Arrivato a Panama mercoledì pomeriggio (fuso locale), dopo un viaggio durato oltre dieci ore, papa Francesco ha incontrato nella mattinata di giovedì 24 gennaio il Presidente della Repubblica, Juan Carlos Varela, il Corpo Diplomatico e i Vescovi centroamericani. Poi, è stato accolto da una folla di giovani, riunitasi presso il Campo Santa Maria la Antigua Cinta Costera per dare il via alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si concluderà domenica 27.
di Federica Marengo sabato 26 gennaio 2019
A bordo dell’aereo che da Fiumicino (Roma) lo ha condotto a Panama, mercoledì pomeriggio, dopo oltre dieci ore di volo, nel corso del rituale saluto ai giornalisti, a una domanda circa la possibilità che il muro al confine tra Messico e Stati Uniti arrivi fin dentro l’oceano, Papa Francesco ha risposto: “E’ la paura che ci rende pazzi”.
E’iniziata così, ufficiosamente, la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, il cui svolgimento a Panama,(paese sull’istmo, che collega l’America Centrale a quella Meridionale), era stato annunciato da Francesco durante le celebrazioni dell’ultima GMG, quella del 2016 a Cracovia, con una battuta : “Io, non so, ma Pietro, di sicuro, ci sarà”.
Battuta poi ricordata, dallo stesso Papa Bergoglio, giovedì pomeriggio, al cospetto dei 250 mila ragazzi radunatisi presso il Campo Santa Maria la Antigua Cinta Costera, a ridosso dell’oceano Pacifico, per la cerimonia di benvenuto e di apertura, svoltasi al termine di un’intensa giornata nella quale Francesco si era recato in visita dal Presidente della Repubblica panamense, dal Corpo Diplomatico e dai Vescovi del centroamerica.
Arrivato intorno alle 17:30 a bordo della papa mobile, è stato accolto sul palco da canti e balli, accompagnati dallo sventolio di bandiere, rappresentanti i cinque continenti di provenienza dei giovani accorsi a Panama, quasi a creare un vortice di colori, echeggianti il logo della GMG, presente sullo sfondo e disegnato da una studentessa di architettura dell’Università di Panama, con raffigurata Maria come mediatrice per conoscere Gesù, tema dell’incontro delle giornate (“Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” , Luca, 1, 38).
“Oggi, sono contento di dirvi : Pietro è con voi per celebrare e rinnovare la fede e la speranza”, ha principiato Papa Francesco, rivolgendosi ai giovani : “Voi siete veri maestri e artigiani della cultura dell’incontro”. “Veniamo da culture e popoli diversi” , ha poi proseguito, “parliamo lingue diverse, usiamo vestiti diversi. Ognuno dei nostri popoli ha vissuto storie e circostanze diverse. Quante cose ci possono differenziare. Ma nulla di tutto ciò ha impedito che potessimo incontrarci ed essere felici di stare insieme. Questo è possibile, perché sappiamo che c’è qualcosa che ci unisce, c’è Qualcuno che ci fa fratelli”.
Parole, queste ultime, accompagnate dal saluto dall’arcivescovo di Panama, Josè Domingo Ulloa, che, indicando la folla di ragazzi, ha detto : “Questa è la gioventù di Cristo”, incalzato dall’arrivo sul palco papale dei giovani di Elle, Salvador, Perù, Haiti e Messico, desiderosi di presentare al Papa i Santi patroni della GMG: Giovanni Paolo II, Don Bosco, San Martino de Porres, Santa Rosa da Lima, San Juan Diego e San Oscar Arnulfo Romero.
“Unità è il contrario di divisione, ma non significa uniformità”, ha precisato Francesco, prendendo nuovamente la parola. “Il vero amore non annulla legittime differenze, ma le armonizza in una superiore unità”, ha poi aggiunto, citando il Papa Emerito Benedetto XVI, cui ha rivolto un saluto.
“Con i vostri gesti, voi smentite screditate tutti quei discorsi che si concentrano e si impegnano nel creare divisione, obbedendo al padre della menzogna che preferisce un popolo diviso e litigioso. Siate costruttori di ponti e non costruttori di muri” , ha esortato, Bergoglio.
“Tuttavia, incontrarsi non significa mimetizzarsi, né pensare tutti la stessa cosa o vivere tutti uguali facendo e ripetendo le stesse cose, ascoltando la stessa musica o portando la maglia della stessa squadra di calcio. Cultura dell’incontro è avere il coraggio di mantenere vivo un sogno comune, capace di coinvolgere tutti, al di là delle diversità. Il sogno, per il quale Gesù ha dato la vita. E’ l’amore di Cristo, infatti, a tenere uniti i giovani. Un amore che non si impone e non schiaccia, che non emargina e non mette a tacere, un amore che non umilia e non soggioga. E’ l’amore del Signore, amore quotidiano, discreto e rispettoso, amore di libertà e per la libertà, amore che guarisce ed eleva. Un amore che sa più di riconciliazione che di proibizione, più di dare nuova opportunità, che di condannare. Lo stesso amore a cui Maria ha detto sì”, ha spiegato Francesco.
“Vuoi che questo sogno abbia vita?, vuoi dargli carne con le tue mani, i tuoi piedi, il tuo sguardo, il tuo cuore?, vuoi che sia l’amore del Padre ad aprirti nuovi orizzonti e a portarti per sentieri mai immaginati e pensati, sognati o attesi che rallegrino e facciano cantare e danzare il cuore?”, ha poi chiesto ai giovani, auspicando in conclusione:“Questa GMG, non sarà fonte di speranza per un documento finale, un messaggio concordato o un programma da eseguire. Questo incontro trasmette speranza grazie ai vostri volti e alla preghiera. Ognuno tornerà a casa con la nuova forza che si genera ogni volta che ci incontriamo con gli altri e con il Signore. Che Panama, non sia solo un canale che unisce due mari, ma anche la via attraverso cui il sogno di Dio trovi altri piccoli canali per irradiarsi in tutto il mondo”.
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