-Covid19, prevista per domani, con ogni probabilità, la cabina di regia Governo-Comitato Tecnico Scientifico su anticipazione delle riaperture ed estensione del coprifuoco. Il sottosegretario alla Salute Sileri: “Con 30 milioni di vaccinati, niente mascherina all’aperto. Sarà sensato metterla solo in caso di assembramenti”. Al centro del dibattito politico, però, anche l’immigrazione, dopo i numerosi sbarchi di migranti susseguitisi nelle scorse ore a Lampedusa, con i partiti della Maggioranza che chiedono al Premier Draghi di far sentire la propria voce in Europa sulla redistribuzione dei migranti negli altri Paesi membri ,mentre dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, la Presidente Meloni torna a chiedere il blocco navale nel Mediterraneo. Contatti tra la ministra dell’Interno, Lamorgese e il Presidente del Consiglio, in vista di un vertice con i ministri della Difesa e degli Esteri. All’interno dei partiti, invece, fermento per le Amministrative di ottobre: sfumata la candidatura a sindaco della Capitale di Zingaretti, l’ex ministro dell’Economia Gualtieri, ha sciolto la riserva annunciando la partecipazione alle Primarie del 20 giugno. Possibile alleanza di Pd e M5S invece a Napoli per sostenere l’ex ministro dell’Università e della Ricerca Manfredi.
-Recovery Plan, il Vicepresidente della Commissione UE, Dombrovskis all’Europarlamento: “Primi fondi erogati a luglio, la seconda tranche a fine anno, ma dipenderà dal rispetto dei target”. Gentiloni: “Soddisfatto dai Piani, poche debolezze”. Avviato, nel pomeriggio di oggi, dalla Guardasigilli Cartabia il confronto con i capigruppo della Commissione Giustizia della Camera sulla riforma legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha come primo punto all’ordine del giorno la riforma del processo penale, cui seguirà la riforma del processo civile e del Consiglio Superiore della Magistratura.
-OCSE, a marzo, disoccupazione giovanile al top in Italia dopo la Spagna. In crescita anche la disoccupazione femminile, nonostante il blocco dei licenziamenti. Il ministro del Lavoro Orlando: “A luglio, le norme per la riforma degli ammortizzatori sociali”.
di Federica Marengo lunedì 10 maggio 2021
Dovrebbe tenersi domani, la cabina di regia politica Governo-Comitato Scientifico per decidere, sulla base dei dati relativi al contagio e della campagna vaccinale, la riapertura anticipata al 17 maggio di alcune attività come i ristoranti e i bar al chiuso, prevista invece, come da ultimo Dl Covid, per il 1 giugno, la ripresa, con elaborazione di protocolli di sicurezza, di settori come quello dell’organizzazione di matrimoni e dello Sport (palestre al chiuso e piscine), oltre che dell’estensione del coprifuoco dalle 22:00 alle 24:00 (non dovrebbe dunque passare la linea del Centrodestra di Governo per l’abolizione) .
Proprio sull’ipotesi di un possibile allentamento delle misure restrittive si è espresso a Radio 24, all’insegna della cautela, il Sottosegretario alla Salute, Sileri, che ha sottolineato: “Sì a uno spostamento del coprifuoco, ma non alla sua abolizione. Fra le 23 e le 24, io direi mezzanotte, entro un paio di settimane e continuando a controllare i numeri. Aspetterei questa settimana per vedere venerdì la solita valutazione settimanale, ma poi tempo due settimane credo che possa essere spostato a mezzanotte. Ci sono sempre i rischi di ulteriori eventi di aggregazione. Andiamo per gradi, cerchiamo di non correre troppo, già spostarlo a mezzanotte credo che sia buono vediamo poi a giugno quello che accadrà, quando avremmo raggiunto 30 milioni di persone vaccinate con la prima dose,dopo tre settimane dal raggiungimento di queste 30 milioni, allora è chiaro che si potrà fare qualche ulteriore passo in avanti”.
Quindi, sull’uso della mascherina e sulla riapertura dei centri commerciali nel fine settimana, ha detto: “Togliersi la mascherina all’aperto?. Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio. I centri commerciali , non vedo perché non debbano riaprire nel breve termine. Così come si procede alle riaperture credo che con i numeri che abbiamo oggi, non tanto in termini di contagi, che secondo me tenderanno a salire nei prossimi giorni, aumentando la circolazione soprattutto per i soggetti più giovani, ma avendo protetto le fasce più deboli della popolazione con la vaccinazione, è chiaro che anche i centri commerciali, con regole da rispettare, devono riprendere le loro attività. Un centro commerciale nel quale hai termo scanner all’entrata e flussi contingentati, innanzitutto sono un filtro. Non vedo perché non debbano riaprire nel breve termine”.
Intanto, prosegue la campagna vaccinale, con l’avvio oggi delle somministrazioni alla fascia d’età 50-59 che ha già fatto registrate il pieno di prenotazioni in Lombardia, mentre in due Regioni, Lazio e Campania si è rilevato un rallentamento per via della mancanza di dosi.
Quindi, se il Presidente della Regione Campania De Luca ha annunciato ieri la chiusura fino a mercoledì di due centri di vaccinazione presso la Mostra d’Oltremare e l’aeroporto di Capodichino per la mancanza di 194 mila dosi, l’assessore alla Salute della Regione Lazio, D’Amato, ha reso noto che per la carenza di vaccini , sentito il Comitato Tecnico Scientifico, dal 17 maggio, il richiamo sarà effettuato dalla quinta settimana dalla prima dose, permettendo così l’inoculazione a più persone.
Assenza di dosi, dovuta anche ai tagli e ai ritardi nella distribuzione delle dosi da parte delle aziende farmaceutiche ,come Astrazeneca-Vaxzevria, sotto contratto della UE, riguardo alla quale, il Commissario interno europeo, con delega ai vaccini, Breton ha annunciato l’intenzione di non rinnovare il contratto con quest’ultima alla scadenza, ma che tutte le dosi acquistate verranno distribuite.
Un avvertimento al Governo, poi, è arrivato in giornata dal Presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta, che, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha dichiarato: “A partire dalla prossima settimana, l’indice Rt sui contagi di Covid-19 rischia di aumentare e ci potranno essere nuove zone arancioni, a meno che il Governo non ne modifichi i parametri. Oggi siamo in piena fase discendente della terza ondata, sicuramente per questa settimana avremo questa continuazione della fase discendente dall’altro lato, l’Iss ha segnalato un lieve incremento dell’indice Rt. Le Regioni dicono che bisogna modificare i parametri per il sistema a colori. Se ci devono essere delle modifiche devono essere fatte in tempi rapidi, altrimenti molte Regioni finiranno in zona arancione. Se il Governo dice che le riaperture sono irreversibili a questo deve corrispondere un cambiamento di questi parametri a partire dalla prossima settimana l’indice rischia di aumentare ancora, visto che vedremo gli effetti delle prime riaperture”.
Una richiesta, quella di rivedere i parametri che determinano il cambio di colore delle Regioni, sostituendo l’RT di contagio con l’Rt ospedaliero, ovvero in base ai posti letto occupati per Covid19, inoltrata anche dal Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Fedriga e di cui si discuterà mercoledì in un vertice con l’Esecutivo , cui parteciperanno i Ministri Gelmini (Affari Regionali) e Speranza (Salute). Per giovedì, invece, è previsto il Consiglio dei Ministri per varare il Dl Sostegni bis, con gli aiuti da 40 miliardi, finanziati con lo scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento, per imprese, lavoratori e famiglie.
Non solo pandemia però. Governo a lavoro infatti sul dossier immigrazione, dopo gli sbarchi di migranti nelle ultime ventiquattro ore a Lampedusa (sono oltre 2000 le persone presenti all’interno dell’hot spot dell’isola).
Al vaglio, dopo una telefonata tra il Premier Draghi e la ministra dell’Interno Lamorgese, una cabina di regia con il ministero della Difesa e con il ministero degli Esteri. Poi, la stessa titolare del Viminale si è confrontata sempre telefonicamente con il Commissario europeo per gli Affari Interni Ylva Johansson, chiedendo che “venga attivato per l’estate un meccanismo temporaneo di solidarietà tra gli Stati membri dell’UE, intenzionati ad aderire, e finalizzato al ricollocamento dei migranti salvati in operazioni di ricerca e soccorso in mare”, in attesa del nuovo Patto europeo per asilo e immigrazioni e della revisione degli accordi con Libia e Tunisia, i paesi da cui proviene il maggior numero dei migranti arrivati in queste ore. A tal riguardo, la ministra Lamorgese si recherà in Tunsia il 20 maggio, con un responsabile europeo.
Richiesta, a cui il Commissario UE agli Interni Johansson ha così replicato: “Ho parlato oggi con la ministra italiana Luciana Lamorgese e davanti a questa enorme quantità di persone che arrivano in pochissimo tempo c’è bisogno di solidarietà nei confronti dell’Italia e chiedo agli altri Stati membri di sostenere i ricollocamenti. So che è più difficile gestire i flussi migratori durante la pandemia, ma è possibile farlo ed è ora di mostrare solidarietà all’Italia. Non è ruolo della Commissione europea avere la guida delle operazioni di ricerca e salvataggio dei migranti, ma come parte del nuovo Patto sulla migrazione, ho messo in piedi un nuovo gruppo di coordinamento, che ha avuto la sua prima riunione alcune settimane fa e questo potrebbe essere un modo per coordinare meglio queste attività”,
Critiche nei confronti dell’Esecutivo e della linea politica seguita dalla ministra dell’Interno sono state espresse dal Centrodestra di Governo, con il segretario della Lega, Salvini, che ha dichiarato: “A Draghi porteremo il modello degli altri Paesi europei, visto che si parla giustamente di un governo europeista, come la Grecia, la Francia e Malta, 2.148 sbarchi in 24 ore non sono compatibili con un Paese che vuole ripartire. In nessun altro Paese ci sono i numeri,le dimensioni e i problemi che abbiamo in Italia. Così non si può andare avanti. Non do promozioni o bocciature. I numeri dicono che sono arrivati ieri,in una domenica di maggio, il doppio dei clandestini che sbarcarono in tutto il mese di maggio quando ero ministro. Con in più che c’è il Covid. Sicuramente così non si può andare avanti. Volere è potere. Io venerdì sono a Catania in un’aula di tribunale per rispondere di quello che ho fatto e ne vado fiero. Con Lamorgese ci siamo messaggiati ieri, però se si aspetta la solidarietà europea penso che andrà a finire come sui vaccini: il nulla – ha aggiunto -. Gli altri paesi non stanno aspettando l’Europa, ma stanno difendendo i loro territori per conto loro con pieno diritto. Il Presidente Draghi dice che noi meritiamo rispetto e anche sul fronte dell’immigrazione meritiamo rispetto. Non possiamo invitare i turisti da mezzo mondo su un’isola che ogni giorno vede migliaia di sbarchi. Non è serio”.
Più sfumata, invece, la posizione di Forza Italia, con il Vicepresidente del partito e Presidente del PPE Tajani che ha invitato la UE a fare di più per risolvere la questione dei ricollocamenti e il Premier Draghi a far sentire la voce dell’Italia.
Dal Centrosinistra, invece, il segretario del Pd, Letta, ha dichiarato su Rai Radio Uno: “Quello degli sbarchi è un grande problema che va gestito. Credo che la missione militare europea Irini di fronte alle acque libiche per lo stop al commercio delle armi debba essere trasformata: deve diventare la missione che consente di gestire il salvataggio in mare. L’Europa deve fare di tutto per far sì che queste regole vengano rispettate, come quelle di ricollocamento e gestione. Sono convinto che Draghi sia la persona giusta per fare questo perché in Europa è ascoltato”.
Dall’Opposizione, la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni ha ribadito, in un post su Facebook, la necessità di attuare il blocco navale nel Mediterraneo: “Il blocco navale che chiede Fratelli d’Italia è una missione militare europea, fatta in accordo con le autorità del Nord Africa, per impedire ai barconi di partire in direzione dell’Italia. E’ l’unica misura seria per contrastare il business dell’immigrazione clandestina e fermare una volta per tutte le morti in mare. Ma capisco sia un discorso troppo difficile da comprendere per i paladini dell’accoglienza a tutti i costi”.
Restando in consesso UE, stamane, in Audizione all’Europarlamento, presso le Commissioni Affari Economici e Bilancio, il Vicepresidente della Commissione Europea, Dombrovskis, parlando del Recovery Plan, ha spiegato: “Presenteremo le prime proposte di approvazione dei piani nazionali di Recovery al Consiglio nella seconda metà di giugno, e il Consiglio ha un mese per approvarle. Non posso giudicare in anticipo i piani, ma posso dire che abbiamo riscontrato un buon equilibrio tra riforme e investimenti, e buoni margini su clima e digitale.
Tre degli otto Stati membri che devono ancora ratificare la decisione sulle risorse proprie necessaria a sbloccare il Recovery Fund “lo faranno questa settimana. In ogni caso, invito tutti a procedere con la ratifica entro il primo giugno. Affinché la ripresa prenda slancio nella seconda metà dell’anno, è importante che le prime risorse del Recovery Fund siano disponibili quest’estate, la Commissione UE sarà pronta. Se tutto va secondo i piani, i primi pagamenti presumibilmente arriveranno a luglio, e la seconda tranche a fine anno, ma dipende dal raggiungimento dei target. La Commissione ha due mesi per approvare i piani, cerchiamo di essere pronti prima di fine giugno, poi bisogna vedere quanto sia rapido il Consiglio, ma si può accelerare, anche per accelerare l’esborso. Se tutto va come pianificato, a luglio si potrà avere il 13% di pre-finanziamento. È prematuro aprire un dibattito sull’opportunità di rendere permanente il Recovery, sappiamo che la struttura è temporanea, ma più successo avremo nella sua implementazione, più spazio ci sarà per una discussione su uno strumento permanente di natura simile”.
Parole, alle quali è seguito l’intervento del Commissario UE all’Economia, Gentiloni , che ha evidenziato: “Dal mio punto di vista la sfida maggiore che vedo è capire se quello che è scritto nei piani di Recovery nazionali si realizzerà davvero e nel cronoprogramma previsto. La mia opinione è che molto impegnativo per diversi Paesi, gli impegni presi nel piano sono molto importanti, la domanda è si concretizzerà quello che è scritto nel piano?. Abbiamo ricevuto la metà dei piani e in questi piani non ci sono grandi punti deboli, sono piuttosto soddisfatto del lavoro fatto in questi mesi dagli Stati membri e dalle istituzioni UE. Le cose principali a cui stiamo lavorando sui piani presentati sono le tempistiche, la gestione, gli obiettivi e le tappe intermedie”.
Legate agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia, anche le riforme della Pubblica Amministrazione, della Giustizia, del Fisco e della Concorrenza. Proprio oggi, ha preso il via il confronto tra la ministra della Giustizia Cartabia con i capigruppo della Commissione Giustizia sulla riforma della Giustizia, che rivedrà il processo penale, quello civile e il sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, a cominciare dal processo penale, cui seguiranno dopo l’approvazione della legge delega a giugno, la riforma del processo civile e del CSM. Obiettivo: ridurre i tempi dei processi, del 40% per il processo civile e del 25% per il penale.
Parola d’ordine per le controversie civili: la conciliazione, per non intasare i tribunali, l’arbitrato e la mediazione del Giudice . A tal fine sono state istituite dalla Guardasigilli tre Commissioni di lavoro affidate a giuristi, che contribuiranno alla stesura delle tre leggi delega da approvare entro la fine del 2021 per accedere ai fondi messi in campo dalla UE: 8 miliardi ripartiti in dieci anni.
Tema caldo, quello della riforma della Giustizia, che divide la Maggioranza, con il segretario del Carroccio che ha lanciato insieme con i Radicali un referendum su una serie di temi: dalla responsabilità civile dei Magistrati alla separazione delle carriere, passando per custodia cautelare, uso del Trojan, legge Severino, responsabilità professionale dei giudici e CSM e ruolo costituzionale di quest’ultimo, mentre il segretario dem Letta, ha annunciato a Radio Immagina la presentazione di una proposta del Pd: “In settimana il Pd presenterà il suo progetto sulla giustizia, serio, di impatto rapido e immediato. Non è propaganda come ha fatto Salvini con il referendum, che vuol dire buttare la palla in tribuna. Noi siamo per risposte immediate e concrete in un governo che, spero, abbia voglia e forza di andare a toccare quei temi e dare risposte, può essere importante e utile”, attirandosi però la replica piccata del partito Radicale: “È perlomeno paradossale che un partito come il Pd non abbia ancora un progetto serio di riforma della Giustizia. Ma la cosa più triste è che il Pd, un partito di sinistra, giusto?,consideri il restituire la parola ai cittadini un gettare la palla in tribuna”.
Pronta, dall’Opposizione, a presentare una sua proposta anche la leader di Fratelli d’Italia, come altrettanto pronto è il M5S a difendere la riforma Bonafede, specie per quel che riguarda la norma sull’abolizione della prescrizione.
Tensione che alimenta anche l’interno dei partiti, alle prese con la scelta dei candidati per le Amministrative di ottobre. Sfumata, in casa Pd, la candidatura a sindaco di Roma di Zingaretti, anche per non compromettere l’alleanza in Regione e alle politiche del 2023 con i pentastellati, che hanno ribadito il sostegno alla ricandidatura della sindaca uscente Raggi. Confermata quindi la discesa in campo dell’ex ministro dell’Economia Gualtieri, che ha sciolto la riserva sulla sua partecipazione alle Primarie del 20 giugno (la lista dei nomi sarà resa nota il 25 maggio)e che, in un ipotetico ballottaggio con la Raggi al secondo turno incasserebbe l’appoggio dei 5Stelle.
Accordo con il M5S trovato invece su Napoli dove le due formazioni dovrebbero sostenere l’ex ministro dell’Università Manfredi.
Quanto al centrodestra, riunione mercoledì tra i Salvini (Lega), Meloni (Fratelli d’Italia) e Tajani (Forza Italia) per trovare la quadra sui candidati, senza veti incrociati.
Cattive notizie, nel frattempo, sono arrivate dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che a marzo, rispetto a febbraio, ha rilevato per l’Italia una crescita della disoccupazione giovanile (dal 31,9% a 33%, dato che la rende seconda dietro la Spagna al 37,7%, in calo di oltre un punto dal 38,8% di febbraio) e di quella femminile (all’11,4% rispetto all’11,3% di febbraio, ), la più alta nei paesi Ocse dopo la Colombia (18,3% ma in calo dal 19% di febbraio) e la Spagna (17,4% dal 17,6% di febbraio). Percentuali che rendono sempre più necessaria la riforma degli ammortizzatori sociali, le cui norme, secondo quanto affermato dal ministro del Lavoro Orlando, dovrebbero essere approntate per luglio.
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