ponte” e la Presidente di Fratelli d’Italia, convinta invece del voto anticipato.
Intanto, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, il decreto Milleproroghe, un omnibus, che prevede tra le misure : la proroga dello stato di emergenza, che scadrà il 31 marzo, la proroga dello smart working per chi ha figli sotto i 14 anni , la proroga della possibilità di richiamare i medici in pensione e di produrre mascherine in deroga, la proroga dell’apertura dei Covid Hotel per tutto il 2021, la proroga dell’incarico di commissario straordinario per Domenico Arcuri, la proroga del rinvio degli sfratti,(inclusi anche immobili a uso non abitativo), fino al 30 giugno 2021, anche se con dei limiti “come in caso di mancato pagamento alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari”.
Prorogati fino al 30 giugno, inoltre, anche i buoni viaggio su taxi o noleggi con conducente per persone con disabilità o nuclei familiari colpiti dalla crisi. Spostato al 1° agosto, l’adeguamento dei pedaggi autostradali. Prorogata di un anno anche la scadenza del foglio rosa per chi non ha potuto sostenere gli esami della patente . Cocessi poi ad Alitalia sei mesi in più per restituire il prestito ponte da 400 milioni di euro ottenuti alla fine del 2019. Prorogata anche nel 2021, infine, l’integrazione della Cig per i lavoratori dell’ex Ilva di Taranto, per la quale vengono stanziati 19 milioni di euro.
Sul fronte Scuola, invece, siglato oggi in Conferenza unificata l’accordo tra Governo, Regioni , le Province Autonome e le Città Metropolitane per il rientro in presenza degli studenti delle scuole Superiori,fino a prima delle vacanze natalizie, in didattica a distanza, almeno per il 50%, come sarà predisposto da Ordinanza del Ministero della Salute.
Il documento con le linee guida impegna :“ le parti a far sì che d’ora in poi l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale”,e prevede in merito ai trasporti ,che le istituzioni competenti riprogrammino, sulla base dei documenti predisposti dai tavoli gestiti dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico. A tal proposito, la ministra competente De Micheli, riferirà in Audizione, in videoconferenza, lunedì 28 dicembre.
Quindi, sulla base delle indicazioni contenute nei documenti prefettizi, si valuterà anche di incentivare lo smart working per il settore pubblico e privato e la flessibilità degli orari delle attività commerciali per scaglionare anche gli ingressi di altri settori oltre quello scolastico. Le Regioni e le Province autonome elaboreranno poi un Piano operativo per garantire l’applicazione dei Protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca.
Quanto ai tamponi , ci sarà una vera e propria corsia preferenziale per la scuola che riguarderà anche l’immediata somministrazione di test rapidi ai contatti stretti della persona contagiata.
Al vaglio del Governo, anche ulteriori fondi per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata per garantire, anche a seguito del maggiore scaglionamento degli orari di ingresso, il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado nelle ore pomeridiane, qualora fosse necessario. Previste poi ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi.
Dunque, secondo il piano firmato dal Prefetto di Roma, Piantedosi, dovrebbero essere introdotte due fasce di ingresso che prevedono l’entrata alle 8:00 per il 40% degli studenti e una alle 10:00 per il restante 60%, con l’eventualità di utilizzare anche il sabato per abbattere la percentuale
L’accordo , è stato così commentato dalla Ministra dell’Istruzione Azzolina: “Sono molto felice per l’intesa siglata. Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte. Si tratta di un accordo che prevede novità importanti tra cui una misura che chiedevo da tempo: il rafforzamento del sistema di tracciamento per le scuole” ,riecheggiata dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti De Micheli, che , tramite Social, ha dichiarato: “Per riaprire le scuole il 7gennaio abbiamo messo risorse economiche importanti, modificato norme e procedure amministrative. L’accordo raggiunto è frutto del lavoro comune e della collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte. Ora rispettiamo tutti le regole a Natale”, e dalla Sottosegretaria alla Salute Zampa, che ha affermato: “La scuola riaprirà al 50% per le superiori dal 7 gennaio perché è importante iniziare davvero e non chiuderle più le scuole che sono un diritto fondamentale. Quindi, il mio augurio è che dal 50% si possa passare presto almeno al 75%” .
© Riproduzione riservata