-Il Premier Draghi in visita alla sede nazionale della Cgil a Roma per manifestare la solidarietà del Governo al segretario Landini, dopo l’assalto dello scorso sabato sera nell’ambito delle manifestazioni No Pass e No Vax, sfociate in atti di violenza e devastazioni ad opera di alcuni esponenti della destra neofascista. Nella mattinata di oggi, poi, attacco hacker al sito del sindacato.
-Pd, Iv e Psi depositano alle Camere due mozioni, sottoscritte da LeU e M5S, per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e di altre formazioni di ispirazione neofascista, mentre, sul fronte centrodestra, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia (la cui Presidente Meloni ha dato vita a un botta e risposta con il vicesegretario dem Provenzano), condannando le violenze, hanno proposto una mozione per sciogliere tutte le formazioni politiche estremistiche e hanno sollecitato un’informativa in Parlamento della ministra dell’Interno Lamorgese, di cui contestano la gestione. Informativa, chiesta anche dal Copasir. A tal proposito, Palazzo Chigi avrebbe chiesto al Viminale di imprimere una stretta sui controlli prima di autorizzare cortei e manifestazioni.
-Covid19, da oggi in vigore il Decreto che consente l’aumento della capienza nei luoghi di cultura, divertimento e sport e l’apertura delle discoteche al chiuso al 50%. Pronta poi la bozza del provvedimento elaborato dall’ISS, dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione e dalle Regioni, che regolamenta la quarantena a scuola e che non sembra convincere del tutto i sindacati.
-Confcommercio, ripresa frenata dai timori delle famiglie su aumento prezzi, occupazione e tasse. Istat, in calo ad agosto la produzione industriale.
di Federica Marengo lunedì 11 ottobre 2021
La nuova settimana della Politica è iniziata con la visita del Premier Draghi presso la sede nazionale della Cgil a Roma, devastata sabato scorso, nell’ambito di una manifestazione di protesta da parte di No Pass e No Vax, degenerata poi in un assalto, per via della presenza di esponenti di formazioni neofasciste e il cui sito, nelle ultime ore, è sotto attacco hacker.
Al termine dell’incontro, nel quale il Presidente del Consiglio ha portato la solidarietà del Governo al segretario Landini, che ha incassato anche quella del Presidente di Confindustria Bonomi, quest’ultimo, confermando la manifestazione, già annunciata nelle ore immediatamente successive all’assalto, fissata per il 16 ottobre, alla quale parteciperanno anche Cisl e Uil, ed evidenziando che saranno calendarizzati una serie di incontri a Palazzo Chigi per discutere di vari temi, come: Fisco, PNRR, pensioni e Reddito di Cittadinanza (temi di cui nel pomeriggio di oggi Draghi ha parlato con gli esponenti di Coraggio Italia!, guidati dal Presidente della Liguria Toti), ha dichiarato ai cronisti: “Ho ringraziato il Presidente Draghi per la visita, che ha un significato molto importante per quanto avvenuto. Il Presidente ha voluto segnalare la vicinanza dell’intero Governo e di tutte le istituzioni per impedire un passato che non vogliano ritorni. E’ fatto non scontato, ma particolarmente importante e significativo. Abbiamo fatto presente che sabato nel corso della manifestazione dei sindacati ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per lo scioglimento delle forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione. Un provvedimento che riteniamo necessario. Su questo Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente. Per noi è una delle rivendicazioni sul tavolo ed è una delle motivazioni della manifestazione di sabato”.
Intanto, secondo il Corriere della Sera, Palazzo Chigi, preservato il diritto alla libertà di espressione, avrebbe chiesto al Viminale di imprimere una stretta sui controlli, prima di autorizzare manifestazioni e cortei, in vista del 15 ottobre, data a partire dalla quale entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro e del G20 a Presidenza italiana previsto a Roma per il 30 e 31 ottobre. Il via libera ai cortei , dunque, solo dopo una valutazione rigorosa dei rischi e ,in ogni caso, le autorizzazioni alle manifestazioni statiche potranno essere rilasciate soltanto con garanzie di rispetto delle regole da parte degli organizzatori. Tuttavia, le valutazioni in merito saranno affidate al Comitato per l’ordine e la Sicurezza che dovrebbe tenersi il prossimo mercoledì.
Su quanto accaduto fra il pomeriggio e la serata di sabato scorso a Roma ,in Corso d’Italia e a Largo Chigi, si è espresso, sempre dalla colonne de Il Corriere della Sera, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Orlando, che ha sottolineato: “L’avanguardia di matrice più tradizionalmente fascista e che ,probabilmente, è totalmente indifferente alle questioni del Green Pass, ma che prova, come ha provato nel corso di questi anni con i forconi, con le rivolte contro i campi rom e i campi dei migranti, a cavalcare questa situazione. Cioè, prova a utilizzare questo movimento per scagliarlo contro le istituzioni democratiche. Si tratta di un movimento consistente che trascina ed esaspera paure reali, quindi questa strategia rappresenta un salto di qualità nell’ambizione eversiva della destra neofascista. Non escludo ,che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè, sciogliere quelle formazioni. In ogni caso, quella era una piazza che non si può pensare sia stata riempita solo dai fascisti. Là dentro c’erano persone del movimento contro le chiusure, c’era gente spaventata, c’erano vittime di teorie complottistiche, e probabilmente c’era anche una quota di lavoratori, conquistata da narrazioni negazioniste, che guarda al 15 ottobre come un momento nel quale sarà costretta a fare un passaggio che ritiene pericoloso per sé e per i propri figli. Rispetto a questo fenomeno ci vuole un approccio che sia determinato, ma che deve essere accompagnato anche dalla capacità di correggere alcuni messaggi”.
A tal proposito, ovvero sulla richiesta di scioglimento di Forza Nuova e delle formazioni politiche di stampo neofascista, sono state presentate in Parlamento due mozioni: una , dal Pd, su proposta della Presidente Malpezzi e ,l’altra, da Italia Viva e Psi.
Un appello rivolto a tutti i partiti ad aderire alla mozione, è arrivato dal segretario del Pd, Letta, trovando una sponda in LeU e nel M5S,mentre dal centrodestra hanno replicato all’appello con la proposta di Forza Italia, sostenuta poi anche dalla Lega e da Fratelli d’Italia, di presentare una mozione per sciogliere tutte le formazioni estremiste di destra e di sinistra sulla base di quanto previsto dalla legge Scelba-Mancino e dalla Costituzione, per le quali il Governo può fare ciò direttamente, in caso di urgenza , tramite decreto o ricorrere a una sentenza della Magistratura.
Proprio sullo scioglimento delle formazioni politiche neofasciste, che ha spaccato nuovamente la Maggioranza, c’è stato un botta e risposta tra il Vicesegretario del Pd, Provenzano e la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, con il primo, che, su Twitter, ha scritto: “Ieri, Meloni, aveva un’occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo , anche in Fratelli d’Italia. Ma non l’ha fatto . Il luogo scelto (il palco neofranchista diVox) e le parole usate sulla matrice perpetuano l’ambiguità che la pone fuori dall’arco democratico e repubblicano” e la Meloni, che, sempre su Twitter, ha replicato: “I vicesegretario del partito “democratico” vorrebbe sciogliere il primo partito italiano (oltre che l’unica opposizione al governo). Spero che Letta prenda le distanze da queste affermazioni. Oppure fare fuori Fratelli d’Italia rappresenta la linea del Pd?. Aspettiamo risposte”.
Risposta ,che non ha tardato ad arrivare. Infatti, l’ex ministro per il Sud, via Social, ha ribattuto: “Una batteria di attacchi da FdI. Chiariamo, nessuno si sogna di dire che FdI è fuori dall’arco parlamentare o che vada sciolta. Ma con l’ambiguità nel condannare matrice fascista si sottrae all’unità necessaria forze dem. Sostengano di sciogliere Forza Nuova”.
A questa esortazione, ha risposto alla Camera, il Presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Lollobrigida che, nel suo intervento, chiedendo alla ministra dell’Interno Lamorgese di riferire in Parlamento, ha detto: “La legge ordinaria assegna la responsabilità di agire con estrema velocità e celerità al Governo. Il Governo può scogliere le organizzazioni eversive in questa Repubblica, e se da 10 anni il Pd è al Governo perché non ha agito con questo strumento?. Fratelli d’Italia non sfuggirà alle responsabilità per conto delle competenze assegnate al Parlamento. Il Governo se deve agire lo faccia, il ministro Lamorgese informi, Draghi riunisca il Cdm e prenda provvedimenti. Non c’è bisogno di trasformare una indicazione chiara che non assegna al Parlamento la facoltà di sciogliere qualcuno”.
Richiesta avanzata, con sfumature diverse, anche da LeU, per approfondire il fenomeno, mentre il Copasir, il Comitato per la Sicurezza della Repubblica italiana, ha convocato il Direttore dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), Parente e ha chiesto che la titolare del Viminale riferisca su quanto accaduto con un’Informativa. Da accertare, anche le violenze accadute presso il Policlinico Umberto I nella notte fra sabato e domenica.
Sul fronte giudiziario, aperte dalla Procura di Roma due inchieste: la prima, riguarda i sei arrestati, ritenuti promotori della rivolta, con l’assalto alla sede della Cgil, tra cui Roberto Fiore, Giuliano Castellino di Forza Nuova ( cui è stato notificato dalla Polizia Postale ,su richiesta della Procura capitolina, il sequestro del sito web), l’ex Nar Luigi Aronica, l’attivista Pamela Testa e il leader del movimento IoApro, Biagio Passaro, per cui i magistrati figurano i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio, sebbene i pm ,nel chiedere la convalida dell’arresto, valuteranno ulteriori aggravanti. Gli accertamenti sono affidati al gruppo di magistrati che si occupa dei delitti contro la Personalità dello Stato, coordinati dal procuratore Michele Prestipino. La seconda, riguarda invece gli altri sei arrestati, per i quali è già stata chiesta la convalida, ai quali si contestano ,a seconda delle posizioni, il reato di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e lesioni aggravati.
Tutto ciò mentre, nella giornata di oggi, si è svolto lo sciopero nazionale di tutti i comparti e in particolare di : Scuola, Sanità e Trasporto pubblico, indetto dai sindacati di base Cobas, Usb e Cub, che hanno animato le piazze di Roma e di trenta città per protestare contro il Governo Draghi ,la gestione da parte di quest’ultimo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il provvedimento del Green Pass, e i sindacati confederati (tuttavia , è stata espressa solidarietà alla Cgil per le violenze di sabato scorso), accusati di non aver supportato i lavoratori e non aver assicurato loro tutele adeguate.
Una giornata, quella di oggi, a partire dalla quale è entrato in vigore (già pubblicato in Gazzetta Ufficiale) il Decreto per aumentare le capienze presso le attività e i luoghi di cultura, divertimento e Sport e che stabilisce la riapertura delle discoteche al chiuso al 50% con impianti di areazione, Green Pass e uso delle mascherine, eccetto in pista.
In merito, il ministro della Salute, Speranza, ospite della trasmissione Che tempo che fa, su Rai Tre, ha dichiarato: “Le riaperture più ampie rispetto a quelle consigliate dal Comitato Tecnico Scientifico (Cts) sono il frutto di decisioni assunte nell’autonomia del CdM ,partendo dalle indicazioni di fondo del Cts. In alcuni ambiti, abbiamo scelto di fare un aggiustamento. Il Cts è organismo consultivo prezioso, ringrazio i presidenti Locatelli e Brusaferro e la comunità scientifica, ma queste riaperture ce le possiamo permettere perché siamo in situazione migliore. Continuo a dire: un passo alla volta, non siamo ancora fuori e dobbiamo studiare le varianti, la Delta è prevalente assoluta con il 100%. Ci vuole fiducia, ma anche cautela e prudenza. Il messaggio la stragrande maggioranza lo ha capito. Sulla somministrazione della terza dose di vaccino, invece, si è pronunciata in maniera ufficiale e abbiamo pubblicato venerdì la circolare. La terza dose non prima di sei mesi dal completamente del ciclo vaccinale, quindi dalla seconda dose o da quella unica se Johnson. Le categorie sono prima agli over 80, agli over 60, al personale sanitario e alle persone ultra fragili. Poi verificheremo i dati in arrivo e con evidenza scientifica vedremo se andremo sotto i 50 anni. Le Regioni devono seguire le indicazioni del Ministero della Salute. L’Italia è stato il primo Stato europeo a rendere il vaccino obbligatorio per alcune categorie di lavoratori: per il personale sanitario e tutti gli operatori delle RSA anche non sanitari. La strategia del Governo è stata però quella di provare a contenere il virus attraverso un utilizzo molto largo del green pass. I numeri in questo momento ci segnalano che la scelta ha prodotto risultati molto incoraggianti. Se guardiamo i numeri dell’epidemia in Italia, negli ultimi due mesi, sono tra i più bassi in Europa: abbiamo un RT a 0.83, un’incidenza di 34 casi ogni 100.000 abitanti alla settimana, le ospedalizzazioni sono scese, avevamo più di 500 persone in terapia intensiva, ieri sera eravamo a 364. E la campagna di vaccinazione sta andando molto bene: oltre l’80% di persone sono completamente vaccinate e oltre l’85% ha fatto almeno la prima dose. Il modello scelto sta funzionando. L’obbligatorietà del vaccino è ancora una possibilità, ma in questo momento abbiamo scelto un’altra strategia. Quanto al Green Pass, è stato scaricato circa 90 milioni di volte, è entrato nella vita delle persone. Le persone hanno capito che avere il green pass significa rendere quel luogo più sicuro. Il Paese sta cogliendo il senso dello sforzo che si è fatto. Il 15 è una data importante, noi valuteremo come sempre facciamo la tenuta dell’impianto, ma la sensazione che ho è che la stragrande maggioranza delle persone ha capito che è uno strumento di libertà, dura 72 ore in caso di tampone molecolare, oppure 48 ore in caso di tampone antigenico. Valuteremo nelle prossime settimane se dovremo modificare questo impianto. Sulle riaperture, avere l’85% delle persone con la prima dose ci permette di fare qualche passo in più. Stiamo andando nella direzione giusta, dobbiamo però essere consapevoli che non ne siamo del tutto fuori, dobbiamo continuare a studiare le varianti e tenere i piedi per terra, ci vuole cautela”.
Riguardo al provvedimento realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità ,in collaborazione con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione e con le Regioni, per modificare i criteri per la quarantena nelle scuole, diffusa la bozza, (che non sembra convincere i sindacati per questioni legate alla privacy) secondo cui nelle classi della scuola primaria e secondaria, in presenza di un caso positivo tra gli alunni, i compagni saranno sotto “sorveglianza con testing” e in caso di risultato negativo dei loro test potranno tornare in classe. In presenza di un ulteriore caso positivo, invece, oltre all’insegnante, per i vaccinati/negativizzati negli ultimi 6 mesi, è prevista sorveglianza con testing, mentre per non vaccinati/negativizzati ,negli ultimi 6 mesi ,scatterà la quarantena. In presenza di due casi positivi, oltre all’insegnate, ci sarà la quarantena per tutta la classe.
Per i bambini da 0 a 6 anni, prevista una diversa procedura: in presenza di un caso positivo all’interno servizi educativi per l’infanzia, infatti, scatterà per tutti una quarantena di 10 giorni, mentre per gli educatori ed operatori, la quarantena potrà variare da 7 a 10 giorni sulla base delle indicazioni del ministero della Salute.
Infine, in ambito economico, dati in chiaroscuro sono arrivati da un’indagine di Confcommercio per cui , sul miglioramento delle prospettive economiche dell’Italia, da qui alla fine dell’anno, le imprese sarebbero più ottimiste (42,7%) rispetto alle famiglie (24,3%) , anche se entrambe sono concordi nel ritenere l’aumento delle tasse, l’inflazione e la perdita di posti di lavoro i principali ostacoli alla ripresa economica del nostro Paese , timori che si dovrebbero riflettere sui consumi negli ultimi mesi dell’anno con prevalenza di stabilità nella spesa per beni e servizi (esclusi gli alimentari) per il 75,5% delle famiglie e sostanziale parità tra chi prevede un aumento (12,3%) e chi un calo (12,2%).
Da qui, l’appello del Presidente di Confcommercio, Sangalli, affinché la riforma del Fisco punti sulla semplificazione e sulla riduzione delle tasse.
In chiaroscuro, anche i dati sulla produzione industriale di agosto, in calo ,secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Ad agosto 2021, infatti, l’indice della produzione industriale è diminuito dello 0,2% rispetto a luglio, mentre nella media del trimestre giugno-agosto è cresciuta dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Quindi, ad agosto 2021, la produzione è rimasta invariata rispetto al 2020. Rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, invece, il livello dell’indice di agosto si è rilevato superiore dell’1,5%, sulla base di fattori stagionali.
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