Si è spento domenica 17 marzo, all’età di 85 anni, presso il Policlinico Gemelli di Roma, dov’era ricoverato da qualche settimana per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Mario Marenco, umorista, inventore, autore di personaggi dalla comicità surreale e pungente. Lunga la sua collaborazione con Arbore, Boncompagni e Bracardi : dalla radio, con “Alto Gradimento”, alla Tv, con “L’altra domenica” e “Indietro tutta”. Interprete di film e scrittore, nel 2015 era tornato in radio, su Radio 2 con il “Programmone” di Nino Frassica.
di Federica Marengo lunedì 18 marzo 2019
“Sotto choc”: così si è detto Renzo Arbore, ai cronisti, dopo aver appreso la notizia della scomparsa dell’amico e compagno di tante avventure radiofoniche e televisive, Mario Marenco, spentosi nella mattinata di domenica 17 marzo, all’età di 85 anni, presso il Policlinico Gemelli di Roma, dov’era ricoverato da qualche tempo per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, in seguito a una grave malattia.
Nato a Foggia il 9 settembre del 1933, dopo la laurea in Architettura,conseguita nel 1957 presso l’Università Federico II di Napoli, e un periodo come ricercatore trascorso a Stoccolma e a Chicago, nel 1960 , in pieno boom economico, fonda a Roma lo “Studio Degw”, un atelier di architettura e design, con il quale allestestisce originali stand espositivi per le principali case automobilistiche italiane.
Un talento, quello di designer, messo ben presto da parte, per lasciare spazio alla sua natura da arguto umorista, capace, attraverso battute surreali, di prendere in giro i potenti e gli arroganti.
Capacità, di cui si accorgono Cochi e Renato e il cantattore Enzo Jannacci, quando sul finire degli anni Sessanta, gli propongono un passaggio televisivo nel programma Rai “Il buono e il cattivo”, breve esperienza cui fa seguito il vero e proprio debutto nello Spettacolo, avvenuto grazie al duo radiofonico Arbore-Boncompagni, che , insieme a Giorgio Bracardi, nel 1970, lo scritturano come comico per il loro varietà radiofonico “Alto gradimento”, nel quale idea e interpreta strampalati personaggi come : “il Colonnello Buttiglione”, alto ufficiale dell’Esercito italiano e il “Professor Aristogetone”.
Affermatosi dunque presso il grande pubblico e conquistatane la simpatia, nel 1976, approda in televisione, partecipando al varietà televisivo di Arbore “L’altra domenica”, nel quale interpreta l’inviato “Mr Ramengo”, che, al termine del proprio reportage, urla : “Carmine!”.
Protagonista poi dei programmi “Odeon-Tutto quanto fa spettacolo” e della trasmissione “L’uovo e il cubo”, negli anni Ottanta ritorna in Rai, unendosi nuovamente alla coppia Arbore, Boncompagni, autori insieme con Magalli e Minellono dei programmi “Sotto le stelle” e “Indietro tutta”, varietà quest’ultimo, in cui propone i personaggio, molto amato dai telespettatori, di “Riccardino”.
Cimentatosi negli anni, anche nel cinema, porta sul grande schermo le sue maschere surreali più riuscite( “Il colonnello Buttiglione diventa generale”, “Von Buttiglione Sturmtruppenfuhrer”, “Il pap’occhio”, “I carabbinieri”, “Vigile e vigilesse”, “FSS-Cioè: “che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”, “Sing-Il sogno di Brooklyn”), alternando al mestiere di comico quello di scrittore umorista (pubblica per Rizzoli i libri : “Lo scarafo nella brodazza”, “Dal nostro inviato speciale”, “Stupefax” , “Il cuaderno delle poesie”).
Direttore artistico e conduttore del Testa Festival di Roma, nel 2015 ritorna in radio con la trasmissione di Radio 2“Programmone”, animato insieme con Nino Frassica.
Di lui, ha detto Arbore, nel corso di un’intervista radiofonica, a RadioCapital, realizzata da Andrea Lucatello: “Mai visto umorista più dotato: meglio di quelli del passato e del presente. Un intellettuale finissimo, un personaggio che svettava per la sua originalità e per la straordinaria indipendenza. L’ultima gag l’ha provata in clinica. Era un genio assoluto. Io e Boncompagni lo abbiamo considerato sempre il numero uno. Mario aveva una caratteristica: la modestia. Lo sentivo sempre. Ogni volta si inventava delle gag, perfino sul letto della clinica dove sono andato a trovarlo”.
Addolorato e commosso anche l’amico e collega Nino Frassica, che ricordandolo nel corso della trasmissione di Rai Uno, condotta da Fabio Fazio, “Che tempo Che fa”, tra le lacrime, ha detto: “Oggi, non posso far ridere, è morto Mario, non ce la faccio”.
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