-Crisi di Governo, il Premier Conte, ottenuta la fiducia alla Camera e in Senato sulle Comunicazioni, con Maggioranza assoluta (321 voti) e con Maggioranza relativa (156 voti), ha tenuto nella mattinata un vertice in videoconferenza con i capigruppo e con i leader delle forze di Governo per discutere dell’allargamento della Maggioranza alle forze moderate, liberali e socialiste, in modo da rafforzare l’Esecutivo e rilanciare il “patto di legislatura” e per fare il punto sulla gestione sanitaria ed economica della pandemia. Tra i provvedimenti più urgenti: il Dl Ristori e la definizione del Recovery Plan. Inoltre, nel pomeriggio, Conte è salito al Colle per un confronto con il Presidente della Repubblica sul da farsi. Sul fronte dei lavori parlamentari , previsto il voto in Senato (dove la risoluzione di Maggioranza è passata con 291 sì) e alla Camera sullo scostamento di Bilancio da 32 miliardi per finanziare il quinto Dl Ristori con aiuti per le categorie più colpite dalle restrizioni anti-Covid19. A tal proposito, il ministro dell’Economia Gualtieri ha tenuto un’Audizione informale presso la Commissione Bilancio congiunta di Camera e Senato. Critiche, le Opposizioni di Centrodestra che chiedono un incontro con il Presidente Mattarella per sostenere le ragioni del ritorno alle urne, vista la debolezza dell’Esecutivo. Dalla UE, poi ulteriore sollecitazione del Presidente del Europarlamento Sassoli a concentrarsi sul Recovery Plan da inviare entro febbraio. Intanto, il Copasir ha chiesto vengano auditi il Premier Conte, il capoufficio stampa di Palazzo Chigi Casalino e il segretario generale della Presidenza del Consiglio Dott. Chieppa, il ministro degli Esteri Di Maio e il senatore e leader di Italia Viva Renzi.
-Confcommercio, consumi di dicembre ancora in calo (11%), rispetto allo stesso mese del 2019. In calo, anche il Pil di gennaio (0,8%).
di Federica Marengo mercoledì 20 gennaio 2021

Al termine di una lunga giornata, scandita dalle Comunicazioni del Premier Conte e dal dibattito in Aula, alternato alla replica del Presidente del Consiglio, anche il Senato ha accordato la fiducia al Governo giallo-rosso, seppure con una Maggioranza relativa :156 voti, rispetto alla Maggioranza assoluta pari a 161 voti, comunque non obbligatori da raggiungere, grazie alla validazione di due voti espressi da due senatori inizialmente non conteggiati perché dati fuori tempo, provenienti, oltre che dall’asse delle forze politiche dell’Esecutivo, Pd, M5S e LeU, e dal Maie-Italia23, Movimento degli italiani all’estero, da singoli senatori e senatrici del Gruppo Misto: De Falco, Di Marzio e Ciampolillo (ex 5Stelle), Lonardo (ex Forza Italia), Ruotolo e Cerno (ex Pd), e dal senatore Nencini, fuoriuscito da Italia Viva e al vertice del partito socialista e che, nell’estate del 2018 prestò il simbolo ai renziani per costituire il gruppo parlamentare necessario ad entrare nel Governo giallo-rosso, dopo la scissione di questi ultimi dai dem, dai 2 senatori di Forza Italia Maria Rosaria Rossi e Causin (ex Pd e Scelta Civica) e dai tre senatori a vita Liliana Segre, Elena Cattaneo e Mario Monti. Contrarie, le Opposizioni di Centrodestra, ma anche Azione e +Europa. Astenuti, i senatori di Italia Viva.
Il Governo Conte bis, dunque, incassa il doppio sì di Camera (a Montecitorio ha però riportato la Maggioranza assoluta, con 321 voti) e Senato alla fiducia e come da Costituzione può dunque andare avanti a governare, sebbene però esca dalla verifica in Parlamento indebolito dal punto di vista politico, prospettiva non rosea per un Esecutivo chiamato ad affrontare sfide importanti come le modifiche e la chiusura del Recovery Plan, da inviare in UE entro febbraio, e la gestione della pandemia con il piano vaccinale e i provvedimenti economici per supportare le categorie più colpite dalle misure restrittive anti contagio, come lo scostamento di Bilancio da 32 miliardi, il quinto Dl Ristori e la riforma degli ammortizzatori sociali per evitare la sequela di licenziamenti che potrebbero scattare a partire dallo stop al blocco dei licenziamenti previsto per il 31 marzo, cui aggiungere le riforme istituzionali, come quella della legge elettorale in senso proporzionale e del titolo V°, inerente le competenze e i rapporti Stato-Regioni.
Quindi, per attuare tale programma, è necessario rafforzare la Maggioranza, allargandola alle forze europeiste, liberali e socialiste, cui il Premier ha fatto appello nel suo discorso a Montecitorio e a Palazzo Madama per chiedere la fiducia e che ha richiamato in causa, ancora una volta, nel suo Tweet successivo alla proclamazione della fiducia.
Proprio l’allargamento della Maggioranza, insieme ai temi legati alla gestione sanitaria ed economica della pandemia, è stato l’argomento al centro del vertice tenutosi in videoconferenza a Palazzo Chigi questa mattina tra il Presidente Conte, i capigruppo e i leader della Maggioranza, cui è seguita alle 18:00 la salita al Colle del Premier per un confronto interlocutorio con il Presidente della Repubblica Mattarella sul da farsi (il rimpasto e un Governo Conte bis bis, con rilancio dell’azione di Governo, pare l’ipotesi più accreditata dagli analisti politici, rispetto alle dimissioni e alla nascita di un Conte Ter), anche alla luce delle sollecitazioni del Capo dello Stato a risolvere in tempi relativamente celeri la crisi con una soluzione che assicuri stabilità al Governo necessaria per affrontare l’uscita dalla pandemia e la sfida del rilancio del Paese, legato alla presentazione del Recovery Plan, il piano di riforme e investimenti per accedere alle finanze (209 miliardi, tra prestiti ed erogazioni a fondo perduto, per l’Italia) messe in campo dalla UE, che dopo le sollecitazioni del Commissario agli Affari Economici Gentiloni e del Vicepresidente della Commissione Europea con delega all’Economia, Dombrovskis, è tornata ad esortare l’Italia a non perdere l’occasione dei fondi,mediante il Presidente del Parlamento UE, Sassoli, che, stamane, in conferenza stampa congiunta con la Presidente della Commissione UE,Von der Leyen e il Presidente di turno del Consiglio UE,il portoghese Costa, ha dichiarato: “La fiducia è fiducia, abbiamo la certezza che il Governo italiano risponderà con stabilità e responsabilità agli impegni che la crisi che richiede. In questo momento credo che tutti gli sforzi debbano essere concentrati sui piani di ripresa, quello italiano è particolarmente impegnativo perché ha una mole di risorse da impiegare. Credo che questa responsabilità il Governo Conte l’abbia assunta e nel rapporto con la Commissione stia facendo del suo meglio perché il piano di ripresa italiano coincida con gli sforzi che l’Europa deve sostenere”,
Sulla necessità di rafforzare l’Esecutivo, si è espresso il dem Bettini, che a La Stampa, ha dichiarato : “Bisogna verificare rapidamente se c’è un processo di allargamento della Maggioranza alla terza gamba liberale e moderata e altrimenti andare al voto appena si abbassano i contagi. Era importante prendere la fiducia, si tratta di un sufficiente punto di partenza. Bisogna tenere botta ed evitare di fare ‘sciopero’ davanti alle emergenze del Paese. Dobbiamo affrontarle e verificare rapidamente se c’e’ un processo di allargamento a quella ‘terza gamba’ liberale e moderata della quale ho parlato sin da agosto. Se tutto questo non accade, una volta passata la buriana e abbassati i contagi, andiamo al voto. Non ci sono alternative A questo punto dobbiamo fare un discorso franco: nelle prossime settimane non ci possiamo sottrarre davanti ad emergenze che incombono e che prive di una continuità di governo sarebbero enormemente aggravate per i cittadini: pandemia, vaccini, nuovi ammortizzatori sociali, Recovery da irrobustire con una consultazione con le parti sociali prima dell’approvazione definitiva entro la fine di febbraio. Noi dobbiamo affrontare tre emergenze, continuare a fronteggiare al meglio la pandemia; fare in modo che assieme al piano, che funziona, ci siano anche i vaccini; dobbiamo approntare assolutamente una riforma degli ammortizzatori sociali, perché rischiamo di avere disoccupati disperati. Io credo possa materializzarsi in modo sincero e serio quella ‘terza gamba’ della coalizione con un nucleo di persone che sinora non hanno avuto l’intenzione di manifestarsi davanti all’incertezza sulla fiducia. Un nucleo che sia pronto ad essere parte del governo perché crede in una prospettiva politica liberale, riformista, moderata che tenga conto in modo rigoroso della discriminante europeista”.
Poi, alla domanda sull’ipotesi della costituzione di un partito guidato da Conte ha risposto: “Io credo che questo partito, Conte non lo farà. Perché in quel caso diventa parte delle parti, si perde la sua figura di raccordo, il suo essere punto di riferimento. Serve un’area che sappia raccogliere l’elettorato di area liberale e sappia superare le loro divisioni. In quell’area Renzi, Calenda, Bonino vogliono stare tutti per conto loro. Dicono di appartenere ad un’area riformista e liberale, che io credo che debba e possa essere guidata da una classe dirigente credibile e che stia dentro il campo democratico sulla grande discriminante europeista indicata con forza da Conte”.
Dichiarazioni, quelle di Bettini, riecheggiate dal capodelegazione e ministro per i Beni Culturali e il Turismo, in quota dem, Franceschini, che, in un colloquio con La Repubblica, ha spiegato: “Una crisi sarebbe stata un salto nel buio per l’Italia. Dopo il voto del Senato c’è un Governo che ha preso la fiducia e ora è nella pienezza dei poteri. E sappiamo quanto serva questo nel mezzo di una pandemia. L’obiettivo ora, è allargare la maggioranza a tutti i moderati che stanno con grande disagio in una alleanza a guida Salvini e Meloni, per sostenere una linea europeista e approvare una legge proporzionale che liberi il Paese da alleanze forzate. Approveremo subito lo scostamento, i nuovi ristori e manderemo entro febbraio il Recovery plan in Europa, E’ chiaro che quello di oggi non è un punto di arrivo, ma di partenza, su cui costruire una prospettiva politica. Anche se avessimo 161 voti al Senato sarebbe un traguardo simbolico, ma la sostanza non cambierebbe. Un Governo è forte se può contare su almeno 170 senatori. Ora quindi dobbiamo lavorare per rafforzarlo. Le maggioranze e i governi durano se hanno una prospettiva, una missione, un disegno politico, altrimenti sono solo alleanze temporanee con poco futuro. Oggi, si tratta di fare di necessità virtù come quando, grazie a un patto tra avversari politici per evitare il voto e la vittoria dei sovranisti, nacque questo Governo. Da quel momento, abbiamo cercato di darci una prospettiva. E’ innegabile l’evoluzione dei 5Stelle verso una cultura di Governo, al punto che la nostra ora può diventare una alleanza strategica per andare insieme alle elezioni. Oggi, abbiamo una nuova opportunità per fare di necessità virtù. In modo trasparente e senza scambi di poltrone, alcuni hanno deciso di sostenere il Governo e altri, pur non votando la fiducia, hanno detto ‘per ora’, mostrando interesse per un nuovo spazio politico. Penso a diversi moderati di Centrodestra, dall’Udc a Forza Italia alla componente di Romani e Quagliariello. In tutta Europa i leader del Ppe non capiscono questa anomalia, che vede solo in Italia le forze che aderiscono alla loro famiglia politica alleate dei sovranisti antieuropei. Abbiamo offerto, e l’offerta resta in campo, di allargare la maggioranza a tutti i moderati che stanno con grande disagio in una alleanza a guida Salvini e Meloni, per sostenere una linea europeista e approvare una legge proporzionale che liberi il Paese da alleanze forzate”.
Da qui, l’appello a Forza Italia: “Per Forza Italia è una occasione: in quel partito c’è una contraddizione che prima o poi esploderà Se non la coglieranno i vertici lo faranno altri al suo interno. Credo, anzi so, che ci sono molti forzisti interessati. Per quanto riguarda la nascita di un partito di Conte, non è un tema all’ordine del giorno, molto dipenderà dalla legge elettorale con cui si andrà a votare .Su Italia Viva, anche ieri, ascoltando Renzi, non ho capito su cosa ha aperto la crisi. E se non sai su cosa si è rotto, non sai su cosa ricomporre. Credo non ci siano le condizioni per chiudere la crisi come una parentesi e ricominciare daccapo, con quel logoramento quotidiano dentro la Maggioranza che ne ostacola l’azione”.
Soddisfazione ,quindi, per l’esito della fiducia è stata espressa dai partiti della Maggioranza, con il segretario del Pd, Zingaretti che , chiudendo all’ipotesi di un reingresso di Italia Viva in Maggioranza, ma non a un dialogo con i parlamentari renziani, ha sottolineato come sia stato evitato “il salto nel buio della crisi”, mentre il ministro degli Esteri ,in quota pentastellata, Di Maio, ha rilanciato l’appello ai “volenterosi”, ai “moderati” e agli “europeisti”.
Sulla stessa linea, anche LeU.
Da Renzi e da Italia Viva, invece, che si ritiene “l’ago della bilancia”, è giunta un’apertura al dialogo, nel quadro di un Esecutivo ritenuto “debole senza Maggioranza piena”, e una proposta rispetto a tre opzioni di Governo, esposte dal deputato Nobili, in un’intervista a Il Foglio: “Un nuovo Governo con l’attuale Maggioranza, una “Maggioranza Ursula” o un Esecutivo ampio, esteso a tutte le forze disposte ad aiutare l’Italia, anche a Salvini”.
Critiche, invece, nei confronti dell’Esecutivo, le Opposizioni di Centrodestra che, riunitesi nel pomeriggio per fare il punto, hanno evidenziato la debolezza del Governo con una Maggioranza risicata, rilanciando la richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica Mattarella per sostenere il ritorno alle urne.
Intanto, mentre il Governo lavora al proprio rafforzamento, sono proseguiti i lavori parlamentari con la discussione e la votazione al Senato (dove la risoluzione di Maggioranza sul provvedimento è passata con 291 sì) e alla Camera sullo scostamento di Bilancio (il via libera è stato già annunciato sia Italia Viva che dalle Opposizioni di Centrodestra, così come al quinto Dl Ristori), preceduta dall’Audizione in Commissione Bilancio congiunta, di Camera e Senato, del ministro dell’Economia, Gualtieri ,che ha chiarito: “Il confronto aprile su aprile ci ha consentito di essere rapidi, probabilmente i più rapidi in assoluto con i ristori ma in qualche caso può avere prodotto una ingiustizia. Per questo, serve un intervento perequativo con una valutazione ex post che possa prendere un intero anno per vedere numeri alla mano come ripianare gli eventuali limiti e situazioni di penalizzazioni. Sono favorevole a superare il criterio dei codici Ateco. L’ancoraggio alle perdite di aprile è stato infatti uno dei limiti del meccanismo dei ristori costruito in tutta fretta a fine anno. Il via libera del parlamento alla richiesta di scostamento avanzata dall’esecutivo è la condizione preliminare per approvare l’ennesimo provvedimento sui ristori, il quinto della serie. Lo scorso anno, ha ricordato il ministro, complessivamente sono state varate misure pari a circa il 6,6% del Pil, 108 miliardi, a cui si aggiungono 300 miliardi di crediti oggetto di moratoria e 150 miliardi di prestiti garantiti. Si tratta di uno degli interventi più rilevanti d’Europa paragonabile solo a quello messo in campo dalla Germania. Nelle intenzioni del Governo questo è l’ultimo scostamento di bilancio che chiediamo al Parlamento di autorizzare per contrastare la pandemia. Auspico vi sarà la convergenza di tutte le forze politiche” sul nuovo scostamento la cui richiesta è al voto del Parlamento. Il settore delle imprese, considerando anche gli interventi fiscali, ha beneficiato di interventi per oltre 48 miliardi, al lavoro e al sociale sono stati destinati circa 35 miliardi, agli enti territoriali sono stati destinati oltre 12 miliardi, la sanità ha ricevuto maggiori risorse per oltre 8 miliardi, i servizi pubblici e sociali sono stati potenziati con ulteriori 4,5 miliardi. La proiezione del Dpb stimava il deficit al 7% del Pil, ma nell’ipotesi che l’ammontare dello scostamento sia pienamente utilizzato salirebbe all’8,8%, al netto di eventuali revisioni della crescita», che sarà aggiornata con il Def di aprile, ed esistono rischi al ribasso, tuttavia essa potrà non risultare di molto inferiore alla Nadef, se le misure della Manovra e del Recovery plan daranno la spinta attesa. Grazie allo scostamento di bilancio proseguiremo e completeremo gli interventi di sostegno già approvati e riconosciuti finora ai settori più colpiti dalla pandemia, che riteniamo debbano proseguire per tutto il tempo necessario. Tra le misure del prossimo decreto, la proroga della Cig per le imprese in difficoltà, le risorse per trasporti e sanità la rimodulazione dell’attività della riscossione. E’ prevista la rimodulazione dell’attività di riscossione necessaria per evitare che la ripresa produca assembramenti eccessivi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate e diluirne l’impatto. Si tratta di interventi che avranno tutti natura temporanea e mirata e saranno coerenti con una politica di bilancio improntata a sostenibilità e responsabilità fiscale, mantenendo il profilo di riduzione del deficit e del debito delineati nella Nadef”.
Recovery Plan e Recovery Fund che assumono ancora più importanza alla luce dei dati economici negativi riportati da Confcommercio sui consumi di dicembre, ancora in calo dell’11% rispetto allo stesso mese del 2019 , anche se in ripresa rispetto al -16% di novembre, ed una previsione del Pil di gennaio 2021 ,rispetto al 2019 che segna -10,7% e -0,8% rispetto a dicembre, a causa dell’inasprimento delle misure nel periodo delle festività natalizie.
Dati, riguardo i quali, il Presidente di Confcommercio, Sangalli ha commentato : “Il 2021 inizia più in salita del previsto: ancora emergenza Covid, dati sui consumi in calo e Pil in forte riduzione. Difficile immaginare il rimbalzo previsto dal Governo nei prossimi mesi”.
Una serie di questioni da chiarire sono poi state sollevate dal Copasir , il Comitato parlamentare per la sicurezza, guidato dal Presidente leghista Volpi che ha chiesto riferiscano in Audizione il Premier Conte e il ministro degli Esteri Di Maio sulla vicenda dei pescatori di Mazara del Vallo rapiti in Libia e liberati poco prima di Natale, il capufficio stampa di Palazzo Chigi, Casalino e il segretario generale della Presidenza del Consiglio Dott. Chieppa, sul presunto hackeraggio del sito della Presidenza del Consiglio,sul cui account Facebook ,dedicato al Presidente Conte, è comparso una “Story” anti Renzi, il senatore , leader di Italia Viva ,Renzi per eventuali nuove notizie relative alla vicenda riguardante la visita nel 2019 del Procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr e il Direttore generale del Dis , il Prefetto Vecchione, in riferimento alle già smentite, notizie di interessamento da parte di componenti del Comparto intelligence, alle attività parlamentari riguardanti la tenuta del Governo.
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