-Covid19, dopo l’ok dell’EMA al vaccino Astrazeneca, sospeso momentaneamente e per via precauzonale a fronte delle segnalazioni su eventi tromboembolici, l’Italia ha ripreso dal pomeriggio di oggi le somministrazioni per imprimere un’ accelerazione alla campagna vaccinale e raggiungere entro la fine dell’estate l’immunità di gregge. A tal proposito, conferenza stampa presso il Ministero della Salute del Direttore Generale dell’Aifa Italia, Magrini, del Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, e del Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. In mattinata, cabina di regia dell’ISS: Rt medio stabile a 1,16, forte aumento di ricovero in terapia intensiva, dieci Regioni a rischio alto. La Presidente della Commissione UE Von der Leyen a La Repubblica: iduciosa nella possibilità di vaccinare il 70% dei cittadini UE entro l’estate e sui tagli di Astrazeneca al numero di dosi distribuite: la Commissione ha inviato una lettera di messa in mora.
-Governo, varato in CdM il Dl Sostegni con i ristori da 32 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese,dopo una serie di colloqui informali tra il Premier Draghi e i partiti della Maggioranza, per via delle divergenze sullo stralcio delle cartelle esattoriali. Poi, trovata l’intesa, conferenza stampa a Palazzo Chigi del Premier Draghi con i Ministri Franco (Economia) e Orlano(Lavoro) per illustrarne le misure. Intanto, il Ministro Giorgetti (Infrastrutture Trasporti) e il ministro dell’Economia Franco hanno incontrato presso i rispettivi Ministeri il ministro dell’Economia francece Le Maire. Al centro del colloquio al Mise: l’industria aerospaziale e l’autonomia strategica dell’Europa.
di Federica Marengo venerdì 19 marzo 2021

Dopo l’ok del Comitato di Farmacovigilanza dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, alla somministrazione del vaccino Astrazeneca, che era stata sospesa in via temporanea e precauzionale per tre giorni in alcuni Paesi UE, tra cui l’Italia, a fronte di segnalazioni di diversi eventi trombo- embolici, poiché non sono state riscontrate evidenze di una correlazione tra il vaccino e i casi di trombosi ed embolie verificatisi e ,in quanto i suoi benefici sono maggiori dei rischi , il Governo italiano, alla luce del rallentamento sulla tabella di marcia, intende imprimere un’accelerazione alla campagna vaccinale (400-500 mila inoculazioni al giorno), per poter raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge entro la fine dell’estate, grazie anche all’arrivo a metà aprile del vaccino monodose Jhonson&Jhonson e di un quantitativo maggiore da Pfizer-BioNTech e alla moltiplicazione dei siti dove effettuare le somministrazioni (nelle ultime ore, il Presidente di Confindustria Bonomi ha reso noto la disponibilità di oltre di 7 mila aziende).
Così, già a partire da oggi pomeriggio, sono riprese le somministrazioni presso il Presidio milanese della Difesa, il più grande d’Italia.
Della decisione dell’Ema ha parlato, stamane, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso il Ministero della Salute, il Direttore di Aifa Italia, Magrini, che ha spiegato: “E’ di poco fa la conclusione del comitato per la valutazione farmaci di Ema, che ha approvato e ratificato quanto proposto ieri dal Prac sul vaccino AstraZeneca. Aifa ha appena revocato il divieto d’uso stabilito in via precauzionale qualche giorno fa. “La notizia principale da sottolineare è che i benefici del vaccino AstraZeneca superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l’uso. Non è associato a un aumento del rischio trombotico , né ci sono problematiche rispetto ai lotti” .
Quindi, la precisazione sull’utilizzo del vaccino di produzione anglo-svedese e una serie di raccomandazioni: “Nesso causale con eventi rari trombotici non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi.La preoccupazione giustificata nata dalla segnalazione di questi pochi casi di una certa gravità ha portato alla sospensione della campagna vaccinale in UE. Ma gli eventi rari si possono conoscere meglio solo dopo l’utilizzo. Non c’è a oggi un legame causale; 18 i casi di trombosi dei seni cavernosi cerebrali e 7 di coagulazione su 20 milioni di vaccini. Aifa esprimerà nei prossimi giorni un documento ufficiale contro un uso preventivo o profilattico di farmaci come aspirina, tachipirina o eparina, antinfiammatoria. Non c’è motivo di usare farmaci preventivi o dopo la vaccinazione perché non c’è alcun nesso dimostrato. I vaccinati siano tranquilli e sicuri e solo se ci sono sintomi si rivolgano al medico. Ema e Aifa andranno a una esplicita raccomandazione di non avere preoccupazioni rispetto all’uso della pillola in relazione alla vaccinazione con AstraZeneca” .
Poi, a seguire, l’intervento del Direttore del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute, nonché membro del CTS, Rezza, che ha evidenziato: “La revoca della sospensione è un grande sollievo perché dobbiamo dare accelerazione forte alla campagna vaccinale. A fronte dei rarissimi eventi avversi dobbiamo invece considerare che abbiamo ora incidenza elevata di Covid nel Paese con 150 casi per 100 mila abitanti. Rinunciare ora a una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso. Eravamo a 200 mila vaccinazioni al giorno e abbiamo avuto purtroppo una battuta d’arresto. Sappiamo che dobbiamo raddoppiare questo ritmo. La campagna di vaccinazione può ora entrare nel vivo anche perché a metà aprile un nuovo quarto vaccino si renderà disponibile. Già diverse regioni ci hanno chiamato dicendo che hanno liste di attesa lunghe e chiedendo di riprendere la vaccinazione. Quindi la percezione del rischio è molto alta e credo che la voglia dei cittadini di essere vaccinati è alta, e se qualcuno rinuncia ci saranno molti altri che vorranno vaccinarsi. Aiuteremo le regioni ad accelerare la campagna.
Infine, il Presidente del Consiglio Superiore della Sanità e coordinatore del CTS, Locatelli, che ha detto: “Se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi verrà successivamente nel tempo considerata per altre tipologie di vaccini. Sono state date ad oggi indicazioni per un uso preferenziale dei vaccini a mRna per gli over-80, personale sanitario o Rsa e soggetti estremamente vulnerabili. Le autorità regolatorie nazionali hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni d’uso. Noi abbiamo valutato e non riteniamo che sussistano motivi per procedere ad una restrizione di impiego d’uso del vaccino AstraZeneca sotto i 55 anni di età come deciso in Francia. La maggioranza delle vaccinazioni con AstraZeneca sono state fatte proprio in questa fascia di età ed è dunque consequenziale che gli eventi rari segnalati si siano verificati in tale fascia. E’ necessario promuovere gli studi per la valutazione dei vaccini anche in età pediatrica. Infatti, a fronte di 25 casi di trombosi rara su 20 milioni di vaccinati, va ricordato che in Italia purtroppo una decina di bambini ha perso la vita proprio Covid-19. Non ci sono evidenze che globalmente il vaccino AstraZeneca, da un profilo di efficacia rilevante di oltre l’80%, incrementi il rischio di complicanze tromboemboliche. Nei 25 casi gravi su 20 milioni di vaccinati non è dimostrabile un nesso di causalità, c’è solamente un’allerta, ma ricordiamo che l’infezione di Covid19 è assai più pericolosa per la formazione di coaguli. La farmaco-vigilanza, la sorveglianza, sono un valore aggiunto. Questo deve essere letto come un’ulteriore forma di tutela per sicurezza per le persone che vengono sottoposte a qualunque trattamento farmacologico ivi compresa la somministrazione dei vaccini” ha concluso Locatelli. Il vaccino dell’azienda anglo-svedese era stato stoppato, in via precauzionale, dopo la segnalazione di alcuni casi avversi fatali (eventi trombo-embolici). Le successive indagini dell’Ema hanno stabilito che non c’è alcun legame tra quegli eventi e l’inoculazione del vaccino. Sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021. Pertanto, non appena il Comitato per i farmaci a uso umano (Chmp) rilascerà il proprio parere, Aifa procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle 15.00″.
Sempre in mattinata poi, sono stati resi noti dalla cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni, i dati relativi al monitoraggio settimanale degli indicatori del contagio e dell’incidenza.
Secondo il report, nel periodo 12-18 marzo è stato registrato un ulteriore aumento dell’incidenza di casi per abitanti, la cui soglia limite è fissata a 250 casi ogni 100.000 abitanti, che ha raggiunto quota 264, mentre nel periodo 24 febbraio-9 marzo l’Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 1,16 (range 1,02 – 1,26), sempre sopra uno in tutto il range.
Da ciò , si legge nell’analisi dell’ISS: “Si conferma per la settima settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione. Il tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in forte aumento e sopra la soglia critica. Ha raggiunto infatti il 36%, dal 31% della settimana precedente, indica il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativo al periodo fra il 12 e il 18 marzo. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte aumento: da 2.756 (09/03/2021) a 3.256 (16/03/2021). Il monitoraggio indica inoltre che il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate: da 22.393 del marzo scorso a 26.098 del 16 marzo. Si osserva un peggioramento nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica, 13 contro le 11 della settimana precedente. La scorsa settimana il valore era di 225,64 per 100.000. Aumentano ancora i nuovi casi non associati a catene di trasmissione: sono 54.964, rispetto ai 50.256 della settimana precedente. Il 28,2% dei casi, inoltre, è stato rilevato attraverso l’attività di tracciamento dei contatti, il 37,2% sulla base della comparsa dei sintomi, il 20,5% attraverso attività di screening e per il 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione”.
In conclusione del Rapporto,poi, le raccomandazioni: “L’aumento dei casi dovuti alle varianti del virus SarsCoV2 impone la riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità e di evitare in genere tutti i contatti non necessari fuori dalla propria abitazione. Alla luce del sostenuto aumento della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, invitando a mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e invita a rimanere a casa il più possibile. E’ obbligatorio, inoltre, adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Infine, si invita a rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti relativi alla quarantena per i contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.
Si attendono dunque, entro la serata, le ordinanze del ministro della Salute, Speranza, relative alla nuova assegnazione delle zone di colore alle Regioni, che entreranno in vigore da lunedì 22 marzo, con la Sardegna che passerà dalla zona bianca a quella arancione (la zona gialla, da qui a dopo le festività pasquali è stata abrogata), così come il Molise, allo stato attuale in zona rossa. Resteranno invece in zona rossa: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio (quest’ultimo però dovrebbe passare in zona arancione dal 29 marzo), Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto, Trento, che sono entrate in questa fascia da una settimana.
Un obiettivo, quello di raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’estate fissato anche dalla Commissione UE, la cui Presidente Von der Leyen, in colloquio con La Repubblica, nonostante i ritardi nella distribuzione dei vaccini ai Paesi membri dell’Unione da parte di Astrazenenca, ha ribadito: “Siamo ancora in una situazione molto preoccupante tra varianti e terza ondata. Posso capire quanto sia difficile e frustrante la situazione, quanto soffrano i nostri cittadini ma dico che giudicheremo la crisi quando la avremo superata. Sono profondamente convinta che capiremo tutti che l’approccio giusto era di stare insieme come Unione europea. Quando abbiamo negoziato i contratti con aziende che avevano richieste da tutto il mondo, a farlo eravamo 450 milioni di europei. Nessun Paese da solo avrebbe ottenuto un portafoglio di vaccini tanto vasto e oggi vediamo quanto sia importante disporre di una ampia scelta perché puoi sempre avere problemi con un produttore. Non posso nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se 4 o 5 Stati membri avessero avuto i vaccini e gli altri no: sarebbe stato devastante per l’unità europea e avrebbe distrutto il mercato unico. È vero che stiamo attraversando situazioni molto critiche, ma tutti realizziamo che miglior approccio per uscirne è quello di lavorare uniti a livello europeo. In Europa abbiamo immunizzato 7 milioni di persone con AstraZeneca con risultati molto buoni e stiamo iniziando a osservare che il tasso di mortalità degli anziani sopra gli 80 anni sta scendendo nonostante i contagi siano in crescita. Iniziamo a vedere l’effetto del vaccino ed è stato molto importante che l’Ema abbia preso il tempo necessario per analizzare in profondità tutti i dati per arrivare alla conclusione che è sicuro ed efficace. Nel contratto con AstraZeneca è previsto che l’azienda consegni all’Unione sia dagli impianti europei sia da quelli britannici, ma finora non abbiamo ricevuto nessuna fornitura da parte loro mentre la produzione europea di AstraZeneca ha lasciato la Ue verso il Regno Unito. Abbiamo mandato oggi (ieri per chi legge, ndr ) una lettera di messa in mora ad AstraZeneca perché vogliamo attivare un processo strutturato di soluzione delle dispute. Ci sono diversi punti aperti sui contratti e il modo migliore per chiarirli è questo. L’Europa firmerà un contratto comune con Sputnik? Un buon vaccino non ha nazionalità, però deve dimostrarsi efficace e sicuro per superare l’esame dell’Ema. Ricordo che Sputnik ora è in rolling review, ma non ha ancora chiesto l’autorizzazione formale. Il secondo punto fondamentale , e lo vediamo con AstraZeneca , è che una azienda deve essere capace di rispettare le forniture e al momento non abbiamo visto alcuna prova della capacità produttiva di Sputnik.L’Ema prima di autorizzare deve certificare anche i siti di produzione e la loro qualità”.
Intanto, l’Esecutivo , dopo una serie di slittamenti dovuti a divergenze interne alla Maggioranza sullo stralcio delle cartelle fiscali, ha approvato in Consiglio dei Ministri il Dl Sostegni, il provvedimento con ristori da 32 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese, frutto dello scostamento di bilancio chiesto dal Governo Conte bis e autorizzato dal Parlamento nel gennaio scorso.
La bozza del testo, suddiviso in 44 articoli e presentato in conferenza stampa dal Premier Draghi e da ministri Franco (Economia) e Orlando (Lavoro e Politiche Sociali), prevede 5 direttrici di intervento:
–Sostegni per le imprese e per i lavoratori: I contributi arriveranno alle imprese e ai titolari di partita Iva con fatturato fino a 10 milioni e con perdite del 30% nell’ammontare medio mensile del 2020 rispetto all’anno precedente, inclusi i lavoratori agricoli , cui sarà destinato 1 miliardo. Le imprese potranno scegliere tra bonifico e credito d’imposta: gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro. Superato, dunque, il criterio dei Codici Ateco. Previsti, anche il potenziamento del reddito di emergenza e del reddito di cittadinanza ,ma consentendo, a chi percepisca quest’ultimo di lavorare senza perdere il diritto all’assegno e nemmeno la sua consistenza. In ultimo, stanziato 1 miliardo per il Terzo settore.
– Il Blocco dei licenziamenti e la Cassa integrazione. Previsto il blocco dei licenziamenti individuali e collettivi, che viene prorogato fino a tutto giugno. Poi fino alla fine di ottobre è previsto un ulteriore divieto ai licenziamenti per le aziende che usufruiscono del trattamento della cassa integrazione Covid. Saranno invece concesse al massimo 28 settimane tra il primo aprile e il 31 dicembre 2021 per quei lavoratori che non sono tutelati da ammortizzatori ordinari ma hanno l’assegno di solidarietà o la cassa in deroga.
– La possibilità di rinnovo o proroga dei contratti a tempo determinato senza la necessità di indicare la causale, per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta, viene estesa dal 31 marzo al 31 dicembre 2021. La bozza del decreto mantiene ferma la durata massima complessiva di 24 mesi.
– Fondi per alcune filiere più colpite dalla crisi: un fondo da 200 milioni da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid, incluse le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati. I fondi saranno distribuiti dalle Regioni. Previsti anche 200 milioni in più per il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, 100 milioni andranno a coprire la cancellazione di fiere e congressi e altri 150 per le fiere internazionali, 700 milioni andranno alle zone di montagna colpite dalla chiusura degli impianti sciistici:le risorse confluiranno in un fondo presso il Ministero dell’Economia e saranno ripartite in base ad un decreto del ministero del Turismo (da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del dl sostegni): per il 70% andranno alle attività dei Comuni montani che nel 2019 abbiamo registrato presenze turistiche di 3 volte superiori al numero dei residenti e per la parte restante agli altri Comuni, ai maestri e alle scuole di sci.
–Fondi per la Sanità e i vaccini: Stanziati 345 milioni di euro destinati a coinvolgere nella campagna vaccinale per arruolare medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale. Per i Covid Hospital sarebbero previsti 51,6 milioni, per cui si provvederebbe con scostamento di bilancio. Inoltre la somministrazione dei vaccini, sperimentale per il 2021, avverrà anche presso le Farmacie con farmacisti appositamente formati. Nello specifico, quindi, sarebbero 5 i miliardi destinati alla campagna vaccinale: 2,8 miliardi per l’acquisto di dosi, 700 milioni per i farmaci, 1,4 miliardi per i compiti del Commissario (stoccaggio, logistica, campagne di informazione), 345 milioni per il coinvolgere più medici possibile, 50 milioni come remunerazione aggiuntiva delle farmacie. Creato anche un fondo per la produzione di vaccini in Italia.
–Fondi per la Scuola: stanziati 150 milioni per l’assistenza pedagogica e psicologica degli studenti e degli insegnanti e per l’acquisto di igienizzanti e per i test diagnostici facoltativi al contact tracing. Il decreto, inoltre, dispone l’assenza “giustificata” del personale scolastico docente, amministrativo, tecnico e ausiliario per la somministrazione del vaccino. L’assenza non determina alcuna decurtazione dello stipendio. Altri 150 milioni , poi, servirebbero per “potenziare l’offerta formativa extracurriculare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività e della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti anche nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2020-2021 e l’inizio di quelle dell’anno scolastico 2021-2022”.
–Fondi per gli enti locali: stanziati 1,5 miliardi per i Comuni e 150 per le Città metropolitane e le Province) , 260 milioni per le Regioni e le Province autonome. Sarebbero poi confermati 800 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e 250 milioni per il 2021 per il ristoro parziale dei Comuni per le minori entrate per la mancata riscossione dell’imposta di soggiorno o del contributo di sbarco. Previsto inoltre 1 miliardo di euro per rimborsare le spese sanitarie sostenute da Regioni e Province autonome per fronteggiare il Covid nel 2020. Infine, si precisa che il Dipartimento della protezione civile e il Commissario per l’emergenza hanno richiesto alle Regioni la rendicontazione delle spese sostenute per farmaci, kit, tamponi, ventilatori e altre apparecchiature, e Dpi. La disposizione, chiarisce la relazione tecnica, non ha effetti in termini di indebitamento tecnico.
–Lo stop a rate e nuove cartelle fino a fine aprile.
-Lo stralcio delle cartelle esattoriali, misura oggetto di divergenze all’interno della Maggioranza, con Lega e Forza Italia che hanno chiesto l’abolizione delle cartelle fino al 2015e fino a un importo di 10 mila euro, mentre PD, M5S e LeU sarebbero state dapprima contrarie alla sanatoria, per poi opporre una riduzione sia del periodo di riferimento che dell’import. Trovata poi, dopo una serie di incontri informali tra il Premier Draghi e le forze politiche, una mediazione, che stabilisce lo stralcio per le cartelle degli ultimi dieci anni , con un importi limitati e un tetto massimo di reddito.
Non solo emergenza sanitaria ed economica, legate al Covid19, però, al centro dell’azione di Governo, ma anche i dossier industriali con l’incontro di stamane tra il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti , il ministro dell’Economia Franco e il ministro dell’Economia francese La Maire.
Un colloquio, quello svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico, così illustrato dal ministro Giorgetti alla stampa: “Italia e Francia hanno una visione comune sul fatto che la pandemia ha fatto ben capire la necessità di un’autonomia strategica dell’Europa. La pandemia ha fatto ben capire la necessità dell’autonomia strategica dell’Europa in diversi settori. Tra i temi discussi, anche l’opportunità dell’industria europea indipendente sia su biotecnologia che biomedicali. Al centro del bilaterale la cooperazione industriale tra i due Paesi, la strategia industriale europea, la cooperazione trilaterale Italia, Francia, Germania, e le priorità della Presidenza italiana del G20. La nostra industria non può essere oggetto di politiche predatorie rispetto alla tecnologia di cui disponiamo. Con il ministro Le Maire abbiamo discusso dei grandi progetti di importanza europea; tra questi quelli legati all’idrogeno e i temi dell’aerospazio. A tal riguardo, abbiamo approfondito i temi dell’aerospazio su cui già esistono collaborazioni e abbiamo convenuto di far partire una collaborazione stretta italo-francese da allargare alla Germania per capire come competere allo stesso livello e ambizione su una frontiera che e’ quella del futuro. Siamo in clamoroso ritardo rispetto a quelli che erano gli obiettivi, portare la rete altissima velocità a tutti i cittadini e alle imprese italiane. Il progetto societario di rete unica ha avuto dei ritardi, se va in porto rapidamente e offre risposte efficienti a queste esigenze è sicuramente una cosa accettabile ma se invece è qualche cosa che ostacola, rallenta o impedisce il raggiungimento di questi obiettivi diventa un problema. Quindi è semplicemente un mezzo per arrivare ad un obiettivo. Non c’è un’opzione negativa o positiva a priori” .
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