-Ultimo giorno di Consiglio Europeo, sul tavolo: le relazioni con l’Africa e l’Unione africana e la gestione della pandemia da Covid19. Decisa dai 27 capi di Stato e di Governo, il confronto settimanale o periodico dei dati sanitari per un coordinamento tra i Paesi UE. Allo studio, anche una mappa del rischio per uniformare le misure anti Covid19 negli Stati dell’Unione.
-Conferenza Stato-Regioni, all’indomani dell’ordinanza del Presidente della Regione Campania, De Luca con cui , alla luce dell’aumento esponenziale dei contagi verificatosi negli ultimi giorni, ha disposto tra le altre misure la chiusura delle scuole e delle Università e la didattica a distanza. Al vaglio del Governo, per l’intero territorio nazionale, misure più stringenti come il coprifuoco per locali, bar e ristoranti dalle 21:00 , l’alternanza della didattica in presenza con quella a distanza per le ultime classi della scuola Superiore, il rafforzamento dello smart working e la differenziazione degli orari di ingresso e uscita dalle scuole e dagli uffici pubblici. Il no alla chiusura delle scuole della ministra dell’Istruzione Azzolina e del Premier Conte: “Atto gravissimo. Non un buon segnale per il Paese”.
-Scontro Governo-Sindacati sullo stop alla proroga del blocco dei licenziamenti a prtire da gennaio, annunciato dal ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli. Visco (Bankitalia): “Ritorno ai livelli di crescita pre-Covid tra due anni. Pil del terzo trimestre meglio del previsto”.
di Federica Marengo venerdì 16 ottobre 2020
Nel primo giorno del Consiglio Europeo, iniziato ieri a Bruxelles, a tenere banco, oltre al tema clima-cambiamenti climatici e riduzione delle emissioni di Co2 al 55% entro il 2030,sottoscritta solo da 11 Paesi, era stata la questione della Brexit, con i 27 capi di Stato e di Governo attestatisi sulla linea della ricerca di un accordo “equo” con il Regno Unito sull’uscita dall’Unione, e non di un’intesa ad ogni costo e l’immediata replica del Primo Ministro inglese Jhonson che ha esortato l’Unione Europea a presentarsi al negoziato con una nuova proposta o, in caso contrario, a prepararsi a un’uscita senza accordo della Gran Bretagna.
Stamane, invece,i lavori dei leader europei si sono concentrati sulle relazioni con l’Africa e l’Unione africana, con i rappresentanti della quale vi sarà un incontro “strategico” il 9 dicembre prossimo, e sulla gestione dell’emergenza sanitaria della pandemia da Covid19, argomento già al centro della cena svoltasi nella serata di ieri tra i Capi di Stato e di Governo,al termine della quale si è deciso di tenere videoconferenze con cadenza settimanale o periodica, volte ad attuare un coordinamento e una strategia comune su terapie, vaccini , sistemi sanitari e misure restrittive, e di creare una “mappa del rischio” nei vari Stati per uniformare le misure di contenimento del virus.
Sullo sfondo poi, le trattative per un’intesa tra Parlamento Europeo e Consiglio Europeo sul Bilancio pluriennale (2021-2027) ,legato all’erogazione delle risorse del Recovery Fund, pilastro del piano di riforme del Next Generation EU, in merito al quale, come riferito dal ministro per gli Affari Europei ,Amendola, l’Italia ha già avviato un’interlocuzione con la Commissione Europea, riguardo alla quale la cancelliera Merkel ha precisato: “L’intesa con il Parlamento UE sul bilancio ancora non c’è, ricordo che l’accordo tra i 27 è stato raggiunto dopo 4 giorni e 4 notti, ha richiesto un lungo negoziato, certo si può ancora lavorare per tenere meglio conto degli auspici del Parlamento. Quanto è sul tavolo per il quadro finanziario Ue 2021-2027 non può essere modificato sostanzialmente e un’intesa con gli eurodeputati va trovata ai margini,che sono alquanto ristretti”.
Infine, su sollecitazione di Grecia e Cipro, i leader dei Paesi UE si sono confrontati sulla Turchia e sulle provocazioni da parte di quest’ultima nelle acque del Mediterraneo orientale delle ultime settimane, rinviando la discussione a un vertice da convocare a dicembre, con l’intento di evitare sanzioni a Istanbul.
Intanto, a Roma, in mattinata, si è svolta la Conferenza Stato-Regioni, dopo il rinvio di ieri, dovuto alla scomparsa improvvisa della Presidente della Regione Calabria Santelli. Oggetto di dibattito tra il ministro per gli Affari Regionali Boccia, il Presidente delle Regioni Bonaccini, il Presidente dell’Anci, Decaro, l’introduzione di ulteriori misure restrittive , alla luce dell’aumento esponenziale di contagi registratosi nelle ultime ore in alcune Regioni: Lombardia, Campania Piemonte, Valle d’Aosta e Lazio, che ha determinato la decisione da parte del Presidente della Regione Campania De Luca di emanare un’ordinanza con misure di contenimento del virus ,quali la chiusura degli asili nido, delle scuole Primarie e Secondarie e delle Università (per quanto riguarda queste ultime, fatta eccezione che per le matricole) e l’introduzione della didattica a distanza fino al 30 ottobre , nonché lo stop alle attività che non hanno posti a sedere e lavorano per asporto, alla movida, alle feste, comprese quelle legate alle cerimonie cui non partecipano solo conviventi, e agli assembramenti davanti ai locali in orari notturni. Nuove misure, inoltre, sono attese nei prossimi giorni, come il coprifuoco per locali fissato alle 22:00 nel fine settimana di Halloween.
Contrari alla decisione del Presidente della Regione Campania, De Luca, che ha suscitato la protesta di genitori e conducenti di scuolabus, quest’ultimi rimasti senza lavoro, la ministra Azzolina, che, affermato di non avere poteri per disporre la riapertura o la chiusura delle scuole, ha definito la scelta di quest’ultimo: “Gavissima, sbagliata e inopportuna,” essendo i plessi scolastici luoghi con minor numero di contagi , riecheggiata dal Premier Conte, che ha dichiarato: “Dico semplicemente, e ne ho parlato con De Luca, che chiudere di blocco tutte le scuole è una soluzione che sembra a portata di mano, molto facile, ma anche dal punto di vista dei segnali che diamo, non è il miglior segnale che stiamo dando”.
Scettico, anche il sindaco di Napoli, De Magistris, che , ai microfoni di Radio24, ha sottolineato: “Siamo all’inizio di un’escalation che porterà al lockdown, magari non quello di massa come il primo, ma a quello stiamo arrivando. Per ora De Luca ha chiusole scuole fino al 30 ottobre, ma non le riaprirà. Si arriverà fino a Natale. Che dubbio c’è: con questi numeri e vista l’incapacità a tenerli sotto controllo. Il tema vero non sono né il trasporto né la scuola, ma è la sanità pubblica. Non possiamo chiudere immediatamente le scuole con una decisione presa in due ore e consegnare generazioni intere a una catastrofe educativa e pedagogica. Si deve intervenire sullo scaglionamento degli orari, sull’alternanza tra didattica a distanza e in presenza, con chiusure e quarantene dove ci sono focolai”.
Misure più restrittive sono state decise,poi, al termine di due vertici, uno con i sindaci dei capoluoghi di Provincia e i capigruppo dei partiti rappresentati in Consiglio Regionale e l’altro con il Comitato Tecnico Scientifico, dal Presidente della Regione Lombardia, Fontana, che , superati i mille contagi al giorno, ha disposto: lo stop agli sport di contatto a livello non solo amatoriale, ma anche dilettantistico ( senza sospendere, però, gli allenamenti), la didattica a distanza parziale , solo per i Licei e per l’Università, ad eccezione di matricole e specializzandi ,alternata quindi alle lezioni in presenza,ma con orari differenziati di ingresso, in modo da decongestionare i mezzi di trasporto, il potenziamento dello smart working, il probabile divieto di consumo di bevande sul suolo pubblico e lo stop alla ristorazione oltre le 21:00 e il ridimensionamento di sale bingo e sale giochi. Prevista anche la richiesta al Governo di risorse compensative per le attività che subiranno ripercussioni da tali decisioni.
Una situazione, dunque, quella a livello regionale, che ha indotto il capodelegazione del PD Franceschini a chiedere al Premier un vertice di Maggioranza, che si terrà in serata, a Palazzo Chigi, per introdurre ulteriori misure restrittive su tutto il territorio nazionale, come l’introduzione del coprifuoco, ovvero la chiusura di locali e ristoranti alle 22:00, e discutere della Manovra 2021 .
Prevista, nella mattinata di domani, invece, una riunione di coordinamento della Protezione civile con il ministro della Salute Speranza, il ministro per gli Affari Regionali Boccia, le Regioni e il Commissario Straordinario all’emergenza Arcuri.
Tuttavia, mentre il ministro della Salute Speranza, ha chiarito: “Nessuna decisione è stata assunta in questo momento. Leggo un’abbondanza di indiscrezioni, ma noi siamo qui e analizziamo tutti i dati, ci confrontiamo con le Regioni. Non inseguiamo le indiscrezioni. C’è un problema serio, non dobbiamo nasconderlo , ma ci sono istituzioni,scienziati che stanno lavorando. Facciamo le cose per bene. Tra febbraio, marzo e aprile, l’Italia ha dimostrato di essere un grande Paese. L’Italia non il Governo. Dobbiamo ripartire da là abbiamo le forze e le energie per farlo. Dobbiamo di nuovo avere la forza di piegare questa curva che preoccupa. La chiave per vincere e piegare il virus “è la collaborazione istituzionale. Dobbiamo lavorare insieme ora dopo ora, noi questo faremo. Lo faremo con l’esperienza maturata in queste settimane e con un Sistema sanitario nazionale che è più forte. Abbiamo piegato la curva a marzo anche perché c’è stata una profonda sintonia tra le nostre scelte e il sentire comune delle persone. Penso che le condizioni ci siano . Noi abbiamo costruito un decreto, che consente alle Regioni dove necessario di fare misure più restrittive. Mentre, qualora si volessero fare misure meno restrittive, c’è bisogno di condivisione con il ministero della Salute. Tanti territori in queste ore hanno fatto delle scelte, nella città di Genova il presidente Toti ha fatto un intervento puntuale su un’area, anche Zingaretti nella provincia di Latina, ieri ha fatto disposizioni il Presidente De Luca. Dobbiamo lavorare il più possibile insieme. La situazione, anche a livello europeo, è seria e non va sottovalutata, è seria sul piano europeo: la Francia ieri ha fatto 30mila casi, il Belgio che ha circa 10-11 milioni di abitanti ha fatto 10mila casi nella giornata di ieri. La Gran Bretagna ha fatto 20mila casi. La Germania, che è stato un Paese tra quelli che ha retto meglio l’onda, ieri ha superato 7.300 casi in 24 ore. C’è una situazione seria. Rispetto a questa noi lavoriamo per costruire risposte adeguate”, la sottosegretaria alla Salute Zampa ha escluso la chiusura generalizzata: “In questo momento, nessuno di noi sta pensando al lockdown del Paese, dobbiamo fare in modo che questo non avvenga, e questo si può fare agendo sui comportamenti, meglio rinunciare ad una cena o andare a trovare gli amici. Ce la possiamo fare, quello che conta adesso è il numero dei tamponi, che oggi sono molti di più rispetto a marzo, prendere in carico presto i pazienti e tracciare i contatti. La chiusura delle scuole deve essere l”ultima ratio per il Paese, mentre si può agire sugli orari . Sinceramente, penso che possa essere un’ipotesi quando le altre strade sono state percorse, un Paese non può decidere di chiudere per prime le scuole, che sono fondamentali anche per la salute dei ragazzi. Vanno fatte scelte sugli orari, perché bisogna agire sui trasporti. Nelle grandi città il problema dei trasporti esiste, lavoriamo sugli orari di lavoro e della scuola, sui turni”.
Duro, il ministro per gli Affari Regionali Boccia, che ,pur riconoscendo la legittimità delle misure restrittive attuate dai Presidenti di Regione, ha invitato alla collaborazione e alla condivisione con il Governo su temi come la scuola e il lavoro, sottolineando: “Su scuola e lavoro ci sono già protocolli condivisi che stanno funzionando bene ma se, in questo caso, il presidente della Regione Campania ha deciso di emanare una sua ordinanza si assume la responsabilità degli effetti. Noi siamo sempre stati al fianco di tutte le Regioni con materiali, ventilatori e risorse. Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola. In questi mesi sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque, così come confermato da Arcuri: il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reale dalle Regioni. La Campania prima del Covid aveva 335 posti letto di terapia intensiva. Il Governo attraverso il commissario Arcuri ha inviato 231 ventilatori per le terapie intensive e 167 per le sub intensive. Oggi risultano attivati 433 posti, devono essere 566″, mentre il Commissario Straordinario all’emergenza, Arcuri, ha rilevato: “In questi mesi , alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive,1.429 per le sub intensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179 e ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive. Chiederei alle regioni di attivarle. Abbiamo altri 1.500 ventilatori disponibili, ma prima di distribuirli vorremmo vedere attivati i 1.600 posti letto di terapia intensiva per cui abbiamo già inviato i ventilatori”.
Se , però, dalla Maggioranza, e in particolare dall’ex capo politico del M5S e ministro degli Esteri Di Maio, è giunto l’invito alla collaborazione, rivolto alle Opposizioni, il Centrodestra ha aspramente criticato sia la gestione della pandemia da parte del Governo che le politiche economiche messe in campo, accusando l’Esecutivo, di essere “privo di autorevolezza” e di “non voler dialogare con le Opposizioni”.
A fare da corollario, all’emergenza sanitaria, quella economica, con il segretario della Uil Bombardieri , che, intervenuto all’indomani dell’annuncio da parte del ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli, dello stop al blocco dei licenziamenti a partire da gennaio, sopperito da incentivi alle imprese a non licenziare, come: proroga della Cassa integrazione , sgravi fiscali e decontribuzioni sulle assunzioni, esortando il Governo a prorogare il blocco fino alla fine dell’emergenza, ha avvertito: “Se qualcuno vuole infiammare il Paese ci sta riuscendo. La politica e il Governo devono rispondere a questa domanda: ‘volete accendere uno scontro sociale nel Paese?. Se qualcuno vuole infiammare
il Paese ci sta , quindi mi permetterei di consigliare a Patuanelli di riflettere a lungo prima di rispondere sul blocco dei licenziamenti, sul fatto che centinaia di migliaia di persone, le più deboli in questo Paese, rischiano di rimanere per strada”.
Altro monito, poi, a spendere al meglio le risorse del Recovery Fund, non appena saranno erogate, per non accrescere ulteriormente il debito pubblico (ad agosto, è stato registrato un nuovo aumento pari a 18,3 miliardi rispetto a luglio) ,che peserebbe sui giovani e sulle future generazioni, è arrivato poi dall’assemblea romana di Confindustria giovani.
Ottimista, invece, Bankitalia, che nel suo Bollettino economico ha previsto per il terzo trimestre un balzo del Pil del 12%, superiore alle stime, grazie al traino dell’industria, poiché, il ritorno alla crescita è stato verosimilmente più sostenuto rispetto a quanto prefigurato a luglio. Tuttavia, ha rilevato Palazzo Koch, “restano più incerte le prospettive dei servizi, in ripresa anche per effetto del buon andamento dei flussi turistici domestici ma ancora su livelli di attività molto contenuti”. Inoltre, “l’incertezza della crisi Covid pesa sulle famiglie italiane, determinando una discesa dei consumi nel secondo trimestre (e una ripresa seppure parziale nel terzo) assieme a un forte aumento del tasso di risparmio. Una crescita che ha risentito inizialmente degli ostacoli agli acquisti di beni e servizi conseguenti alla chiusura di attività non essenziali, poi in misura crescente di motivi di ordine precauzionale, connessi con il persistente peggioramento delle aspettative di disoccupazione”.
Da ciò , secondo il Governatore di Via Nazionale, Visco, che ha premesso la difficoltà di realizzare previsioni, ci vorranno almeno “un paio di anni perché l’economia ritorni ai livelli pre-Covid, auspicando che il Paese usi bene le risorse del Recovery Fund,investendo in quei problemi strutturali più volte segnalati”.
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