-Covid19, superata per via della variante Omicron, la soglia di 1milione di contagi, il Governo è al lavoro su una nuova stretta in virtù della quale, nel prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per mercoledì 5 gennaio, potrebbe essere varata l’estensione del Super Green Pass a nuove categorie di lavoratori, se non a tutti i lavoratori dell’ambito pubblico e privato o l’obbligo vaccinale per gli over 18. Altro nodo al centro del vertice di Governo, la modifica delle modalità di quarantena per le scuole proposta dalle Regioni: Maggioranza divisa sulla Didattica a distanza per gli studenti non vaccinati, con Lega, parte del Pd e M5S contrari, in quanto sarebbe una misura “discriminatoria”e il Presidente della Regione Campania De Luca ha chiesto di rinviare l’apertura degli istituti di 20-30 giorni. Prevista per domani, una riunione del ministro dell’Istruzione Bianchi con i sindacati. Intanto, mentre la Fondazione Gimbe ha lanciato l’allarme: “Con Omicron si rischiano 2 milioni di positivi e ospedali pieni. Ridurre i rapporti sociali e reintrodurre lo smart working per la Pubblica Amministrazione”, riecheggiata dal virologo Galli: “Contagi aumenteranno, picco entro il mese di gennaio”, la struttura commissariale, fissato l’obiettivo di 15 milioni di somministrazioni per il mese di gennaio, ha raggiunto con le associazioni di categoria delle Farmacie un accordo sul prezzo delle mascherine FFP2, calmierato a 75 centesimi.
-In attesa della lettera del Presidente della Camera Fico, con cui convocherà al voto in seduta comune il Parlamento, i partiti sono alle prese con la dialettica sui candidati per la corsa al Colle, sebbene non manchino anche tensioni interne, come nell’area di centrosinistra. Nel frattempo, i dati positivi del fatturato delle PMI, confermano le previsioni per il Pil e la ripresa.
di Federica Marengo 3 gennaio 2022

Il Presidente della Fondazione Gimbe Cartabellotta non ha dubbi: con Omicron avremo 2 milioni di positivi, cui non corrisponde un incremento dei ricoveri, ma vi è comunque il rischio di intasare gli ospedali. Pertanto, bisognerebbe ridurre le occasioni di contatto sociale e reintrodurre lo smart working. Questa, la sintesi del suo intervento ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel quale ha spiegato: “Tutte le misure messe in campo finora dal Governo sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus, serve più smart working per contribuire a rallentare la circolazione. Abbiamo una quantità enorme di casi, mai vista tanto che molti hanno definito la Omicron come il virus più contagioso della storia e i numeri che stiamo vedendo la dicono chiaro in questo senso. Abbiamo in media mobile circa 100mila casi al giorno. E avere 100mila persone positive al giorno significa che 1100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Sicuramente è dovuto all’aumento delle dosi booster e ci auguriamo anche alla minore virulenza della variante Omicron. Se la congestione degli ospedali è meno veloce, però comunque l’impatto c’è e con questo tasso di crescita rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi e se anche il tasso dei ricoveri fosse l’1% avremmo 20mila persone in ospedale. Bisogna dunque provare ad abbassare la circolazione del virus. In primis, bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working. La scuola rappresenta un bacino di contagi. E’ chiaro che non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, possiamo modificare quanto vogliamo le modalità di screening e quarantena, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni. Se decidiamo di tenere aperte le scuole ,bisognerà chiudere qualcos’altro”.
Un allarme, quello sulla crescita dei contagi, condiviso anche dal Primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, Galli, che, nella trasmissione di Rai Tre Agorà, ha dichiarato: “Mi auguro che il picco di questa ondata sia entro la fine di gennaio, ma da come sta salendo il numero dei contagi, non si riescono a fare previsioni certe. In questi giorni , fatalmente ricominceremo ad avere un numero importante di tamponi, ma indipendentemente da questo, la diffusione è un dato di fatto e possiamo solo prevedere che aumenti ancora. Realisticamente mi aspetto una crescita per diversi giorni e questo credo imponga molta prudenza. Una fetta di popolazione che ha già avuto il Covid si è reinfettata a causa della variante Omicron e quindi questa sembra bucare l’immunità dei guariti. Con altre varianti questo avveniva raramente, ovvero: su 100 casi di positività, solo 2 o 3 erano una reinfezione, mentre ora i numeri sono più alti. Io sono contrario alla lettura diffusa che questa sia una variante meno grave e che se ci si infetta in molti ci sarà un effetto analogo alla vaccinazione, perché il virus corre velocemente e, dato che ci si può reinfettare, questo continuerà a circolare rischiando di mutareulteriormente. Dove questo porti non lo so ,se portasse al raffreddore andrebbe benone, ma il discorso di immunità di gregge non regge: basti pensare a quanto accaduto in Brasile, dove la grande diffusione dello scorso anno portò alla nascita di una nuova variante”.
Intanto, mentre nella scorsa settimana è stata superata la soglia di 1 milione di contagi, e la Società di Pediatria ha avvertito che 1 caso su 4 ha riguardato nell’ultima settimana under 20 e, che in un mese i ricoverati tra gli under 19 sono aumentati di quasi 800, rilevando una crescita dell’incidenza nelle fasce 6-11 e 16-19, rispettivamente poco vaccinate e ancora in attesa del booster , la Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha reso noto che sono 13 mila gli operatori sanitari positivi, anche se gli ospedali reggono e l’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari ha fatto sapere che in 9 Regioni e Province Autonome è aumentato il tasso dei ricoveri in terapia intensiva (la Basilicata segna un +2% ,attestandosi al 3%, l’Emilia Romagna con +1% raggiunge il 15%, la Liguria con +1% al 21% le Marche con +1% al 20%, la provincia autonoma di Trento che registra un +2% ,raggiungendo il 24%, la Sardegna con +1% all’8%, la Sicilia +1%, al 13%, la Toscana +1% /al 15% e il Veneto con +1% , al 19% e che 14 sono le Regioni ormai sopra la soglia critica fissata al 10%.) e che 14 sono ormai sopra la soglia del 10% (Abruzzo al 12%, Sicilia al 13%, Lombardia al 14%, Calabria, Toscana ed Emilia Romagna al 15% , Friuli Venezia Giulia e Lazio al 16%, Provincia di Bolzano e Piemonte al 17%, Veneto al 19%, Marche al 20%, Liguria al 21% e provincia di Trento al 24%).
Da ciò, essendo già 11 le Regioni passate dalla zona bianca a quella gialla: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria (che rischia il passaggio in zona arancione dal 10 gennaio), Abruzzo, Calabria e le Province Autonome di Trento e Bolzano, cui si sono aggiunte oggi Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia, in quanto hanno superato i parametri dell’incidenza di casi per ogni 100 mila abitanti e dei ricoveri in terapia intensiva e in area medica, il Governo, come confermato dal Sottosegretario alla Salute Costa, è al lavoro per imprimere una ulteriore stretta, con l’estensione del Super Green Pass, il Certificato Verde Digitale, rilasciato soltanto a chi sia vaccinato o guarito, all’ambito del lavoro. Ancora da decidere se sarà esteso a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato o solo ad altre categorie come trasporto e nettezza urbana, dopo medici, operatori sanitari e delle RSA, insegnanti e Forze dell’Ordine. Al vaglio dell’Esecutivo anche l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per gli over 18 (sebbene la volontà del Premier Draghi sarebbe quella di trovare una sintesi nella Maggioranza, divisa sul tema, tra Pd, LeU, Italia Viva Forza Italia a favore,e Lega e M5S, contrari, ed evitare la rottura).
La decisione sarà presa nel corso del Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi il 5 gennaio, insieme con la valutazione sulla proposta delle Regioni di modificare la quarantena per le Scuole, oltre che per le Superiori, anche per le Elementari e la Prima Media, ovvero, in caso di due positivi in una classe procedere all’autosorveglianza per cinque giorni per gli studenti vaccinati o guariti negli ultimi tre mesi , più un tampone dopo dieci giorni e la quarantena di dieci giorni con conseguente Didattica a Distanza per i non vaccinati. Con tre contagiati, invece, a decidere le misure da attuare, come la sospensione delle attività in presenza, sarebbero le Asl. Nelle scuole dell’Infanzia, resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti e il tampone alla fine del periodo di isolamento ,in caso di un solo contagiato.
Una proposta, quella delle Regioni, Presidente del Veneto Zaia in testa, che però non è piaciuta all’interno della Maggioranza a Lega, parte del Pd e M5S, che , tramite i Sottosegretari all’Istruzione Rossano Sasso e Barbara Floridia, hanno espresso la propria perplessità per una misura ritenuta “discriminatoria”, seguiti dall’Associazione Nazionale Presidi e dai sindacati che domani incontreranno il ministro dell’Istruzione Bianchi, sebbene dall’Esecutivo abbiano già chiarito che non vi sarà alcun slittamento di venti-trenta giorni nella ripresa delle lezioni in presenza dopo le festività natalizie, come richiesto dal Presidente della Regione Campania De Luca, per “ raffreddare il picco di contagio” e per ampliare la vaccinazione per le fasce più colpite fra i 5 e gli 11 anni e 0-16 anni, in maniera da riaprire gli istituti in sicurezza.
Critica in merito, così come sull’estensione del Super Green Pass e sull’obbligo vaccinale, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, che ha chiesto all’Esecutivo di intervenire introducendo sistemi di areazione nelle scuole, indicati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sanificazione e potenziamento del Trasporto pubblico.
In ultimo, buone notizie riguardo al prezzo delle mascherine Ffp2, che, in base all’ultimo decreto sono obbligatorie nei teatri, al cinema, negli stadi e nei palazzetti dello sport al chiuso e all’aperto, sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e pubblici locali e regionali e in caso di isolamento e quarantena. Trovato, infatti, l’accordo tra la struttura commissariale (che ha fissato l’obiettivo di 15 milioni di somministrazioni per il mese di gennaio) e le associazioni di categoria delle Farmacie per un prezzo calmierato di 0,75 centesimi l’una, mentre si lavora all’intesa anche con il comparto della piccola e grande distribuzione.
Una misura, quella dell’estensione del Super Green Pass al lavoro, sostenuta anche dal mondo produttivo, in queste ore da Confindustria Veneto e dalla Cisl (anche se Cgil, Cisl e Uil preferirebbe l’obbligo vaccinale) necessaria anche per evitare chiusure o blocchi dei servizi che inciderebbe sulla ripresa economica in atto, certificata ancora una volta dall’indice Pmi manifatturiero , che nel mese di dicembre si è attestato su un valore positivo di 62 punti, a fronte del record storico registratosi a novembre di 62,8 punti. Si tratta , quindi, del diciottesimo mese consecutivo di miglioramento dello stato di salute del settore, cui corrisponde un aumento notevole del livello occupazionale, mentre l’indice Pmi dell’Eurozona è sceso a 58 punti rispetto ai 58,4 di novembre.
UE, alle prese con la discussione tra i capi di Stato e di Governo sulla bozza presentata dalla Commissione Europea per basare il sistema energetico UE entro il 2050 su fonti rinnovabili e sostenibili, nella quale ha incluso il gas e il nucleare, incassando la contrarietà di Germania, Austria e Spagna, per cui il nucleare sarebbe pericoloso e produrrebbe scorie difficili da smaltire, mentre la Francia si è detta a favore, in quanto il nucleare garantirebbe autonomia e limiterebbe le importazioni di gas da altri Paesi.
Restando in tema economico, dal 1° gennaio è possibile inoltrare domanda all’Inps per l’assegno universale per le famiglie per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino alla maggiore età e , a determinate condizioni (studio, tirocinio e servizio civile), fino a 21 anni e, in caso di figli con disabilità senza limiti anagrafici.
Da marzo, infatti, l’assegno unico andrà a sostituire detrazioni ed assegni familiari che non verranno più erogati in busta paga mensilmente. Così come non saranno più percepiti singolarmente l’assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori, il premio alla nascita ed il bonus bebè.
Sarà l’Inps a liquidare direttamente tramite bonifico, gli importi dovuti a ciascun nucleo familiare. Per ogni figlio minore saranno riconosciuti da 50 a 175 euro mensili, con maggiorazioni in caso disabilità, famiglie con più di due figli, madri con meno di 21 anni o genitori entrambi lavoratori dipendenti. Verranno inoltre riconosciuti degli importi, seppure in misura ridotta, per i figli da 19 a 21 anni.
Per stabilire l’importo a cui si avrà diritto, prima di inviare la domanda di Assegno Unico, sarà necessario compilare la dichiarazione Isee con i redditi relativi all’anno 2020.. Qualora non si facesse in tempo, si può recuperare fino al 30 giugno, data ultima entro la quale l’Inps riconoscerà anche gli importi arretrati a partire da marzo.
Se invece si decidesse di non presentare l’Isee, si potrà comunque richiedere l’assegno: l’Inps, in quel caso, riconoscerà l’importo mensile più basso pari a 50 euro per figlio.
Inizio di anno amaro, invece, sul fronte delle vertenze industriali con i 1322 lavoratori della compagnia aerea sardo-qatariota Air Italy che , a 48 ore dalla scadenza della cassa integrazione, che non è stata prorogata, hanno ricevuto le prime lettere di licenziamento collettivo. La comunicazione , anticipata via mail ad alcuni dei lavoratori , ricorda che il 23 settembre 2021 l’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per lo stop delle attività e che si è conclusa. Il licenziamento ha effetto immediato con il pagamento dell’indennità sostitutiva del preavviso.
Tutto ciò, mentre i partiti sono alle prese con il dibattito sulla elezione del nuovo Capo dello Stato (una riunione del centrodestra è prevista nei prossimi giorni, così come questo pomeriggio si sono riuniti e torneranno a riunirsi domani senatori e deputati pentastellati,e il 13 gennaio i dem), alla luce del diniego del Presidente della Repubblica Mattarella a un mandato bis, con l’iter che prenderà il via domani quando il Presidente della Camera Fico invierà la lettera per la prima convocazione del Parlamento per il voto in seduta comune. Se tra i candidati, si fa il nome del Presidente di Forza Italia, Berlusconi, che scioglierà breve le riserve, e dell’attuale Premier Draghi (che sarebbe sostenuto dal Pd), dal mondo intellettuale e culturale femminile è arrivato l’appello ai grandi elettori e al Parlamento ad eleggere una donna (ricorrente, il nome della ministra della Giustizia Cartabia, ma anche della Presidente del Senato Casellati).
Non mancano poi, tensioni interne ai partiti, come nel Pd, dove ha innescato polemiche l’annuncio da parte di D’Alema della volontà di abbandonare Articolo 1 per rientrare tra i dem ormai “guariti dal renzismo”, affermazione cui ha così replicato il segretario Letta: “Il Pd da quando è nato 14 anni fa , è l’unica grande casa dei democratici e progressisti italiani. Sono orgoglioso di esserne il segretario pro tempore e di portare avanti questa storia nell’interesse. Nessuna malattia e quindi nessuna guarigione. Solo passione e impegno”.
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