In attesa della 70esima edizione del “Festival della Canzone italiana”, ripercorriamo insieme la storia della gara canora più longeva della Televisione.
Dal 2000 al 2010
di Federica Marengo lunedì 3 febbraio 2020
Il nuovo millennio 2000, iniziato sotto il cattivo auspicio del “Millennium Bug,” un baco informatico che avrebbe mandato in tilt la Rete in tutto il mondo al cambio di data della mezzanotte di venerdì 31 dicembre 1999 , vide nuovamente al timone del “Festival dei Fiori”, giunto al suo cinquantesimo anno, Fazio, stavolta supportato dall’attrice spagnola Inés Sastre, dal tenore Luciano Pavarotti e dal comico-imitatore Teo Teocoli.
A vincere quell’anno, fu una canzone tutt’altro che sanremese, a dispetto del titolo, “Sentimento”, un brano di teatro-canzone, presentato dal gruppo degli Avion Travel, seguito dal rock, firmato da Vasco Rossi , de “La tua ragazza sempre” cantato da Irene Gradi, e dalla melodia dell’ “eterno ragazzo” ,Gianni Morandi ,con “Innamorato”.
Tanti, i nomi del cantautorato di ultima generazione in gara: da Max Gazzè, con “Il timido ubriaco” , vincitore del Premio Volare, a Samuele Bersani ,con “Repley”, premio della Critica Mia Martini, passando per Carmen Consoli, con “In bianco e nero”.
Ad affermarsi, tra le Nuove Proposte, invece, Jenny B , cantante soul , H&n’B, con il brano “Semplice sai”,premiato anche dalla critica, che staccò di tredici posizioni un ancora sconosciuto Fabrizio Moro, con “Un giorno senza fine”.
Il 2001, passata la paura del “Mille e non più mille”, fu l’anno della seconda donna (dopo Loretta Goggi) alla conduzione: Raffaella Carrà, accompagnata dagli irriverenti Massimo Ceccherini, Piero Chiambretti ed Enrico Papi e dalla modella Megan Gale e, coadiuvata dalla regia di Sergio Japino. Tra ospiti internazionali ,contestati, come il rapper Eminem e il gruppo dei Placebo e le polemiche per alcuni interventi comici arditi dei co-presentatori, l’edizione numero cinquantuno fu vinta dalla cantante Elisa, al suo debutto in lingua italiana, (fino ad allora, infatti, aveva cantato in inglese) con la canzone , Premio della Critica Mia Martini,“Luce” (Tramonti a nord est), che batté Giorgia, arrivata seconda con il brano “Di sole e d’azzurro”,e i Mattia Bazar, nuovamente in gara, a diciotto anni di distanza dall’ultima, con la canzone “Questa nostra grande storia d’amore”. Ultimo, invece, ma quarto nella classifica dei singoli più ascoltati, il gruppo dei Bluvertigo, capitanato da Morgan, con il brano anticonvenzionale “L’assenzio”.
Primo, tra i Giovani, il gruppo dei Gazosa, con “Stai con me”(Forever), lasciatosi alle spalle, al sesto posto, un Francesco Renga alla svolta della sua carriera da solista (prima, era il leader dei Timoria), con “Raccontami”, numero uno per la critica.
Nel 2002, a calcare di nuovo il palcoscenico del Teatro Ariston, nella doppia veste di presentatore e di direttore artistico, dopo sei anni di assenza, fu Pippo Baudo, in compagnia delle attrici Vittoria Belvedere e Manuela Arcuri e del direttore d’orchestra Pippo Caruso.
Sul podio, in un’edizione, la cinquantaduesima, caratterizzata dalle polemiche politiche per la partecipazione dell’attore-regista Roberto Benigni, i Mattia Bazar con “Messaggio d’amore”, seguiti dal talento dance Alexia, con “Dimmi come…” e dal cantautore Gino Paoli ,con “Un altro amore”.
Quattordicesimo in classifica, ma primo nelle vendite e negli ascolti in radio, Daniele Silvestri ,con l’orecchiabile, ma non per questo banale “Salirò”, brano Premio della Critica Mia Martini.
Tra le Nuove Proposte, invece, a imporsi fu la sedicenne Anna Tatangelo, vincitrice con la canzone- inno generazionale, “Doppiamente fragili”.
L’anno seguente, il 2003, fu ancora l’anno del Baudo nazionale, che, supportato dalle attrici e cantanti Serena Autieri e Claudia Gerini, tra uno sketch “al bacio” con l’attrice Luciana Littizzetto e un’intervista con la diva hollywoodiana Sharon Stone, annunciò la vittoria di Alexia, con “Per dire di no”, seguita da Alex Britti, con “7000 caffè” e da Sergio Cammariere, Premio della Critica Mia Martini , con “Tutto quello che un uomo”.
Tra i cantanti in gara quell’anno ,anche Giuni Russo, con il brano sofisticato,vincitore del Premio Volare, scritto per le lei da Franco Battiato e Roberto Colombo, “Morirò d’amore”.
Numero uno, tra le Nuove Proposte, “Dolcenera” ,con la canzone “Siamo tutti là fuori”, seguita dalla cantante più giovane che il Festival avesse mai avuto fino ad allora in gara, la dodicenne Alina, con “Un piccolo amore”, fatto che suscitò non poche contestazioni, scemate quando si decise di innalzare l’età minima per la partecipazione a quattordici anni.
Festival in rosa, invece,quello del 2004, condotto dalla grintosa e autoironica Simona Ventura, reduce dal successo targato Rai Due della prima edizione dell’Isola dei famosi, coadiuvata dagli attori Gene Gnocchi, Paola Cortellesi e Maurizio Crozza e dalla direzione artistica di Tony Renis e Gianmarco Mazzi.
Come già accaduto nel 1975, quell’anno, le case discografiche boicottarono la manifestazione, causa il mancato accordo con il direttore artistico e gli organizzatori del Festival ,non inviando nomi di spicco della musica italiana né tra i concorrenti in gara né tra gli ospiti.
Tra le novità di questa edizione, inoltre la mancata divisione, per la prima volta dal 1984, tra Big e Giovani e il meccanismo di voto totalmente affidato al pubblico da casa tramite il televoto.
Star d’eccezione, che risollevarono gli umori del Festival,sottotono negli ascolti : Adriano Celentano, Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli.
Vincitore della kermesse, con il brano “L’uomo volante”, risultò Marco Masini, rientrato sulle scene dopo un periodo difficile, seguito da Marco Rosini , con “Sei la vita mia” e da Linda, con “Aria, sole, terra e mare”. Premio della critica Mia Martini, invece, Mario Venuti, classificatosi decimo, con “Crudele”, mentre, Premio Volare per la Musica, i cantautori Pacifico (“Solo un sogno”) e Bungaro (“Guardastelle”).
Nel 2005, poi, ebbe inizio il “biennio Bonolis”, che assunse anche la direzione artistica del Festival, apportando alcune modifiche al regolamento, come la suddivisione dei cantanti nelle categorie: Uomini, Donne, Gruppi, Classic e Giovani e la reintroduzione del sistema ad eliminazione. Affiancato dalla conduttrice e giornalista Antonella Clerici, dalla modella Federica Felini, e da alcuni opinionisti come l’attrice Ambra Angiolini e il giornalista Marino Bartoletti, il “Re Mida degli ascolti”, annunciò in diretta la scomparsa del conduttore e giornalista Alberto Castagna e la liberazione della giornalista de Il Manifesto , Giuliana Sgrena, sequestrata alcuni mesi prima in Iraq, durante la quale trovò la morte il funzionario di Polizia Nicola Calipari, scambiato dalle forze militari USA per un terrorista iracheno.
Tuttavia : “the show must go on”, lo show deve continuare, come recita la famosa canzone dei Queen, e a vincere fu Francesco Renga, con “Angelo”, seguito da Toto Cutugno e Annalisa Minetti ,con il brano “Come noi nessuno al mondo” e da Antonella Ruggiero, con “Echi d’infinito”. Premio della Critica Mia Martini, fu Nicola Arigliano, con”Colpevole” , outsider in gara, insieme con Franco Califano, interprete del brano “Non escludo il ritorno”.
Ultimo, ma primo negli ascolti radiofonici, il gruppo dei Negramaro, con la canzone “Mentre tutto scorre”. Autentica rivelazione, il cantante fuori gara Povia, con il tormentone: “Quando i bambini fanno oh”.
Nel 2006, padrone di casa e direttore artistico della cinquantaseiesima edizione, al grido di “Sanremo : la forza della musica”,fu l’attore Giorgio Panariello, supportato dalle conduttrici Ilary Blasi e Victoria Cabello e da un nutrito parterre di ospiti come : Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Anastacia, Chiristina Aguilera e Andrea Bocelli.
A vincere la gara, suddivisa quell’anno in quattro categorie: Uomini, Donne, Gruppi e Giovani, furono: Povia, con “Vorrei avere il becco”, i Nomadi, con “Dove si va” , Anna Tatangelo, con “Essere una donna”, e la nuova proposta Riccardo Maffoni, con “Sole negli occhi”. Premio della Critica Mia Martini fu la canzone dei Soling String Quartet con Noa e Carlo fava, “Un discorso in generale” e i brani più passati dalle radio : “Com’è straordinaria la vita” di Dolcenera, “Svegliarsi la mattina” degli Zero Assoluto e “Che bella gente” di Simone Cristicchi.
Nel 2007, invece, mattatore televisivo e artistico dell’Ariston fu nuovamente Pippo Baudo, affiancato dalla conduttrice-attrice Michelle Hunziker e dall’inseparabile direttore d’orchestra Pippo Caruso.
Baudo, non solo reintrodusse la suddivisione della competizione tra Big e Giovani, ma duettò con Mike Bongiorno,sulle note de “La coppia più bella del mondo”, sfidando il conduttore sul numero di Festival presentati.
Vincitore della manifestazione e del Premio della critica, quell’anno, fu Simone Cristicchi, con la toccante “Ti regalerò una rosa”, seguito da Al Bano con “Nel perdono”, e da Piero Mazzocchetti con “Schiavo d’amore”, tuttavia, in gara, si distinsero: Daniele Silvestri ,con “La paranza”, Tosca, con “Il terzo fuochista” e Amalia Gré ,con “Amami per sempre”.
Numero uno nella categoria Giovani e premio della critica, fu invece Fabrizio Moro ,con “Pensa”.
Confermato nel 2008, Baudo, insieme con le attrici Bianca Guaccero e Andrea Osvàrt e con il conduttore Piero Chiambretti, annunciò la vittoria, nella categoria Campioni, del Re e della Regina dell’opera pop Notre Dame de Paris, Giò Di Tonno e Lola Ponce, con la canzone“Colpo di fulmine”, scritta da Gianna Nannini, il secondo posto di Anna Tatangelo, con “Il mio amico” e il terzo di Fabrizio Moro con “Eppure mi ha cambiato la vita”, e, nella Categoria Giovani, il podio dei Sonohora con “L’amore”. Premio della Critica Mia Martini, in quella edizione, la cinquattottesima, invece , fu Tricarico ,con “Vita tranquilla”, mentre il Premio della Stampa Radio e Tv per i Big fu Loredana Bertè con “Musica e parole”.
Nel 2009, fu la volta di Paolo Bonolis, tornato in Riviera ligure per il suo secondo Festival, condotto stavolta con Luca Laurenti,e una serie di attrici, modelle e conduttrici, tra cui Maria De Filippi, alternatesi nel corso delle cinque serate, segnate dal monologo dell’attore Roberto Benigni, che fece risentire la cantante Iva Zanicchi, in gara con la canzone sensuale “Ti voglio senza amore”, per alcune battute pronunciate sul suo conto.
Tra i Big in gara, a vincere , fu Marco Carta, il già vincitore del talent Mediaset, Amici, con il brano “La forza mia”, seguito da Povia, con “Luca era gay”, controversa canzone sul tema della omosessualità, e da Sal Da Vinci, con “Non riesco a farti innamorare”,mentre tra i Giovani, ad aggiudicarsi il medagliere delle nuove Proposte, fu il terzetto : Arisa (Premio della Critica Mia Martini , della Sala Stampa Radio e Tv e Premio Emanuele Luzzati , al primo posto, con “Sincerità”, Malika Ayane, con “Come foglie” , scritta da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Karima, con “Come in ogni ora”. Premio della Critica tra i Campioni, invece, agli Afterhours,con “Il paese è reale”.
Nel 2010, il Festival tornò per la quarta volta ad essere donna, con la conduzione di Antonella Clerici,coadiuvata dalla direzione artistica di Gianmarco Mazzi, la quale per i sessant’anni della kermesse ,non si risparmiò, tra canti, balletti , interviste ad ospiti d’eccezione ,come la Principessa Rania di Giordania, e ammutinamenti da sedare, come quello dell’orchestra, che alla lettura della classifica finale, in disaccordo con le decisioni del pubblico, fatto mai verificatosi nella storia del Festival, lanciò in aria , accartocciandoli, gli spartiti.
Sul podio della sessantesima edizione, Valerio Scanu, stella del talent Mediaset Amici ,con “Per tutte le volte che…”, seguito dal trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici ,con “Italia amore mio” e da Marco Mengoni ,con “Credimi ancora”. Tra i brani più ascoltati però : “Per tutta la vita” di Noemi , “Ricomincio da qui” di Malika Ayane (Premio della critica Mia Martini e della Sala Stampa) e “Non è una canzone” di Fabrizio Moro.
Al primo posto tra i Giovani, reduce dal talent Rai XFactor ,Tony Maiello, con “Il linguaggio della resa”, seguito al terzo posto da Nina Zilli con “L’uomo che amava le donne”(Premio della Critica Mia Martini e della Sala Stampa).
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