Varato in serata, al termine di un breve Cdm, il decreto con le misure del Reddito di Cittadinanza e Quota 100, previste dalla Legge di Bilancio 2019, è stato presentato ai cronisti, dal Premier Conte e dai Vicepremier e Ministri Salvini e Di Maio, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
di Federica Marengo venerdì 18 gennaio 2019
Giornata densa, quella di ieri, giovedì 17 gennaio, per il Premier Giuseppe Conte e per i Vicepremier e Ministri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Iniziata, con un vertice per definire gli ultimi dettagli del “Decretone”, attuativo della misure Reddito di cittadinanza e Quota 100, previste dalla Legge di Bilancio 2019, è terminata, dopo un Cdm lampo, con la presentazione del provvedimento ai cronisti, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi.
Nella sala riservata ai cronisti, il Presidente del Consiglio e i Vice Presidenti (Ministri, rispettivamente, del Lavoro e dello Sviluppo Economico e dell’Interno) hanno illustrato i contenuti del decreto servendosi di “tavole di sintesi”. Il primo a prendere la parola è stato il Presidente del Consiglio, che, ricordando l’importanza del provvedimento, ha sottolineato come le due misure costituiscano un progetto di politica sociale ed economica rivolto a 5 milioni di persone in povertà e a 1 milione di aspiranti pensionati e non rispondano semplicemente a estemporanee promesse elettorali.
Poi, è stata la volta dei Vicepremier-Ministri, che, a turno, hanno illustrato gli aspetti salienti delle misure, precisando, in merito al Reddito di Cittadinanza, che si tratta di una misura non assistenziale e non rivolta alla sola platea meridionale, ma distribuita omogeneamente tra Nord, Centro e Sud d’Italia, attraverso la quale fondare un nuovo Welfare State, migliorando, così, la qualità della vita degli italiani e riguardo Quota 100 che, il provvedimento è solo il punto di partenza per realizzare Quota 41 e favorire un ricambio generazionale nelle aziende pubbliche e private, le quali, nel prossimo triennio, anche senza automatismi, potranno dar luogo a 1 milione di nuove assunzioni.
Infine, dopo aver allontanato lo spettro di una manovra correttiva(“Vediamo anche noi che si profila una congiuntura non facilissima, ma dateci tempo”), in merito alla possibilità di porre la fiducia sul decreto, che approderà in Parlamento e dovrà essere convertito in legge, il Presidente Conte, ha smentito ogni ipotesi, chiarendo che: “Questo Governo non ha mai inteso la fiducia come un gesto di prepotenza o un’esibizione muscolare nei confronti del Parlamento. Confidiamo che dei provvedimenti siano migliorati. Qualche volta siamo ricorsi alla fiducia, ma laddove era veramente necessario. Non intendiamo affatto la fiducia come uno strumento da esibire per dare uno schiaffo al Parlamento”.
Reddito di Cittadinanza.
Obiettivi : servirà a garantire un reinserimento nel mondo del lavoro e ad integrare il reddito familiare, favorendo l’occupazione e il contrasto alla povertà e alle disuguaglianze.
Requisiti : Per beneficiarne bisognerà risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa, avere una Isee inferiore a 9.360 euro annui, un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima abitazione, fino ai 30.000euro, un patrimonio finanziario non superiore ai 6000 euro per i single e che potrà arrivare fino ai 20.000euro per le famiglie con persone disabili.
L’ammontare della cifra erogata andrà da un minimo di 780 euro, nel caso di persone singole (500 euro + 280 euro per l’affitto o 150 per il mutuo) fino a un massimo di 1.330 euro, per una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 minorenni.
Previste norme “antidivano”: il Reddito di Cittadinanza, infatti, avrà la durata di 18 mesi (rinnovabili) , ma entro i primi 12 mesi l’offerta di lavoro potrà arrivare entro il raggio di 100 Km dal luogo di residenza, se rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare entro il raggio di 250 Km, se rifiutata anche quest’ultima, la terza offerta potrà arrivare da tutta Italia.
Dopo il 1°anno, anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250Km e la terza da tutto il territorio nazionale.
Dopo 18 mesi, tutte le offerte di lavoro potranno arrivare da tutto il territorio nazionale.
Per le famiglie con componente affetto da disabilità, le offerte di lavoro non supereranno mai i 250 Km.
Come si richiede e cosa comporta : Fino all’attivazione di un sito apposito, che avverrà nel mese di marzo, sarà possibile presentare richiesta a Poste Italiane presso sportello o per via telematica. Oppure, sarà possibile presentare la domanda presso un CAF.
La domanda verrà poi inviata all’Inps, che valuterà se si è in possesso dei requisiti. Se sì, si otterrà la carta prepagata di Poste, utile alle spese e dopo trenta giorni si verrà ricontattati dai Centri per l’impiego per iniziare un percorso formativo e lavorativo.
Se si è adeguatamente formati, si firmerà un patto per il lavoro con un Centro per l’impiego o con un’Agenzia per il Lavoro.
Se si necessita di ulteriore formazione, si siglerà un patto per la formazione con un Ente per la Formazione Bilaterale, Enti Interprofessionali o Aziende.
Se non si è in condizione di lavorare, si siglerà un patto per l’inclusione sociale, che coinvolgerà Servizi Sociali e i Centri per l’impiego.
Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto per l’inclusione, i beneficiari del Reddito dovranno partecipare a progetti utili alla collettività, predisposti dai Comuni fino ad 8 ore settimanali.
Sono esonerati, gli affetti da disabilità tale da non poter entrare nel mondo del lavoro, le persone non autosufficienti e coloro che abbiano figli al di sotto dei 3 anni di età.
Regole e sanzioni : Ne verrà escluso chi non sottoscriverà il Patto per il Lavoro o quello per l’Inclusione Sociale, non parteciperà alle iniziative formative e non aderirà ai progetti utili predisposti dai Comuni senza fornire giustificazioni, chi rifiuterà la terza offerta congrua, non aggiornerà le autorità competenti sulle eventuali variazioni del proprio nucleo, fornirà dati falsi (in questo caso, sono previste pene detentive dai 2 ai 6 anni).
Incentivi per le imprese e per l’imprenditorialità: Le aziende che assumeranno i beneficiari del Reddito di Cittadinanza potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra le 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevuto dal beneficiario.
Inoltre, ai beneficiari del Reddito che volessero realizzare un’impresa autonoma o individuale, saranno erogate fino a 16 mesi di assegno per avviarla.
Quanto al REI (Reddito di Inclusione) , coloro che usufruiscono già di questa misura continueranno a percepirlo per la durata prevista, fatto salvo non decidano di inoltrare domanda per passare al Redito di Cittadinanza. A partire da marzo 2019, poi, non potrà più essere richiesto e da aprile, scomparirà.
Pensioni di Cittadinanza: saranno destinate ai pensionati che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Requisiti: Ne beneficeranno coloro che hanno una Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, fino a un massimo di 30.000euro e un patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, 8.000 euro, se si è in coppia.
L’importo erogato andrà da un minimo di 780 euro a un massimo di 1.032 euro.
Quota 100 : La misura avrà carattere sperimentale per il triennio 2019-2021, riguarderà 1 milione di pensionati e sarà attuata con una spesa di 22 miliardi.
Requisiti anagrafici : 62 anni di età , Requisiti contributivi : a partire da 38 anni di contributi, senza penalizzazioni.
Quando : Per i lavoratori privati, dal 1° aprile 2019, con requisiti maturati entro il 31 dicembre 2018 e poi ogni 3 mesi a partire dai requisiti.
Se i requisiti sono maturati il 1° gennaio del 2019, dopo tre mesi.
Per i lavoratori pubblici dal 1° agosto del 2019 con requisiti maturati dall’entrata in vigore del decreto e poi ogni 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti.
Se i requisiti sono maturati il 1° febbraio 2019, dopo 6 mesi.
Per i lavoratori della Scuola e Afam, dal 1° settembre, in linea con il calendario scolastico.
E’ stato disposto, inoltre, uno stop agli scatti legati all’età, ovvero: la pensione non sarà legata all’aspettativa di vita.
Sarà possibile cumulare periodi assicurativi presenti su più gestioni, mentre non sarà possibile cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo.
Sarà invece possibile cumulare la pensione con redditi da lavoro occasionale per un massimo di 5 mila euro.
Novità
Sarà istituito poi un fondo bilaterale per il ricambio generazionale : si potrà accedere al pensionamento tre anni prima rispetto ai requisiti previsti da Quota 100, a patto, però, che vi sia, da parte dell’azienda, un’assunzione.
Se uomini, sarà possibile andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi. Se donne, con 41 anni e 10 mesi.
Maturati i requisiti, le lavoratrici e i lavoratori percepiranno la pensione dopo 3 mesi.
Possibilità di beneficiare dell’Opzione Donna : potranno andare in pensione, con requisiti maturati entro il 31 dicembre del 2018, le donne con 58 anni di età, se dipendenti, e con 59 anni ,se autonome e con 35 anni di contributi.
Ai lavoratori precoci non si applicheranno gli adeguamenti alla speranza di vita. Potranno, quindi, andare in pensione con 41 anni di contributi. Il diritto decorrerà trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.
Ape Sociale
E’ un’indennità sostitutiva, in vigore dal 1°gennaio al 31 dicembre del 2019. Potrà usufruirne, il lavoratore richiedente che ne abbia i requisiti di accesso ( almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi, a seconda dei casi, con bonus di 1 anno per figlio, massimo 2, per le lavoratrici), fino al conseguimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.
Pace contributiva : Nel triennio 2019-2021 sarà possibile per gli under 45 riscattare la laurea su richiesta, a condizioni agevolate (detraibilità dell’onere del 50% in 5 quote annuali e rateizzazione fino a 60 rate mensili), al fine di colmare lacune contributive (contributi non obbligatori) per un massimo di 5 anni.
Per tutti i pensionati pubblici, (non solo Quota 100), sarà possibile accedere subito, al trattamento di fine rapporto fino a 30.000euro (non dopo 2-3 anni come da consuetudine vigente).
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