-Il Premier Conte all’Assemblea annuale dell’Anci: “Lavorare insieme per lo stesso obiettivo: mettere in sicurezza il Paese e rilanciare le attività economiche e commerciali. Recovery Fund?, speriamo che residui di sovranismo non lo rallentino. Italia in ritardo nella presentazione del piano di rilancio?, fake news”. Nel pomeriggio, incontro del Premier e del Ministro della Salute Speranza a Palazzo Chigi con una delegazione di sindaci calabresi, vide-collegamento con il Consiglio Europeo informale, riunione Governo-Regioni per discutere dei 21 parametri usati per ripartire le Regioni in fasce di rischio e vertice con il CTS per le nuove misure anti Covid19 in vista del Natale. Manovra alla Camera: l’apertura di Pd e Italia Viva alla collaborazione di Forza Italia spacca Maggioranza e Opposizione di Centrodestra e tre deputati azzurri passano alla Lega. In arrivo, il Dl Ristori Ter con scostamento di bilancio da 7 miliardi di euro.
-BCE, la Presidente Lagarde: “Attivare subito Next Generation EU. Proseguire con politica monetaria di sostegno e al tempo stesso favorire gli investimenti. La cancellazione del debito, contro i trattati”. Gualtieri (Mef) : “Recovery, possibile ok alle regole a dicembre”. Allarme FMI: “Ripresa perde slancio, rischi molto alti”. Thyssen annuncia 11 mila esuberi. Inps: -35% di posti di lavoro nelle aziende private a causa del Covid19”. Catalfo (Lavoro): “Se necessario, impegno del Governo per altra Cig”. Bankitalia, d’accordo.
di Federica Marengo giovedì 19 novembre 2020

“Dobbiamo lavorare insieme, abbiamo il medesimo obiettivo: mettere in sicurezza il Paese e rilanciare le attività economiche e commerciali”. Così, il Premier Conte nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani rappresentata dal sindaco di Bari Decaro, svoltasi questa mattina da remoto.
Poi, in merito al Recovery Fund e alla notizia riportata da un quotidiano di un ritardo dell’Italia nella presentazione alla Commissione Europea del piano di riforme per accedere al fondo da 208 miliardi, ha precisato: “I rallentamenti” sull’attuazione del Recovery Fund non vengono certo dall’Italia: dobbiamo augurarci che non vengano da soffio di sovranismo che ancora alita, in via marginale, ma ancora soffia in Europa. Oggi è stata pubblicata una fake news a grandi lettere su un quotidiano: che l’Italia sarebbe in ritardo sul Recovery Plan. Bene, è una fake news, è stata inventata di sana pianta. Abbiamo presentato le linee guida che sono state condivise con un passaggio parlamentare: lavoriamo settimanalmente con la Commissione. Stiamo lavorando per definire la struttura normativa che ci consentirà che il piano possa ricevere un’attuazione rapida, ieri siamo stati impegnati in riunioni fino alle 11 di sera proprio su questo”.
Quindi, riguardo alle misure per i Comuni presenti in Manovra, ha detto: “Ci impegnamo a consentire ai Comuni di anticipare le somme per esentare le attività chiuse da alcune tasse che i sindaci giudicano in questo momento “inique”. Lo facciamo con una norma nel dl ristori ter e come Governo ci impegniamo a restituire nel 2021 queste somme. I Comuni possono utilizzare anche le risorse che sono avanzate nel fondo Ristori, dove erano stati appostati oltre 5 miliardi. Inoltre, prendo l’impegno a valutare la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubbliche, una tassa, alla cui sospensione bar e ristoranti tengono molto. Abbiamo stanziato circa 300 milioni per le agevolazioni nel 2020, prendo l’impegno a riprodurre la misura anche nel 2021″ .
Infine, sui 21 parametri per collocare le Regioni in aree di rischio e la possibile attuazione di un piano per le festività natalizie, ha spiegato: “De Caro ha ragione: occorre rendere trasparenti e chiari questi meccanismi e parametri a tutta la popolazione ma parliamo di algoritmi ed un po’ complicato rendere semplice un meccanismo complesso. Ricordiamo sempre che all’interno della cabina di regia ci sono tre rappresentanti delle Regioni che hanno contribuito a elaborare questi parametri e ogni volta partecipano alla comunicazione dell’esito del monitoraggio. Comunque faremo ancora di più per cercare di rendere e chiari e trasparenti questi meccanismi, ma questo non diventi confusione. Io non sono uno esperto o uno scienziato, però dire 5 e 3 è un dibattito scientifico e non politico, dobbiamo anche fidarci degli esperti. Il dibattito è aperto, abbiamo concordato che è bene che il professor Brusaferro ed esperti spieghino bene i parametri ai presidenti delle regioni. Nelle prossime ore ci sarà un incontro e ci sarà un contraddittorio con loro, vedremo quali sono le rimostranze dei presidenti delle regioni e la loro validità. Dire però oggi che sarebbe meglio passare da 21 a 5 a 3 non ha molto senso. Neppure gli scienziati si avventurano a dire quale sarà la curva epidemiologica a Natale. Bisogna arrivare in prossimità e dosare gli interventi, certamente ci stiamo preparando a vari scenari, ma non possiamo sapere quale sia la curva a Natale, questo è impossibile. Dobbiamo predisporci a passare delle festività in modo più sobrio, veglioni, festeggiamenti non sono possibili. Occorre buonsenso, una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva e sarebbe folle”.
Tuttavia, le rassicurazioni del Premier ai Comuni riguardo ai sostegni presenti in Legge di Bilancio, non sembrano aver convinto tutti i primi cittadini , a cominciare dal sindaco di Napoli, De Magistris, che ,ai microfoni di Radio Crc, ha evidenziato: “C’è rammarico perché le restrizioni non sono state accompagnate da misure adeguate e anche la Manovra di bilancio, che anche nell’assemblea Anci noi sindaci stiamo analizzando, appare deludente perché c’è di nuovo una diminuzione delle risorse che vanno verso i territori. In tempi di pandemia, le risorse devono arrivare ahime’ anche a chi svolge un lavoro nel circuito del sommerso e finanche del nero, che ,è inutile che ce lo nascondiamo, esiste nella nostre città ed esiste nella mia città. Di fronte alla miseria che sta avanzando , se non siamo rapidi e non creiamo un welfare di comunità è evidente che potrà arrivare, soprattutto in questa fase e in modo più consistente, un welfare camorristico”.
Ricevuta invece a Palazzo Chigi,nel pomeriggio, dal Presidente Conte e dal Ministro della Salute Speranza ,una delegazione dei sindaci della Calabria, alla luce del “caso nomina del Commissario sanitario”, dopo le tre designazioni (Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio) non andate a buon fine. I sindaci delle città calabresi, quindi hanno chiesto la fine del commissariamento della Sanità e il ritorno della gestione in capo alla Regione e la condivisione della scelta del nuovo commissario, mentre nella Regione è già in campo Emergency di Gino Strada, che ha siglato un protocollo con la Protezione civile per affrontare l’emergenza Covid19.
A seguire, vertice del Governo con le Regioni per discutere dei 21 parametri utilizzati dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità,rappresentato dal Presidente Brusaferro e dalla cabina di regia per collocare le Regioni nelle fasce di rischio, alla luce della richiesta di riduzione e semplificazione di questi ultimi e del pressing dei Presidenti di Lombardia, Fontana, e di Piemonte, Cirio, per un passaggio dall’area rossa a quella gialla, allo scadere dei quattordici giorni previsti dall’ordinanza del Ministro Speranza, ovvero, rispettivamente, il 27 e il 30 novembre.
Previsto, poi, un vertice con il Comitato Tecnico Scientifico per fare il punto sulle nuove misure in vista delle festività natalizie e sui possibili passaggi di fascia delle Regioni, in vista della cabina di regia settimanale ,che si terrà domani.
A tal proposito, il ministro per gli Affari Regionali Boccia, nel suo intervento alla trasmissione di Rai Uno “Oggi è un altro giorno”, ha chiarito: “Non escludo che possano esserci altre regioni rosse, sempre sulla base dei dati del monitoraggio. Quanto alla possibilità di differenziare zone diverse all’interno delle stesse Regioni, è una possibilità che già c’è. E’ già previsto che ci possa essere una differenziazione. Quelle Regioni che sono state rosse, nella settimana di attenzione possono e potranno allentare le misure in alcune province. Sappiamo che c’è l’aspettativa di tanti operatori che hanno dato un contributo importante in questi mesi, di ripartire. Però dobbiamo tenere duro in queste settimane perché più saremo rigorosi adesso, più metteremo in sicurezza il Paese, prima ripartiremo. Siamo convinti di potercela fare e possiamo parlare del futuro che il Paese avrà nel 2021, avendo come stella polare sempre e comunque il rafforzamento del nostro ruolo in Europa”, mentre il Presidente Conte, in merito alle misure per le festività natalizie ,in via di definizione , ha preannunciato: “A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all’economia di crescere”.
In serata, invece, video collegamento del Premier con i 27 Capi di Stato e di Governo per il Consiglio Europeo informale dedicato all’emergenza Covid19 e dell’attivazione del Next Generation EU, alla luce del veto al bilancio pluriennale dell’Unione (2021-2027) e al Recovery fund ad esso collegato di Polonia, Ungheria e Slovenia,contrarie a che l’erogazione del fondo sia vincolata al rispetto dello stato di diritto come normato dal EuroParlamento, dal Consiglio Europeo e dalla Commissione.
Un veto che rischia di far slittare l’erogazione dei primi sostegni ai Paesi in crisi, fissata per la primavera 2021 e che però il Ministro dell’Economia Gualtieri , in Audizione al Senato, ha ridimensionato, affermando: “Il negoziato è in corso e non sembra indicare questioni particolarmente insolubili. C’è una prospettiva concreta di arrivare a una sintesi e dunque all’adozione del regolamento sul Rrf (Recovery and Resilience Facility) in prima lettura durante la plenaria del 14-17 dicembre. Sullo strumento principale del pacchetto da 750 miliardi per la ripresa, si è raggiunto un accordo politico tra i Paesi in sede Ecofin lo scorso 6 ottobre e devono essere accolte con soddisfazione le tante proposte migliorative fatte. Tutta l’Europa ha bisogno che il Next Generation EU parta, sono fiducioso che questa situazione verrà superata. E’ immaginabile che il trilogo si concluderà nei tempi previsti, ma resta questo scoglio di questo stop improprio dato dai due Paesi alle risorse proprie per motivi esterni che noi giudichiamo sbagliata e auspichiamo possa essere superata rapidamente. La posizione di Polonia e Ungheria è doppiamente impropria, sia per i contenuti dell’intesa, perché sullo stato di diritto si è raggiunto un compromesso equilibrato, sia perché si trasferisce l’insoddisfazione da una procedura in cui non è previsto il veto, al veto sulle risorse proprie”.
Un’esortazione all’attivazione in tempi rapidi e al superamento del veto, tramite la mediazione della presidenza tedesca è arrivato anche dalla Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, che, stamane, intervenendo in commissione Econ del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Il pacchetto Next Generation EU deve diventare operativo senza ritardi. Le risorse aggiuntive del pacchetto possono facilitare politiche fiscali espansive, in particolare nei Paesi dell’area dell’euro con spazio di bilancio limitato. Dovremmo anche garantire disposizioni adeguate per consentire una spesa ben ordinata ed efficace di questi fondi. Gli investimenti pubblici possono influenzare positivamente la crescita economica nelle circostanze attuali, in tempi di elevata incertezza, gli investimenti pubblici aumentano la fiducia e quindi tendono ad avere un moltiplicatore fiscale più elevato. Aumentando la fiducia, è probabile che una spinta agli investimenti pubblici stimoli anche gli investimenti delle parti interessate private. Gli investimenti pubblici e le riforme, soprattutto se orientate verso sfide a medio e lungo termine come la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione, possono costituire un ponte verso una ripresa di successo e inclusiva. Le due cose insieme dovrebbero plasmare il futuro delle nostre economie e garantire che si adattino alla nuova normalità che si materializzerà una volta che il picco della pandemia sarà finito. Per questo motivo è urgente che il pacchetto Next Generation Eu veda la luce “senza ritardi. Abbiamo risposto prontamente e con forza alla prima ondata” di pandemia “che ha colpito le economie dell’area dell’euro progettando nuovi strumenti specificamente adattati alla natura dello shock e ricalibrando il nostro portafoglio di strumenti esistenti. Le nostre misure hanno avuto molto successo nello stabilizzare i mercati finanziari e nel sostenere l’attività economica, contribuendo così a compensare l’impatto al ribasso della pandemia sul percorso previsto dell’inflazione. “Affronteremo l’attuale fase della crisi con lo stesso approccio e determinazione”.
Quindi, riguardo alla seconda ondata dei contagi e sugli stimoli messi in campo dall’Istituto di Francoforte, ha sottolineato: “La seconda ondata della pandemia impatterà sull’economia della zona euro, con prospettive al ribasso sulla ripresa a breve termine e peserà in particolare sul settore dei servizi, aggiunge. “La recrudescenza delle infezioni da Covid-19 sta pesando in particolare sull’attività del settore dei servizi – ha detto Lagarde – particolarmente vulnerabile alle misure di distanziamento sociale volontarie e obbligatorie introdotte. L’indice dei responsabili degli acquisti per l’area dell’euro mostra che mentre la produzione manifatturiera ha continuato a migliorare, l’attività del settore dei servizi si è ulteriormente indebolita in ottobre. Questo impatto disomogeneo è evidente anche nei paesi dell’area dell’euro, con i paesi particolarmente dipendenti dal turismo e dai viaggi più colpiti. Il programma della Bce di acquisto di titoli legati all’emergenza pandemica (Pepp) e le operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (Tltro) hanno dimostrato la loro efficacia e possono essere adattate dinamicamente per reagire all’evoluzione della pandemia. E’ quindi probabile che rimangano gli strumenti principali per l’adeguamento della nostra politica monetaria. La Bce garantirà condizioni finanziarie favorevoli nell’area euro contro la crisi pandemica “tutto il tempo che sarà necessario a sostenere le spese delle famiglie, mantenere l’afflusso di credito e scoraggiare licenziamenti di massa,quello che conta non è solo il livello di queste condizioni, ma anche la durata del supporto. Alla riunione di ottobre, il Consiglio direttivo ha anticipato che a dicembre rimetterà mano alle sue misure, anche in base alle nuove previsioni economiche. Tutte le opzioni sono sul tavolo, tuttavia, così come nella prima ondata due misure chiave si sono rivelate particolarmente “efficaci” ,il piano di acquisti di titoli anticrisi Pepp e i rifinanziamenti ultra agevolati alle banche Tltro, è probabile che sempre questi due strumenti restino i principali per aggiustare la nostra politica monetaria”.
Poi, sugli scenari futuri, ha spiegato: “Mentre le ultime notizie sul vaccino sembrano incoraggianti, il recente aumento dei casi di Coronavirus e la relativa reimposizione di una serie di misure di contenimento si stanno aggiungendo al già elevato livello di incertezza e rappresentano una seria sfida per l’euro area e l’economia globale. Dopo un rimbalzo forte, ma parziale e disomogeneo della crescita del Pil reale nel terzo trimestre, le ultime indagini e gli indicatori ad alta frequenza segnalano che l’attività economica dell’area dell’euro ha perso slancio nel quarto trimestre. Continuiamo a confrontarci con circostanze gravi, sia dal punto di vista sanitario che economico. Le pandemie sono eventi molto rari e imprevedibili e di conseguenza le prospettive economiche sono caratterizzate da un’elevata incertezza. La sfida principale per i responsabili politici sarà colmare il divario fino a quando i vaccini non saranno in fase avanzata e la ripresa potrà riprendere slancio”.
In conclusione, sulla proposta avanzata dal Presidente del Parlamento UE Sassoli di cancellare il debito pubblico accumulato dai Paesi dell’Unione per fronteggiare l’economia,ha chiarito: “La mia risposta è molto breve: qualsiasi idea su questo piano semplicemente è una violazione del Trattato UE: la Bce opera sulla base del Trattato il cui articolo 123 proibisce questo tipo di approccio, noi rispettiamo il trattato, punto”.
Un monito a fare presto nell’attivazione del programma di fondi UE, ancor più rilevante, visto l’allarme del Fondo Monetario Internazionale, che nella nota di sorveglianza diffusa in vista del vertice del G20, in programma sabato e domenica prossimi, ha rilevato un rallentamento della ripresa dopo il rimbalzo superiore alle attese registrato nel terzo trimestre, spiegando: “La crisi lascerà cicatrici profonde, con il Pil mondiale destinato a contrarsi del 4,4% quest’anno e ad assistere una ripresa incerta e parziale il prossimo, pari al 5,2%. Il virus, sottolinea il Fondo, ha ucciso oltre un milione di persone e ne ha lasciate decine di milioni senza lavoro, specialmente tra i lavoratori meno qualificati, le donne e i giovani. Con i tassi di infezione ancora alti in molte parti del mondo, il distanziamento sociale continua a frenare il settore dei servizi. Inoltre, la persistente sotto occupazione e le chiusure delle scuole stanno indebolendo il capitale umano, mentre le bancarotte erodono il know how e la produttività. La ripresa dell’attività economica è cominciata, ma resta parziale e diseguale, a causa del ritorno del Coronavirus e delle misure di distanziamento sociale introdotte per contrastarlo. Il rimbalzo in corso, avvertono gli economisti di Washington, sarà insufficiente a riportare il prodotto sopra il livello del 2019 nella maggior parte delle economie avanzate ed emergenti, a parte la Cina. Gli indicatori più recenti stanno mostrando segnali che il passo della ripresa sta rallentando. La crisi si lascerà dietro un’orribile eredità di diseguaglianza e minor potenziale produttivo e i suoi impatti saranno di lunga durata. Per questo, bisogna evitare un prematuro ritiro delle politiche di sostegno all’economia. Dunque, è essenziale proseguire con gli aiuti alle persone per preservarne la vita oggi e nel più lungo termine. Così come è necessario aiutare le imprese a superare il momento fin quando il distanziamento sociale non sarà più richiesto”.
Intanto, trasmessa la Manovra alla Camera, dove, a partire da lunedì verrà esaminata in Audizione, presso la Commissione Bilancio, in previsione di un voto finale che dovrebbe tenersi fra il 20 e il 21 dicembre, è tensione sia nella Maggioranza che nell’Opposizione di Centrodestra sulla possibile collaborazione di Forza Italia all’approvazione della Legge di Bilancio. Collaborazione, quella degli azzurri, cui hanno aperto Pd e Italia Viva, mentre netta è la chiusura del M5S, con l’ex capo politico e ministro degli Esteri Di Maio, che ai microfoni di Radio Anch’io ,su Radio Uno Rai , ha sottolineato: “Quando c’è lealtà istituzionale è un bene soprattutto in un momento così delicato, quindi io mi auguro che arrivi la stessa lealtà da altre forze dell’Opposizione. Però non ci sono problemi di maggioranza, non ha senso discutere dell’ingresso di Forza Italia in Maggioranza. Io rispetto tutti ma il Movimento 5 stelle e Berlusconi sono due mondi diversi”.
Dunque, sì al sostegno alla Finanziaria, ma no all’ingresso dei forzisti in Maggioranza, ipotesi presa invece in considerazione dai dem e dai renziani di Italia Viva e comunque smentita dal consigliere del Presidente Berlusconi , Schifani ( “Nessun ingresso nel Governo. Forza Italia resta nel Centrodestra. Solo gli irresponsabili pensano a manovre di Palazzo”).
No a “rimpasti e a inciuci”, anche da parte del segretario della Lega Salvini e della Presidente di Fratelli d’Italia Meloni (“La sinistra tenta di dividere il Centrodestra”). Tuttavia, tre dei parlamentari forzisti (Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara hanno annunciato il passaggio alla Lega.
Non solo Manovra però. Previsto, infatti, tra stasera e domani un vertice di Governo e un Consiglio dei Ministri dedicati al Dl Ristori Ter per finanziare ulteriori misure a sostegno di altre categorie colpite dalle misure restrittive anti Covid19 escluse dal Dl Ristori e dal maxiemendamento Dl Ristori Bis, entrambi in esame al Senato, e per attuare il quale è previsto un nuovo scostamento di bilancio da 7 miliardi (di cui ,2 per coprire i Dl precedenti, e 1 per il Ter), cui nel 2021, potrebbe seguire un ulteriore richiesta di deficit.
Un sostegno quanto mai necessario, visto l’allarme arrivato dall’Inps, secondo cui nei primi otto mesi del 2020, a causa del Covid19 sarebbero venuti meno il 35% dei posti di lavoro nel settore privato, rispetto al 2019. Un dato, quest’ultimo, così commentato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Catalfo, che ha assicurato: “Dopo le ulteriori 12 settimane di Cig inserite nella legge di Bilancio, fruibili da gennaio, e collegate fino a fine marzo al blocco dei licenziamenti, laddove dovesse essere necessario, c’è l’impegno del Governo a finanziare ulteriori settimane di cassa integrazione In Manovra c’è un primo stanziamento di 500 milioni, che aumenteremo nei prossimi mesi”, trovando una sponda in Bankitalia.
Tutto questo mentre la ThyssenKrupp , colosso tedesco dell’acciaio, ha reso nota l’intenzione di procedere a 11 mila esuberi , a seguito degli effetti economici della pandemia.
“A maggio 2019 “, ha chiarito infatti , il gruppo, con una nota : “l’azienda ha annunciato una riduzione di 6.000 posti di lavoro in tre anni necessaria alla trasformazione del gruppo. A seguito delle ristrutturazioni avviate e realizzate nell’ultimo anno, sono già stati tagliati circa 3.600 posti di lavoro. Per affrontare gli sviluppi del mercato a lungo termine e gli effetti del Coronavirus, Thyssenkrupp vede attualmente la necessità di un’ulteriore riduzione di 11.000 posti di lavoro complessivi, misurati rispetto alla situazione di partenza. Questi 7.400 posti di lavoro aggiuntivi, saranno ridotti nei prossimi tre anni. Il gruppo Thyssenkrupp ha ricevuto però offerte informali e parecchie espressioni di interesse da varie costellazioni per l’impianto di Terni (Acciai Speciali Terni), che vengono ora esaminate nei dettagli”.
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