-Consiglio Europeo su Recovery Fund e Bilancio pluriennale dell’Unione(2021-2027). Il Premier Conte: “La risposta sia adeguata”. La cancelliera Merkel: “Accordo difficile. Tutti scendano a compromessi”. Rutte (Olanda): “Possibilità di accordo entro domenica meno del 50%”. Il Presidente dell’Europarlamento, Sassoli: “No rinvii, serve accordo”. Tra i nodi principali da dirimere: gli sconti sulle contribuzioni nazionali al bilancio europeo dei Paesi più ricchi , tra cui la stessa Olanda, la riduzione dei finanziamenti per la parte riguardante i sussidi a fondo perduto (500 miliardi) e le garanzie sulle riforme da parte dei Paesi che vi fanno ricorso, chiesti dai Paesi “frugali o rigoristi”.
-Il ministro dell’Economia Gualtieri al lavoro sulla riforma del Fisco: taglio dell’Irpef, lotta all’evasione e all’elusione fiscale tramite mezzi tecnologici e digitali, sostegno alla genitorialità con l’assegno unico, razionalizzazione delle detrazioni e riordino dei sussidi ambientalmente dannosi. Sul Mes-Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati: “Mai escluso l’uso del credito”.
-Confcommercio, il Rapporto di giugno: consumi ancora a -15,2%, ripresa sarà difficile.
di Federica Marengo venerdì 17 luglio 2020
Si è aperta stamane a Bruxelles, in presenza, dopo cinque mesi di lavori a distanza, la due giorni del Consiglio Europeo dedicato al Recovery Fund o Next Generation EU , il piano di finanziamenti per i Paesi più colpiti dalla crisi scaturita dalla pandemia, e il bilancio pluriennale (2021-2027) dell’Unione.
A prendere per primo la parola, il Presidente del Parlamento UE,Sassoli, che ha richiamato tutti e 27 i capi di Stato e di Governo alla responsabilità visto “il momento storico dell’Europa”,dove “occorre mettere in campo misure per sostenere la ripresa dei Paesi e proteggere i cittadini”. Quindi, nella conferenza stampa successiva, ha avvertito: “Non possiamo permetterci di non avere un accordo in Consiglio, qualsiasi rinvio potrebbe portare ad altri rischi. Un’aria di tempesta finanziaria, che se non c’è un’Europa che decide, potrebbe abbattersi sulle nostre finanze pubbliche. La decisione che arriverà dal Consiglio andrà poi negoziata con il Parlamento Europeo, che considera il quadro finanziario pluriennale e il piano di ripresa un pacchetto unico e la divisione del piano non andrebbe bene al Parlamento, che ha autorità di bilancio sul quadro finanziario pluriennale. Il Parlamento appoggia la proposta dei 750 miliardi nel Recovery Fund anche nella ripartizione tra sovvenzioni e prestiti. Rinviare le decisioni sarebbe una sconfitta per tutti”.
Consapevole delle difficoltà di arrivare a un’intesa nelle prossime ore, il Presidente del Consiglio Europeo, Michel, che, arrivando al Consiglio, ha detto: “Anche se l’incontro odierno sarà complicato, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice, so che sarà difficile: non si tratta solo di soldi ,ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità”.
Ottimista , invece, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, che ha dichiarato: “Se facciamo la cosa giusta possiamo superare questa crisi in modo più forte. Tutti i pezzi necessari sono sul tavolo e la soluzione è possibile. La soluzione è quella che i cittadini dell’UE si aspettano da noi. E’ il nostro lavoro. Il rischio di una nuova ondata della pandemia rimane e tutto il mondo ci guarda: si chiede come l’Europa riuscirà a restare unita”, riecheggiata dal Commissario agli Affari economici Gentiloni, che , su Twitter, poco prima dell’inizio del vertice straordinario , ha scritto: “Oggi il vertice dei Paesi europei sulla proposta della Commissione NextGenerationEu. Coraggio, ambizione, unità. E un po’ di fortuna (venerdi17)”.
Dal Premier Conte, invece, un appello perché la risposta sia “adeguata, effettiva e concretamente perseguibile”, nell’interesse non solo della “comunità nazionale italiana che ha sofferto e sta soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei”, ovvero, che i fondi del Recovery Fund non sia ridotti e che l’accordo sia raggiunto già durante il Consiglio o al più entro luglio.
Un appello, quello del Presidente del Consiglio, condiviso dai Paesi del Sud come Spagna, Portogallo e Francia, ma non dal blocco dei Paesi “frugali” o “rigoristi” (Olanda, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia) che, capitanati dal Premier olandese Rutte, hanno posto sul tavolo almeno tre questioni da cui dipende l’esito dell’accordo: 1)il volume e l’equilibrio tra i sussidi da 500 miliardi e i prestiti da 250 del Recovery Fund, con una riduzione dei sussidi a fondo perduto 2) la governance, ovvero l’attribuzione al Consiglio Europeo, mediante voto unanime, del potere di veto (approvazione o bocciatura) sui piani nazionali di spesa che i Paesi dovranno presentare per accedere i fondi, con l’impegno e la garanzia assoluta, da parte degli Stati beneficiari dei fondi UE, a realizzare le riforme, 3) le correzioni al Bilancio 2021-2027, con il taglio sull’ammontare indicato dalla Commissione UE di 1.074 miliardi a 1.050 miliardi,e il mantenimento di alcuni sconti di cui godono gli Stati più ricchi dell’Unione tra cui la stessa Olanda.
Così, dunque, il Primo Ministro olandese Rutte, manifestando il suo pessimismo su un esito repentino e positivo della trattativa : “Stimo una possibilità inferiore al 50% che troveremo un accordo questo fine settimana. Inoltre, alla fine, il contenuto è più importante della velocità. Un compromesso debole non farà avanzare l’Europa. Le “condizioni” per avere un buon accordo, sono due: la prima è stabilire a un “livello sufficiente” l’entità dei “rebate”, gli sconti sulle contribuzioni nazionali al Qfp di cui godono cinque Stati membri fra i più ricchi (tra cui l’Olanda); la seconda è “un chiaro impegno per le riforme” da parte degli Stati beneficiari dei fondi UE del Recovery plan, e “la garanzia assoluta che siano realizzate”.
Una posizione, quella di Rutte, sulla riduzione del bilancio UE dai 1074 miliardi, indicati dalla proposta di negoziato del Presidente del Consiglio Europeo Michel, ai 1050 miliardi, condivisa anche da Danimarca e Austria, quest’ultima , tramite il cancelliere Kurz, ha avvisato che : “Non verrà appoggiata alcuna misura che porti a una situazione permanente di una ‘Transfer Union’, un’Unione cioè che trasferisce fondi dai Paesi più ricchi ai più poveri. Le posizioni all’interno degli Stati membri rimangono molto distanti sul Recovery Instrument, specialmente sul suo volume, finanziamento e obiettivo. Serve che il Recovery Instrument sostenga le transizioni verde e digitale, le riforme strutturali e vada a beneficio di coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi del Covid-19. Non appoggeremo nessuna misura che porti a una permanente Unione dei trasferimenti di fondi dai Paesi ricchi a quelli più poveri”.
Mediana, invece, la posizione della Germania (dal 1°luglio alla guida della Presidenza del Consiglio dell’UE), con la cancelliera Merkel, per nulla ottimista sull’esito positivo della trattativa entro domenica, che , invitando tutti i Paesi al compromesso, ha affermato: “Devo dire che le differenze sono molto, molto grandi, quindi non posso prevedere ancora se raggiungeremo un risultato. Sarebbe auspicabile, ma dobbiamo affrontare la realtà. Serve davvero molta buona volontà per trovare compromessi da parte di tutti, se vogliamo ottenere qualcosa di buono per l’Europa. In questo senso mi aspetto negoziati molto difficili”.
Nel pomeriggio, poi, dopo otto ore di discussione, e la bocciatura della proposta dell’olandese Rutte di un voto del Consiglio Europeo sul piano delle riforme presentate dai singoli Paesi beneficiari del fondo, lo stallo nelle trattative , in attesa di bilaterali tra i 27 capi di Stato e di Governo e di una proposta di compromesso sulla governance (al vaglio, l’ipotesi di una maggioranza qualificata che giudichi le riforme, ma senza diritto di veto).
Compatta, intorno al Premier Conte, la Maggioranza di Governo, con il ministro degli Esteri, ed ex capo politico dei 5Stelle, Di Maio, che ,su Twitter, ha scritto: “A Bruxelles in queste ore si sta giocando una partita importantissima. Si decide il futuro dell’Italia e di tutta l’Unione Europea. Per l’Italia il Recovery Fund è Fondamentale. Dobbiamo essere ambiziosi e in questo momento tutto il Paese deve stringersi intorno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In gioco c’è il destino di tutti, anche di chi la pensa diversamente”.
Sulla stessa linea, anche il capogruppo alla Camera del Pd Delrio, che , sui Social, ha evidenziato: “Un’Europa che guarda al futuro, solidale, responsabile e giusta. Ecco cosa è in ballo oggi a Bruxelles. Ci sono 60 anni di buoni motivi per sostenere il Recovery Fund”, seguito dal fondatore e leader di Italia Viva ,Renzi, che ha sottolineato l’importanza del Recovery Fund per l’Italia e da LeU, che ha auspicato si giunga presto a un accordo sulle risorse.
“Siamo determinati e combattivi, ha detto il ministro dell’Economia, Gualtieri, spiegando: “Riteniamo necessario un esito tempestivo e rapido del negoziato. E quindi spingiamo per una conclusione rapida e teniamo alta la nostra ambizione :ci opponiamo a ridimensionamento della proposta della Commissione”.
Proprio il titolare del Tesoro, questa mattina, prendendo parte da remoto al congresso dell’Ali, (Lega delle Autonomie locali),ha parlato a tutto campo di riforma del Fisco, Mes, Autostrade ed Europa.
Quanto al taglio delle tasse, Gualtieri, annunciando i lavori in corso al MEF sulla riforma fiscale, ha spiegato: “Nella riforma non ci sarà la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa e nessun meccanismo che porta a un aumento delle addizionali. La riforma punta come obiettivo principale alla riduzione della pressione fiscale sul lavoro attraverso il contrasto a evasione e elusione. Contiamo anche con la diretta partecipazione del Presidente del Consigli di riconvocare a breve il tavolo della riforma e di accelerare il lavoro”, quindi, illustrando i primi due elementi della riforma, la riduzione dell’Irpef e il sostegno alla genitorialità, mediante l’assegno unico, ha precisato che entrambe le misure verranno finanziate con la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, tramite strumenti tecnologici come i pagamenti elettronici.
Tuttavia, oltre alla lotta all’evasione , ha sottolineato Gualtieri, si procederà alla razionalizzazione delle detrazioni fiscali e al riordino dei sussidi ambientalmente dannosi.
Poi, riguardo il dossier appena chiuso dal Governo, quello di Autostrade, ha chiarito: “Con questo accordo si apre una pagina completamente nuova. Un regime concessorio più moderno, efficiente ed equo e un’ambiziosa operazione di politica industriale volta a rilanciare un’infrastruttura strategica, imperniata su un investitore di lungo termine come Cdp, che vuole offrire una proficua opportunità di impiego del risparmio nell’economia reale e nello sviluppo del Paese. Non c’è stato nessuno scontro, ma un complesso confronto con Autostrade che si è sbloccato in extremis. A fare la differenza è stata proprio la nostra compattezza. La leadership del Presidente Conte, il lavoro della ministra Paola De Micheli e l’impegno di tutto il Governo sono stati decisivi. Quanto alla chiusura del procedimento di revoca è legata ad altre questioni, come l’accettazione integrale e incondizionata del nuovo regime tariffario, il pagamento di compensazioni congrue e l’applicazione di un regime di risoluzione finalmente equilibrato. Il prezzo della transazione tra Atlantia e Cdp sarà definito nella trattativa che loro concluderanno. Per quanto riguarda il debito, non si sposta da nessuna parte, resta dov’è, in Autostrade, che conserverà una redditività”.
Quanto alla crisi economica, ha rassicurato: “I dati economici più recenti sono incoraggianti. Intravedo un rimbalzo dell’economia dovuto anche alle misure adottate, ma il calo del Pil sarà pesante e per questo con il prossimo scostamento ,che sarà di 20 miliardi , proseguiremo nell’azione di sostegno e di stimolo all’economia per attutire l’impatto sociale della crisi e accompagnare adeguatamente la ripresa”.
A proposito di crisi, acuita anche dal Covid19, l’annuncio riguardante i Comuni: “Ieri ho firmato il Decreto sulla ripartizione dei 3,5 miliardi di euro stanziati con dl Rilancio. La prima tranche, del 30%, è stata erogata con grande tempestività e ora la restante parte, tutti 3,5 miliardi, entro la settimana prossima saranno erogati ai Comuni proprio per compensare le mancate entrate. Complessivamente, parlando di tutti i provvedimenti legati al Covid, si tratta di 13 miliardi di risorse per gli enti locali. Il prossimo Decreto conterrà le risorse aggiuntive per coprire tutte le mancate entrate degli enti locali. L’impegno preso dal Governo su questo fronte sarà mantenuto”.
Dai Comuni, all’Europa e agli strumenti messi in campo dall’Unione per fronteggiare la crisi scaturita dal Covid19 nei Paesi più colpiti dal virus, Recovery Fund e Mes: “È decisivo chiudere il negoziato sul Recovery Fund al più presto, se possibile già in questo Consiglio Europeo. Io sono fiducioso. I dati economici, come ha ricordato Christine Lagarde, ci dicono che una rapida implementazione del programma Next Generation Eu è essenziale per raggiungere una ripresa solida, sostenibile, orientata al futuro e capace di salvaguardare il mercato unico. Su questa posizione, che l’Italia ha sostenuto fin dall’inizio con forza, è maturato un largo consenso il che rappresenta una novità politica di straordinario rilievo. La proposta di Charles Michel conferma l’ammontare complessivo, la ripartizione tra trasferimenti e prestiti e l’architettura del Recovery Fund. E non era scontato. Ci batteremo con forza per non modificare questi elementi. Esistono inoltre alcune criticità in quella proposta su cui saremo molto determinati. Quanto al Mes, il Governo non ha mai escluso l’uso della nuova linea di credito, ora però è decisivo concludere entro luglio il negoziato sul Recovery Fund, con l’obiettivo di non snaturarne l’architettura originaria”.
Infine , sulla tenuta del Governo, ha chiosato: “In una fase così delicata l’Italia ha bisogno di stabilità e continuità dell’azione di Governo. Conte ha dimostrato con i fatti di essere un eccellente Primo Ministro e sono ancora più convinto che questo Governo abbia un orizzonte di legislatura. C’è un fondamento profondo alla base della nostra azione: la necessità di una piena riconciliazione tra Europa, nazione e sviluppo, in una dimensione popolare e democratica”.
Critica, sia su questioni di politica interna (dal Dl Rilancio all’operato della Ministra dell’Istruzione Azzolina sul rientro in aula degli studenti a settembre, passando per il dossier Autostrade),che sul negoziato con la UE, l’Opposizione di Centrodestra, la quale , in merito alla partita europea su RecoveryFund e Bilancio pluriennale dell’Unione, è sembrata dividersi tra le posizioni nette di Lega e Fratelli d’Italia: “Governo incapace. L’Europa non aiuterà l’Italia”, e la posizione più sfumata di Forza Italia, che ha invita Conte a “non accettare nessun compromesso a ribasso”.
Intanto, Confcommercio ha reso noto il suo Repporto sui consumi registrati nel mese di giugno. Un -15,2% che attesta il difficile recupero del settore, nonostante la fine del lockdown e le riaperture. Si tratta infatti di una percentuale al ribasso sia rispetto allo stesso mese che al secondo trimestre del 2019(29,7%), valore negativo, che arriva a- 54,5% per la domanda di servizi.
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