-Afghanistan, all’indomani degli attentati all’aeroporto di Kabul, rivendicati dall’Isis, che hanno causato la morte di oltre 170 tra civili e afghani e marines, e del discorso alla nazione del Presidente USA, Biden, sono proseguite le operazioni di evacuazione degli stranieri, degli ex collaboratori e dei rifugiati, da parte delle forze armate americane, che si concluderanno il 31 agosto, mentre l’intelligence USA ha lanciato un nuovo allarme attentati. Intanto, in Italia, il ministro degli Esteri Di Maio e il Premier Draghi hanno incontrato il ministro degli Esteri russo Lavrov per discutere della crisi afghana, in vista della convocazione a settembre del G20 a presidenza italiana, che il Presidente del Consiglio intende allargare ai principali attori sulla scena asiatica: Cina, Russia, Turchia, Arabia Saudita e India. A tal proposito, Draghi , sempre in mattinata, ha avuto un colloquio con il Primo Ministro indiano Modi e nelle prossime ore sentirà il Presidente cinese Xi. Nel pomeriggio, partito da Kabul, l’ultimo C130 del ponte aereo italiano, con a bordo gli ultimi rifugiati, i Carabinieri del reggimento Tuscania, e le cariche diplomatiche.
-Covid19, il monitoraggio settimanale dei dati sulla pandemia da parte della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute ha rilevato una lieve diminuzione, dell’indice Rt a 1,01, in crescita invece l’incidenza per ogni 100 mila abitanti, a 77 casi. Sicilia, in zona gialla da lunedì 30,mentre nella Maggioranza tiene banco il dibattito su Green Pass per la Scuola, obbligo vaccinale e dimissioni del Sottosegretario all’Economia, in quota Lega, Durigon.
-Istat, ad agosto, calo della fiducia dei consumatori e delle imprese dopo otto e 4 mesi di crescita rispettiva, sebbene restino su livelli storicamente molto elevati.
di Federica Marengo venerdì 27 agosto 2021

“I militari USA sono eroi morti per salvare la vita di altre persone. Non dimenticheremo, non dimenticheremo. Vi verremo a cercare e ve la faremo pagare. I terroristi dell’Isis non vinceranno, Il terrorismo non fermerà la nostra missione. L’America non si farà intimidire. Se l’Esercito ha bisogno di ulteriori forze le garantirò. Ho la responsabilità di tutto quello che è successo in Afghanistan, perché è così che funziona, ma è l’ex Presidente quello che ha fatto un accordo con i talebani per ritirarsi”. Così, il Presidente degli Stati Uniti, Biden, nel discorso pronunciato ieri alla nazione, dopo il doppio attentato, di cui uno suicida e l’altro come autobomba, verificatosi nel pomeriggio, ad Abbey Gate e al Baron Hotel , nei pressi dell’aeroporto di Kabul, poi rivendicato dall’Isis del gruppo locale Khorasan, affiliato allo Stato islamico, che ha causato la morte di oltre 170 persone, tra civili afghani, britannici (di cui un bambino) e marines americani (uccisi 13 soldati), e il ferimento di altre 200.
Tuttavia, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha chiarito che non verrà inviato un nuovo contingente di soldati americani e che la scadenza per il ritiro delle truppe USA resterà quella del 31 agosto, mentre ,presso l’aeroporto di Kabul proseguono le operazioni di evacuazione dei connazionali, degli ex collaboratori e della popolazione afghana avente diritto a partire (evacuate finora 100 mila persone), nonostante un nuovo allarme attentati sia stato lanciato dall’Intelligence americana e dal Capo del Comando centrale Mckenzie.
Critiche all’operato della Casa Bianca poi sono arrivate sia dai repubblicani, che puntano all’impeachment, che dai democratici, e dall’ex Presidente Trump, che ha chiesto le dimissioni di Biden, cui , sempre la portavoce dell’Amministrazione americana, ha replicato rinviando la querelle ad altro momento.
Una ferma condanna degli attentati è arrivata invece dalla UE, dalla Cina, dalla Turchia, dalla Russia e dall’Italia (sia dal Premier Draghi che dal Presidente della Repubblica Mattarella), che oggi, nel pomeriggio, ha effettuato l’ultimo volo del ponte aereo di evacuazione dei 4 previsti ,per un totale di altre 400 persone da mettere in salvo oltre i 5 milioni di afghani già evacuati (di cui 1450 bambini), insieme agli italiani desiderosi di rientrare, con a bordo anche l’ambasciatore Pontecorvo, il console Claudi, distintosi per il supporto dato alla popolazione afghana ( in particolar modo ai bambini), accalcata nei pressi dell’aeroporto di Kabul, i militari e i Carabinieri del reggimento Tuscania, impegnati in questi giorni nelle operazione di evacuazione.
Già terminate ieri, le operazioni di evacuazione di Australia, Polonia e Germania, mentre la Francia potrebbe restare oltre il 31 agosto, e la Gran Bretagna chiuderà il ponte aereo , che finora ha messo in salvo 1000 persone, entro domani.
Sul fronte talebano, smentito dal portavoce Mujahid il coinvolgimento negli attentati propri esponenti, sottolineando come la zona implicata fosse sotto il controllo delle forze americane, smentendo così l’agenzia Reuters che aveva dato la notizia di 28 membri del movimento uccisi.
Intanto, in Italia, il ministro degli Esteri Di Maio e il Premier Draghi hanno incontrato il ministro degli Esteri russo Lavrov per discutere della crisi afghana e della sua gestione.
Al termine del bilaterale, il titolare della Farnesina, che il 7 settembre riferirà alle Camere in merito con il ministro della Difesa Guerini, ha tenuto, insieme con l’omologo russo, una conferenza stampa, nella quale, esponendo i cinque punti cardine della seconda fase dopo quella dell’evacuzione (protezione dei civili rimasti in Afghanistan, tutela dei diritti umani, garanzie di accesso sicuro e senza ostacoli all’assistenza umanitaria, il contrasto al terrorismo e la gestione dell’impatto migratorio), ha spiegato: “Un vertice straordinario del G20 sulla crisi in Afghanistan permetterebbe di rafforzare il coordinamento internazionale sulle cinque priorità indicate dal Governo italiano. Pesanti incertezze gravano nel futuro dell’Afghanistan ed il G20 può rappresentare una fondamentale piattaforma per favorire una gestione responsabile della crisi. Con il ministro Lavrov abbiamo ribadito la nostra volontà di dialogare e collaborare in questa fase estremamente delicata sull’agenda internazionale. In un contesto che non può che suscitare profonda preoccupazione Mosca è un attore fondamentale per gestire l’attuale situazione di crisi e, in prospettiva, per giungere a un approccio internazionale umanitario. Dovremmo vigilare affinché il Paese non torni ad essere un rifugio sicuro per il terrorismo e concordare a livello internazionale una strategia per gestire l’impatto migratorio dall’Afghanistan e a Lavrov ho sottolineato l’importanza di giungere a un approccio internazionale unitario perché solo un’azione globale potrà essere efficace nei confronti delle nuove autorità di Kabul”.
Durante il bilaterale, affrontati, poi, anche altri temi come: la stabilizzazione della Libia, con il ritiro dei mercenari stranieri, il Covid19 e lo sforzo condiviso per l’uscita dalla pandemia, la tutela della salute universale e la ripresa economica e sociale in sicurezza, le preoccupazioni dell’Italia per le condizioni dell’oppositore Navanly e per la situazione in Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, precisando come le priorità per la Russia siano la sicurezza dei confini e la lotta al terrorismo, ha sottolineato: “L’Italia ha garantito alla Russia che nel G20 dedicato all’Afghanistan, se questa iniziativa sarà realizzata, saranno invitati anche Pakistan, Iran e altri Paesi direttamente interessati alla crisi, ma che non fanno parte del gruppo, La Russia ha sottolineato la necessità di realizzare un formato inclusivo. Abbiamo ottenuto il sostegno e la promessa dei colleghi italiani che saranno invitati anche questi Paesi se si realizzerà questa iniziativa. La priorità della Russia è la sicurezza dei nostri alleati, gli stati a sud della Russia, che sono esposti al pericolo dei confini aperti. La Russia è pronta a rispettare gli accordi che gli Stati Uniti hanno raggiunto con i Talebani. Bisogna ora capire meglio quale ruolo vedono i nostri partner per la Russia nel G20. La Russia ha mantenuto il dialogo con i rappresentanti dei Talebani, non è solo loro la responsabilità per quanto sta accadendo”.
A seguire, l’incontro con il Presidente del Consiglio Draghi, incentrato sulla convocazione del G20 straordinario a settembre per discutere della crisi afghana e delle possibili soluzioni, ma anche della Libia e della necessità di “proseguire con il dialogo politico promosso a Ginevra dalle Nazioni Unite anche in vista delle elezioni di fine dicembre e della necessità di un rapido ritiro delle forze straniere dal Paese”.
Questione afghana, al centro anche delle riflessioni del ministro della Difesa Guerini, che, in un’intervista a La Repubblica, riecheggiando quanto già dichiarato dal Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni su una Difesa UE, autonoma rispetto agli USA, ha dichiarato: “Nonostante questi atti terribili, noi continueremo a evacuare gli afgani presenti in questo momento all’interno dell’aeroporto. Ne abbiamo ancora quasi 300 da portare in Italia con quattro voli, è quello che faremo. Certo non li abbandoniamo. I servizi di informazione avevano più volte nelle scorse ore indicato questa minaccia che si è poi purtroppo concretizzata. Potrebbe essere l’avvisaglia di una crescita della minaccia terroristica in Afghanistan, ma è presto al momento per prefigurare una sua evoluzione», spiega il ministro. Ma «che su scala globale l’epilogo afghano possa avere riverberi su altre regioni, come il Sahel, penso sia possibile. Per questo la nostra vigilanza deve rimanere alta. L’attenzione della nostra intelligence e dei ministeri preposti è stata alta fin dalla preparazione dell’evacuazione».Saranno le ultime 24 ore degli italiani a Kabul. Poi il contingente italiano lascerà definitivamente il Paese. Ma «siamo ben oltre l’obiettivo iniziale fissato, siamo a tre volte tanto. E questo grazie all’impegno straordinario dei nostri militari. Le liste iniziali si sono ingrossate, allargandosi ad altri familiari, antichi collaboratori, giornalisti, attivisti, donne in prima linea. È chiaro che accanto allo sforzo per i tanti evacuati c’è anche il dolore per chi vorrebbe venire e non ce la fa. Le missioni europee sono già una realtà, specialmente nell’addestramento e nell’institution building. Ad esempio in Somalia e nel Sahel. Oggi, il dibattito guarda oltre, è necessario un salto di qualità sul tema della sicurezza e della difesa europea. Penso a regioni in cui sono presenti anche i nostri interessi nazionali, a partire dall’Africa». Ma non significa necessariamente un esercito comune: «La difesa comune significa analisi condivisa della minaccia, agenda politica comune, costruzione di capacità militari e, se necessario, volontà di impiegarle».Quello che è mancato in Libia, spiega. E il primo scoglio è l’unanimità richiesta in Europa per prendere le decisioni. «È evidente che le questioni di sicurezza richiedono tempestività nelle decisioni. I meccanismi decisionali devono tenerne conto e possono essere migliorati. I lavori per lo Strategic Compass ,a bussola strategica europea, si concluderanno durante il semestre francese, dunque nei primi sei mesi del 2022. Per allora credo che vedremo questa accelerazione».Ma non significa rinunciare alla Nato, secondo Guerini. «Da 70 anni l’ombrello della deterrenza e della dissuasione che protegge l’Europa è quello della Nato. E però questo non significa non riflettere su quanto accaduto in Afghanistan. Non significa che non vi siano stati errori», spiega. «Il contesto globale è cambiato radicalmente. Che Europa e Nato stiano ridefinendo parallelamente la propria visione strategica è emblematico. L’epilogo drammatico dell’Afghanistan non è elemento incidentale in questa riflessione. In 20 anni sono stati conseguiti risultati, ma altri obiettivi sono stati mancati. Le immagini viste penso diano il senso di una missione che si è conclusa in maniera drammaticamente negativa. Abbiamo contrastato al Qaeda e favorito il protagonismo della società civile afghana, allargando la sfera dei diritti di giovani e donne. Ma l’epilogo resta drammatico. Perché «nella costruzione delle istituzioni abbiamo fallito. Questo può essere un punto su cui l’Europa può efficacemente giocare la sua peculiarità, cioè un approccio che affianca alla dimensione militare l’investimento politico e la cooperazione”.
Sulla stessa linea del Ministro Guerini, anche il coordinatore e Vicepresidente di Forza Italia Tajani, che ha chiesto la convocazione di una Conferenza di Pace guidata dall’Italia e dalla UE e all’istituzione di una Difesa comune.
La richiesta alla Comunità internazionale di un sostegno sia ai rifugiati che alla popolazione rimasta in Afghanistan e dell’istituzione di corridoi umanitari, è stata avanzata da centrosinistra e centrodestra, mentre l’Opposizione di Fratelli d’Italia ha sottolineato la necessità che la UE aiuti i Paesi confinanti con l’Afghanistan per l’accoglienza dei rifugiati.
Il Premier, inoltre, dopo una telefonata con il Primo Ministro indiano Modi (previsto nelle prossime ore anche un colloquio telefonico con il Presidente cinese Xi), in vista del G20 straordinario allargato, è intervenuto in video collegamento alla Conferenza del G20 ,dal titolo “Compact whit Africa”, organizzata dalla cancelliera Merkel, nel quale ha dichiarato: “In molte economie avanzate, la pandemia è sempre più sotto controllo, ma purtroppo non è così nei Paesi più poveri del mondo. Ci sono state delle enormi disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini. Nei Paesi ad alto reddito, quasi il 60% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre in quelli a basso reddito tale cifra è solo pari all’1,4%. La distribuzione equa di vaccini sicuri ed accessibili viene sostenuta dai paesi del G20 attraverso iniziative quali la Covax Facility e l’unità operativa per l’acquisto di vaccini per l’Africa, denominata ‘Africa Vaccine Acquisition Task Team (ovvero ‘Avatt’). Ad oggi, la Covax ha spedito in tutto il mondo quasi 210 milioni di vaccini. E’ inoltre prevista una distribuzione di 400 milioni di vaccini in tutta l’Africa da parte dell’Avatt. Queste cifre devono rappresentare solo l’inizio”.
Passando alle questioni interne, dal monitoraggio settimanale della cabina di regia da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, è emersa per la settimana 17-14 agosto, la lieve diminuzione dell’indice Rt a 1,01% e il leggero aumento dell’incidenza a 77 casi per ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 74 di una settimana fa.
In aumento, anche il tasso di occupazione delle terapie intensive (5,7%), con ricoveri passati da 423 della settimana scorsa a 504, e il tasso di occupazione delle aree mediche (7,1%), con ricoveri passati da 3.472 di una settimana fa a 4036.
Dominante la variante Delta, per cui è necessario proseguire la campagna vaccinale e il completamento del ciclo e attuare le operazioni di tracciamento e contenimento dei contagi, mediante il rispetto delle misure di sicurezza come il distanziamento.
Dieci, le Regioni a rischio moderato (tra cui la Sicilia, ad alta probabilità di progressione), undici a rischio basso (Abruzzo, Basilicata, Calabria , Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, Valle d’Aosta), con la Sicilia che , però, a causa dell’incidenza settimanale dei casi, 200,7, e del tasso di ricoveri in area medica al 19,4% (su limite al 15%) e in terapia intensiva, al 12,1% (su limite al 10%), oltre la soglia stabilita del 10%, passerà da lunedì 30, su ordinanza del ministro della Salute Speranza, dalla zona bianca a quella gialla, passaggio che prevede il ritorno dell’uso della mascherina all’aperto, il limite di 4 persone sedute ai tavoli di bar e ristoranti, oltre all’uso del Green Pass per accedere ai luoghi al chiuso, agli eventi, e dal 1° settembre a treni, aerei, bus e navi su lunga percorrenza.
A proposito di Green Pass, (il certificato verde digitale che attesti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o la negatività al tampone rapido o molecolare ,effettuato 48 prima,) la cui validità , grazie al via libera del Comitato Tecnico Scientifico , è passata da 9 a 12 mesi, mentre tra le forze di Governo, la sola Lega, rintuzzata per questo in un’intervista su Il Giornale, dalla ministra per il Sud ,in quota Forza Italia, Carfagna, continua a opporsi sia all’obbligo del certificato verde che all’obbligo vaccinale per insegnanti (ad oggi, per la struttura commissariale, immunizzato oltre il 90%) e categorie a contatto con il pubblico , in tandem con l’alleato di coalizione all’Opposizione Fratelli d’Italia, continua la polemica dell’Associazione Nazionale Presidi sui tamponi gratis per docenti e personale ATA non vaccinati, chiesto dai sindacati Cigl e Uil , con il Presidente nazionale dei dirigenti scolastici Giannelli, che, nella trasmissione di La7 Coffe Break , questa mattina ha detto: “Io sono per il tampone gratis per coloro che non si possono vaccinare. Sono contrario al tampone pagato dallo Stato per chi non vuole vaccinarsi. Ed è la ragione per la quale non abbiamo firmato il protocollo nel quale questa cosa non è chiarita, a nostro avviso, in modo sufficiente” In merito alle vaccinazioni nel mondo della scuola. Sappiamo qual è il numero dei non vaccinati al 20 agosto, che è un numero consistente, ma non sappiamo quanti non sono vaccinati perché guariti, e quindi hanno il Green pass, o quelli che lo faranno da qui all’inizio delle lezioni. E’ onestamente molto difficile fare previsioni. Indubbiamente il mondo della scuola è abituato a chiamare supplenti in continuazione. Il Covid ha peggiorato la situazione. Noi applichiamo la legge. In questo momento la legge parla di Green pass valido, non di obbligo vaccinale. All’inizio ero più morbido sull’idea dell’obbligo vaccinale, adesso sono anche io per l’obbligo per tutti quelli che hanno a che fare con il pubblico”.
Altri nodi , poi quello del Green Pass obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, su cui il Governo dovrà esprimersi a settembre (già in vigore, invece, l’obbligo per accedere alle mense aziendali)e che vede la contrarietà di Cigl e Uil e il favore di Confindustria, e quello dei Trasporti pubblici, con il Piano presentato dal ministro competente Giovannini, in vista della ripresa della scuola e delle attività e, in fase di valutazione del Comitato Tecnico Scientifico , che prevede il ritorno dei controllori a bordo dei mezzi per vigilare sul rispetto delle misure anti Covid19, dalla mascherina al distanziamento e al rispetto della capienza fissata all’80%, che non piace ai sindacati e alle Regioni, in quanto: i controllori in questione non godrebbero di poteri, non essendo funzionari pubblici ,e sarebbero in numero insufficiente, per cui si dovrebbe procedere a nuove assunzioni con risorse economiche limitate.
Risolta invece, con l’abbandono volontario dell’incarico, la questione delle dimissioni del Sottosegretario all’Economia, in quota Lega, Durigon, chieste dal centrosinistra e dal M5S per le esternazioni di quest’ultimo sull’intenzione di intitolare un parco pubblico di Latina, finora intitolato ai giudici Falcone e Borsellino, al fratello di Mussolini.
L’ormai ex Sottosegretario, che , secondo indiscrezioni di stampa ,potrebbe essere sostituito da Bitonci o da Rixi, in una lettera aperta, ha scritto, infatti: “Per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo, a svilire e denigrare la mia memoria affettiva, a snaturare il ricordo di ciò che fecero i miei familiari proprio secondo quello spirito di comunità di cui oggi si avverte un rinnovato bisogno. Ho deciso di dimettermi dal mio incarico di governo che ho sempre svolto con massimo impegno, orgoglio e serietà. E’ chiaro che, nella mia proposta toponomastica sul parco comunale di Latina, pur in assoluta buona fede, ho commesso degli errori. Di questo mi dispiaccio e, pronto a pagarne il prezzo, soprattutto mi scuso. Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità “fascista”, nella quale non mi riconosco in alcun modo. Non sono, e non sono mai stato, fascista. E, più in generale, sono e sarò sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra: sono cresciuto in una famiglia che aveva come bussola i valori cristiani. Mi dispiace soprattutto che le mie parole, peraltro lette e interpretate frettolosamente e superficialmente, abbiano potuto portare qualcuno a insinuare che per me la lotta alla mafia non sia importante. Tuttavia, al di là dei miei errori di comunicazione (nella forma), nella sostanza sono stato strumentalmente attaccato per aver proposto di salvare la memoria storica. Sono stato attaccato per il fatto di voler ricordare lo sforzo e l’impegno di così tanti italiani. Ho dovuto constatare sulla sua pelle, con grande amarezza, che esistono professionisti della strumentalizzazione che hanno usato le mie parole per attribuirmi a tutti i costi un’etichetta che non mi appartiene, con l’unico fine di colpire me e il partito che rappresento. A tutta questa polemica sta diventando l’alibi di chi, in malafede, intende coprire altri problemi: mi riferisco in particolare ai limiti del Viminale (piu’ di 37.000 sbarchi dall’inizio dell’anno contro i 17.500 del 2020 e i 4.800 del 2019, per non parlare dello scandalo del rave abusivo), o delle incredibili parole di Giuseppe Conte sul dialogo con i talebani. E i vari professionisti della strumentalizzazione sono gli stessi che ancora oggi troppo spesso tacciono quando si negano i massacri delle Foibe, o appoggiano Paesi e organizzazioni che inneggiano all’uccisione degli ebrei e alla cancellazione dello Stato di Israele. Gli Italiani da noi e dal Governo si aspettano soluzioni, non polemiche. Quindi faccio un passo a lato, per evitare che la sinistra continui a occuparsi del passato che non torna, invece di costruire il futuro che ci aspetta. Io continuo, anche senza il ruolo di sottosegretario, a lavorare per difendere Quota 100 e impedire il ritorno alla legge Fornero, e a ottenere saldo e stralcio, rottamazione e rateizzazione per i 60 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da settembre, massacrando famiglie e imprese. Non solo. Il tempo che non passerò più al ministero lo dedicherò anche alle mie amate comunità di Latina e Roma.Da militante fra i militanti, avrò anche più tempo per raccogliere firme per i Referendum sulla Giustizia fino a settembre, così da arrivare a un milione di firme”.
Un abbandono, quello di Durigon, così commentato dal segretario della Lega, Salvini, che ,ora, alla luce delle dure critiche indirizzate alla ministra dell’Interno Lamorgese per la gestione della sicurezza e dell’immigrazione, auspicherebbe un cambio al comando del Viminale : “ Ringrazio Durigon , chea differenza di altri lascia la poltrona per amore dell’Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra. Contiamo che questo gesto di responsabilità e generosità induca a seria riflessione altri politici, al governo e non solo, che non si stanno dimostrando all’altezza del loro ruolo”.
Tutto ciò mentre l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati sulla fiducia di imprese e consumatori per il mese di agosto, scesi rispettivamente a 116,2 da 116,6 e a 114,2 da 115,9, sebbene rimasti su livelli storicamente elevati, nel primo caso, quello delle imprese, dopo otto mesi consecutivi di aumento, con un calo dovuto ai settori manifatturiero e delle costruzioni, e, nel secondo, invece, quello dei consumatori, sceso ,dopo quattro mesi di aumento consecutivo , con una diminuzione dovuta a un calo delle attese sulla situazione economica generale e a un deterioramento dei giudizi sia sulla situazione familiare che sull’acquisto di beni durevoli.
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