-Il Governo lavora all’approvazione (entro oggi) di un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di carattere sanitario valido per tutto il territorio nazionale, da domani e fino al periodo del 15 marzo/3 aprile, volto a contenere il contagio da Covid19, tra le misure: stop agli eventi pubblici, meeting, congressi e alle manifestazioni di qualunque tipo che comportino affollamento di persone e non garantiscano la distanza di sicurezza di almeno un 1 metro. Stop anche alle manifestazioni e alle competizioni sportive in luoghi pubblici e privati , che potranno essere disputate, compresi gli allenamenti, solo a porte chiuse. Possibile chiusura anche di Scuole e di Università. No a strette di mano, abbracci e baci e sì al mantenimento della distanza tra le persone di almeno 1m. Sì all’apertura di piscine e palestre,ma nel rispetto delle norme igieniche. Limitazioni delle uscite e delle frequentazioni di luoghi affollati per persone anziane e/o affette da patologie croniche con più malattie e affetti da immunodepressione congenita o acquisita. Divieto di permanenza nelle sale di attesa dei pronto soccorso per gli accompagnatori e parenti di degenti e di visite presso hospice e residenze sanitarie assistite e strutture per anziani autosufficienti e non. Predisposto intanto dall’Esecutivo, un piano per aumentare i posti di terapia intensiva negli Ospedali di tutto il territorio. Riunione, nel pomeriggio, del Premier Conte con i Presidenti delle Regioni e con le parti sociali.
-In arrivo, anche un Decreto con le misure economiche per fronteggiare le ripercussioni dell’emergenza contagio sul sistema produttivo del Paese. Possibile varo in Consiglio dei Ministri nella giornata di venerdì. Seguirà nella prossima settimana, confronto con la Commissione UE e con il Parlamento e votazione del testo da parte delle Camere, ma intanto, Confturismo lancia l’allarme : perdite nel settore per 7 miliardi.
-Firmato oggi, a Milano, il pre-accordo tra il gruppo ex Ilva di Taranto ed ArcelorMittal: ipotesi cambio del contratto e stop alla causa civile. Sindaco di Taranto e sindacati, bocciano l’intesa.
– L’agenzia di rating Standard &Poor’s taglia le stime di crescita dell’Eurozona e dell’talia per il 2020 , causa Covid19. Istat, Pil 2019 in calo dello 0,3%, nel IV trimestre, su base annua, in risalita a +0,1%
di Federica Marengo mercoledì 4 marzo 2020
Il Premier Conte, nella mattinata di oggi, ha presieduto una riunione a Palazzo Chigi con i Ministri per discutere di un nuovo Decreto di carattere sanitario che verrà approvato nelle prossime ore.
Infatti, vista l’emergenza contagi in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, la linea adottata dall’Esecutivo è stata quella di dare la priorità, rispetto al secondo Decreto contenete le misure economiche per sostenere imprese, lavoratori e famiglie , all’approvazione di un provvedimento volto a regolamentare a livello igienico-sanitario i comportamenti della popolazione e a porre limitazioni agli eventi e alle attività che si svolgono in pubblico, generando assembramenti di persone.
Secondo la bozza, circolante in queste ore, il decreto della Presidenza del Consiglio, conterrebbe nuove misure rispetto al Decreto varato il 23 febbraio scorso e modificato con i successivi del 28 febbraio e del 1 marzo (approvato sia dalla Camera che dal Senato) , e che entrerebbero in vigore da domani e fino a un periodo compreso fra il 15 marzo e il 3 aprile.
1)La chiusura delle Scuole di ogni ordine e grado e delle Università, da domani e fino al 15 marzo.
2)Stop ad eventi pubblici, a cinema e teatri e a manifestazioni di qualsiasi natura in luogo pubblico o privato e in luogo chiuso aperto al pubblico, che comportino affollamento di persone e che non garantiscano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.
3)Il rinvio di tutti i convegni , riunioni , meeting ,congressi ed eventi sociali per il personale sanitario e il personale che garantisce i servizi pubblici essenziali e di pubblica utilità.
3) Lo svolgimento di competizioni sportive solo a porte chiuse . Le manifestazioni sportive restano invece sospese nelle “zone rosse”. Previsto anche il divieto delle trasferte per i tifosi che risiedono nelle Regioni di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, e nelle Province di Pesaro, Urbino e Savona.
4) Stop ad abbracci e a strette di mano; raccomandato poi, il lavaggio frequente delle mani e il mantenimento nei contatti sociali di una distanza interpersonale di almeno 1 metro. Niente scambi di bottiglie, bicchieri in particolare durante le attività sportive; consigliato starnutire e/o tossire in un fazzoletto, evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
5)Piscine e palestre aperte ,ma rispetto delle norme igieniche e mantenendo le misure di precauzione nei contatti sociali con distanza di sicurezza di 1 metro.
6)Favorire le attività all’aperto : si tratta di una raccomandazione ai Comuni , agli enti territoriali, alle associazioni culturali e sportive ,affinché offrano attività ricreative individuali alternative che promuovano e favoriscano le attività all’aperto (senza assembramento) o presso il proprio domicilio.
7)Raccomandazione a tutte le persone anziane e/o affette da patologie croniche , con multi morbilità, nonché con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di limitare le uscite non strettamente necessarie ed evitare luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza/interpersonale di almeno 1 metro.
8)Divieto per accompagnatori dei pazienti di permanenza nelle sale di attesa dei Dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salvo specifica indicazione del personale sanitario del triage. Prevista anche la limitazione dell’accesso di parenti e visitatori a strutture quali hospice, residenze sanitarie assistite RSA e strutture residenziali per anziani autosufficienti e non , ai soli casi consentiti dalla direzione sanitaria della struttura , adottando le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezioni.
9)Possibile la designazione di una ulteriore zona rossa nel bergamasco.
Approntato, poi, dal Governo, e delineato in una circolare del Ministero della Salute, pubblicata il 1 marzo e rivolta alla Protezione civile, ai Ministeri, agli assessorati, alle federazioni degli ordini e alle istituzioni sanitarie, anche un piano per aumentare i posti di terapia intensiva sul territorio, che prevede : un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unità di pneumologia e malattie infettive, la rimodulazione locale delle attività ospedaliere , con la redistribuzione del personale sanitario per l’assistenza,con un percorso formativo rapido, qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici da impiegare nelle aree di terapia subintensiva ai quali si raccomanda l’utilizzo dei corsi di formazione FAD-Formazione a distanza disponibili presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Indicato poi l’uso delle strutture private accreditate per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche, mediante trasferimento e presa in carico di pazienti non affetti da Covid19. Inoltre, per garantire il trasporto dei pazienti critici, dovranno essere costituiti pool di anestesisti –rianimatori provenienti non solo dalla Regione interessata, ma anche da altre Regioni meno interessate. Bisognerà infine identificare anche una o più strutture-stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid19.
Nel pomeriggio, poi, il Presidente Conte ha riunito dapprima, i Presidenti di Regione (alcuni in videoconferenza) e i rappresentanti dei Comuni e delle Province, per discutere del Documento e , in seguito le parti sociali: rappresentanti di Imprese e datori di lavoro e i sindacati, questi ultimi, anche alla luce del secondo Decreto di carattere economico allo studio, riguardante l’intero Paese, che dovrebbe giungere in Consiglio dei Ministri nella giornata di venerdì ,per poi essere sottoposto all’attenzione di Bruxelles e al voto del Parlamento nella prossima settimana, e che stanzierebbe 3,6/4 miliardi, pari a uno sforamento del deficit dello 0,2% , (grazie alla flessibilità rispetto alle regole di Bilancio, concessa dalla Commissione UE, vista l’eccezionalità del caso) da investire in aiuti ai lavoratori, dipendenti e autonomi (ammortizzatori , Cassa Integrazione Ordinaria in deroga, fondi di solidarietà), alle famiglie (fondi per incentivi ai congedi parentali , baby sitter) e incentivi alle aziende (tagli dei crediti d’imposta) e ai settori che hanno maggiormente risentito dell’impatto dell’emergenza virus, come il Turismo, nonché il comparto sanitario.
Un terzo decreto poi, al varo nelle prossime settimane,sarà interamente dedicato al capitolo investimenti pubblici , infrastrutture e cantieristica.
E proprio dal settore del Turismo, mediante le associazioni di categoria Confturismo e Confcommercio, è giunto l’allarme : previsti, infatti, nel prossimo trimestre 1 marzo-31 maggio,31,625 milioni di turisti in meno in Italia, pari a una perdita di oltre 7 miliardi, mentre l’agenzia di rating Standard&Poor’s, ha preannunciato un dimezzamento delle stime di crescita per il 2020, causa Covid19, sia per l’Eurozona (0,5%) che per l’Italia (dove la contrazione del Pil attesa sarà “particolarmente pronunciata”), prospettando una ripresa “fragile” nel secondo trimestre e un imminente taglio dei tassi da parte della BCE.
Dato negativo, stavolta dell’Istituto Nazionale di Statistica, poi, proprio quello riguardante il Pil italiano , che nel quarto trimestre del 2019 è sceso allo 0,3% rispetto al terzo trimestre , salendo invece dello 0,1% su base annua. Si tratta del calo più forte dal primo trimestre del 2013.
Il 2019, quindi, lascia un’eredità negativa al 2020 in termini di Pil. La variazione del Prodotto Interno Lordo per quest’anno, infatti, è pari a -0,2%: è il dato che si otterrebbe ,se in tutti i trimestri dell’anno si registrasse una crescita congiunturale nulla.
Notizie positive invece, sul fronte della vertenza industriale ex Ilva di Taranto-ArcelorMittal. Sembra infatti che sia stato raggiunto un pre-accordo, avendo la multinazionale franco-indiana affermato la volontà di restare in Italia e di mantenere i livelli di produzione pattuiti.
Tuttavia, ha specificato il Governo, il presupposto del nuovo contratto dovrà essere la revoca da parte di Mittal del proposito di recesso dal contratto e la conseguente rinuncia all’azione civile intentata nel novembre scorso presso il Tribunale di Milano. Perché ciò avvenga ,però ,dovranno essere sciolti ancora alcuni nodi come:il ripristino chiesto dalla società dello scudo penale, eliminato dal Governo, mediante decreto, la partecipazione dello Stato, da formalizzare entro il 30 novembre ,e che dovrebbe prevedere l’ingresso di Invitalia o Cassa Depositi e Prestiti nella nuova società Green Co che dovrà guidare l’azienda ex Ilva sul percorso di decarbonizzazione. Qualora, però, l’intesa in merito non dovesse essere raggiunta, ArcelorMittal potrà recedere dal contratto, versando 500 milioni di euro.
Ultima questione da risolvere: quella dei possibili esuberi, su cui c’è un accordo per utilizzare la Cassa Integrazione Ordinaria per i 4 anni in cui si realizzeranno gli investimenti, ma sarà necessario il via libera dei sindacati, finora rimasti fuori dalla trattativa e che si sono detti, per niente soddisfatti dell’esito del negoziato, essendo un’incognita sia il piano per tutelare la salute di lavoratori e abitanti della città sia quello occupazionale.
Insoddisfatto, anche il sindaco di Taranto, che finora ha emanato alcune ordinanze per fermare l’accordo tra le parti ,minacciando , in caso di un mancato controllo sulle emissioni venefiche da parte dell’ex Ilva e di ArcelorMittal, la chiusura dell’impianto centrale di fusione.
Appuntamento dunque rinviato al 6 marzo, per l’udienza presso il Tribunale di Milano, per dibattere del ricorso presentato dai commissari dell’ex Ilva contro ArcelorMittal, intenzionata a rescindere il contratto di affitto del sito. Ancora qualche giorno , quindi, per trovare un’intesa con l’Esecutivo, parti sociali e cittadinanza, sul nuovo piano industriale.
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