-Covid19, varato ieri in Consiglio dei Ministri e illustrato dal Premier Conte in conferenza stampa, il Decreto con le misure restrittive per le festività natalizie, pubblicato stamane in Gazzetta Ufficiale. Italia, zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei feriali. Previste deroghe per gli spostamenti e per le visite presso le abitazioni. Stanziato un fondo ristori di 650 milioni di euro, di cui 455 nel 2020, per bar e ristoranti, costretti alla chiusura. Scuola, cabina di regia con le Regioni, per il ritorno in aula, in presenza, il 7 gennaio, degli studenti delle classi superiori. Al vaglio, l’ipotesi di turni pomeridiani e la chiusura il 30 giugno. Sul tavolo, resta il nodo trasporti, scaglionamento di ingressi e uscite e tracciamento dei contagi. Obiettivo: un documento, da presentare entro la prossima settimana per programmare la riapertura. Verifica di Governo: Italia Viva attende la risposta di Conte alle proprie proposte, mentre il Vicesegretario dem Orlando, ha precisato che, in caso di crisi dell’Esecutivo, l’unica soluzione sarebbe il ritorno alle urne e ha avvertito Renzi: “Temo incidente, abbassare i toni”.
-Manovra: prosegue l’esame in Commissione Bilancio alla Camera, in vista dell’approvazione finale, prevista entro il 31 dicembre. Introdotte misure come : il rinvio della sugar tax al 1 gennaio 2022, il kit per la digitalizzazione (cellulare connesso ad Internet+ abbonamento a due organi di stampa) per un solo componente di nucleo familiare con Isee sotto i 20 mila euro, e la Cassa Integrazione e la decontribuzione per i lavoratori autonomi della gestione separata Inps.
di Federica Marengo sabato 19 dicembre 2020

“Quando siamo partiti col metodo a zona avevamo un Rt all’1,7 riportato a 0.86, tanto che confidiamo nelle prossime settimane di riportare tutte le Regioni in area gialla. Però la situazione resta difficile. In tutta Europa, hanno numeri in crescita, in alcuni casi in forte crescita. Il virus continua a circolare, si lascia piegare, ma non sconfiggere. Sarà un Natale diverso ,ma il sacrificio di tutti noi aiuterà ad alleggerire le reti ospedaliere e tutelare la salute, soprattutto dei più fragili, dei più deboli e, sicuramente, dei più anziani”. Così, il Premier Conte, nel corso della conferenza stampa, tenuta ieri sera, a Palazzo Chigi, per illustrare il Decreto di tre articoli con le misure restrittive per le festività natalizie, in vigore dal 24 dicembre al 6 gennaio, frutto della difficile mediazione tra le forze di Maggioranza, divise tra “rigoristi” e “aperturisti”, e con le Regioni, e volto a coniugare tutela della salute e ricongiungimenti familiari durante le feste e ad evitare la terza ondata di contagi a gennaio.
L’Italia, dunque, sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi (24,25,26, 27,31 dicembre, 1,2,3 ,5 e 6 gennaio) e zona arancione, nei giorni feriali (28,29, 30 dicembre e 4 gennaio).
Nei giorni in zona rossa, gli italiani, non potranno spostarsi tra le Regioni e neppure raggiungere seconde case fuori dalla propria Regione. Saranno dunque consentiti solo gli spostamenti per motivi di lavoro, salute e necessità, che dovranno essere autocertificati. Invariato, invece, l’orario del coprifuoco che scatterà a partire dalle 22:00 e fino alle 5:00.
Dalle 5:00 alle 22:00, sarà possibile a un massimo di due persone non conviventi recarsi per una sola volta al giorno in visita ad amici e parenti (esclusi dal conteggio i minori under 14 , le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti). Consentita in questi giorni: l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale.
Quanto alle attività,chiusi, i negozi, i centri estetici, i bar e i ristoranti; aperti, invece: i supermercati (beni alimentari e prima necessità) , farmacie e parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, le lavanderie, i parrucchieri e i barbieri.
Nei giorni di zona arancione, consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune e dai piccoli comuni fino a 5 mila abitanti in un raggio di 30 Km senza poter andare, però, nei Comuni capoluoghi di provincia. Chiusi, bar e ristoranti (consentiti però l’asporto fino alle 22:00 e le consegne a domicilio senza restrizioni); aperti, invece, fino alle 21:00, i negozi.
Possibile, infine, durante l’intero periodo delle feste, recarsi nelle seconde case, purché all’interno della stessa Regione.
A tale decreto, però, si affiancano alcune ordinanze emanate dai Presidenti di Regione, che, come consentito dall’ultimo Dpcm, imprimono un’ulteriore stretta. E’ il caso della Regione Campania, attualmente in zona arancione e da domani formalmente in zona gialla, dove il Presidente De Luca, con il suo provvedimento, ha confermato misure e restrizioni della zona arancione fino al 24 dicembre, quando entreranno in vigore le misure del Decreto Natale.
In base a tale ordinanza, quindi, dal 20 al 23 dicembre bar e ristoranti resteranno chiusi e sarà introdotto il divieto per i bar e gli altri esercizi di ristorazione di vendita dalle 11:00 del mattino con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche e, per tutto l’arco della giornata, il divieto di consumo di cibi e bibite, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche e aperte al pubblico, comprese ville e parchi comunali. Norma, che ha suscitato l’immediata protesta dei ristoratori e dei proprietari di bar, già pronti per la riapertura, scesi in piazza per chiedere il ritiro dell’ordinanza e che attendono, dopo un confronto in Prefettura con le autorità, la risposta di De Luca.
Raccomandato poi ai Comuni e alle altre autorità competenti “di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto delle disposizioni vigenti, in particolare nelle zone della cosiddetta movida e l’adozione, laddove necessario, di provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Disposti, i controlli sugli arrivi nelle stazioni e nell’aeroporto di Napoli Capodichino e il divieto di spostamenti nelle seconde case, anche se ubicate sul territorio regionale. Per tutti gli esercizi commerciali, inoltre, obbligo di misurazione della temperatura corporea agli avventori all’ingresso dei propri locali e di inibire l’ingresso laddove la temperatura risulti superiore a 37,5°C.
Altra ordinanza ,che ha anticipato il Decreto emanato dal Governo, quella firmata dal Presidente del Veneto Zaia e che prevede la chiusura dei confini comunali dalle 14:00 a partire da oggi e fino al 23 dicembre, quando entrerà in vigore il decreto nazionale con norme più stringenti.
Soddisfatta, per le misure messe in campo, la Maggioranza, con il ministro dell’Economia Gualtieri, che, in merito ai ristori per le categorie più colpite dalle restrizioni, ha scritto sui suoi profili Social: “A gennaio proseguiremo la nostra azione di sostegno con un nuovo intervento per completare il quadro dei ristori, con l’introduzione, tra le altre cose, di un meccanismo perequativo in grado di garantire un maggiore contributo a chi ha perso di più durante i mesi della crisi. Restiamo al fianco degli esercizi commerciali che subiranno danni economici come abbiamo fatto finora, e come continueremo a fare finché sarà necessario. Per garantire un sostegno alle attività economiche maggiormente interessate dalle misure restrittive interveniamo, grazie a un meccanismo definito a tempo di record con la Ragioneria dello Stato, l’Agenzia delle Entrate e il Mise con una nuova tranche di contributi a fondo perduto automatici per complessivi 645 milioni di euro, di cui 455 milioni già nel 2020. Il contributo è pari al 100% di quanto ricevuto con il decreto Rilancio ed è destinato ad attività di ristorazione, bar, gelaterie e pasticcerie. Per renderne quanto più possibile veloce l’erogazione, verrà accreditato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato corrisposto il precedente ristoro. Nelle festività di fine anno dobbiamo fare tutto il possibile per evitare una terza ondata che provocherebbe ulteriore dolore e perdite di vite. Con coraggio e responsabilità ,salvaguardare la salute degli italiani è e resta la priorità di questo Governo. Con questo chiaro obiettivo, il Consiglio dei Ministri ha varato nuove regole più restrittive per contenere i contagi durante questi giorni di festa. Ovviamente, siamo consapevoli degli ulteriori sacrifici che i cittadini dovranno affrontare proprio in quelle giornate che sono per antonomasia le feste dell’unione familiare. A chi trascorrerà questi momenti lontano dai propri affetti va la mia personale solidarietà e quella del Governo”.
Ristori per bar e ristoranti, la cui introduzione è stata però rivendicata dalla ministra per le Politiche Agricole ,in quota Italia Viva, Bellanova: “Dopo la nostra sollecitazione, è stata accolta in Consiglio dei Ministri la proposta di stanziare subito ristori per i bar e ristoranti che devono chiudere per effetto delle nuove misure del Governo”, rinviando così alle frizioni interne alla Maggioranza, scaturite dalla struttura proposta dal Premier Conte per la realizzazione del Piano di riforme e per la gestione del Recovery Fund, i fondi (209 miliardi, tra prestiti e contributi a fondo perduto) in arrivo dalla UE, ovvero la task force di manager e tecnici e la cabina di regia a tre con i Ministri Gualtieri (Economia) e Patuanelli (Svliluppo Economico), che non ha convinto Matteo Renzi e il suo partito, innescando la verifica di Governo e la richiesta di ritirare tale struttura, pena le dimissioni delle ministre Bonetti (Pari Opportunità e Famiglia) e Bellanova(Politiche Agricole) e del sottosegretario agli Esteri Scalfarotto e, quindi, l’apertura della crisi.
A tal proposito, il segretario del Pd Zingaretti, plaudendo al Dl Natale con la stretta sulle festività, da lui stesso invocato in qualità di Presidente della Regione Lazio, ha esortato a un “cambio di passo” e a velocizzare l’approvazione della bozza del Recovery Plan (il Piano di ripresa e resilienza) per accedere al Recovery fund, mentre il Vicesegretario dem Orlando, ai microfoni di Rai News24, questa mattina, ha affermato: “No, non siamo assolutamente per andare oltre questa formula di Governo e crediamo che se cade la strada sono le urne, noi ,con la destra, governi non ne vogliamo fare, sarebbe paradossale riportare Salvini al governo direttamente o indirettamente”.
Poi, il monito nei confronti di Renzi: “Anche le semplici esibizioni di muscoli possono causare un effetto valanga che poi non si controlla, tutte le volte che siamo andati a votare si pensava che le urne potessero essere una minaccia e basta. Quanto alla sorte del Governo, temo che l’incidente ci possa essere, dobbiamo abbassare i toni e darci dei tempi certi anche perché non possiamo andare avanti con le lettere e con gli incontri rinviati. I problemi ci sono e vanno affrontati ma bisogna abbassare i toni che possano compromettere l’occasione del Recovery. Serve un lavoro di guida politica e più che di programmi parlerei di crono programma, cosa fare e con quale ordine. Il Pd ha posto delle questioni, l’accumularsi di dossier non è un fatto positivo. Il problema non è Conte ma individuare un metodo, serve metodo, strutture e priorità e non credo neanche che serva neutralità per decidere come usare i fondi del Recovery” .
Monito all’unità, invece, e a mettere in campo “idee certe” per il Recovery Plan, è giunto dal ministro degli Esteri, in quota pentastellata, Di Maio.
Critiche, le Opposizioni di Centrodestra, che, sottolineando l’incertezza e la confusione delle misure introdotte, e il mancato coinvolgimento del Parlamento, hanno chiesto ristori adeguati e immediati.
Sul tavolo del Governo, però, anche un’altra questione,quella del rientro in aula , in presenza, per gli studenti delle scuole superiori. Stamane, infatti, riunione di coordinamento tra i Ministri Boccia(Affari Regionali), De Micheli (Infrastrutture e Trasporti), Azzolina(Istruzione) e Lamorgese(Interni) e i rappresentanti delle Regioni. Tra i nodi da sciogliere, l’incremento dei fondi per il potenziamento dei trasporti , la corsia preferenziale presso le Asl per il tracciamento dei contagi e lo scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita. Al vaglio, anche la possibilità di effettuare turni pomeridiani e il prolungamento dell’anno scolastico al 30 giugno.
Intanto, prosegue l’esame presso la quinta Commissione (Bilancio) della Camera della Manovra, che dovrebbe giungere entro lunedì in Aula, e che dovrà essere approvata e convertita in legge entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio,che limiterebbe il budget di spesa.
Tra le novità introdotte tramite gli emendamenti presentati da Maggioranza e Opposizioni: la proroga di un anno del bonus auto per l’acquisto di veicoli green (con l’aggiunta di un incentivo semestrale i per mezzi euro 6), le misure per sostenere il settore turistico,come l’esenzione della prima rata Imu 2021 per alberghi, villaggi turistici e discoteche, il rinvio della sugar tax dal 1 luglio 2021 al 1 gennaio 2022, la Cig per le Partite Iva e per gli autonomi della gestione separata Inps,il fondo di quasi 1 miliardo per la decontribuzione, lo stop all’Iva sui vaccini anti-Covid, il “kit digitalizzazione” ,per consentire a chi vive in famiglie con un reddito Isee sotto i 20 mila euro ,di avere a disposizione per un anno un telefono cellulare “in comodato d’uso” connesso ad Internet, con incluso l’abbonamento a due “organi di stampa” e l’app Io (ma il beneficiario sarà solo uno dei componenti del nucleo familiare), l’Iva agevolata al 10% per il cibo da asporto, lo stanziamento di 50 milioni nel 2021 alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità, il prolungamento dei congedi per i papà da 7 a 10 giorni , il fondo da 50 milioni per sostenere la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura delle mamme al rientro dal parto, l’introduzione di voucher di 500 euro al mese per le lavoratrici madri destinato all’acquisto di servizi di baby sitting e per le spese per i nidi e uno sgravio contributivo del 100% per le assunzioni, in sostituzione di una lavoratrice in congedo per maternità, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, l’aumento graduale fino al 40% in tre anni, dal 2021 al 2023, dell’accisa sul tabacco riscaldato, lo stop per due mesi ai versamenti di ritenute, Iva, tasse e contributi per federazioni enti e società sportive professionistiche e dilettantistiche, la proroga alla fine di febbraio della possibilità per i “lavoratori fragili” di restare in smart working, lo stanziamento di 100 milioni per il fondo destinato alla riduzione degli affitti residenziali nei comuni ad “alta tensione abitativa” , il fondo da 500 milioni di euro per il 2021 a favore del settore aereo per compensare i danni subiti dai gestori aeroportuali (a cui andranno 450 milioni) e dei prestatori di servizi di assistenza a terra (50 milioni), il rifinanziamento per 145 milioni del fondo rotativo del Mediocredito centrale per il sostegno alle imprese dedicate all’export e per la promozione del turismo dall’estero, il fondo da 100 milioni per fra fronte ai danni causati dalle alluvioni del 2019 e 2020, la riduzione di almeno il 70% in 3 anni dell’uso della carta negli uffici pubblici.
Continua, invece, tra le forze di Maggioranza e il ministro dell’Economia Gualtieri, la trattativa riguardante la proroga fino a tutto il 2022 del Superbonus al 110% per l’edilizia, che il M5S avrebbe voluto fosse finanziato fino al 2023, incassando però la risposta negativa del titolare e dei tecnici del Ministero del Tesoro, per via della mancanza di coperture.
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